Film > Il pianeta del tesoro
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Autore: Lirah    19/06/2013    4 recensioni
Sono passati cinque anni dalle avventure che Jim ha vissuto andando alla ricerca del tesoro di Flint e dopo l'accademia il ragazzo si è impegnato anima e corpo nelle missioni che gli venivano affidate.
Una di queste però lo porta a salvare Erin, una strana ragazza che però non sembra ricordare il suo passato e non conosce nessuna lingua.
Dal momento in cui Jim la salva però la sua vita viene sconvolta da un susseguirsi di strani eventi.
Chi è la ragazza e che cosa sta succedendo nell'universo?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ERIN

Quando riuscii finalmente ad  arrivare alla finestra rotta, avevo il fiatone e un caldo incredibile. Sebbene il sole stesse via via scendendo, la temperatura non sembrava voler darmi tregua. Mi appoggiai per un attimo alla parete, guardando in direzione di Morph che continuava a girarsi e rigirarsi, tenendo d’occhio l’entrata dell’edificio. Quando voleva quel piccolino era più coraggioso di quanto non desse a vedere.
Respirai a fondo e dopo qualche istante , con un po’ di fatica, riuscii ad entrare all’interno. Riuscii a saltare giù senza farmi del male per puro miracolo e, tutto sommato, senza fare troppo rumare. Se li dentro c’era quella famosa mappa, era impossibile che i cattivi l’avessero lasciata incustodita: questa era una delle poche cose che avevo imparato leggendo i libri che Sarah mi prestava.
Sentivo il cuore battere all’impazzata e il sentimento che continuava a martellarvi dentro lo conoscevo piuttosto bene. La paura era una cosa di cui avevo sempre avuto conoscenza e memoria. Eppure, in mezzo a quella pelle d’oca e alla voglia di fuggire c’era qualcosa che mi teneva ferma sul posto, obbligandomi ad andare avanti. Non avevo mai avvertito nulla di simile.
Ad un tratto vidi un’ ombra e mi nascosi dietro uno scatolone, ascoltando più attentamente i passi che si allontanavano. Molto probabilmente quella era la direzione giusta da prendere.
Iniziai a seguire il suono regolare e calmo di uno di quegli scagnozzi, fino a che non arrivai in un punto in cui gli scatoloni si diradavano per lasciare un po’ di spazio ad un tavolino azzardato e quattro esseri che giocavano a carte. Uno di loro assomigliava ad un ragno, con chele appuntite al posto delle mani, con occhi rosso sangue e i capelli di uno strano verde marcio. Il secondo e il terzo avevano il corpo fatto ti lunghi tentacoli, le teste sproporzionate rispetto al corpo e delle corna su di esse. Gli occhi erano di un nero pece, privi di pupille. Il quarto aveva tutto l’aspetto di una mantide religiosa, solo che di colore nero.
Il quinto uomo, quello che avevo seguito, era un essere umano, ma non ne avevo mai visti di così: era altissimo e con muscoli decisamente molto marcati. I capelli erano brizzolati e gli occhi di un azzurro cielo.
-Avete finito di giocare brutti babbei? Siamo qui per controllare quegli oggetti-
-Ma signore , cosa vuole che succeda?- Disse uno dei due polipi con aria annoiata, per poi continuare.
-Sono giorni che siamo rinchiusi qui. Quella maledetta tempesta ci blocca-
-Il capitano ha avuto il tempo di studiare appunti e mappa , e forse abbiamo qualche indizio su cosa cercare e dove trovarlo. Inoltre, a quanto pare, stamattina qualcuno ha deciso di farci una visitina. Lo stanno portando qui-
-Qualcuno? Chi?- Disse sibilando il ragno con chele di granchio. Proprio in quel momento, come per rispondere alla domanda, degli altri tipi entrarono nel locale, portando con se un uomo grassoccio, alto , con una gamba di legno e un braccio meccanizzato. Portava una bandana rossa e quando alzò gli occhi per guardare l’uomo davanti a lui potei notare che aveva anche un occhio da cyborg.
-Silver! Ma che bello vederti qui!-
-Kronos , maledetto, lasciami andare-
-Avanti, vuoi lasciarci così presto? Non sei forse tu quello che ha deciso di entrare nelle stanze del nostro capitano senza permesso?-
L’uomo dai capelli brizzolati doveva essere il capo, non c’era dubbio. Lo vidi avvicinarsi al tavolo e prendere un coltello con cui iniziò a giocherellare.
-Ci hai dato non poche grane stupido Cyborg. Prima ci attacchi per impedirci di prendere la mappa del tesoro, poi permetti ad uno stupido ragazzino di distruggere l’immenso bottino del capitano Flint e ORA vorresti  appropriarti anche del diario. Mi dispiace per te, ma le cose non vanno così-
Si avvicinò di scatto, puntando il coltello alla gola del cyborg  legato come un salame.  Fu in quel momento che mi ricordai qualcosa. Spesso Jim aveva parlato di un certo Silver, un Cyborg che l’aveva aiutato , che gli aveva insegnato molte cose. Che fosse quello?
-Devo fare qualcosa … Pensa Erin, pensa-
Dovevo sbrigarmi se non volevo che quel poveretto finisse con la gola tagliata . Se davvero quella era la persona tanto cara a Jim, non potevo permettere la sua morte.
Un diversivo, ecco cosa mi serviva. Un modo per distrarre quei pirati quel tanto che mi avrebbe permesso di salvare Silver e prendere il  tesoro.
Senza perdere tempo tornai alla finestra, mi arrampicai a fatica e feci segno a Morph di correre da me. Il piccolo, dopo essersi ben guardato intorno, corse da me, iniziando subito a coccolarsi.
-Morpy non abbiamo tempo. Ascoltami, ho bisogno che tu mi distragga alcune persone fino a che non trovo la mappa e libero un uomo, ce la puoi fare?-
Un gesto secco dell’esserino mi fece capire che la risposta era si. Ci preparammo e quando arrivammo nel posto in cui erano radunati quei tipi Morph si allontanò, passò oltre loro e iniziò a fare trambusto. Come un branco di pecore cinque dei sei personaggi si avviarono, mentre uno dei polipi rimase a guardia di Silver e della scrivania.
Ora dovevo solamente trovare un modo per tramortirlo. Guardai verso l’alto e vidi un secchiello. Se riuscivo a farlo cadere in testa a quel coso , sicuramente sarebbe svenuto.
Mi arrampicai, senza fare troppo rumore, e quando fui sulla cima, sollevai il secchiello di metallo e lo lasciai cadere addosso alla testa del polipo. Inutile dire che l’essere svenne sul colpo. Avevo letto su di un libro che quella razza di creature era molto sensibile alle botte in testa.
Scesi velocemente  e mi avvicinai all’uomo che se ne stava ancora riverso al suolo.
-Sta bene signore?-
Lo vidi voltarsi verso di me e restare in silenzio per qualche secondo, sbattè l’occhio sano più e più volte, mentre quello robotico emetteva uno strano suono.
-Ma tu …. Ragazzina come ti chiami?-
-Sono Erin e sono qui per darle una mano. Da quello che ho capito sta cercando un diario, ma le devo chiedere di lasciarlo a me. C’è una persona a me cara che ne ha bisogno-
 
JIM
 
La domanda di Charlot rimase un punto interrogativo. Non avevo mai pensato all’uscire con qualcuna, oppure a cercarmi una ragazza fissa. Per tutti quegli anni non avevo fatto altro che studiare e lavorare sodo per poter riscattare la mia fama di fallito. Per un attimo ero rimasto sbigottito, incredulo, mentre Charlot era subito andata avanti per raggiungere il resto della ciurma. Avevo visto del rossore sulle sue guance, ma quando ero salito sul ponte tutto sembrava tornato come prima: il suo atteggiamento altezzoso, il suo modo di porsi e il suo colorito.
Quello però non era il momento giusto per pensare a certe cose. La navetta che avevamo preso per poterci dirigere nel luogo in cui era stata avvistata la mappa, ci aveva lasciato in uno degli isolati meno popolati della cittadina vicino alla taverna di mia madre.
Io e Charlot eravamo andati avanti da soli, mentre avevo mandato gli altri uomini a noi affidati, a perlustrare il perimetro del luogo. Se c’era qualcuno di pericoloso era sempre meglio saperlo.
Arrivammo giusti davanti all’entrata principale, e mi sorpresi nel vedere che un gruppo di uomini stavano trascinando nell’edificio una persona che conoscevo bene.
-Silver! Ma che cosa ci fa qui?!-
-Hawkins, che succede?-
-Dobbiamo entrare-
-Cosa?! Ma se non sappiamo nemmeno in quanti sono li dentro? Rischiami di farci ammazzare-
-Allora vado dentro io. Mi avvicino, trovo una via d’accesso, e quando ti faccio un segno entri anche tu-
-Come faccio a sapere che non ti sei cacciato nei guai-
-Se urlo mi sono cacciato nei guai-
-Certo! Se vuoi anche morire nel mentre … accomodati!-
Mi voltai a fulminarla, e solo dopo aver deciso cosa fare in caso di bisogno, mi permise di avvicinarmi senza disturbarmi oltre. Capivo come si sentiva, e dovevo ammettere che anche io mi sentivo titubante nell’entrare in quel posto senza avere i dovuti rinforzi pronti ad intervenire, ma dovevo assolutamente salvare Silver. Dal modo in cui l’avevano trascinato dentro, non si poteva avvertire nulla di buono.
 
ERIN
 
Avevamo messo a soqquadro tutta la scrivania , ma del diario e del pezzo di mappa non c’era nessuna traccia. Le uniche cose che eravamo riusciti a trovare erano dei fogli scarabocchiati  , delle monete bucate, alcuni vetri rotti. In lontananza potevo sentire il trambusto che Morph stava generando per poter attirare l’attenzione di quei pirati, ma il tutto non avrebbe funzionato a lungo. Inoltre il polipo che avevo tramortito aveva già dato i primi segni di ripresa, ed era solo stato grazie a quel Cyborg che l’aveva fatto svenire di nuovo se eravamo riusciti a ispezionare tutta la scrivania.
-Dove può essere. Devo trovarla … devo aiutare Jim-
Mi appoggiai al legno freddo, tentando di passare a rassegna tutte le opzioni. Persino l’idea di un cassetto nascosto si era sciolta come neve sotto al sole.
-Hai detto Jim?-
-S … si … E’ un mio caro amico e sta cercando questo diario. Non so perché , ma gli serve-
-Jim Hawkins?-
-Si! Lo conosce?-
-Per tutti i fulmini, certo che conosco quel ragazzo! Sapevo che sarebbe arrivato anche lui-
-Lei è il signor Silver vero? Jim mi ha parlato di lei-
Il Cyborg stava quasi per aprire di nuovo bocca , quando con uno scatto mi si parò davanti puntando il suo braccio meccanico, ora diventato pistola, davanti a noi.
Un attimo dopo però abbassò le sue difese e quando sentii la voce chiara e cristallina di Jim, la prima reazione fu quella di nascondermi. Sapevo come avrebbe reagito nel vedermi li.
Non feci in tempo a muovere un posso che Silver si spostò e mi ritrovai Jim a pochi passi di distanza. Gli sorrisi, vedendolo furente in viso, e agitai la mano per salutarlo.
-Che ci fai … tu … qui! Non dovresti essere al Bembow?-
-Jim … scusami . Io volevo solo aiutarti. Vedi io …-
-Basta così, adesso andiamocene di qui prima che arrivi qualcuno? Anche tu Silver, vieni-
-Ma Jim, la mappa!-
Dissi , cercando di liberarmi dalla sua stretta. Mi aveva afferrato per il polso e mi stava dolcemente tirando per avviarsi verso l’uscita. Ma io dovevo assolutamente trovare quella mappa se non volevo ritrovarmi ad assistere alla scena in cui Jim perdeva la vita. Non sapevo perché, ma sentivo che quell’avvenimento si sarebbe avverato se avessi lasciato che i fatti prendessero il loro corso.
Tirando riuscii a liberarmi, ma proprio in quel momento, l’uomo dai capelli Brizzolati sbucò dal nulla tenendo però prigioniera Charlot.
Vidi Jim pararsi davanti a me e guardare quell’uomo con sguardo adirato. Io invece ero preoccupata nel vedere Charlot priva di sensi e con un coltello al collo.
-Benvenuti miei cari. Immaginavo che Silver non fosse venuto da solo-
-Loro non stanno con me, lasciali andare-
-Sono entrati qui e , sicuramente non per fare una gita di piacere-
Quando anche Silver mi si parò davanti, scivolai leggermente verso il basso, andando a gattoni all’indietro fino a sorpassare la scrivania. Sicuramente quel tipo non mi aveva ancora vista. C’era qualcosa che mi spingeva a controllare ancora, la mappa doveva per forza trovarsi li. Stavo quasi per aprire l’ennesimo cassetto quando sentii qualcuno afferrarmi i capelli e tirare con forza. Non riuscii a trattenere un urlo di dolore mentre dei tentatoli mi avvolgevano braccia e busto e mi alzavano verso l’alto.
Jim si voltò immediatamente, mentre Silver rimase a fissare l’uomo davanti a se. La situazione stava prendendo una brutta piega.
-Bene, a quanto vedo la vostra amica stava cercando di fare la furbetta. Portala qui Lurs-
Il polipo a cui avevo fatto cadere lo scatolone in testa strisciò verso il suo capo, portandomi vicino a lui. Intravidi Silver bloccare Jim, e quando mi trovai a faccia a faccia con quell’uomo brizzolato potei sentire l’odore acre di sudore e di sigaro. Quasi mi diede il voltastomaco quando sentii la sua mano stringermi il mento e spostarmi il volta da destra a sinistra.
-Potremmo venderle entrambe. Sono due ragazze molto belle-
-Voi non /-
Jim si bloccò all’istante nel momento in cui Kronos gli puntò la pistola addosso. Sbarrai gli occhi nel momento esatto in cui il mio sguardo si posò su quella scena. Tutto stava accadendo esattamente come nel mio sogno. Possibile che per tentare di evitare tutto quello , avessi fatto la mossa sbagliata? Forse se non mi fossi trovata li non avrei causato tutto quello. Se io non ci fossi stata Jim sarebbe uscito subito.
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime e una sensazione di calore investirmi il cuore. Faceva male, tanto male.
-James Hawkins. Ho sentito parlare di te! Stupido ragazzo, cosa credi di fare? Sapevo che eri sulle nostre tracce, sapevo che ti saresti interessato al diario e alla mappa ancor prima che tu scoprissi della loro esistenza. Questa volta però non commetterò l’errore di farti uscire da qui vivo. Saluta i tuoi amici, questo è il tuo ultimo istante da vivo.-
Quello che successe dopo avvenne in un attimo. Vidi il dito di Kronos scendere sul grilletto come se fosse rallentato. Il calore che sentivo al cuore divampò come una fiamma e mi sentii nuovamente libera. L’odore di bruciato, l’urlo di colui che mi teneva prigioniera, i piedi nuovamente per terra. Poi il rumore delle sparo.
Non pensai a nulla, solamente a correre verso Jim. Nel momento esatto in cui gli buttai le braccia al collo, sentii qualcosa colpirli la spalla destra. Sentivo qualcosa percorrermi dentro, bruciare, tagliare. Fissai gli occhi di Jim, che si aprirono improvvisamente.
Non sapevo cosa stesse succedendo, ma lui era salvo, non era caduto, avevo visto il flash e lui era ancora in piedi, era fra le mie braccia e respirava.


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Eccomi qui con il nuovo capitolo. Mi scuso per l'enorme attesa, ma gli impegni personali mi distraggono dal riuscire a scrivere ... perdonatemi davvero. Ringrazio tutti coloro che leggono la storia e un ringraziamento speciale anche a chi recensisce. Davvero siete gentilissimi.
Che dire, è successo qualcosa di irreparabile alla fine di questo capitolo. Erin è riuscita a salvare Jim, ma a che prezzo?!
Se volete sapere che succederà poi, vi aspetto nel prossimo capito, che spero vivamente di postare a breve.
Un bacione e grazie ancora. Lirah

  
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