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Autore: Meer Jane Montrose    17/06/2013    1 recensioni
Una storia ispirata a Dolce Flirt in un contesto un po' diverso dal solito. Bensì non nel classico liceo Dolce Amoris ma in una scuola d'arte. Scuola dove Valerie Rochester ha faticato per entrare, per realizzare il suo sogno di poter cantare. La bella ragazza quasi alternativa e dagli occhi eterocromatici farà così colpo sul nostro Castiel da far sì che lui possa aprirsi?
Chiedo venia per l'introduzione di cacca u.u
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Lysandro, Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Faccio in tempo ad indossare i jeans strappati e la canotta bianca quando un ragazzo entra improvvisamente nella stanza, senza bussare.
“Iris! Svegliati cazzo c’è bisogno di te!”
Quando si rende conto che io sono lì con un solo braccio infilato nella canotta, la patta dei jeans ancora aperta e i capelli arruffati dal sonno arrossisce. Non senza squadrarmi dalla testa ai piedi però.
“Tu che ci fai qui?”
Indico le valigie ancora accanto al letto e sono sicura che la mia irritazionesinotalontano un miglio.
“Sai com’è Rosso, da meno di ventiquattrore questa è anche la mia stanza. Perciò bussare prima di spalancare la porta in quel modo sarebbe un segno di educazione.”
Alza un sopracciglio quasi per ridere di me.
“Ti sembro il prototipo di ragazzo educato forse?”
“No affatto, piuttosto quello del coglione.”
Lui rimane a bocca aperta per la mia uscita alquanto feroce e finalmente Iris esce dal bagno cosicché possa entrarci io e stavolta mi assicuro di chiudere la porta a chiave.
Maschero le loro voci che parlano aprendo il rubinetto per lavarmi i denti.
E’ incredibile, non solo Iris si sveglia con la musica a palla ma le persone entrano nelle stanze altri senza preoccuparsi di possibili situazioni imbarazzanti!
Riesco a domare i capelli e una volta truccata spalanco la porta ancora estremamente irritata.
Mai, ripeto mai svegliarmi di colpo.
I due sono ancora lì e quell’idiota si è seduto sul mio letto.
Respira Val, si è solo seduto. Puoi benissimo ignorarlo e eviterai noie.
“Accidenti biondina, il letto è sfondato. E pensarci che ci dormi solamente da una notte.”
Sto per lanciare le scarpe contro quel maledetto ghigno ma per sfortuna Iris la intercetta.
“Quando hai finito con questo cretino mi trovi in cortile probabilmente, ho bisogno di un’ispirazione…”
“Per cosa? Un nuovo balletto?”
Alzo per l’ennesima volta il sopracciglio.
“Ti sembro una ballerina Rosso? Fammi il favore di chiudere quel forno.”
Afferro la giacca di pelle, la borsa ed esco senza aggiungere altro.
 
Non riesco a continuare la canzone. Eppure nella sala ieri alcune strofe mi sono uscite così facilmente… butto da una parte il piccolo quaderno che uso per scrivere i miei testi e crollo sdraiata sull’erba, passandomi una mano fra i capelli.
“Tutto a posto?”
Scosto la mano dagli occhi per vedere chi parla.
Nathaniel è in piedi davanti a me, l’immancabile cartellina stretta in una mano e il bel sorriso dipinto sul viso. Ricambio e mi tiro su a sedere. Sorprendentemente mi imita, anche se avevo pensato fosse uno di quei perfettini schizzinosi che non si siedono a terra per evitare che i pantaloni si sporchino…
“No… è solo che ho il blocco dello scrittore. Si chiama così no? Non riesco a continuare il testo della canzone… mi saltano i nervi quando succede. Come se non mi fossi già svegliata male.”
Leggermente allarmato mi chiede se è successo qualcosa.
“Niente di grave… solo che nessuno mi aveva avvisato dell’abitudine di Iris. Svegliarsi con una chitarra elettrica che ti suona nelle orecchie non è proprio l’ideale. Pensare che ho preso in giro Violette ieri sera quando ho notato i tappi… devo farmene dare un paio. E poi vedere un metallaro mancato con i capelli rossi entrare di botto in camera mentre sei ancora mezza nuda è un motivo in più per innervosirsi e prenderlo a parole.”
Lascio andare il fiato dopo averlo tenuto per tutto lo sfogo. Accidenti se ho parlato veloce…
“Questo ragazzo aveva i capelli rossi lunghi? Parli di Castiel?”
“Non so come si chiami… ma si capelli rossi, giacca di pelle e aria da coglione.”
Il biondo ride. Ha una bella risata… scuoto la testa per scacciare questi pensieri.
“Ti va di fare un giro? Fino a settimana prossima le lezioni non inizieranno visto che alcuni alunni arrivano dall’altra parte del mondo ed è giusto aspettarli o rimarrebbero indietro con il programma…”
Rifletto prima di rispondere, incerta sul da farsi. Non sono certa di potergli dare troppa confidenza… non per rischiare di rimanere ancora ferita.
Sento Iris chiamarmi e quando arriva vedo che è in compagnia di Violette, il rosso che dovrebbe chiamarsi Castiel e un altro ragazzo. Molto alto, incredibilmente bello e con gli occhi di due colori diversi.
Sembra tanto uscito da un’altra epoca e credo sia una componente importante del suo fascino visto che tutte le ragazze presenti nel cortile non smettono un attimo di guardarlo, risolini da oche annessi.
“Ma guarda un po’… l’amministratore delegato ci sta provando con la mia biondina?”
“Non ci sto provando, piuttosto sei tu che entri nelle stanze delle ragazze quando si stanno cambiando. Maniaco.”
Dagli sguardi di fuoco che questi due si lanciano è palese che non si sopportino. Ma c’è una cosa non chiara al momento.
“Scusa? Io sarei la tua biondina? Ma vuoi finire sottoterra stupido bifolco che non sei altro?!”
Questo si irrita da morire, tanto da avvicinarsi a pochi centimetri dal mio naso visto che nel frattempo io mi sono alzata. E’ troppo alto in confronto a me, ma non devo arretrare o potrebbe pensare che mi fa paura o ancora peggio potrebbe passargli per quella testa bacata che mi piaccia.
“Chiamami ancora bifolco e vedrai…”
“Cosa? Mi spettini? E precisiamo, ti ho chiamato stupido bifolco.”
“Io ti…”
Iris si mette in mezzo a noi e l’altro ragazzo trascina indietro Castiel per il collo della giacca con uno sguardo che non ammette repliche.
“Ragaaaaaazzi… diamoci una calmata va bene? Cas non ha fatto apposta ad entrare, nemmeno sapeva che avevamo una nuova compagna di stanza. E volevamo presentarti Lysandre.”
Il ragazzo dai capelli chiarissimi e gli occhi mozzafiato si avvicina per stringermi la mano in una presa calda e decisa.
“Anche Valerie canta, magari potremmo metterci tutti d’accordo per il concorso che si terrà fra qualche mese… non trovate che sia una splendida idea?”
Io non replico, voltando ostinatamente il volto dalla parte opposta rispetto a Castiel che sembra fare lo stesso. Il silenzio si fa pesante finché non noto in lontananza la bionda sclerata di ieri. Si avvicina sculettando fino ad arrivare vicino a Castiel e quasi gli stacca il braccio da quanto forte ci si aggrappa.
Lui sposta lo sguardo infastidito su di me.
“Ambra cosa ci fai qui? Non dovresti studiare?”
La bionda sposta il ciuffo con la mano libera osservando Nathaniel scocciata.
“Fratellino, non iniziare a farmi la predica la mattina presto. Castiel tesoro, ti va di accompagnarmi a fare shopping?”
Cosa??? Quella è la sorella di Nathaniel? Nemmeno si assomigliano…
“Shopping? Lui è più il tipo da negozio di musica. Rev Theory, Godsmack capisci? Non da tacchi e vestiti striminziti come quelli che indossi ora tu.”
Il Rosso mi guarda interessato, una luce interessata nello sguardo.
“Tu conosci i Rev Theory?”
Annuisco felice di avergli dimostrato un minimo di intelligenza in ambito musicale e non mi accorgo degli sguardi compiaciuti dei miei nuovi amici. Ambra si ingelosisce di quello scambio fugace di battute fra noi due e gli tira ancora una volta la manica della giacca, mandandolo in bestia.
“E lasciami una buona volta! Devi mollarmi Ambra. Io. Non. Ti. Voglio.”
A quel punto interviene Nathaniel per difendere la sorella. La stacca letteralmente dal braccio di Castiel tirandosela vicina.
“Non parlare in questo modo a mia sorella Reed. E’ colpa tua se la illudi.”
Lei non sembra condividere quell’idea, anche se il fratello la ignora.
Il Rosso spalanca gli occhi mettendosi ad inveire contro il biondo.
“Io la illudo??? Ma se sto cercando in tutti i modi di togliermela dalla palle da ANNI! Siete due teste di cazzo se davvero credete che io abbia un interesse per lei.”
“Dovresti toglierti di mezzo Reed.”
“No, sei tu che devi tornartene a leccare il culo alla preside Daniels.”
“Perché? Per lasciarti campo libero? Assolutamente no, l’ho vista prima io.”
Ok, ora basta. Questa è una gara a chi fa pipì più lontano e ho la terribile sensazione di essere l’osso conteso visto che tutti mi osservano. Cerco di evitare gli sguardi della bionda e gentilmente prendo Castiel per un braccio, allontanandolo da Nathaniel.
“Smettetela di comportarvi da bambocci. Se devi lavorare tornatene in ufficio e tu vai a strimpellare qualcosa, almeno rimani tranquillo. ORA.”
Con tutte le mie forze ignoro la folla creatasi attorno a noi tre e scappo letteralmente nel sottoscala.
 
Rimango a bocca aperta. La biondina è stata capace di zittirmi per tre volte in una giornata.
Ogni volta è stata come una scarica elettrica, da anni ormai non provavo qualcosa del genere… e lei sembra diversa da Deb. Potrei provarci. Stanco della voce isterica dell’amministratore delegato raccolgo tutte le mie forze per non colpirlo. E di conseguenza devo limitarmi a guardarlo seriamente, senza presunzione o arroganza.
“Te l’ho già detto, stai lontano da lei Daniels.”
Vado nella stessa direzione che ha preso lei cercando di non farmi vedere.
Si rifugia nel sottoscala, quello strano quadernetto sempre nelle mani.
Chiude gli occhi e sospira appoggiando la testa contro la parete.
Le sue labbra formano una piccola O tutta da baciare… ehi ehi cosa ti salta in mente eh Reed?!
Scuoto la testa per scacciare quei pensieri e noto che inizia a scrivere ad un ritmo forsennato.
Che sia un diario? Aspetto quasi timoroso che finisca di scribacchiare ed “esco dall’ombra” come si suol dire per qualcuno che stava spiando un’altra persona.
“Tutto bene biondina?”
Valerie alza lo sguardo di colpo portandosi il quadernino al petto.
“Ma sei impazzito?! Non lo sai che quando qualcuno cade in una specie di trance non lo si coglie così di sorpresa?! Rimarco il fatto che sei un vero e proprio bifolco.”
Adoro la sua lingua lunga, quasi vorrei morderla… scommetto che avrebbe un ottimo sapore… ma che cazzo! E’ troppo tempo che non lo faccio. Devo farmi una doccia fredda.
Soprattutto se ripenso a questa mattina, quando l’ho sorpresa mezza nuda.
Non solo la biondina è particolarmente bella ma ha anche un corpo da urlo.
All’improvviso mi viene un’idea per passare un po’ più di tempo con lei e poter capire come prenderla.
“A quanto pare hai dei gusti in fatto di musica che coincidono con i miei… ti va di fare un giro in un negozio che conosco? Sono sicuro che amerai quel posto.”
Vedo che è un po’ titubante, come se stesse valutando la risposta. Ma alla fine fa un mezzo sorriso.
“Se mi dici che me ne innamorerò vuol dire che ci sono articoli interessanti… ma come ci andiamo?”
Stavolta sono io a sorridere mentre tiro fuori dalla tasca delle chiavi.
“Ho una moto. Muoviti ragazzina.”
Adoro essere così… dispotico.  


Angolo Autrice: 
Salve! :D
Sorprendentemente riesco ad essere puntuale con la pubblicazione del nuovo capitolo........ oook, lo ammetto. Era già pronto da quando ho pubblicato il primo MA questo non vuol dire che sia fresco fresco di modificatura... si dice così? Boh non so se suona molto bene... Coooomunque. 
Parlando della parte strettamente grafica ho ingrandito come mi é stato consigliato... io lavoro con il carattere 12 quando scrivo quindi non mi rendo proprio conto delle proporzioni quando arrivo al dunque xD Se tutto va bene dovrei pubblicare ogni lunedì, tempo e inconvenienti permettendo. 
Per passare al resto... non c'é molto da dire. Il classico caso del triangolo dove c'é la nuova arrivata e due ragazzi che si trovano agli antipodi in ogni cosa ha catturato anche me, mi spiace U.U
Visto che voglio lasciare a voi eventuali commenti non dico altro, e risponderò a quello che posso nelle vostre recensioni... Se ce ne saranno :'D 

p.s. non mi avete detto niente sulla foto che vi ho linkato di Valerie .-. Almeno un commentino me lo aspettavo plebee u.u
Kuss

SchwarzeMeer
   
 
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