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Autore: Naitmers    18/06/2013    3 recensioni
Ambientato in un universo alternativo, Loclitio tratta una realtà non troppo lontana dalla nostra, dove l'ignoranza vien tessuta su ingiustizie e terribili sacrifi, un popolo esiliato e dimenticato annaspa per la propria sopravvivenza e una sanguinaria guerra è combattutta, come sempre, in nome di giustizia e pace.
Seguiremo le vicende del protagonista, destinato a scegliere la ragazza su cui le speranze del suo popolo verranno riposte.
Ma vorrà l'Ottava Sorella seguire il destino che le verrà tracciato?
[...] un dio può essere caritatevole quanto vuoi, ma finché saranno delle creature non prive dal vizio a parlare per lui, ogni sua misericordia verrà sporcata dai loro spiriti imperfetti Citazione di Vega, tratta dal racconto.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Spiriti siamesi



"Mi dispiace molto, ma è mio compito fare rapporto e quel che è successo sembrava essere di enorme rilevanza".
La guardo dritto negli occhi, in quei occhi simili ai miei, che solo da pochi giorni posso vedere. Non riesco ad arrabbiarmi, tutto il sollievo, la felicità, lo stupore che avevo provato nel vederli non era svanito tutt'ora, avvolgendo in sensazioni incredibilmente forti tutt'ora.
"Rilevanti per chi?" chiesi allora, cercando di spostare l'argomento "Livenn o Kraz?" era una frecciatina senza nessuna cattiveria. Almeno, non verso mia sorella.
Infatti, cogliendo a chi potesse essere indirizzata, la piccola ridacchiò, guardandomi con un finto rimprovero dipinto in viso "E' importato molto anche a Livenn, ma la rilevanza a cui mi riferivo era a proposito si Kraz, vuole immediatamente vederti".
Salutandola con un bacio in fronte mi diressi a grossi passi verso la camera del nostro capo, trovandola però nel corridoio di fronte ad essa.
"Credo che tu abbia studiato con Miral le abitudini e le gestualità dei Loclithiis, mi sbaglio?" iniziò col dirmi, posizionandosi precisamente di fronte a me "L'ho fatto per evitare che facessi cose simili, che ti cacciassi in guai molto più grossi di te... ma a quanto pare ho sottovalutato la tua stupidità..." fece una pausa, sospirando per poi trattenere a stento un sorriso "... oppure dovrei dire furbizia, la linea tra le due cose in questo caso è molto sottile".
"Non sto per ricevere una clamorosa strigliata?" chiesi, contento e sorpreso. La faccia sorridente di Kraz e i suoi occhi quasi felici mi avevano dato la speranza che non fossi stato chiamato per una tirata d'orecchi...
"In realtà quello era l'intento, ma la situazione che si è creata non riesce proprio a mettermi dell'umore di arrabbiarmi per qualcosa. Sai cosa hai fatto?".
Il ricordo di quel momento mi accese le guance, facendomi rabbrividire per la sensazione ancora viva del freddo di quella di Sereeny contro, della sottile condensa che ci aveva ricoperto, separandoci. Poi il suo cuore, che era accelerato, il suo viso completamente pallido, i suoi occhi che si erano fatti grandissimi, di un verde quasi splendente visto così da vicino.
Era stato un momento magico, fuori dalla concezione comune del tempo, in cui tutto si era immobilizzato. Perfino le mie emozioni: non avevo sentito nulla. Stupore, eccitazione, felicità, tristezza, preoccupazione.
In quel momento tutto era svanito.
"Per come la vedo io l'ho abbracciata, ma per quanto si è arrabbiata lei penso di aver fatto qualcosa di molto più grave".
Se ne era andata via furibonda, urlandomi contro. Per quanto Miral mi avesse insegnato che le Innocenti non fossero in grado di usare i Canti, il vibrare ritmico della membrana di Sereeny e il ronzio martellante nelle mie orecchie mi avevano dimostrato che non tutto ciò che avevo studiato era corretto.
Da quel giorno aveva espresso il categorico divieto per me di vederla, comunicare con lei o farle riferire messaggi.
"Com'è stato?".
Al sentire la voce familiare di Livenn nella sua stanza Sereeny scattò in piedi, quasi fosse pronta a doversi difendere in qualsiasi momento. Qualcosa nella voce della ragazzina le faceva presumere un'aggressività mal celata.
"Cosa?" chiese, irata. Sapeva benissimo a cosa si stesse riferendo la bambina, ma non aveva assolutamente voglia di parlare di quell'argomento.
"Stare a contatto così ravvicinato con un uomo. Per te dev'essere stata un'emozione incontenibile, siccome non ne avevi neppure mai visto uno nudo" la voce della ragazzina era bassa, disgustosamente finta per i gusti di Sereeny, atta a farla arrabbiare apposta.
O, più innocentemente, imbarazzare, ma la gelosia di quella ragazzina era palese dalle sue parole. "Sei gelosa, e io non voglio nulla a che fare con le tue delusioni da dodicenne, vatti a rivolgere a qualcun altro" la sua voce era rimasta cordiale e calma, anche se gli occhi verdi fremevano di rabbia.
Non la rabbia che era solita provare, poiché non si annullò come succedeva sempre, non scemò neppure con l'uscita dei Livenn dalla sua stanza.
Anche qualche ora dopo, ripensando al modo in quella bambina aveva provato a stuzzicarla, a prendersi gioco di lei, riaccendeva quel sentimento... Poi subentrò il terrore.

Dopo la chiacchierata con Kraz, che mi aveva messo inspiegabilmente un'enorme tensione addosso invece di darmi speranza e buon umore come sarebbe stato logico, dovetti affrontare la settimana più piena della mia esistenza.
La voce della guarigione di mia sorella si era presto sparsa nella città bassa, arrivando alle orecchie di parenti e amici delle persone infette che, ovviamente, si erano recati da Sereeny a chiederle altre cure.
I primi due giorni gli sforzi degli Spettri e gli ordini di Kraz di non avvicinarsi all'abitazione della ragazza avevano funzionato, ma poi la situazione era uscita fuori controllo: anche molte delle ragazze stesse messe a sorvegliare la ragazza avevano cari malati e, quindi, durante i turni le chiedevano di curare anch'essi.
"Sereeny ha deciso di abitare nella città bassa, così da poter analizzare i malati e scoprire la causa di ogni loro malessere, per poterlo poi curare" aveva annunciato Kraz alla popolazione, che era subito scoppiata in tumultuosi festeggiamenti, tra urla di gioia quasi animalesche e pianti mal contenuti.
Era ovvio fosse l'Ottava Sorella, non vi erano più dubbi.
Il primo giorno dopo questo annuncio dovetti presenziare ad una riunione con gli esponenti delle altre comunità che, in cambio dei rimedi che la Loclithiis avrebbe creato, ci assicurarono lo spazio sufficiente a contenere le persone sane, così che potessimo allargare la parte residenziale per farci stare tutti. Con tutti quei nuovi abitanti saremmo più che raddoppiati.
Ebbi un piccolo momento di gloria quando riconobbero le mie doti diplomatiche, siccome non mi ero arreso finché non avevo ottenuto tutto lo spazio che ci serviva, a costo di perdere la disponibilità di sette delle altre comunità. Peggio per loro, non avrebbero avuto rimedi gratuiti.
Il giorno seguente lo passai a convincere le famiglie a trasferirsi, spiegandogli la situazione di sovrappopolamento che si sarebbe creata con tante persone guarite e di come stavamo lavorando per allargare la zona abitata, in modo che tutti potessimo vivere assieme nel giro di pochi mesi.
Il resto del tempo ero rimasto rinchiuso con Erakis nel laboratorio di Miral, con una grossa mappa, dapprima a coordinare gli spostamenti delle varie famiglie alle altre comunità, poi a pensare a come allargare abbastanza la zona abitata: l'unica alternativa era stata quella di sfruttare le gallerie dei Grifoni, ricavandoci tante piccole case abitabili che si affacciavano sulla zona residenziale, facendola così espandere in altezza e poco in larghezza.

"Devo anche parlare di un'altra cosa con te, ragazza" disse Kraz quando Sereeny fece per andarsene.
In quell'esatto momento, mentre la mano della Loclithiis era ancora sulla maniglia, la porta si aprì verso l'esterno, togliendo il pomello di mano alla ragazza e mostrando, oltre la soglia, la figura di Ethan.
"So bene che non è successa una cosa gradevole, quindi ti prego di calmarti Sereeny e stare a sentire cosa ho da dire" aggiunse Kraz, mostrando con un gesto la mano due sedie vicine ad entrambi, lasciando che un silenzio imbarazzato aleggiasse nello studio di Miral per tutto il tempo che i due impiegarono a sedersi.
"Conosco la sensazione che si prova ad essere uniti così profondamente ad una persona, Sereeny, anche se non ho mai avuto un promesso" ci tenne a spiegare la donna per prima cosa, lasciando che gli occhi della ragazza si illuminassero di curiosità.
Evidente segno del cambiamento in corso.
"Anche io ho stipulato la Promessa con una persona che non era colui che avrei dovuto sposare, ma dopo la sua morte e quando già ero arrivata qui, quando ancora questo luogo si chiamava Ragnatela". Con voce calma e roca precedette la domanda della Loclithiis, sorridendole. Voleva essere ascoltata senza interruzioni.
"Ho già informato Ethan di ciò che ha fatto e in sua discolpa posso dire che nulla di ciò che conosceva lo istruiva a ciò, siccome nei vostri libri è riportato che solo ai Promessi è concesso abbracciarsi tra loro. Non è concepito dai Loclithiis che terzi possano intervenire nel legame tra due fanciulli" la donna scosse la testa con un sorriso tirato, prima di continuare "Ma quanto è successo non è modificabile, che tu lo desideri con tutta te stessa oppure no ragazza mia, quindi ciò che ti chiedo ora è semplicemente di prendere la cosa per quella che è".
Un lungo silenzio calò nello studio, mentre Kraz era ferma a guardare il viso della Loclithiis dipingersi di emozioni che prima non aveva mai provato. Almeno non tanto forti da farla alzare in piedi, rovesciando al suolo la sedia dietro di sé, strillando: "E quindi io perché questo indecoroso sterco ha deciso che era giusto avvilupparmi come uno schifoso animale come ringraziamento dovrei arrendermi ad essere legata per sempre a lui? A subire cambiamenti che vanno contro la mia natura? Io non ho mai accettato di diventare una di voi, come te, io non l'ho mai voluto questo!!" il suo viso era completamente bianco, gli occhi verdi più scuri. Da quanto stava urlando si potevano perfino vedere ben delineate sul suo collo le arterie "Ho accettato di restare qui, di aiutarvi. Ho appena accettato di istruire gli Spettri alla medicina, di insegnargli come riprodurre rimedi, ho deciso io stessa di adoperarmi per curare quelle persone, abitando tra loro, e ora? Dovrei anche prendere la cosa per quello che è??!".
Sereeny fece per andarsene, fermandosi dopo un paio di passi prima di tornare indietro a dare un sonoro ceffone a Ethan, in piena guancia.
Solo allora se ne andò.
"E' teatrale come te" disse solo Kraz, scoppiando in una sonora risata.

Anche la seguente settimana passò, colma di impegni per tutti.
Perfino il più umile Averxiano era stato mobilitato per aiutare i Grifoni a scavare nella roccia con i possenti artigli e creare nuove abitazioni, spingendo la loro comunità a crescere in maniera quasi inarrestabile.
Sereeny si era stupita di quanti bambini ci fossero appena era arrivata ma, scoperto che gli Averxiani di riproducevano molto facilmente, ora si sentiva quasi rincuorata da quelle allegre presenze che le tenevano compagnia in ogni suo tragitto lungo i cunicoli di quel luogo.
Non vide altro che quei bambini, i malati e gli Spettri per tutto il tempo. Si divideva tra l'ascoltare le varie richieste, all'insegnare alle volontarie di Livenn come creare determinati medicinali di primo bisogno, al dormire il sufficiente per ricominciare così il giorno seguente.
Non aveva visto Ethan né percepito la sua presenza per tutto il tempo.

“Lei qui si sente in prigione”.
Mentre io e Livenn discutevano di far tornare le famiglia che avevamo mandato in altre comunità senza creare ulteriori disagi a tutti Kraz se ne era uscita con quella considerazione.
“E a me?” aveva risposto prevedibilmente Livenn, senza nemmeno distogliere lo sguardo dalla mappa intricata che era aperta sul tavolo, riportante ogni singolo tunnel e ogni comunità di Averxiani sul pianeta.
“Lei ha il dono della carità, quindi è praticamente costretta a farlo” rispose Kraz, sospirando, prima di alzare lo sguardo su di me “Sei un ingenuo se hai creduto, ingannato dai suoi modi gentili, che lei si sentisse a casa oppure in un luogo sicuro. Non è un Averxiana, non capisce appieno la nostra cultura. Il tuo gesto è quello che l'ha fatta crollare” fece una seconda pausa, tracciando una piccola linea di confine per l'espansione della zona abitabile.
Kraz aveva ragione: avevo scambiato i suoi modi gentili per calma o addirittura felicità. Ma chi sarebbe stato felice di venir strappato dalla sua vita per aiutare un gruppo di persone che, approfittando del fatto che era obbligata ad aiutarle, non facevano altro che chiederle di sforzarsi al suo massimo?
Kraz continuò il suo discorso di punto in bianco: “E' normale che non si trovi bene, ma devi sempre ricordare che lei non è obbligata a stare qui, appena vorrà andarsene basterà che lo dica”.

“Dopo aver parlato con il Grifone di Platino, qualsiasi sia il suo responso, pretendo di essere riportata al mio Rifugio”.
Calò il silenzio alle sue parole, ma Sereeny era convinta della sua decisione e sapeva che non sarebbe tornata indietro in nessun modo.
Ultimamente la sua vita era stata costellata da decisioni importanti e lo stress del dover scegliere un'erba invece che un'altra e sapere che da quella decisione si sarebbe decisa la vita di una persona aveva messo a dura prova la sua caparbietà, allenandola allo sforzo.
“Come desideri” le aveva risposto Kraz, portandosi una mano al petto e socchiudendo gli occhi. Una promessa con i gesti Loclithiis ero il massimo che la ragazza potesse desiderare, tanto che ignorò il pungente dolore dei Ethan, presente nella stanza.
Prima in lui aveva sentito solo stanchezza e scoraggiamento, ma ora la delusione e la tristezza che quella notizia gli aveva scaturito le strapparono qualcosa, facendola sentire completamente svuotata.
Non ci volle molto tempo perché quel buco si riempisse coi sensi di colpa, ma era già uscita quando questo accadde.
Sapeva che, se fosse rimasta, quel legame che le consentiva di sentire ogni emozione, ogni sentimento e ogni sensazione interiore del ragazzo come fosse la propria l'avrebbe snaturata, privandola di una delle poche certezze che ancora aveva: la sua natura Loclithiis.




Ed eccoci ad uno dei risvolti fondamentali perché la storia non resti impantanata qui al Rifugio tra l'allegria generale.
Per rendere il capitolo un po' più succoso non ho fatto capire tutto quel che c'era da capire, ma qualcosina si deduce, no? ;)
Prima di tutto vorrei scusarmi con HeartSoul97, BekySmile97 e Maya98, le tre scrittrici che seguo appassionatamente qua su EFP: vi sto leggendo ragazze, ho letto ogni vostro aggiornamento ma sono oberata di lavoro a causa della pubblicazione, l'organizzazione di tutto e la tendinite che sembra non gradire l'idea che io scriva così tanto XD
Vi basti sapere che non sono ancora andati nella palude e siamo a 120 e passa pagine... è assurdo, non sono ancora a metà e non è cominciata neppure l'azione vera e propria, con scontri aerei e le morti più devastanti!
Con Maya98 mi devo scusare ancora di più perché a quanto pare sto alimentando la fiammella del EthanxSereeny, ma non è una cosa intenzionale, nemmeno a me piacciono assieme, tranquilla :) Però è così che mi serve la storia XD Mi dispiace, la parte di Livenn arriverà tra poco (in questo capitolo fa un'apparizione minuscola, mi dispiace, ma ti faccio solo sapere che nel libro integrale ha più parti e anche un diverso rapporto con Sereeny...)
E ora sono lieta di ringraziare i lettori per il tempo perso dietro la mia storia e per la pazienza XD
Alice Yuki
Animor94
BekySmile97
Brisingr13
c a r e less
Cest97
Elhrion
Filakes
GabriHell
HeartSoul97
Maya98
sa92
i lettori anonimi, su cui non so più cos'altro dire se non un enorme GRAZIE!
  
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