Serie TV > NCIS
Segui la storia  |       
Autore: Aagainst    17/06/2013    4 recensioni
Due strani omicidi apparentemente senza alcuna spiegazione. Tre ragazzini rimasti orfani. Una di loro potrebbe sapere, ma non parla.
Un passato che ritorna, un presente da vivere e un futuro da scoprire.
Curiosi? Leggete e scoprirete!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
CAPITOLO  9
Gibbs si era chiuso nell’ufficio di Vance da oltre un’ora. La situazione era delicatissima. –Gibbs, la dobbiamo informare! Si tratta di una ragazzina!- esclamò Lion. –Si tratta di Ziva, maledizione! Ti rendi conto il peso che si porta dentro ogni giorno? Ari non era uno sconosciuto per lei! Come potrà mai riuscire a guardare Rachel in faccia con la consapevolezza di averne ucciso il padre?- ribatté Jethro. Il direttore dell’NCIS inspirò profondamente. –Sai meglio di me che non possiamo nasconderle una cosa del genere. – disse. –Sì, hai ragione. Però non riuscirò a dirglielo io. Non questo.- -Allora lo farò io!-. Gibbs e Vance si girarono. Tony era in piedi, sulla soglia. –DiNozzo, quale parte di “Parlo io con il direttore” non riesci a comprendere?- lo rimproverò Jethro. –Ziva mi ha spiegato cos’è successo alla morte di Ari. E’ stato due anni fa. Ero andato in bagno e l’avevo trovata nascosta nel gabinetto che piangeva. Mi disse che non riusciva più a dormire per i sensi di colpa. Mi spiegò che ogni notte sentiva uno sparo e poi vedeva il corpo di Ari cadere per terra. E poi mi rivelò tutto il resto.-. Gibbs e Vance si guardarono, perplessi. –DiNozzo, ti rendi conto della responsabilità che vuoi assumerti?- domandò Lion. –Sì, signore. Me ne rendo conto.- esclamò Tony. –E allora va bene.  Ma entro oggi.- affermò Vance.
-Tony, sei un angelo! Senza di te non saprei che fare!- esultò Ziva mettendo in bocca una grossa forchettata di spaghetti. –Lo so io: riscaldare cibo già pronto, rigorosamente kosher.- bisbigliò Rachel, beccandosi una gomitata di rimprovero da Alex. –Oh, beh, non ringraziatemi. Era solo un  po’ di pasta.- disse DiNozzo. –Tony, dopo vuoi giocare con me a carte?- chiese Mitch. –Certo piccolo. Anzi, andiamo subito, mentre Ziva sparecchia.- esclamò lui. –Vengo anche io!- affermò Alex. I tre si spostarono in camera, lasciando Ziva e Rachel da sole. La ragazzina aiutò l’israeliana a sparecchiare, poi si sedette sul divano. –Sai, ho pensato a quello che mi hai detto ieri. Hai ragione, io mi sono comportata malissimo con Alex e Mitch. Voglio rimediare. Non voglio più scappare.-. Ziva l’abbracciò, contenta che finalmente Rachel si stesse aprendo un po’ con lei. Ogni volta che la guardava negli occhi poteva leggere di tutto, soprattutto un immenso dolore. Il dolore di chi non ha mai potuto avere una vera infanzia. L’israeliana si era rifiutata di leggere il fascicolo sulla ragazzina. Era convinta che dovesse essere lei ad aprirsi. Eppure nei suoi occhi poteva scorgere anche qualcos’altro. Ogni tanto lo sguardo di Rachel assumeva un’aria familiare, ma Ziva non sapeva associarlo a qualcuno che conoscesse. –Vado a dormire.- annunciò Rachel. –Sì. Oh, e chiamami Tony.- esclamò l’israeliana. L’italoamericano la raggiunse. –Ho messo a letto Alex e Mitch.- affermò. –Bravo. Senti, al telefono mi hai detto di dovermi dire qualcosa. Cosa?-. Tony aspettava una domanda simile da tutta la serata. –Zee, siediti. Perché non è una cosa facile.-. L’israeliana, pur non capendo, obbedì. DiNozzo si sedette accanto a lei. –Ziva, non me la sento di fare tanti giri di parole. Abbiamo scoperto che Rachel è la figlia di Ari. E’ tua nipote Zee.-. L’israeliana era rimasta con la bocca aperta. –Non è vero. Se volevi farmi uno scherzo, beh, non è divertente.- sbottò. –Non è uno scherzo. E’ la verità! E’ stato Aaron a dircelo.-  ribatté Tony. –Aaron? E voi vi fidate di lui? Con tutto il rispetto, ma anche se è il mio fratellastro non ci credo.- -Ziva, ma non hai notato lo sguardo di Rachel? E’ identico a quello di  Ari! E la sua carnagione? E’ più scura di quella degli altri americani. E’ più simile alla tua!- provò a farla ragionare. –No, non è vero! E anche se fosse vero, io non potrei mai… Io l’ho resa orfana Tony! Allora sono io la causa di tutto!- si disperò lei. Tony l’abbracciò. –Non è colpa tua. Ti prego, non devi pensarlo. Non puoi torturarti per sempre. Hai dovuto fare una scelta. E per me hai fatto quella giusta.- disse lui. –No Tony. Io sono sicura che ci sarebbe potuto essere un altro modo. Io non ero venuta qui per ucciderlo. Io volevo salvarlo. Per me lui era il mio fratellone innocente. Ho sbagliato, due volte. La prima, credendo che non fosse colpevole, la seconda uccidendolo.- si avvilì Ziva. Tony la strinse nuovamente in un abbraccio. Le lacrime dell’israeliana gli bagnarono tutta la camicia, ma lui non se ne curò. –Sai, a volte penso che se c’è Qualcuno lassù, beh, allora si divertirà veramente molto.- -In che senso?- domandò lei. –Non è curioso? Ora tu hai Rachel. Tu hai una nuova possibilità. Una seconda chance! E devi solo esserne felice.- esclamò lui. Ziva si staccò dall’abbraccio di DiNozzo. –domani chiamerò Jenna. E’ ancora all’estero, non le hanno neanche permesso di ritornare per il funerale. Ma appena sarà qui, i ragazzi li prenderà lei. D’altronde era la fidanzata di Jamie.- ragionò lei. Tony le prese la mano. –Tutti abbiamo paura di affrontare il nostro passato. Ma finché non lo facciamo questo tornerà sempre e non ci farà mai vivere appieno il presente. E senza presente non ci sarà mai un futuro.- sussurrò Tony. Ziva fissava il vuoto, sconvolta. –Io… Mi sento di troppo. Forse è meglio che vada.- disse DiNozzo. –Hai detto che dobbiamo affrontare il nostro passato. Beh, allora voglio fare una cosa che ho sempre desiderato fare, fin dal primo giorno che ti ho visto.- mormorò la donna, riportandolo sul divano. –C-cosa?- balbettò lui. –Questo.- bisbiglio Ziva, avvicinandosi al suo volto. Tony capì. Avrebbe voluto fermarla, dirle che forse non era il momento. Avrebbe dovuto. Invece si sporse verso l’israeliana. Le labbra dei due agenti dell’NCIS si incontrarono, desiderose, vogliose, costrette a stare lontano per troppo tempo. I loro respiri diventarono sempre più irregolari. Ormai non erano più amici, sempre che lo fossero mai stati. I loro corpi volevano di più. Loro volevano di più. Fecero l’amore per la prima volta, come se potesse essere stata l’ultima. E Ziva capì che le seconde possibilità esistono davvero. –Tony.- lo chiamò, piano. –Sì?- rispose lui. –Sai, se esiste Qualcuno lassù, penso che sia un grande.- bisbigliò. –Perché?- chiese DiNozzo. –Perché sa esattamente quando non dobbiamo stare soli e sentirci abbandonati.-. Ziva aveva capito anche questo: non si è mai soli. E non si è mai abbandonati.

Angolo dell'Autrice

Vi prego, non uccidetemi! Lo so, è corto, ma mi sembrava superfluo scrivere di più, anche se nel progetto originale doveva esserci un altro pezzetto.
Beh, allora, che ne dite? Ho combinato un casino o vi piace? Siate sinceri, vi prego! E commentate in tanti. Lo scorso capitolo siamo arrivati a ben SEI recensioni! Quindi grazie di cuore a:
  • AleTiva95
  • gaia1986
  • Meggie90
  • Anny_97
  • VooJDee
  • scrittriceincanna
Il capitolo è dedicato a voi! Un grazie anche a chi h inserito la storia nelle seguite o nelle preferite e a chi legge e basta! Siete anche voi che mi spingete ad andare avanti. 
Al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > NCIS / Vai alla pagina dell'autore: Aagainst