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Autore: ciaomils    19/06/2013    3 recensioni
Seconda stagione.
Liz è tornata dalla Francia, portando con sè nuovi ricordi, una nuova acconciatura e un nuovo ragazzo... Justin, però, sembra deciso a non perderla. Cosa succederà?!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. dichiarazione di guerra
Il giorno dopo mi sveglio con un gran mal di testa. Per tutta la notte non ho fatto altro che entrare e uscire da sogni e incubi, sudata e con fiato corto. Non ho dormito un granché, e alla fine mi sono addormentata solo grazie ad una buona dose di musica di Ed Sheeran. Quel ragazzo mi calma.
Mi trascino giù dal letto e mi stiracchio. Il braccio destro è mezzo addormentato per aver passato l’ultima ora piegato in una strana posizione. Appena ne riacquisto l’uso completo, mi butto sotto la doccia e lavo via lo strato di sudore. Il vapore mi annebbia la vista, ma l’acqua calda mi rischiara la mente.
Sento le farfalle nello stomaco al pensiero che oggi lo rivedrò. Non so a quale dei due ragazzi mi riferisco.
Esco dalla cabina sbadigliando e mi avvolgo in un grande asciugamano. Le punte dei capelli sono di un azzurro elettrico, che mi risveglia e mi calma, allo stesso tempo. Oggi la voglia di andare a scuola manca del tutto, ma non posso assentarmi. Non è passata neppure una settimana.
Indosso una gonna rosa confetto a vita alta e una camicetta senza maniche bianca. Poi infilo i piedi in un paio di ballerine bianche e pettino i capelli, sistemando un cerchietto(bianco). Dopo di che lavo i denti, afferro il cellulare e la borsa e scendo le scale. In cucina trovo la mamma, che prepara due uova e qualche fetta di bacon. Ha i capelli umidi e indossa un accappatoio viola.
-Ehi ma’- le do un bacio veloce sulla guancia e afferro una fetta biscottata –Non ho tempo per la colazione..-
-Non è per te, comunque.- borbotta lei. Mi fermo a metà fra il bancone e la porta, facendo oscillare lo sguardo dal secondo uovo nella padella al soffitto. Solo ora riesco a distinguere un rumore di sottofondo, lo scrocio costante dell’acqua.
Spalanco la bocca -Robert è…-
-Sì, è di sopra.- la mamma mi fa un mezzo sorriso e spegne il fuoco. Fa scivolare le uova in due piatti e poi aggiunge le fette di bacon. –Non eri in ritardo, signorina?-
Mi riscuoto dal pensiero di loro due che fanno la doccia insieme(blah) e mi catapulto fuori di casa.
Mike è qui, con due bicchieri di caffelatte e un sorriso che va da un orecchio all’altro. Mi offre un bicchiere e lo accetto. Dopo di che ci sediamo a bordo del suo pick up e mette in moto. Stranamente il motore si accende in un battito di ciglia.
-Mio cugino mi ha aiutato a ripararla, quest’estate.- mormora, prendendo un sorso della sua bevanda –Mica abbiamo tutti un patrigno con un villa in Francia, eh.-
-Non era una villa, era un appartamento- mento. Era una villa, più o meno grande quanto il doppio della mia casa, ma non voglio scendere in particolari con Mike, altrimenti me lo rinfaccerebbe a vita –E comunque non mi far pensare a Rob.-
-Che ha fatto di male, ora?-
-Ha dormito con mia madre, e probabilmente hanno fatto la doccia insieme-
-E chissà se hanno dormito veramente..-
-MIKE!-
-Che c’è?-
-Non mi aiuti così. Mi fa venire da vomitare.- borbotto e porto il bicchiere alle labbra. Il caffelatte è freddo. -Si è raffreddato.-
-Be’, se magari ti sbrigassi a portare quel culo in macchina, la mattina, berresti un caffelatte bollente, con tanto di croissant.-
-Dove sono i miei croissant?- chiedo, e mando un’occhiata ai sedili posteriori.
-Non ci sono più.- mormora, massaggiandosi la pancia -Ora hai capito a che mi riferisco?-
Alzo gli occhi al cielo –Sì, cercherò di sbrigarmi prima la mattina.-
-Bene.- Entriamo nel parcheggio della scuola e troviamo subito posto.
Scendo dalla macchina e lo cerco con lo sguardo. Non sono neppure sicura di chi sto cercando, e alla fine Mike mi raggiunge e mi strappa via dai miei pensieri.
-Forza su, dobbiamo entrare..-
-Liz!- Jean.
Il dio greco mi raggiunge con un paio di passi e mi abbraccia.
Mike borbotta qualcosa sottovoce, prima di schiarirsi la gola e far staccare Jean da me.
-Jean, lui è Mike.-
Gli occhi di Jean si illuminano, come se si fosse accesa una lampadina –Oui, oui, Mike, il migliore amico.- l’accento francese è così forte da darmi quasi fastidio. Quasi.
Mike sorride, scettico –Sì, ma io non sono così sicuro di sapere chi sei.-
-Mike, ti ho parlato di Jean, no?-
-Oh, sì, Jeoge..-
-Jean..-
-Jean.- si corregge Mike,  anche se dubito del fatto che si sia realmente sbagliato. Jean però sembra non essersi accorto dell’errore, e ci guarda come se fossimo due cavalli al circo. È inquietante e tenero allo stesso tempo. 
-Beh, noi andiamo.- riesco a farfugliare alla fine, mentre prendo Mike per la manica e mi allontano. Jean sorride e dopo qualche passo lo perdo di vista.
-Lui era Jean?- chiede Mike. Non sembra seccato, solo curioso.
-Sì- gli sorrido.
-Eh...Non mi piace.- faccio per obbiettare, ma lui va avanti –Non lo so, ha qualcosa di strano, ti guarda come se fossi l’esemplare più bello di pappagallo..-
-L’hai visto anche tu?- gli chiedo, prima di riuscire a fermarmi.
-Sì, è una cosa strana..-
-Io la trovo tenera.- borbotto, rigirando un filo sfilato della borsa.
-Lo trovi inquietante anche tu, ma non vuoi ammetterlo.-
-Sei un deficiente!- sbotto alla fine e mi allontano.
Mike ride e mi urla dietro –Ti conosco come il palmo della mia mano, Liz, non puoi mentirmi.-
-Vaffanculo!- gli grido voltandomi, e lo sento ridere mentre mi allontano.
 
Dopo le lezioni devo tornare a casa a piedi, perché Mike è impegnato in un corso pomeridiano di fotografia, o qualcosa del genere. Quindi spingo la porta dell’atrio e sento il sole sul viso. Passo per il parcheggio e quando sto per uscire dal cancello, sento una voce che mi chiama.
Justin mi raggiunge senza correre e sorride –Ti posso accompagnare a casa?-
-Preferisco andare a piedi, ma grazie-
-Oh, ma anche io andrò a piedi- Justin ride e scuote la testa –Non ho più una macchina, diciamo.-
-Guasto?-
-Oh, no, mia madre-
Rido e mi giro per guardarlo –Ah, mi spiace. Che hai combinato?-
-Ha scoperto la storia del…ehm…triangolo.- Justin si gratta la nuca, e mi guarda, come se dovessi scoppiare da un punto all’altro.
-Be’, vorrei dire che ha torto…ma te lo sei meritato, diciamo.-
-Già.-
Senza accorgercene, abbiamo iniziato a camminare verso casa. Il silenzio diventa imbarazzante e inizio a notare i primi segni di nervosismo da parte sua. E un po’ ne sono felice, dato che mi sento allo stesso modo.
-Ehm…allora, come ha conosciuto Jeorge?-
-Jean- lo correggo scuotendo la testa. Mike e Justin fanno lo stesso errore…Che si siano messi d’accordo? –In spiaggia. Lui era lì con degli amici e io mi rilassavo, poi mi ha colpito con un pallone e mi ha chiesto di uscire.-
Justin fischia –Che classe.-
Gli do uno schiaffo sul braccio e lui ride. E per un po’ mi convinco che potremmo restare amici, e che potremmo fare gite al mare o al Cinecar, o uscite di coppia con la prossima vittima del suo affascinante ciuffo e Jean. Ma poi mi rendo conto che no, non potremmo essere amici. Non se sono ancora innamorata di lui.
-E com’è lui?- mi chiede dopo un attimo.
Mi riscuoto dai miei pensieri e gli sorrido –E’ fantastico.-
-Quanto me?- domanda sarcasticamente e ridacchia.
Rido e non rispondo. È una battuta un po’ pessima, ma non posso evitare di ridacchiare. Imbocchiamo la strada di casa mia. Justin diventa subito più serio e si guarda attorno.
-Non so cosa ti aspettavi presentandomi Jean. Forse che non mi facessi più vedere, o che la smettessi di darti noie, ma il fatto è che non è così. Non mi farò indietro.-
Tiro fuori le chiavi di casa dalla borsa e le infilo nella serratura –Nemmeno se ti dicessi che è inutile?-
-No.-
La serratura scatta e la porta di schiude con un debole cigolio.
-Nemmeno se iniziassi ad insultarti?-
-No, nemmeno.- Justin si avvicina e sorride –Liz, non mi faccio indietro.- Mi da’ un bacio sulla guancia e poi si allontana.
Quando ormai non riesco a vederlo più, mi accarezzo la guancia, che ora mi brucia, e lascio sfuggire un sorriso –Speravo che dicessi così.- sussurro, anche se non mi può sentire.
Poi entro in casa e chiudo la porta, senza cancellare quello stupido sorriso ebete che ho in faccia.

CCiao bellezze
So che non è il capitolo più bello che abbia postato, ma per l'ultima parte mi sono dovuta spremere il cervello. L'importante, però, è il contenuto(?)
Mi lasciate recensioni? pls pls pls
Ho un annuncio importante. Nella scorsa stagione c'erano quei capitoli un po' hot(?) (lol) ma in questa non ce ne saranno. Primo motivo, non sono affatto brava a scrivere cose così. Mi mettono in imbarazzo e i risultati fanno schifo lol. Secondo motivo, non posso inserirle nella storia.
Vabbè, ora vado a vedere Pretty Little Liars(omg, quarta stagione sdfghjk). Sono segretamente innamorata di Jason(e si Jaria ahaha)
renesite, preferite e pubblicizzate pls
Bye xx
  
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