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Autore: Risa Lily Angelie    19/06/2013    8 recensioni
°Verrà revisionata a breve, i promise.°
***
Risa e Otani si sono lasciati.
Ma, dopo un particolare incontro, dopo cinque anni, può accadere di tutto.
Scoppierà di nuovo la scintilla?
***
~Tratto da Prologo - Risa Koizumi.
Piacere, sono Risa Koizumi, ho 25 anni. Lavoro in un'agenzia di moda. Beh, "Lavoro" è un eufemismo; sgobbo tutto il giorno, sono una sorta di tuttofare. E' tutto un: "Porta questo di lì e "sposta questo di là".
Il mio grande sogno era fare la stilista; invece mi ritrovo a fare la sotto-segretaria. Nel senso che mi da gli ordini praticamente chiunque. Forse un giorno riuscirò a realizzare il mio sogno, chissà.
[...]
Dimenticavo; sono single.
***
~Tratto da Prologo - Atsushi Otani.
Sono Atsushi Otani, e ho 25 anni. Sto studiando per diventare un insegnante, ma per guadagnarmi qualche soldo lavoro in una biblioteca, vicino all'università.
[...]
Sono l'amante della mia ragazza alle medie, Mayu Kanzaki.

***
~Koizumi and Otani Centric.~
[Risa/Otani, with... storie contorte.]
{Avvertenze: OOC in vari punti.}
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Atsushi Otani, Risa Koizumi
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lovely Complex: It isn't over. '
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**Otani's pov**

Mayu puntò i suoi occhi chiari su di me, senza vedermi davvero.

«Bene.» Disse inespressiva.
«Kanzaki, mi dispiace, io...»
«Ti dispiace? È questo tutto quello che sai dire dopo cinque anni insieme?! Pensi che mostrarti dispiaciuto possa bastare?» Tuonò, alzandosi in piedi e facendo cadere la sedia.
«M-Mayu...»
«Non chiamarmi Mayu!» Esclamò.
Dopodichè corse in camera nostra singhiozzando. Io rimasi fermo, immobile.
Ne riuscì dopo un solo un quarto d'ora, con la giacca e una piccola valigia.

«Sei un idiota Otani. Pensi davvero che Lei ti vorrà dopo tutto quello che le hai fatto?» Sussurrò Kanzaki, guardandomi negli occhi.
«Forse.» risposi facendo spallucce. «Noi... Siamo stati insieme, ecco.» Balbettai subito dopo.
«Otani, va all'inferno detto ciò, spalancò la porta ed uscì, chiudendola poi con forza.
Rimasto solo, sospirai; ero libero.


**Risa's pov**

Quella notte non chiusi occhio. La vocina fastidiosa nel mio cervello non mi dava pace. E oltre quello, pensavo anche ad Otani. Quel suo sguardo così bello, i suoi sorrisi che mi hanno sempre fatto arrossire, le sue labbra che... Beh, lui era lui. Era speciale, a suo modo. Sapevo che era un idiota patentato, ma era rimasto ancora nel mio cuore dopo tutti quegli anni.
La mattina dopo mi alzai dal letto pallida come un cencio. La prima cosa che feci fu farmi una lunga e rilassante doccia. Peccato che nel mentre cominciò a suonare il cellulare.
Sbuffai e, stretta in uno striminzito asciugamano, corsi a rispondere.

«Parla Koizumi.» Dissi, mentre i capelli gocciolavano paurosamente.
«No, parla un'idiota.»
Quella voce. Strozzai un gemito di sorpresa.
«O-otani...?» balbettai.
«No, Babbo Natale. Ma ti sei dimenticata che dobbiamo andare alla farmacia?! Guarda che se poi rimani incinta è colpa tua!»
«Oh, cavolo!» Sbuffai. «Dammi qualche minuto.»
«Dimmi dove sei.»
«A... Casa mia. »Borbottai, confusa.
«Dammi l'indirizzo.»
Feci quanto chiesto e mi attaccò il telefono in faccia.
Corsi come una matta in bagno, stringendomi i capelli in un asciugamano e andai davanti all'armadio, pensando a cosa mettermi.
"Buffo, sembro agitata neanche fosse un appuntamento." Pensai con un sorrisino, che però svanì quando un pensiero mi attraversò la mente "Lui sta ancora con Kanzaki, non illuderti. Fai questa cosa e torna alla tua vita di sempre."
Nonostante ciò, non riuscii a non rimanere un quarto d'ora buono davanti all'armadio.
Alla fine scossi la testa; di certo, Otani non avrebbe fatto caso a cosa mi sarei messa. Quindi optai per un paio di jeans e una maglietta rossa con le spalline e con i volant.
Speravo solo di non apparire troppo elegante e, soprattutto, pregavo qualunque entità superiore di non apparire come una ragazza che aveva speso tanto tempo per decidere cosa mettersi.
Qualcuno bussò alla porta.
Corsi mentre finivo di aggiustarmi i capelli.

«Sua Signoria ce l'ha fatta, eh?» Borbottò Otani, incrociando le braccia.
«Sei talmente acido da sembrarmi mestruato.» Gli dissi incupita.
«A proposito di mestruato, sbrigati.»
Detto ciò, feci giusto in tempo a prendere la borsa che Otani mi prese il polso e mi tirò fuori casa; poi chiuse la porta.
«Andiamo. Non ci tengo a diventar padre così presto.»
Fuori il cancelletto di casa mia, c'era appoggiata una bicicletta.
Otani vi saltò su senza esitazioni.

«Vuoi muoverti e devo trascinarti io?» Commentò sarcastico Otani, sbuffando.
Allora corsi da lui e, due minuti dopo, la bicicletta filava dritta verso la farmacia, che raggiungemmo poco dopo.
Entrammo insieme.


**Otani's pov**

Risa, tentando di apparire il più rilassata possibile, si avvicinò alla farmacista al bancone.

«Ehm, buongiorno.» balbettò.
Mi battei una manata sulla fronte; se avessimo continuato così, non avremmo mai fatto in tempo.

«Koizumi, non abbiamo tutto il giorno.» le sussurrai.
«Taci.» rispose, dandomi una gomitata.
Feci appello a tutta la mia forza di volontà per non urlarle contro.
Koizumi timidamente diede la ricetta alla farmacista, la quale, dopo averla letta, lanciò uno sguardo a Risa, poi a me.
Era una donna sicuramente vicina all'età della pensione, dai grandi e spessi occhiali con la montatura azzurra, i capelli ormai grigi e un paio di vivaci occhi scuri.

«Si vergogni, signorina!» esclamò la signora, aguzzando la vista «Prendere queste cose davanti al proprio piccolo fratellino! Che vergogna!»
Risa scoppiò a ridere.
Io iniziai a ribollire di rabbia.

«Non sono suo fratello.» Esclamai, incorciando le braccia.
Koizumi, che dalle risate aveva anche dato un pugno al bancone, tentò di ridarsi un contegno.

«Anzi, io e lei siamo coetanei.» continuai.
La farmacista ci lanciò un lungo sguardo, poi sogghignò.


**Risa's pov**


«Mi spiace, non avevo idea!» Esclamò con tono melodrammatico, dopo aver fatto un sorridono subdolo. «Non pensavo foste una coppia.»
Stavo per rispondere che non lo eravamo, o comunque immaginavo un commento da parte di Otani, del tipo "Aah, che schifo!" e cose del genere. Insomma, mi aspettavo un comportamento da Otani.
Quel che davvero non mi aspettavo è che lui mi guardasse sottecchi, arrossendo.

«Oh, che carini!» cinguettò la signora.
«Ma noi...» balbettai confusa, ma la farmacista sparì un attimo sotto il bancone, per poi riemergere con le maledette pillole.
«No, offre la casa!» esclamò, quando vide che stavo per tirar fori il portafoglio.
«Ehm, grazie!» Farfugliai, ormai completamente fusa.
Perché Otani non aveva risposto? E perché era arrossito? E perché tutti lo scambiavano per mio fratello? E, soprattutto, perchè nessuno si faceva i fatti propri?

Mentre uscivamo, la signora ci urlò contro.

«Mi raccomando, usate sempre le precauzioni!»
Io ed Otani ci lanciammo un'occhiata imbarazzata, poi ci voltammo a fare un sorriso falsissimo alla farmacista, per poi uscire di corsa.
«Quella è matta.» Borbottò Otani.
«Già... Proprio matta.»


**Otani's pov**

«Ti accompagno a casa? »dissi.
«Sì, grazie.» rispose, dopo un attimo di incertezza lei.
Passammo l'inizio del viaggio in bici in silenzio, finché Koizumi sbottò.

«Otani, davvero, se non ti sbrighi diventi padre.»
Sogghignai e aumentai spaventosamente la velocità; Risa fu costretta ad aggrapparsi a me. Accennai un sorriso.
«Sì, okay, ma non voglio morire!» Esclamò, stringendomi.
Rallentai un pò.

«Tu le vie di mezzo mai, eh?»
«Mai.» risposi con un mezzo sorriso.
Dopo qualche minuto, eravamo davanti casa di Risa.


**Risa's pov**


«Ehm, grazie. »Balbettai, arrivata a casa. «Per il passaggio... Per avermi accompagnata... Insomma, hai capito.» terminai arrossendo.
Otani sorrise e mi tremarono le gambe per un lungo e intenso istante.

«Ricordati di prendere le pillole.» mi rispose, lanciandomi un'occhiata.
"Ha uno sguardo così profondo..." pensai. "Risa, no! Lascia perdere!" mi urlò una vocina nella mente. Ma la ignorai.

«Allora... Ciao.» Dissi.
«Ciao.»

Ma non ci spostammo di un passo. Rimanemmo a pochi centimetri l'uno dall'altra, io in piedi, con la borsa tra le mani, lui in bici.
Mi morsi il labbro inferiore; era così vicino a me.
"Se si avvicina di un altro millimetro, giuro che gli salto addosso!" pensai mordendomi il labbro. "Questo nano malefico mi farà impazzire!"
Mi tremavano le gambe, mi sudavano le mani, mi girava la testa e non riuscivo a staccare i miei occhi da quelli di Otani.

Rimanemmo così per un tempo che mi parve interminabile; poi lui si mise in punta dei piedi e fece aderire le sue labbra alle mie.




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**Angolo di Cali-chan**

Hola mondo! :D
Bene, ehm. Come vedete Otani è un citrullo che fa le cose senza riflettere. Ma a noi piace (?)!
Haha, lo so, è OOC. T_T
In realtà non ho esaminato bene i suoi pensieri, ecco. Mi sono incentrata molto più su Koizumi. Il prossimo sarà più su Otani. Insomma, un po' per uno non fa male a nessuno, dico bene? *folla si prepara a lanciare pomodori*

Ad ogni modo ringrazio, in ordine di apparizione (?):
1. edvidge forever,
2. Queila,
3. _Vevi,
4. Selene_Chan,
5. _Hikari,
6. pinamachecazzdipagina,
7. luinil,
8. Chappy_s girlfriend,
9. Nadynana.

Vi ringrazio, e alla prossima! :D
Cali-chan :)
PS: Sì, mi sono accorta anch'io che Otani che dice "sono libero" sembra "DOBBY E' UN ELFO LIBERO! :D", ma passatemela :')
   
 
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