PARTE
II°
La
bambina di vetro
Helori
stava ancora cercando la bambina quando
Judikael tornò a casa. Il marito era alto e robusto ed
Helori sorrise nel
vedere cosa teneva in braccio.
-Finalmente!-
la donna si mise le mani sui
fianchi e guardò la bimba che si dimenava tra le braccia del
padre.
-L'ho
trovata che gironzolava vicino alle grandi
porte- disse il padre guardando con tono di rimprovero la figlia.
-Enid
quante volte ti ho detto che è
pericoloso?- la piccola fissò la madre con gli occhi
più dolci di cui era
capace.
-Perchè
è pericoloso?-.
Helori
sapeva che prima o poi avrebbe dovuto
parlare ad Enid in modo serio a proposito della magia, e decise di
farlo
immediatamente.
…........................
Enid
aveva circa sei anni, e l'unica cosa che
sapeva della magia era che poteva far parlare la sua bambola di pezza.
La madre
la fece sedere sul letto e cominciò a parlare
-Enid
ora ascoltami bene, perchè ciò che sto per
dirti è molto importante- la piccola si sistemò
seduta diritta e fece un
piccolo sorriso.
-Io
come tutta la nostra famiglia da molte
generazioni ho..come dire.. dei poteri.-
Enid
non comprendeva appieno quello che la mamma
le stava dicendo, e stava cominciando a viaggiare con la fantasia come
faceva
spesso.
-Anche
tu li possiedi tesoro-
Quella
frase scosse i pensieri della bambina e
li eliminò con una velocità sorprendente.
-Posso
fare parlare Enni anche io?-
-
Si, ma sarai in grado di fare cose molto più
potenti e importanti-
Enid
a quel punto non stava più nella pelle,
cosa sarebbe riuscita a fare? Volare forse? O magari avrebbe potuto
imparare
tutti quegli stupidi nomi di piante che l'istruttrice cercava di farle
memorizzare.
-Non
dovrai usare i tuoi poteri per cose futili-
Un
altro pensiero sfiorò la mente di Enid:
sarebbe stata un'eroina, proprio come quelle dei suoi libri.
….......................
Il
sole era alto nel cielo e la bambina giocava
con la sua bambola Enni
-Enni
vuoi ancora un po' di tè?-
-
No Enid Grazie- la bambola fece un piccolo
sorriso di pezza.
Helori
si sedette vicino alla figlia e le
scompigliò i capelli, Enid sapeva che quel sorriso
significava: lezione di
Magia.
-
Oggi comincerò ad insegnarti le basi del
potere- Helori fece un gesto con la mano, e una donna più o
meno dell'età di
sua madre sbucò dagli arbusti; Era più alta della
madre, portava lunghi capelli
dorati e gli occhi azzurri come il cielo.
-Lei
si chiama Rivanon e ti aiuterà a comandare
il potere che c'è dentro di te-.
Enid
si avvicinò a Rivanon e guardandola negli
occhi disse :
-Tu
sei una regina!- Una grande luce stava
uscendo dal petto di Rivanon e stava raggiungendo la piccola Enid,
Helori prese
in braccio la piccola e la portò di corsa in casa. La
bambina non capiva
cos'era successo, ma era così bella quella luce, la faceva
sentire così
bene.... Perchè la madre l'aveva portata via di corsa? Aveva
forse fatto del
male a quella bella signora?
…........................
-Rivanon!
Non sai quanto mi dispiace, non
pensavo....- le parole di Helori le morirono sulle labbra e
cominciò a piangere
in silenzio.
-Non
preoccuparti per me, io ho la moneta lo
sai- Rivanon strofinò la moneta che portava in tasca e
appena la toccò si sentì
subito al sicuro.
-Si
lo so, ma Enid lei... è
capace di rubare l'anima, non avrei mai
dovuto insegnarle la magia, mai!-
Rivanon
appoggiò le mani sulle spalle di Helori
e si chinò per arrivare alla sua stessa altezza
-Helori,
la piccola sarà capace di battere
Isolde in un duello
un giorno, e tu le
insegnerai la parte migliore della magia-
Helori
si sedette sull'erba.
-Sai
che non è Isolde il vero pericolo..-
-Lo
so Helori, ma Isolde è l'unica che sa come
arrivare a lui-
…................................
Enid
era nella sua camera che si specchiava: il
giorno seguente sarebbe stato il suo compleanno, e stava cercando di
memorizzare ogni centimetro del suo viso, per riguardarsi il giorno
dopo e
scoprire quanto i dodici anni l'avessero cambiata. Si annoiava, non
poteva
scendere in cucina perchè era venuta Rivanon per discutere
di una specie di
moneta, che di certo a Enid non interessava.
-Quindi
Enid...- era la voce di sua madre,
perchè stavano parlando di lei? Cosa centrava lei con la
moneta?
La
bambina scese le scale con cautela, e grazie
all'ombra riuscì a non farsi vedere.
-Si
e non solo lei, ma ogni persona della città
sarà al sicuro con una moneta uguale alla mia!- Rivanon
sembrava elettrizzata.
-Si
ma... come facciamo a crearne una identica?-
-
Ho trovato una donna che ha studiato per tutta
la vita le monete, e ha finalmente trovato una formula capace di
crearne una
identica-
………………………
-Buon
compleanno tesoro!- Helori applaudiva
sorridendo alla figlia.
Enid
era emozionata, si sentiva grande e pronta
a diventare una grande maga.
-Esprimi
un desiderio- il padre le accarezzò
amorevolmente i capelli. Enid chiuse gli occhi, cosa desiderava?
Più potere? No
ne aveva già a sufficienza, abiti? Non era
vanitosa….. poi una grande idea la
pervase: un amico, non ne aveva mai avuti, e la sua bambola di pezza
parlante
non era certo un granché. Un amico con cui parlare,
confidarsi o semplicemente
scherzare, sì sarebbe stato quello il suo desiderio. Tutto
procedeva al meglio
quando la porta si spalancò, ecco che entrava Rivanon, Enid
sapeva che il suo
arrivo portava guai e i suoi sospetti si realizzarono qualche secondo
dopo.
-
Dobbiamo andarcene!- Judikael era confuso, si
avvicinò alla moglie preoccupato.
-Che
succede Rivanon?-
…………………………..
Helori
era terrorizzata, finalmente la moneta
era quasi pronta, come potevano essere in pericolo? Isolde aveva
scoperto
tutto?
-Presto
prendete le vostre cose e andiamo, non
c’è tempo vi spiegherò dopo!- Helori
aiutò il marito a prendere il necessario,
mise in una sacca le cose di Enid e corse alla libreria prendendone due
libri.
Uscirono
dalle grandi porte grazie
all’invisibilità delle piume di sirena e si
addentrarono nella foresta.
-Non
capisco….. avevi detto che eravamo al
sicuro- Helori era curiosa di scoprire il motivo della fuga improvvisa.
Rivanon
non rispose, continuava a guardarsi le spalle e a mangiarsi le unghie,
non
l’aveva mai vista tanto in agitazione.
-Rivanon!
Cosa sta succedendo?- Finalmente il
passo rallentò e Rivanon si sedette su un albero
Cavo.
-La
donna che riesce a fabbricare monete……
E’ la
domestica di Isolde- Rivanon abbassò lo sguardo, Helori
sentì la rabbia
aumentare sempre di più.
-Cosa?
E tu hai affidato le nostre vite ad una
domestica di Isolde? Hai affidato la vita di mia figlia ad una persona
del
genere?- Judikael si alzò e prese Rivanon per un braccio,
strattonandola.
-
Come ti sei permessa strega!-
-Mi
dispiace, è che era la nostra unica
possibilità!- la
stretta di Judikael
stava causando un colorito viola al braccio della donna.
-Lasciala-
Helori capiva l’importanza della
moneta, ma teneva più di ogni altra cosa
all’importanza della vita della sua
famiglia.
-Il
problema maggiore è che quella chiaccherona ha
rivelato di una bambina che per poco non prendeva il significato di una
maga….-
………………………….
Enid
era consapevole che quell’affermazione
sarebbe stata la condanna di Rivanon, il padre strinse i pugni, e nella
mano
della madre apparivano e scomparivano lampi porpora.
-E’
meglio che te ne vai e che non ti faccia più
vedere, non cercarci mai più!- Enid sapeva che queste parole
costavano molto a
sua madre, Rivanon oltre che grande protettrice della sua famiglia era
anche
un’amica fidata; a volte Enid sorprendeva Rivanon e sua madre
ridere e
scherzare.
-Andiamo-
Judikael con tono fermo prese Helori
ed Enid per mano, Helori si divincolò.
-E
dove? Non abbiamo più una casa, siamo in
mezzo alla foresta….- Rivanon che stava già per
tornare a Meridal si rivolse ad
Helori per l’ultima volta:
-Se
si sfrutta ciò che la natura ci offre, essa
non si rivolterà contro di noi.- detto questo se ne
andò, Enid non la rivide
mai più.