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Autore: Heilig__    17/06/2013    8 recensioni
Rimise il telefono in tasca, e una decina di minuti dopo arrivò di fronte alla gioielleria.
Appena entrato, una sfavillante serie di preziose decorazioni quasi l'accecarono.
Una giovane dai lunghi capelli corvini, vestita con un tailleur beige apparve davanti a lui.
- Buongiorno- disse la ragazza – Benvenuto da Eva's Jewelry. Come posso aiutarla?
- Buongiorno- salutò Tom – Dovrei ritirare un anello da fidanzamento. L'ho ordinato un paio di settimane fa.
- Certo, signore- rispose la giovane – Può mostrarmi la ricevuta?-
Il moro sentì il proprio cuore perdere un battito.
- La... la ricevuta?- ripeté, mentre il suo respiro si faceva sempre più accelerato.
- Sì, la ricevuta- disse la giovane, perplessa – Quella con cui può ritirare l'anello-
D'un tratto, nella mente di Tom apparvero delle immagini, tutte riferite a due settimane prima: il giovane vide se stesso prendere la ricevuta dalle mani della cassiera della gioielleria, per poi buttarla con noncuranza in un cestino appena fuori dal negozio.
- Signore?- fece la gioielliera – Si sente bene?
- Io... io...- balbettò incerto Tom – Credo di averla buttata-
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I Tokio Hotel non mi appartengono *sigh* Tutto quello che scrivo è frutto della mia fantasia e non ci guadagno nulla *doppio sigh*





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Amburgo, 6.30 pm.

- Chrystal, mi vuoi sposare?-
Alle parole di Tom, Scotty piegò la testa di lato, con fare perplesso, per poi voltare le spalle al suo padrone, in ginocchio davanti a lui, e continuare il suo pisolino.
- Non mi sei per niente d'aiuto, Scotty – sbuffò il chitarrista – Potresti fare un minimo sforzo?-
Per tutta risposta, il cane cambiò posizione, senza però calcolare minimamente Tom.
Il ragazzo sbuffò una seconda volta, quando, all'improvviso, la porta della sua camera da letto si aprì di scatto, mostrando una giovane ragazza dai capelli scurissimi e tagliati corti, gli occhi castani, seminascosti da una lunga frangia, che ora osservavano la scena che si era presentata loro davanti.
- Tom...- disse la giovane – cosa... cosa stai facendo?
- Chrystal!- esclamò Tom, evidentemente imbarazzato - Volevo... volevo giocare con Scotty- si giustificò, alzandosi – Ma lui non ne vuole sapere a quanto pare- aggiunse, con una smorfia – Avevi bisogno?- chiese poi, sorridendo.
- Mi chiedevo se sei pronto per la grigliata di stasera- rispose la ragazza, avvicinandosi – Tuo fratello e gli altri arriveranno tra poco- spiegò.
- Sì, sono pronto- disse il moro – Devo solo andare a prendere una cosa in... in...-
Si bloccò di colpo, pensando ad una scusa plausibile.
- In...?- lo spinse a continuare la ragazza.
- In libreria- mentì spudoratamente Tom.
- In libreria- ripeté Chrystal.
- Già- disse Tom, annuendo, cercando di sembrare convincente – Gustav mi ha chiesto di prendergli un libro che ha ordinato, perché lui non ha tempo- continuò.
- Capisco- fece Chrystal, nonostante fosse poco convinta – Beh, allora già che ci sei, potresti prendere le cose che ti ho detto!- disse.
- Certo!- rispose Tom, sedendosi sul letto per potersi mettere le scarpe – Un momento,- aggiunse poi, mentre si allacciava le stringhe – quali cose?- chiese, alzandosi e prendendo dal comodino le chiavi e il portafoglio.
Chrystal roteò gli occhi, domandandosi perché il suo ragazzo fosse così sbadato.
- Devi passare al supermercato a prendere i salatini,- disse – poi devi andare in pasticceria a ritirare la torta che ho commissionato – continuò – ed infine devi prendere il mio vestito bianco in tintoria: tieni lo scontrino, dovrai mostrarlo una volta arrivato lì- concluse, porgendo al ragazzo il foglietto - Credi che ti ricorderai?
- Ovvio, per chi mi hai preso?- fece Tom prendendo lo scontrino – Supermercato, pasticceria e tintoria. Afferrato- aggiunse – Torno subito- disse quindi, dando un bacio a fior di labbra a Chrystal, per poi uscire.
- Non fare tardi!- tentò di dirgli la ragazza, ma il giovane si era già chiuso la porta alle spalle.

Qualche minuto, mentre percorreva a gran velocità la strada che separava lui da Eva's Jewelry, la gioielleria più cara di Amburgo, Tom sentì il suo telefonino squillare.
Cercando di non andare fuori strada, lo prese e se lo portò all'orecchio.
- Pronto?- disse.
- Ehi Tom- rispose una voce maschile – Come va?
- Ciao, Bill- fece Tom – Bene, e tu?
- Tutto ok- disse il biondo – Hai preso l'anello per Chrystal?-
Al pensiero dell'anello che aveva scelto per chiedere alla sua ragazza di sposarlo, Tom sorrise spontaneamente.
- No- rispose – Sto andando a prenderlo proprio ora- aggiunse – Voi a che ora arrivate?
- Non lo so- fece Bill sconsolato – Ruth è ancora in alto mare per via dei vestiti.
- La fidanzata del guru della moda non sa cosa mettersi?- scherzò Tom, fermandosi ad un semaforo – Questa è tutta da ridere.
- Non è divertente- sibilò il biondo.
- Oh, e invece sì- ribatté il fratello.
All'improvviso Tom udì dei colpi, come qualcosa che si rompeva in mille pezzi, seguiti poi da urla isteriche, condite con espressioni piuttosto colorite.
- Credo che tu debba andare- disse il ragazzo.
- Sì, lo credo anche io- sospirò Bill – Beh, ci vediamo dopo. Sempre che ne esca vivo.
- A dopo, fratellino- rise Tom, chiudendo la chiamata.
Rimise il telefono in tasca, e una decina di minuti dopo arrivò di fronte alla gioielleria.
Appena entrato, una sfavillante serie di preziose decorazioni quasi l'accecarono.
Una giovane dai lunghi capelli corvini, vestita con un tailleur beige apparve davanti a lui.
- Buongiorno- disse la ragazza – Benvenuto da Eva's Jewelry. Come posso aiutarla?
- Buongiorno- salutò Tom – Dovrei ritirare un anello da fidanzamento. L'ho ordinato un paio di settimane fa.
- Certo, signore- rispose la giovane – Può mostrarmi la ricevuta?-
Il moro sentì il proprio cuore perdere un battito.
- La... la ricevuta?- ripeté, mentre il suo respiro si faceva sempre più accelerato.
- Sì, la ricevuta- disse la giovane, perplessa – Quella con cui può ritirare l'anello-
D'un tratto, nella mente di Tom apparvero delle immagini, tutte riferite a due settimane prima: il giovane vide se stesso prendere la ricevuta dalle mani della cassiera della gioielleria, per poi buttarla con noncuranza in un cestino appena fuori dal negozio.
- Signore?- fece la gioielliera – Si sente bene?
- Io... io...- balbettò incerto Tom – Credo di averla buttata-






* *

poco dopo

- Sei un idiota, Tom-
Bill lo aveva sempre saputo, fin dalla culla: suo fratello aveva decisamente qualche rotella fuori posto.
- Non insultarmi!- piagnucolò il chitarrista, portando il capo all'indietro, e posandolo sul poggiatesta del sedile – Ho combinato un vero casino- mormorò ad occhi chiusi.
- Puoi dirlo forte!- esclamò Bill – Cosa hai intenzione di fare?- chiese dopo qualche istante.
- Suicidarmi- rispose senza pensare Tom.
- Tom, non essere stupido- lo rimproverò il biondo – Non puoi comprarne un altro?- propose.
- Sì, potrei- disse il chitarrista – Se solo avessi con me la carta di credito- aggiunse subito – Se torno a casa ed esco subito, Chris s'insospettirà.
- Con tutti i soldi che guadagni, non hai neanche un po' di contante in tasca?
- Bill, credi davvero che io vada in giro con migliaia di dollari in contanti in tasca?
- Da te mi aspetterei di tutto- commentò Bill.
Tom sospirò e decise di non ribattere alla battuta del fratello.
- E adesso cosa faccio?- chiese più a se stesso, che al cantante.
- Ti conviene inventarti qualcosa alla svelta. Qui abbiamo finito. Tra poco partiamo. E credo che Georg e Gus non siano da meno.
- Oh, maledizione- disse Tom, schiaffandosi una mano in fronte – Devo andare a prendere le cose che Chris mi ha chiesto!
- Adesso?- fece Bill – Tom, sono le sette passate! Siamo in Germania, non a Los Angeels! Qui i negozi ad una certa ora chiudono!
- Lo so, lo so- borbottò il chitarrista – Sarà meglio che vada, a dopo-
Senza aspettare che il fratello rispondesse, Tom chiuse la chiamata, mise in moto l'auto e sfrecciò verso il più vicino supermercato.
Lo raggiunse in pochi minuti, ma lo trovò chiuso.
Deciso a non arrendersi, passò in rassegna altri tre o quattro supermercati. Tutti avevano chiuso da poco.
- Ma cosa ti ho fatto di male?- piagnucolò, alzando gli occhi al cielo, mentre si allontanava dall'ultimo negozio.
All'improvviso un ricordo attraversò la sua mente, come un fulmine a ciel (quasi) sereno.
- La torta!- esclamò, accelerando di colpo.
Senza neanche a dirlo, mentre giungeva alla pasticceria, il giovane video il camioncino bianco del proprietario allontanarsi velocemente.
- Non è possibile- mormorò Tom, appoggiando la testa sul volante, sconsolato.
Stava combinando un disastro dopo l'altro, ininterrottamente.
Prima l'anello, poi il supermercato, ed infine la pasticceria.
Qualcuno lassù lo odiava, ne era fermamente certo.
Pochi istanti dopo, il suo telefonino squillò.
Senza guardare il nome apparso sul display, rispose subito:
- Pronto?
- Tom! Dove accidenti sei?!-
La voce squillante di Chrystal lo fece ridestare immediatamente.
- Chris!- esclamò – Sono... sono...- balbettò, senza sapere cosa dire.
- Senti, non mi interessa- lo interruppe la giovane – Basta che ti muovi! E' tardissimo! I ragazzi sono già qui!-
Tom non fece in tempo a rispondere perché Chrystal chiuse la chiamata piuttosto bruscamente.
Era sull'orlo di una crisi nervosa, l'aveva potuto sentire benissimo.
Il che significava che sarebbe dovuto tornare il prima possibile.
Con un sospiro, fece retromarcia e imboccò la via verso casa, quando d'un tratto si ricordò di un piccolo dettaglio: il vestito di Chrystal.
Fece immediatamente inversione di marcia e premette con foga sull'acceleratore, pregando ogni santo che almeno la tintoria fosse aperta.



* *


- Buonasera, signore! Deve ritirare qualcosa?-
Quella voce fu come un sollievo per Tom.
Davanti a lui, in piedi dietro ad un bancone, stava una signora di mezz'età, con un simpatico accento spagnolo, i capelli nerissimi legati in una crocchia, e ridenti occhi verdi.
- Sì- disse Tom – Un vestito. Bianco.
- Va bene- rispose la donna, con un sorriso – Lo scontrino?
- Un attimo- fece il moro, infilando una mano in tasca – Eccolo!- aggiunse poi, tirando fuori lo scontrino, e facendo cadere un altro foglietto.
Porse lo scontrino alla signora, che lo prese e con un “torno subito”, lo lasciò solo.
Il giovane si piegò e prese da terra il foglietto che gli era caduto. Fece per ripiegarlo e rimetterlo in tasca, quando una scritta catturò la sua attenzione: Eva's Jewelry.
Non poteva crederci.
Quel foglietto era la ricevuta dell'anello.
Quel foglietto era la sua salvezza.
Non l'aveva buttato.
Non aveva gettato le speranze di chiedere quella sera a Chrystal di sposarlo.

Senza nemmeno pensarci due volte, corse fuori dal negozio, mentre la signora di poco prima, tornata al bancone, gli urlava di fermarsi.
Salì in fretta e furia in auto e partì verso la gioielleria, in una folle corsa contro il tempo.
Arrivato davanti al negozio, scese dall'auto, e si diresse verso l'ingresso.
Era tutto buio, e la saracinesca era abbassata: non c'era anima viva, tranne lui.
Sospirò, deluso, e fece per andarsene, quando con la coda dell'occhio, vide un fioco barlume provenire dall'interno dell'edificio: qualcuno doveva essere ancora dentro.
Si avvicinò alla finestra dalla quale proveniva la luce, e riuscì ad intravedere la sagoma di una donna chinata sulla scrivania.
Batté qualche colpo sul vetro, sperando che la donna lo sentisse.
Qualche istante dopo, vide la figura alzarsi ed andare alla finestra, per poi aprirla di scatto.
- Lei chi è?- disse una signora dai capelli grigi legati in una coda, gli occhi azzurri e la voce roca.
- Sono Tom- fece il giovane – Tom Kaulitz- aggiunse.
Gli occhi della signora s'illuminarono.
- Buonasera, signor Kaulitz!- esclamò- Ha bisogno? E' piuttosto tardi.
- Sì, lo so- ammise Tom – Ma è urgente. Ha ancora il mio anello da fidanzamento?




* *

più tardi
Giunto davanti a casa sua, Tom, con il sacchetto rosso contenente l'anello di Chrystal stretto tra le dita, prese un respiro profondo, aprì la porta ed entrò.
- Tom!-
Un'arrabbiatissima Chris gli si parò davanti, ancor prima che potesse chiudere la porta.
- Sai che ore sono?- continuò la ragazza – Dove sei stato finora? Abbiamo già cenato!
- E' successo un grande, grandissimo, casin...- provò a dire il moro.
- Cos' è quello?- chiese Chrystal, interrompendolo.
Prima che potesse accorgersene, la ragazza gli aveva sottratto il sacchetto dalle mani, ed ora lo stava guardando.
- Tom, cos'è?- ripeté la giovane, rigirando tra le mani una scatolina di velluto blu notte.
Tom le sorrise e si avvicinò, prendendo l'oggetto dalle mani di Chrystal.
- Tom...?- disse la ragazza, perplessa, mentre il suo cuore batteva sempre più forte.
Il moro le sorrise una seconda volta, e, dopo essersi inginocchiato, aprì la scatolina.










Yes, I know.
Vi siete stufati.
Ma che volete farci?! Vi romperò ancora per moooooolto
Piccola parentesi, per chi non ha letto l'ultimo capitolo di Wedding Planner, ribadisco che so che Scotty non c' è più, e questa sua apparizione anche qui non vuole essere offensiva, o cose del genere.
Bene, aspetto le vostre recensioni!.
Adiosssssssssssssss
   
 
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