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Autore: devil girl dark    02/01/2008    3 recensioni
Ecco a voi la mia prima fic qui...Una ragazza che ha vissuto un'adolescenza difficile, sempre sola con i suoi pensieri, con i suoi problemi, con il suo mondo, con un suo grande sogno: quello di essere amata e di essere considerata dal mondo.
Vive da sola, è sempre infelice.....ma quel giorno....
Genere: Romantico, Triste, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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''Dio...guarda quella...'' pensò Shilla guardando la cugina più piccola dalla finestra. ''Perchè lei ha tutto questo? Perchè lei ha lui? Perchè lei è più bella di me? Perchè risulta più simpatica di...me? Perchè?...Perchè??''.
Shilla Carlton era una ragazza di appena 20 anni, molto introversa, insicura di sè, giudicata male dagli altri perchè sta sempre sola, malvagia, addirittuta la chiamavano, perchè lei bramava il male degli altri che avevano qualcosa in più di lei.

Eppure lei non era così...e Costanza, la sua unica amica, lo sapeva.

Lei era diversa:era solare, amichevole, simpatica, sensibile, altruista, romantica.
Ma i suoi occhi castani erano sempre oscurati dalla tristezza, anche se brillava un piccolo raggio di speranza in essi. Non curava mai il suo corpo: i suoi capelli lunghi ,fin sopra il sedere, ricci e castani, erano sempre in disordine eppure se sistemati avrebbero fatto invidia a tutte le ragazze con i capelli simili ai suoi; non si truccava mai, non esaltava la bellezza del suo viso e il suo fisico...o era troppo magra....o era troppo grossa. In questo momento era troppo magra. Insomma, non aveva nessuna cura per se stessa. Si considerava negativa...

Colpa dei suoi genitori:Sempre a criticarla, sempre a far valorizzare i pregi degli eltri e i suoi difetti, sempre ad umiliarla davanti a tutti, permettendo anche ad altri di farlo.
Odia i suoi genitori, ed è per questo che appena maggiorenne si trasferì, lontano da loro, e non aveva notizie da 2 anni.

Si sentiva bene da sola:poteva piangere quando voleva, senza dar spiegazioni a nessuno; poteva pensare da sola; poteva ascoltare il tipo di musica che amava (quella pesante) per quanto voleva; poteva fare quello che voleva senza che nessuno la disturbasse; ma sopratutto poteva sognare indisturbata.

Sognava di essere considerata dal mondo, di darle un po' di affetto, un po' di calore umano che nessuno le aveva mai dato, desiderava amicizia. Ma soprattutto lei voleva l'amore. Il sentimento più importante per lei: Amore, in tutti i sensi con i quali questa parola possa essere valutata.

Quella sera era tranquilla, fino a quando la sua cugina più piccola non venne a trovarla con il suo ragazzo.
Ecco...le era tornata la malinconia.

Li osservava dalla finestra, i due fidanzati che si sbaciucchiavano sotto il portone di casa sua. Si chiedeva quali sensazione si potessero sentire, cosa si potesse provare.
Poi andarono via con la moto di lui che, con il suo motore ruggente, disturbava il silenzio di quella sera.

Si tolse dalla finestra e si distese sul suo letto, accedendo la musica alla ricerca di una canzone che potesse distrarla dai tristi pensieri.
Dannazione! Non ci riusciva...una volta che quel senso di solitudine e di angoscia venivano non se ne andavano più.

Andò in cucina per prepararsi la cena e notò dei pasticcini...
''No! No Shilla....non cedere alle tentazioni...'' ma fu piùforte di lei...ne mangiò uno.

Dopo aver apparecchiato la tavola, e sistemato un piatto di legumi con una fetta di pane e un po' di formaggio, comiciò a mangiare. Guardava la televisione: un uomo e una donna che facevano del sesso. Shilla, indegnata, girò canale: altri due che si baciavano avidamente. Provò a cambiare ancora, ma sembrava che in tv ci fosse solo ''quello''.

-E che cazzo!- urlò spegnendo la televisione.

Riprese a mangiare, con un gran silenzio che infestava la sua casa monopiano e un dolore nel cuore che la tormentava.

Poi i suoi occhi caddero sul calendario: l'indomani, lunedì 15 settembre, era cerchiato col rosso.

''Domani c'è il primo giorno di università...'' ricordò.

Finì di mangiare, sparecchiò e lavò i piatti. Un'occhiata all'orologio: le 21:30. Una ragazza della sua età a quest'ora era fuori a divertirsi, a ballare, ridere, bere...e poi avrebbe avuto qualche nottata ''hot''.

Ma a lei non andava di uscire, senza contare il fatto che nella strada in cui stava lei, c'erano criminali.
Che fare?

Decise di andarsene a coricare. Si mise sotto le coperte. Gli occhi, che in quel momento vedevano il buio, cominciarono a farsi pesanti, la mente stava allontanando i tristi pensieri e dopo una mezz'oretta si addormentò.


L'indomani mattina, la sveglia suonò alle sei. Shilla, si svegliò disturbata dal suono e spense la sveglia. Si alzò dal letto e lo sistemò, dopodichè ando in bagno a farsi una bella doccia calda.
Si asciugò i capelli ricci, che, come al solito, erano ribelli, e poi si vestì, indossando una maglia a maniche lunghe grigia, piuttosto vecchiotta, e un paio di pantaloni neri.

Messasi le scarpe, uscì di casa e aspettò l'autobus. Nel frattempo il sole si era fatto più alto e lei fu meravigliata di quel colore chiaro:le dava sempre speranze ed energia.
Arrivò a scuola alle 7:50

L'università di psicologia era già invasa da parecchi ragazzi e ragazze. Tutti erano fuori ad attendere il suono della campana. Shilla guardò l'edificio:era a due piani con un grande orologio al centro, le mura esterne giallastre, erano piuttosto malandate con qualche accenno di edera attorno, e il giardino attorno era privo di vegetazione.

Non osò immaginare come sarebbe stato l'allestimento interno... Alle 8:00 spaccate, il campanello suonò e la gran massa di ragazzi entrava piano piano nell'istituto.

-Coraggio...sotto col primo giorno di facoltà...- disse fra sè e sè sistemandosi la maglia.
Anche lei, si unì al gruppo, con l'ansia e l'agitazione di una ragazzina.

Per favore, ditemi cosa pensate e la mia prima fic, vi prego!!! :)

  
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