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Autore: TeenSpiritWho_    17/06/2013    5 recensioni
Il futuro può essere cambiato anche solo dal più piccolo errore, e Duncan lo scoprirà presto. Verrà trascinato in un luogo sconosciuto e dovrà lottare contro chi amava per salvare chi ama. Perché non sempre le persone di cui ti fidi si conoscono del tutto...
Genere: Azione, Guerra, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Bridgette/Geoff, Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Gwen veniva da me tutti i giorni. Ogni giorno ascoltavamo un disco diverso e chiacchieravamo di qualsiasi cosa ci venisse in mente. A volte parlavamo di cose talmente stupide che ci piegavamo in due dalle risate. Cominciai a diventare dipendente dalla sua presenza, e quando non c'era non facevo che pensare a lei. Persino DJ doveva aver notato quant'ero distratto, ma non diceva niente perché aveva già abbastanza problemi per conto suo.

E, un bel giorno, quei problemi diventarono anche miei.

DJ convocò un'assemblea con tutti, proprio tutti, i ribelli. Un centinaio di giovani ragazzi, pressapoco tutti dai 18 ai 35 anni. Bridgette mi accompagnò alla sala delle riunioni, anche se ormai riuscivo a camminare anche da solo. Entrammo fra gli ultimi, e l'intera platea si girò a guardarmi, molti con curiosità, ma la maggior parte con diffidenza. Tenni lo sguardo fisso davanti a me, con l'ombra di un sorriso sul volto. Per qualche strano motivo quella situazione mi divertiva. DJ mi fece segno di sedermi accanto a lui, e io ubbidii in silenzio.

-Signori, vi presento l'uomo di cui avrete di sicuro sentito parlare...- mi indicò -... Duncan Cooper.-

Feci il saluto militare con la mano -Ciao, belli.-

Sentii qualcuno ridere in mezzo al pubblico. Non potevo sbagliarmi, era la risata di Gwen.

DJ si schiarì la gola, fulminandomi con lo sguardo. -Ad ogni modo, Cooper è qui per aiutarci a distruggere la Minaccia C-

Per poco non scoppiai a ridere. Non lo feci perché sapevo che se no dopo mi sarei messo anche a piangere. 5 anni con una persona non sono facili da cancellare, anche se quella persona è una pazza psicotica.

-Ecco il nostro piano.-

DJ premette un pulsante e fece apparire l'ologramma di una mappa.

-Figo- mormorai.

-Il punto dove ci troviamo è questo, mentre qui c'è il castello di C.-

Castello. Ma naturalmente. Con l'ego che si ritrova la mia quasi-moglie, non poteva fare altro che abitare in un castello. Come una principessa, sorrisi.

-E' piuttosto lontano. Ma una truppa potrebbe scortarti lì, Duncan.-

Mi voltai di scatto verso di lui -Scortarmi? Vuoi dire che io devo andarci?-

-Certamente.-

-Cristo, DJ, l'ho mollata sull'altare, se mi vedesse mi strangolerebbe!-

Gwen rise ancora, ma cercò di controllarsi. Questo non fece che farla ridere ancora di più. DJ scosse la testa imbarazzato.

-Ehm, Duncan... non è il momento adatto per scherzare.-

-D'accordo, ho capito.- annuii.

-Dunque, il nostro piano è di infiltrarti nel castello e ottenere la sua fiducia.-

-Cosa?! E cosa ti fa pensare che si fiderebbe di me?!-

Questa volta tutto il pubblico rise, anche se io non avevo fatto nessuna battuta. Rise persino DJ. Non era bello che tutti sapessero più cose di me. Soprattutto se queste cose riguardavano me stesso.

-E' risaputo che lei è ancora innamorata di te. Non ti ha mai dimenticato. Soprattutto da quando...- deglutì, improvvisamente pallido -... da quando ti ha ucciso.-

Tutti si zittirono. Io aprii la bocca per dire qualcosa un paio di volte, ma non mi venne niente. Non mi preoccupavo più di tanto, aveva ucciso il me del passato. Poi però ripensai alla conversazione con Gwen.

(Anch'io ho una sorella,sai? Si chiama Shirley, ha 5 anni. Ma lei si trova nel passato, potrebbe non essere nemmeno più viva adesso.)

Non era esattamente la cosa migliore chiederlo in pubblico, ma non poteva aspettare.

-DJ, cos'è successo a mia sorella? E ai miei amici?-

Silenzio di nuovo. Dio, quanto odiavo quel silenzio.

Fu Noah a rispondere -Ecco... noi non ne sappiamo molto, ma poco tempo dopo che ebbe vinto le elezioni, C...-

-Potete chiamarla Courtney? Per favore.-

-Si, ecco, Courtney fece incarcerare tutta la gente che era stata presente al vostro matrimonio, ovvero la sua più grande umiliazione, e loro vennero... ecco...-

-... uccisi?- suggerii, con un groppo in gola.

Noah annuì lentamente, fissandomi con uno sguardo pieno di pietà che non riuscivo a sopportare.

La testa mi girava. Mi alzai in piedi e dovetti appoggiarmi al tavolo per qualche secondo per non cadere.

DJ si alzò subito dopo di me -Cosa fai??-

-Ho... ho bisogno d'aria...- annaspai, e attraversai velocemente la sala, diretto all'uscita.

Quando ero ormai alla porta, DJ mi urlò -Non abbiamo ancora finito qui!-

Io gli mostrai il dito medio senza nemmeno girarmi e sbattei la porta alle mie spalle.

 

Tornai in camera senza nemmeno avere bisogno delle stampelle e puntai subito al letto. Frugai nel materasso per qualche secondo finché non riuscii a tirare fuori ben cinque pillole, più del doppio della mia razione normale. Ma non mi importava. E se questa dose mi uccidesse? Nemmeno questo mi importava. Anzi, tanto meglio. Tutte le persone che avevo amato erano a quel matrimonio. Ed erano tutti morti. Shirley se n'era andata. Non era nemmeno riuscito ad essere un bravo fratello. Come al solito, non ero bravo in niente.

Guardai le pillole e poi le ingoiai rabbiosamente. Mi lasciai cadere su una poltrona e, piano piano, scivolai via.

 

-Ehi, Ducky?-

-Mmh?-

-Tu mi vuoi bene, vero, fratellone?-

-Ma certo che ti voglio bene! Che domande sono?-

-E perché la mamma e il papà non mi vogliono bene?-

-Non è vero che non ti vogliono bene, però... è solo che... non sono bravi a dimostrare il loro amore, tutto qui.-

-Però tu e papà vi volete bene?-

-Perché me lo chiedi?-

-Perché vi urlate sempre contro.-

-Beh... abbiamo pareri diversi, e allora ne discutiamo.-

-Anche la mamma e il papà hanno pareri diversi?-

-La mamma e il papà?-

-Si, loro urlano quasi quanto te e il papà.-

-Si, anche loro hanno pareri diversi.-

-Ducky?-

-Dimmi, Shirley.-

-Puoi abbracciarmi?-

-Ma certo, zuccherino.-

 

Stavo per abbracciarla quando qualcuno mi scosse violentemente.

-Duncan! Duncan!-

Non volevo aprire gli occhi. Volevo rimanere nel mio sogno. Lì la mia vita era quella di prima, lì tutti erano felici.

-Duncan APRI GLI OCCHI!-

No,non voglio.

-APRI QUEI CAZZO DI OCCHI!-

Perchè dovrei farlo? Non ha più senso ormai.

-NON AZZARDARTI A MORIRE!-

Mi sento così solo...

Uno schiaffo mi colpì in pieno viso. E poi un altro. E di nuovo. E di nuovo.

No, no, no! Lasciami andare!

Ma gli schiaffi continuavano. Cominciai a sentire un singhiozzare sommesso. Gwen?

Non mi accorsi di averlo detto a voce alta.

-Si, si brutto idiota, sono io! E adesso svegliati, abbiamo ancora un sacco di dischi da ascoltare!-

Aprii gli occhi proprio nel momento in cui lei mi abbracciava, stringendosi contro di me. Affondai il viso nei suoi capelli, respirando il suo profumo di vaniglia.

-Non puoi... lasciarmi... da sola...- i singhiozzi aumentarono.

Feci molta fatica ad alzare il braccio, mi sembrava che fosse di piombo, ma lo feci ugualmente, e gli posai una mano sulla tasta, accarezzandola delicatamente.

Lei si bloccò, come se si fosse pietrificata, e si sciolse dall'abbraccio,indietreggiando un po', finché non ci guardammo dritto negli occhi, i nostri nasi che quasi si sfioravano. Il trucco nero le era colato sulle guance, facendo sembrare i suoi occhi scuri più grandi che mai. Io invece ero sudato e ansimavo dalla fatica di rimanere sveglio. Continuò a fissarmi per un tempo infinito, con il mento che tremava ancora per il pianto. Avrei potuto baciarla. Sarebbe stato il momento giusto. Avrei potuto baciarla. Ma non lo feci. E non perché non avessi forze, ma perché la amavo. Perché quel pomeriggio mi ero accorto di quanto fossi capace di distruggere ogni cosa a cui tenevo. Quindi, per quanto mi fosse difficile, dovevo dimenticare Gwen e restare solo. Solamente in questo modo non avrei più causato danni a nessuno.

  
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