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Autore: Cilyan    17/06/2013    1 recensioni
Raccolta di flashfic con reting che variano dal verde all'arancione, incentrate sulla coppia: Liam/George con la presenza "secondaria" di Niall Horan :)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Carissimi lettori, 
vorrei spendere due paroline prima che leggiate queste cose, sempre se ne avete l'intenzione. Non ho molto tempo, nè energie/forze/umore per scrivere troppo anche se non si direbbe ^^, ma  quello che volevo dirvi era che ho scritto queste flashfic per una persona a cui tengo molto; *avevo in mente delle drabble, lo so, per un totale di venti. Avevo steso anche una scaletta lo sapete? In 10 minuti giuro! Ma la sintesi probabilmente quando scrivo non fa per me, nè l'originalità, perchè se prima sostenevo di non avere fantasia, ora ne sono assolutamente in astinenza. L'avete vista passare per caso?* Non so con che coraggio sto per pubblicare questa roba, ma....meglio non chiederselo. 
Si tratta di crossover, lo so ho scritto delle storie sulla coppia Liam/George, pur non seguendo io gli Union J, per cui premetto che ci  sono molti dettagli inventati di sana pianta. Le trovo molto melense, forse anche troppo per i miei stessi gusti, ma in questo momento questo  è il mio massimo...
Ultima postilla. Ogni flashfic ha un colore perchè è il colore che mi suggeriva il contenuto e per me era davvero importante differenziarli.
P.S. C'è anche la partecipazione "speciale" di Niall ^_________^ 
P.P.S. spero non ci siano troppi errori >< ed altre due cose: se vi va ascoltate la canzone quando troverete il link e
detto questo a JustPierre  :)



Slice of life.
 
1-“Passion fruits” (203, reting: verde)

-Qual è il frutto dell’amore dici?
E’ sentire il fiato sul collo, il respiro a due centimetri di distanza, è il battito che incede caloroso verso la meta; è quell’insopportabile rumore prodotto dal mondo attorno a te perché l’unica cosa che vorresti sentire, quando pensi all’amore, è solo quella persona, sai, quella speciale George, quella che sapresti anche lasciare andare se solo te lo chiedesse, se solo non facesse così male, se solo non fosse così lei.
Il frutto dell’amore? Alla fine non esiste o, forse, è l’amore stesso, perché da amore nasce amore, se è amore vero.- mentre sentiva queste parole,il piccolo Shelley guardava il suo Liam tra lo stupito e lo sconcertato, chiedendosi da dove potesse nascere tale sentimento soltanto in quelle poche parole, ma alla fine, si accorse, non c’era nemmeno il bisogno di chiederlo, perché era ovvio. Eppure, lo chiese lo stesso, un po’ per curiosità, un po’ per averne la certezza, un po’ perché si sentiva pieno a sentirselo dire:
- E qual è il tuo frutto d’amore preferito Liam?- e non ci fu bisogno di risposta, non verbale per lo meno, uno sguardo bastava, uno sguardo che sembrava sussurrare: “tu”.
 
2-“Questions” (278, reting: verde)

Era una mattina soleggiata, quella mattina in cui accadde tutto. Non c’era un perché, eppure quelle due labbra si erano ritrovate congiunte, proprio nel momento stesso in cui una coccinella, birichina, stava per passare sulla loro strada e, in effetti, quelle due strade si incrociarono.
Deviata a fallimento la sua traiettoria, si era ritrovata attraccata a due candidi visi: sorrisero. Loro, loro che facevano discorsi strani come sui frutti dell’amore, si erano ritrovati con una coccinella addosso, una di quelle piccoline, una di quelle la cui unica peculiarità era portare solletico o dispetto a chi se le ritrovava vicino.
Ma a loro non dava fastidio,no, anzi. A Liam quella sembrava la scena più bella del mondo.
Era incredibile come le gote del suo “pallottolino” adorato si fossero imbiancate davanti alla percezione di qualcosa di estraneo su di loro, aveva paura, non poteva negarlo, eppure era talmente rassicurante quella scena che avrebbe voluto tanto prendere un blocchetto ed imprimercela sopra: un dito che, timido, si sporgeva verso il piccolo insetto per poi sorridergli calorosamente. Non era umano quel ragazzo, se l’era sempre detto lui, perché tutto a partire dagli occhi, al viso, al corpo, all’espressione fino all’aura stessa che sembrava emanare attorno a se, sembravano esprimere una leggerezza assurda, capace di portarti all’’infinito e forse anche oltre.
Non l’avrebbe mai potuta definire se non come la domanda più grande dell’universo, il suo:
“Come fa ad esistere un essere simile?” e forse una risposta non c’era, ma non ne aveva bisogno, in fondo.
Cosa gliene importava di avere risposte quando aveva il paradiso davanti agli occhi?
 
 
3-“Basement”( 316, reting: giallo)

Se si può parlare di arte illusoria, allora George Shelley era il mago delle sparizioni. Già. Erano ora che il povero Payne lo stava cercando, senza successo, come se giocare a guardie e ladri fosse diventato un vero e proprio lavoro: lo trovava pazzesco. Come fosse finito in quella situazione poi, non ne era del tutto cosciente.
Solo qualche ora prima si trovavano stesi sul divano a guardare un film sui ninja, uno di quelli che Liam odiava, ma che sapeva piacere al suo piccolo fagotto, quanto si era ritrovato senza pelle tra le mani, senza calore umano e, soprattutto, senza la sua presenza fisica.
Non amava il suo ragazzo quando faceva così, per indispettirlo, con quell’aria da angelo doppiogiochista che si ritrovava, ma se c’era una cosa che aveva imparato da quando conosceva il suo ragazzo era che a tutto c’era una ricompensa con George Shelley.
Quindi non si sorprese quando lo vide lì, girato di spalle, nella penombra della cantina, solo ed infreddolito a tal punto da fargli quasi pena, ma gli si avvicinò e, tirandolo a se per i fianchi, gli baciò piano il collo, ancora pieno dell’asfissia della corsa, infrangendo le parole che gli morivano in gola sulla sua pelle nivea:
- Ti ho trovato, mio principe delle tenebre- e con mille brividi a percorrergli il collo fino alla punta del capello più ribelle della testa, notò il suo ragazzo drizzare il busto e, con sua enorme sorpresa, si ritrovò una mano nei boxer ed un gemito indispettito nelle orecchie – se sono il tuo principe delle tenebre perché non provi ad illuminarmi tu, stellina?- e Liam sarebbe di certo morto se avesse udito qualcos’altro, solo un’altra parola o un altro ansimo, ma con quelle mane spiritate a fargli da fatina custode, si ritrovò a venire copiosamente senza poter dire o sentire altro che un, “ah”.
 
4- “Love” (239, reting:arancione)
Pensare a quanto il mare sia infinito sarebbe stato inutile se quei due non si fossero conosciuti, perché se George prima di incontrare Liam non avrebbe mai pensato bello fare l’amore sulla spiaggia in quel momento, gli sembrava la cosa più meravigliosa del mondo:Liam il suo infinito personale, il mare, l’infinito del mondo. E amava, ormai, quando, giocherellando con la sabbia, si avvicinava seducente e cominciava a spargerne i piccoli granuli uno ad uno, fino a formare quello che sarebbe stato il loro letto, e quando poi, un sorriso finto sghembo in volto, lo attirava a se e lo baciava: irresistibile.
Nessuno avrebbe mai saputo descrivere quella delicata magia che si creava in tutto il paesaggio come se non fossero più soli, ma attorniati da un’umanità intera a far presa sul loro amore e ad esserne cosciente.
Non che il giovane Shelley non ne fosse geloso, sia chiaro, Liam era solo suo, ma si sentiva in qualche modo fortunato a poter sentire lui solo quelle braccia cingergli la vita ed il collo, bramandone ogni angolo di pelle, finché non lo possedeva del tutto.
Una spinta, due , erano così dolci a suo dire che non avrebbe voluto percepire altra sensazione in vita sua al di fuori di quella, delle loro fronti madide di sudore pronte a toccarsi e attaccarsi, quasi, le une alle altre.
Sì,George non avrebbe mai potuto bramare alcun infinito se non Liam.
 
Feel Again   ( canzone)

5-“Lemons tree” ( 393, reting: arancione) 

 Un giorno, quando Niall  aveva chiesto a Liam di fare l’amore sotto un albero di limoni, al castano era sembrata un’idea assolutamente impossibile.
- E se ci vedono?- aveva esclamato sconcertato. Per lui poter essere visto, in pubblico, a far l’amore era davvero inconcepibile.
Ma - Dai Lì, non ci sarà nessuno e ne ho bisogno!- avrebbe veramente voluto rispondere di “no”, ma quegli occhi, oh quegli occhi, non li avrebbe mai potuti scodare, neanche adesso che non era più con lui.
Blu, brillavano talmente intensamente da fargli venire dubbi sulla provenienza del firmamento.
Di certo, gli passava per la mente, che non avrebbe mai potuto competere con quel batuffolo di bellezza che aveva davanti.
E - si- ancora si portò a dire quando, un asciugamano stesa sul prato, anch’esso brillante, brillante d’estate, si sdraiò con gli occhi a fissare i limoni nel timore che qualcuno potesse cadergli in testa. Ansia.
Avrebbe creduto non vederla svanire più, nemmeno quando due dita gli inumidirono l’apertura già agonizzante nel voler sentire quel calore attorno a se, pechè Niall era tutto quello, era il calore che non aveva mai avuto.
Ma faceva male e Liam non era mia stato quello passivo, perché per lui esserlo significava essere protetti e doveva essere lui il cucchiaio, non il cucchiaino.
Era lui il protettore, non il contrario, ma quando, corpo a corpo e lui steso a novanta, lo sentì entrare, si ricordò di quel firmamento visto poco prima e forse, pensò, avrebbe potuto essere lui la stella di qualcuno per una volta.
Già, una volta, solo per lui, per l’uomo che le sua luce e la sua asprezza voleva essere come un albero di limoni, gli aveva sussurrato al limite dell’orgasmo:
- Io il tuo Limone, tu il mio albero, per sempre- e sarebbe stato tutto perfetto se quel “per sempre” fosse stato davvero materiale, ma c’è chi viene e chi va. Chi resta e chi scappa via, Liam non aveva mai ignorato questo, soprattutto da quando il suo nuovo firmamento era diventata la coltre di terra impressa negli occhi del giovane Shelley.
Lo aveva deciso: non sarebbe mai più stato il cucchiaio, né il cucchiaino di nessuno, ormai li odiava e ne aveva quasi il terrore, ma sarebbe stato soltanto il prato di qualcuno, per sempre di George.
 
6- “Bay leaf”(228, reting: verde)

- Liam sei un gran poeta sai? Ti dovrebbero incoronare con l’alloro, come si faceva una volta.- il castano sapeva, lo aveva sempre saputo, di stare con un pazzo, ma lo aveva davvero realizzato solo nel momento stesso in cui Shelley si era presentato davanti a lui con un barattolo di foglie d’alloro, un filo e delle fobici dicendo che avrebbe costruito lui la corona da mettere in capo al suo re.
E l’avrebbe anche messa in piano questa idea, se non si fosse ritrovato a pensare alle conseguenze disastrose di un’investitura poetica attuata dal piccolo George. Malefica,assolutamente.
Se non si fosse rifiutato si sarebbe ritrovato a scrivere e parlare in versi per una settimana e no, ciò non era proprio nelle competenze del povero castano che, avuta un’idea geniale, si intinse di dolcezza e prendendo il sopravvento, lo baciò con tutto se stesso.
Il bacio funzionava sempre e ne erano ben consapevoli entrambi, così, quando una cascata di foglie d’alloro a terra, due grossi sorrisi dipinti sui loro volti e uno sguardo perso da innamorati, si staccarono:
- La miglior investitura poetica di tutta una vita sei tu, mio piccolo George- Liam era sicuro che il pericolo era scampato.
O forse no?
Quel giardino di foglie profumate sotto di lui gli aveva fatto pensare a ben altre poesie proibite.
 
7- “Broken heart”(246, reting:verde)

La sincerità aveva sempre ripagato Liam,ma stranamente quando aveva visto davanti a se sbucare il sole quella mattina, si era ricreduto su quanto l’essere sinceri in amore ripagasse.
Una discussione inutile per lui, quella sui piatti da scegliere per il pranzo, avrebbe preferito di gran lunga cenare su dei tovaglioli, lui, ma il suo ragazzo super perfettivo si era impuntato sul piatto perfetto, così, armato di grande pazienza, si era ritrovato negozio per negozio, alle due e mezza del pomeriggio, per trovare dei piatti dal bordo ricamato con delle ciliegine, tutto perché dei piatti con dei miseri girasoli non andavano bene per la cena speciale che gli avrebbe voluto preparare. Cena, ma Liam non aveva neanche pranzato e quando era ritornato a casa senza la richiesta esaudita, scoppiò il finimondo.
No, essere sinceri alle volte non basta se non si ha un po’ di tatto, ma nessuno aveva mai messo i cartelli informativi su ciò e Liam non sapeva proprio come comportarsi davanti al “mal d’amore”.
Con Niall non ne aveva mai avuto il bisogno, eppure forse era proprio questo che era mancato al loro rapporto. Troppa dolcezza, bizzarria, tutto, ma nessun sano litigio.
 Forse sarebbe bastato uno “scusa”, forse la sincerità, quella vera, avrebbe ripagato, forse esplicare la sua non curanza per i piatti, ma per lui avrebbe fatto effetto.
E, forse e in effetti quei piatti rotti davanti a lui avrebbero dovuto confermarlo: si era ritrovato a mangiare davvero sui tovaglioli.
 
8-“Mask”(375, reting: verde)

George aveva sempre odiato le feste in maschera, ma allora perché ora si ritrovava con un trucco ortodosso in volto e una parrucca enorme e bianca, soprattutto, in testa?
- Dai ci divertiremo! – aveva detto il suo ragazzo e poi era lui quello strano, quello che amava i ninja, quello che cantava a squarciagola la mattina per svegliarlo, quello che le omelette le mangiava solo se fredde perché altrimenti, sosteneva, da calde avevano qual gusto insopportabile di uova che lui per l’appunto odiava, come se da fredde lo perdessero, era lui il pazzo.
O forse era quello scapestrato del suo ragazzo? Lui sì che era un adone invidiabile: nessuna parrucca indiscreta, capelli in ordine, pantaloni stretti, lucenti e scuri e, a scanso di equivoci, il petto mezzo nudo con quella camicia azzurrina a fargli da contorno e dei piccoli baffi ad amalgamare il tutto.
Da cosa fosse vestito, poi, non era importanza. – Siamo quelli degli anni retrò- gli aveva detto tutto soddisfatto e, mano per la mano, se l’era trascinato fuori di casa convinto di passare una serata diversa.
Ma al giovane animo innamorato del piccolo romanticone angelico, sarebbe tanto piaciuto un duetto alla Romeo e Giulietta, certo straziante, ma classico, un amore capace anche di andare contro il tempo e la morte materiale.
Lui voleva un amore che aleggiasse nell’aria eppure non riusciva proprio a concepirlo, non con quella parrucca, stupida parrucca, in testa.
E se per Liam tutto questo era considerabile bello, piacevole, senza alcun disagio, non si sarebbe mai immaginato il piano del suo ragazzo:
appena arrivati alla festa organizzata dal comitato di quartiere, occhi di terra si disperse “accidentalmente” tra la folla, frugò tra i vecchi costumi di beneficienze e, “casualmente”, trovò ciò che desiderava.
Non restava altro che mettere in atto il tutto e, soprattutto, rapire Liam.
Impresa tutt’altro che difficile. Gli bastò soltanto un cucchiaino per farlo svenire ed operare il cambio.
E quando Liam si svegliò, si ritrovò con una veste fin troppo lunga a coprirgli le gambe ed un sorriso soddisfatto da parte del suo ragazzo che, seduto a cavalcioni sulle sue gambe: - baciami mia Giulietta- sapeva di averla avuta per vinta, anche stavolta.
Come dire di no al romanticismo ottocentesco?

9-  “Find” (342, reting: verde)

Era una sera, George era stato male da poco, quella in cui decisero di andare al mare insieme. Era il loro anniversario quel giorno e Liam, dopo la paura di perdere quel dolce “pargoletto” raccolto ansimante dal divano, aveva organizzato una settimana di estremo relax: bici, passeggiate all’ombra di cipressi e frasi sdolcinate consumate in un picnic sotto un salice piangente. Erano persino stati allo allora vecchia scuola ed il genio degli angeli lo aveva anche costretto a sedersi sulla vecchia altalena del parco dimesso là di fronte dove giocavano sempre lui e Niall; ma se il biondo era stato importante per la sua esistenza, ora nuovi ricordi si stavano innestando nella sua mente lasciando ai vecchi il tempo di un abbraccio.
Avevano giocato persino con la sabbia e quasi gli pareva di stare al mare vedendo tanti bambini giocare attorno a loro. Gli sembrò anche di tornare indietro nel tempo quando, sbucciatosi un ginocchio, era tornato a casa sanguinante e la mamma gli aveva anche dato “il resto”.
Ma il ricordo più bello, in assoluto, fu quello del mare presente. Lì, davanti a quell’infinito e ancora tanti piccoli bambini a correre davanti a loro ed era stato lì che anche loro diventarono bambini e, castello dopo castello, avevano formato strane costellazioni nella sabbia:
-Sembriamo noi due che facciamo l’amore, tu sotto io sopra, le gambe a cavalcioni ed un sorriso pieno di orgasmi, quelli che ogni volta mi fanno sognare. Sei il paradiso George.- e non sapeva perché l’avesse detto, ma Liam sapeva con certezza che non avrebbe mai più visto quelle guance , quelle del suo ragazzo, più rosse che in quel momento.
- Sh… ci sentiranno i bambini- inutile dirlo: Liam era testardo, forse anche più di George e se un tempo avrebbe gridato al mondo la sua riservatezza, ora avrebbe urlato il suo amore anche in una spiaggia, perché – che sentano l’amore vero, quello di sofferenza e dolore, quello d’azione- sorriso: una nuova costellazione.
 
10- “The perfect number”(215, reting: verde)

Erano ad un picnic, uno di quelli che le famigliole della domenica sono solite organizzare, ma loro non erano una famigliola come tutte le altre ed il loro non era un picnic come tutti gli altri, ma in casa.
George fissava il puff in soggiorno con aria sognante e Liam non aveva nulla da obbiettare nella pace liberatoria della sera, ma quando- c’è un puff,c’è il puff,- Liam sapeva che la pace era ormai finita e non si sbagliava di certo:
- Sì perché il puff è lo zero e noi il “due”, Liam. - si era anche cominciato a chiedere davvero quanta sanità mentale potesse possedere il suo ragazzo.
- Poi ero io il poeta criptico? Spiegati.- aspettò, davvero ci provò ad aspettare una risposta, ma quel- non c’è nulla da spiegare Liam- a rimbombargli nelle orecchie come una trombetta straziante, non lo faceva per nulla strare bene.
- Oggi compi vent’anni Liam, il numero perfetto. Questo è il puff sul quale abbiamo fatto l’amore la prima volta ricordi? Questo è il posto in cui sediamo quando facciamo le nostre cenette romantiche e questo, sempre questo, è il posto in cui ci demmo il nostro primo bacio. Lui è lo zero, la nostra partenza e noi siamo i suoi due, capisci?- Liam scosse la testa.
- Era un modo alternativo per augurarmi buon compleanno?-
Una risata, cristallina.

-Forse, non lo saprai mai.-

  
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