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Autore: Bell_Lua    02/01/2008    4 recensioni
Ville ed Eily... una vecchia coppia...lei sparì dalla vita del cantante, lasciandolo con un sms...cosa farà adesso?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oddio, il 24esimo capitolo! Mi sa che è diventato un tantino lungo questo racconto. Spero che non annoi troppo!!! Comunque… Ehm… non so se ci sia seriamente una collina di questo tipo a Helsinki o nei suoi pressi, non essendoci mai stata, ma… beh, consideratela licenza letteraria =) I ringraziamenti sono in fondo! Kisses and have fun reading =)

 

Capitolo 24

 

Natale era arrivato e passato. Senza molte novità.

Per la vigilia Eily e Ville erano andati a casa di Linde e Manna ed avevano cenato insieme. Olivia era cresciuta tantissimo dall’ultima volta che Eily l’aveva vista. Alcune ore dopo erano arrivati anche Migé, Burton e Gas. Una serata tra amici, insomma. Quattro chiacchiere, un po’ di birra e tante, tantissime sigarette.

 

Era in 30 di Dicembre, Eily stava leggendo un libro, comodamente seduta sul divano di Ville, mentre questo stava scribacchiando qualche pensiero o ispirazione avuta su un quaderno.

Ogni tanto la ragazza alzava lo sguardo dalle pagine che teneva tra le mani e dava un’occhiata all’uomo che teneva la testa lievemente piegata a destra, cercando parole adatte ad essere stese.

Il suo cuore aumentava il numero dei battiti ogni volta, lasciandola sempre più sorpresa. Il sorriso le nasceva spontaneo, convincendola ormai del fatto che fosse innamorata e che la sua vita stesse andando bene così. Però qualcosa le mancava, non sapeva ancora esattamente cosa, ma c’era un’inquietudine nel petto, che a volte trasformava il suo dolce sorriso in un’espressione malinconica.

 

Ville lasciò il quaderno e la penna sulla stoffa, per poi chiudere gli occhi ed abbandonarsi allo schienale del divano.

-“Amore… ti va di andare a fare un giretto?” – le chiese, con voce stanca.

Eily alzò lo sguardo dal libro e lo guardò per un istante, chiedendosi dove volesse andare. Fuori faceva alquanto freddo e lui era visibilmente stanco.

-“Sicuro? Non vuoi riposare un po’? Dai, domani notte poi dobbiamo andare fuori con gli amici e non vorrei vederti crollare prima di mezzanotte.” – una lieve risata uscì dalle sue labbra, contaggiando anche l’uomo.

-“No, tranquilla, è che volevo farti vedere un posto che amo. Dai, prendi il cappotto e andiamo.”

Detto questo si alzò, prese gli “strumenti del mestiere” che aveva utilizzato fino a poco prima, li ripose su uno scaffale e si andò a vestire.

 

La camminata non fu lunghissima, ma stancante.

Ville la stava guidando per un sentierino alquanto rovinato, fatto di sassolini e ciottoli, ma lei non si lamentava, anche se aveva le All Star ai piedi e li sentiva tutti.

Alcune volte si era dovuta aggrappare al braccio dell’uomo, per non scivolare via.

-“Eccoci” – aveva detto lui, arrivando ad uno spiazzo erboso.

Eily alzò finalmente lo sguardo dal terreno, per dare un’occhiata attorno a se.

Helsinki si delineava sotto di essi, il sentiero li aveva portati in cima ad una collina dalla quale si vedeva il panorama splendido della città.

-“Accidenti!”

L’uomo fece una risatina, prima di dirle:

-“Pensavo avresti detto qualcosa del tipo: Ville… ma è meraviglioso! Ma sembra che accidenti sia l’unica cosa che è passata nella tua testolina!”

Eily si voltò verso di lui per fargli una linguaccia, prima di ritornare con lo sguardo sulle luci della città sotto di loro.

La vista era mozzafiato, Helsinki non le era mai parsa così bella, così… magica.

-“Ville… non per farlo apposta, ma… è davvero meraviglioso!”

-“Perché non ti siedi?” – Ville si era tolto il cappotto e l’aveva messo per terra e ci si era seduto.

-“Ma sei matto? Congelerai!” – il suo lato da mammina non era mai scomparso, ogni giorno doveva ammetterlo con se stessa. Compariva sempre in situazioni simili oppure quando Ville dimenticava la sciarpa. Le veniva naturale farglielo notare e preoccuparsi per lui.

Lui come sempre sorrise paziente, le prese la mano e praticamente la trascinò giù per terra, accanto a sé.

Eily si strinse ancor di più nel suo comodo cappotto nero ed appoggiò la testa sulla spalla destra dell’uomo.

Rimasero entrambi in silenzio per alcuni istanti, silenzio fatto di pensieri privati, destinati a non essere rivelati alla persona di fianco, ma silenzio non imbarazzante.

Per loro era così: potevano stare insieme per tre ore e nessuno dei due poteva aprire bocca, ma questo non significava mettere l’altro a disagio.  Era semplicemente silenzio. Silenzio di riflessioni, di considerazioni, di ricordi.

Eily chiuse gli occhi per un istante, ispirando l’aria fredda ma estremamente profumata che la circondava. Il primo a rompere l’atmosfera creatasi fu Ville:

-“Eil… siamo venuti qui per una ragione stasera e non è solo quella di farti vedere la bellezza di questo posto. Volevo che tu capissi quanto amore provo per questa città e quanto amore provo per te. E se tu te ne volessi andare… ti capirei, però devi comprendere anche te che io soffro quando sono lontano da casa mia e da te.”

Eily riaprì gli occhi, per voltare la testa verso l’uomo che le stava parlando freneticamente, colui che rimaneva misterioso nelle interviste o dava di matto quando finivano le sigarette. Lo guardò, cercando di capire cosa volesse dire con il discorso alquanto contorto che le stava facendo.

-“Ville… senti, lo so che sei nervoso, te lo vedo negli occhi e nel modo in cui parli. Quindi vuoi calmarti per favore e dirmi direttamente quello che vuoi dirmi? E guarda che io non ho intenzione di andare da nessuna parte!” – le sue labbra presero la forma di un dolce e paziente sorriso, che incoragiò l’uomo a continuare.

 

Si alzò in piedi e fece alzare anche lei, prendendole le mani.

-“Eily… sai che preferisco cantarti una canzone, piuttosto che dirti quello che provo… Sono bravo con i testi, ma faccia a faccia mi vengono sempre le parole sbagliate. Quindi spero che tu possa perdonare questo momento se non verrà nel migliore dei modi.”

Fece un respiro ed Eily alzò il sopracciglio destro, dubbiosa. Non capiva dove Ville volesse arrivare. Il suo cuore, però aveva capito prima della sua mente, però, cominciando ad agitarsi, velocizzando il suo ritmo, pulsando sempre più forte.

Ville la guardò negli occhi, catturandoli con lo sguardo luminoso.

-“Eily… vuoi diventare la donna della mia vita?”

 

Un silenzio avvolse Eily, sentiva il cuore batterle alla velocità della luce, fuori controllo.

D’un tratto la sua mente realizzò il concetto… realizzò anche che era quello che le mancava nella vita. Ville le aveva chiesto di sposarlo.

Le sue mani tremarono impercettibilmente, così come anche le sue gambe.

Paura, una folle paura invase il suo corpo, la sua mente, come una scarica di pura adrenalina. Ma quella scarica non era solamente paura. Era qualcos’altro. Qualcosa che si fatica a trovare nella vita, ma che tutti vorrebbero provare almeno una volta. L’amore.

Amore, cinque lettere disposte a formare un concetto semplice, ma complicato. Amore.

Amore e desiderio di felicità.

 

Ville respirava il minimo per continuare a restare in piedi, mentre aspettava la risposta della donna amata che aveva di fronte a sé.

Sentì che le sue mani venivano strette un po’ di più e gli occhi truccati spalancarsi per la sorpresa. Sentì anche il respiro di Eily farsi più veloce.

Per un attimo ebbe paura.

Il grande Ville Valo, desiderato da milioni di ragazze di tutto il pianeta aveva paura di un rifiuto.

Perché non sarebbe stato un semplice rifiuto. Sarebbe stata la fine di una storia troppo importante per essere dimenticata, sarebbe stata la scusa per riprendere a bere ed affogare i ricordi nell’alcool. Sarebbe stata l’ennesima pugnalata nel cuore che non sarebbe riuscito a fare guarire in alcun modo.

 

Ma il rifiuto non arrivò.

Un flebile “si” uscì dalle labbra di Eily. Un Si dal sapore dolce, un Si dal tono perfetto. Una risposta perfetta.

 

-“Si, Ville, io… io voglio sposarti!” – Non era stato un dubbio a farla tentennare. Era stato il realizzare di essere talmente amata da qualcuno da essere sul punto di svenire. Amare ed essere ricambiata a tal punto da voler compiere un passo così importante.

 

Fine Capitolo.

Mi sembra seriamente smielato, dolce, zuccheroso, ma spero mi scuserete! E’ l’una di notte ed io al posto di dormire (ma quando mai?!?) ho finito questo capitolo. Quindi probabile presenza di Orrori grammaticali, mi scuso ancora! Senza contare il fatto che sono mezza sbronza… ma lasciamo perdere, che è meglio! Che ne pensate? Schifo? Superschifo? Orribile?

Grazie a:

Cloclo: sau! Ora sei nella città più meravigliosa di questo mondo, che adoro spudoratamente ed alla follia, ma quando torni pretendo ogni minimo particolare, sai!!! Mica la scampi =) Ti è piaciuto il chapter? Oh, ne sono enormemente felice!!! Bacionzoli, fatti sentire quando torni =)

AnAngelFallenFromGrace: Credo che l’albero di natale sia un po’ un trauma per tutti… Ah, per la cronaca: l’albero finora è caduto 6 volte… ho tenuto il conto =) Ti piace questo capitolo… Mi sembra brutto, ma non riesco a giudicarlo molto bene in questo momento, quindi dimmi te, please =) Senti TU, ma quando li posti questi famosi capitoli??? Mi sa che ci dobbiamo fare una chiacchieratina!!! Ovvero io che per due ore ti dico: “posta, posta, posta, posta”  =) Dai, dai, che me tanto curiosa!!!! Grassie per la recci,spero ti continui a piacere!!! Bacionzoli anche a te =) Zao! =)

Recensite, please? AH, BUON ANNO =) =) =)

  
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