Fanfic su artisti musicali > Black Veil Brides
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Autore: LivingLikeARebel    19/06/2013    3 recensioni
"Lei è Samantha, nata il 26 dicembre del 1990 nel milwaukee, come il suo idolo. La madre l'ha cresciuta in solitudine senza mai parlare del padre. Aveva due amici che condividevano la sua immensa passione per la musica e le band, specialmente una, iBlack veil Brides, ma continuava a domandarsi perchè la madre nonostante l'avesse sempre appoggiata le vietava di partecipare ai concerti dei suoi idoli"
Cosa accade quando il suo sogno diventa realtà? Perchè la madre agisce così?
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Ashley Purdy, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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IN CASA BIERSACK

Chris passò tutta la notte a pensare a sua figlia, agli anni che aveva perso con lei per uno stupido disguido con la madre. Pensò al figlio che aveva sempre desiderato nei suoi momenti peggiori, quelli in cui veniva maltrattato avrebbe voluto qualcuno vicino, che per fortuna poi trovò i componenti della band, dei fratelli per Andy, ma magari era più facile con una sorella al suo fianco.

A Andy piace alloggiare a casa quando non ha impegni o sono vicini alla sua casa in Ohio, quella dove era cresciuto, a Cincinnati. Quella notte, mentre il padre pensava a queste cose Andy dormiva lì in compagnia di Ashley che non aveva voglia di starsene in albergo e aveva piacere a rivedere papà Chris. Rincasarono presto, verso l'una, più presto di quanto non fossero abituati, Chris li sentì arrivare e interruppe i suoi pensieri decidendo definitivamente di parlare di Samantha a Andy.

Scese dal letto e attese che i due avessero fatto le scale e fossero quindi vicino alla camera da letto di lui, poi si infilò le ciabatte ed uscì dalla camera, aprendo la porta notò un Ashley abbastanza ubriaco e Andy che lo reggeva, così aiuto il figlio a portare Ashley al letto poi gli annunciò che doveva parlargli.

-Mi faccio la doccia e scendo in cucina, puoi prepararmi un tazzone di latte? Ho proprio voglia di latte freddo e menta!- Concluse il figlio girandosi verso il bagno e chiudendocisi dentro.

Chris scese e nella sua testa riformulò tutta la sua vita, come era accaduto che si erano lasciati? Adesso non lo ricordava più tanto bene, aveva dimenticato il motivo perchè gli dispiaceva dover lasciare sua moglie, la donna che amava e forse l'unica, e la figlia che anche se nata da poco era il suo mondo. Ci vollero 10 minuti o forse 15 prima che Andy scese in pantaloncini lasciando scoperto il petto e completamente scalzo.

-Che dovevi dirmi papà?-

Chris tirò un respiro profondo mantenendo la calma.

-Vedi, tu non hai madre, ogni volta che mi chiedevi di lei io rispondevo solo che non volevo parlarne. Adesso è il momento di parlarne!-

Gli sguardi dei due si fecero seri, poi Chris senza attendere risposta dal figlio proseguì.

-Vedi, tu hai mamma, si chiama Amy, ci siamo lasciati dopo poco che eravate nati..-

Venne interrotto..

-Come eravate nati, io sono uno!-

-Tu sei uno figliolo, ma hai una gemella, si chiama Samantha.-

Andy rimase senza parole a fissare il padre, non lo odiava, ma non capiva, perchè non dirglielo? La risposta non tardò ad arrivare.

-Io e tua madre abbiamo avuto piccoli disguidi, non è che volevamo lasciarci, ma sapevamo di non poter proseguire così, essendo voi due gemelli abbiamo deciso di non andare da nessun avvocato, io avrei preso te e lei Samantha.-

Andy rimase ancora in silenzio per poco..

-Dov'è mia sorella adesso?-

-A Los Angeles, e so che sarà ai vostri 3 concerti in California quindi dovrai aspettare ancora poco per vederla..- Gli rispose.

-Non voglio aspettare, ho aspettato 22 anni, come pensi che voglia ancora aspettare?-

Chris ebbe paura di aver rovinato il rapporto che aveva col figlio. Andy notò il timore del padre.

-Papà, non ce l'ho con te, ma lei è mia sorella, se fosse in difficoltà? Io ho il dovere di aiutarla, e poi lo sai che ho sempre cercato una sorella o un fratello.. Voi avete fatto le vostre scelte, io ora faccio la mia, voglio conoscerla.-

Chris gli porse un biglietto su cui aveva appuntato tutti i suoi orari di lavoro e dove abitava, i numeri di telefono e le cose utili per contattarla, in oltre sapeva chi era su twitter grazie a una metafora che lei scrisse e che lui capì solo dopo la telefonata che quel pomeriggio ricevette.

-Partiamo?- Domandò Andy.

-Adesso? Ok va bene!-

CASA DI SAMANTHA

Quella mattina si svegliarono tutti spensierati, persino Sammi parlava appena sveglia, anzi, correva dato che Matt le aveva rubato lo shampoo e adesso ci giocava a football con Simon.

-Dai ragazzi datemelo suuu!-

-Oh oh oh! Che cosa eh?!?!- Rispose maliziosamente Sim ricevendo uno sguardo fulmineo da parte di Samantha.

-Tanto io sono di festa, chi fa ritardo per rompere le palle a me sei tu Sim!- Simon passò al volo il tubetto a Matt.

-Hai ragione, adesso però te la devi vedere solo con Matt.- Matt le sventolava davanti lo shampoo come per farle gola, lei invece si sedette e attese che il gioco smettesse di essere divertente.

Matt e Simon continuarono ancora per un po' mentre a Samantha parve di sentire bussare alla porta, vi si diresse per aprire senza nemmeno chiedere chi fosse.

-Ch-Chris?!- Domandò la ragazza. Dall'altra parte della sala i due sentirono e si precipitarono alla porta.

-Ciao Sammi!- Rispose Chris abbracciandola e lasciando intravedere dietro di se il figlio, Andy, scaturendo un senso di mancamento da parte di Simon e Matt che lo avevano visto.

-Hai detto che questo era il tuo giorno di festa quindi ho approfittato..- si avvertiva una certa discrezione e quasi tristezza, dovuta forse al fatto che lui sapeva di averla abbandonata.

-Ha-Hai fatto bene, davvero.. Entra!- Quando Chris entrò anche Sammi vide Andy e rimase bloccata alla porta, così come gli altri suoi due amici. Andy le sorrise poi l'abbracciò.

-Se avessi saputo prima ci sarei stato sempre per te, voglio che tu questo lo sappia- Gli disse. Dalle labbra di Sammi uscirono poche parole, che nemmeno lei voleva che uscissero.

-Tranquillo, non lo sapevi, ma tu c'eri!- Stava quasi per piangere.

-Io vado a lavoro!- Disse Simon dandole un bacio sulla guancia.

-Ci vediamo stasera. Ah, al ritorno prendi il latte, è quasi finito!- Simon fece cenno di si con la testa e poi si dileguò dietro la porta accompagnato da Matt che voleva lasciare loro soli.

-Bhe, perdonatemi, sono ancora in pigiama, vado a cambiarmi e arrivo.-

Andò in camera sua, iniziò a piangere, dalla felicità certo, ma non riusciva a smettere. Aprì l'armadio e notò che di pronto da mettere c'erano solo maglie delle band.

-No, io mi rifiuto, non posso indossare queste maglie, è la concorrenza, specie sotto votazione per i golden gods!- si guardò un altro po' in torno.. -Non posso nemmeno mettermi le maglie dei Black Veil Brides, sa di lecchina!- Si maledisse da sola, poi tornò in sala con il pigiama.

-Non dovevi cambiarti?- Le chiese il padre.

-Ho un mese di vestiti da stirare, le uniche cose che mi rimangono non posso proprio metterle!- Andy sorrise poi gli diede la sua felpa per paura che con il solo pigiama avesse freddo.

-Grazie!-

-Bhe, sarai ai suoi concerti perchè è tuo fratello o sei una fan?-

Sammi iniziò a pensare che era fortunata, il polsino dal quale non si separava mai non dava troppo nell'occhio dato che gli era stata sporta quella domanda.

-Perchè sono fan! Della nostra parentela l'ho saputo dopo aver preso i biglietti.- Andy la guardò ancora, poi sorrise.

-Che domande di merda che fai papà, non lo vedi ha il polsino!- poi si rivolse a lei. -Ma non ti da noia mentre dormi?-

-A dirla tutta non me ne separo mai, giusto quando faccio la doccia.- nella sua mente continuava a pensare “vi prego non fatemelo togliere vi prego”

Il silenzio calò, poi Andy notò lo stereo infondo alla stanza. -Dispiace a nessuno se accendo un po' di musica, mi trovo più a mio agio..- Sammi la guardò, si vergognava di quello che lui avrebbe trovato li.

-Ah, Set the world on fire, va bene anche questo, così siamo a nostro agio in due!- Esclamò Andy accendendo lo stereo.

-Allora, ci dici qualcosa di te o no?- Domandò avvicinandosi a lei e stringendola ancora fra le sue braccia.

-Non so, che vorreste sapere?- Chiese Sammi.

-Per esempio quali sono le tue passioni..- Nel domandarlo Andy inclinò la sua testa verso destra con fare ulteriormente interrogativo.

-Diciamo che.. Amo tante cose!- Samantha non voleva parlare della sua passione per la musica, le sembrava di averli voluti conoscere solo per sfruttarli.

-Ad esempio?- Domando il padre.

-Amo leggere, viaggiare..-

-Immagino ci sia altro..- Intervenne Andy. -Dai sorellina, non ti castighiamo mica eh!- le tirò un pugnetto sulla spalla facendola ridere.

-È tua quella?- Domandò Chris.

-Si, sono tutte e due mie, ecco l'altra mia passione, forse l'unica reale, la musica.- Andy si girò e la guardò, Sammi non reggeva quello sguardo su di se, abbassò la testa e il fratello l'abbraccio ancora.

-Facci sentire qualcosa!- Le disse poi.

-Ehm, no.. non credo sia, ecco.. no, non è il caso..- continuava ad avere lo sguardo basso.

-Certo che lo è!- Concluse il padre.

-No, non.. Non sono affatto brava!- Affermò Samantha con un filo di voce.

-E dovremmo crederti? Dai, siamo gemelli, bravo io brava tu!- Samantha sorrise diventando incredibilmente rossa.

-Dai, non è il momento, più in la magari.. Non sarà l'ultima volta che ci vediamo no?-

-Assolutamente no- Le disse il padre.

-Volete qualcosa?- Domandò facendo l'ospitale.

-Io vorrei del latte freddo.. con la menta se possibile!- Affermò Andy. Sammi sorrise. -Perchè ridi?- le domandarono entrambi. -No è che stavo giusto andando a farmi quello, siamo proprio gemelli.- Tutti e tre sorrisero allegramente, poi lei andò in cucina seguita dal fratello mentre il padre sistemava le valigie nella camera degli ospiti.

-Passiamo a una conversazione più seria, il ragazzo?- Domandò Andy mentre la sorella stava lavando dei bicchieri.

-Non c'è.- Rispose fredda cercando di dimenticare il suo ex, nonché unico fidanzato che abbia mai avuto.

-Ma c'è stato?- Continuò Andy.

-Si.- non aggiunse altro, era chiaro che non era un argomento di cui voleva parlare, aveva fatto la cavolata di mettersi con uno del gruppo dei ragazzi che la picchiavano, lo aveva fatto perchè lui le disse che non voleva picchiarla e che le sarebbe stato vicino, affermò di amarla davvero e di provare vergogna per quelle persone, così sembrò essere per il primo anno, prima che poi lui abusasse di lei e se ne vantasse con quei tipi.

Qualche lacrima stava per graffiarle il volto ma non voleva darlo a vedere così si nascose nel frigo in cerca di qualcosa, senza sapere cosa.

-Non vuoi parlarne?- Le domandò.

-Non è il mio argomento preferito..- nella sua mente pensava a quante volte quando si ritrovava sola in casa l'aveva urlato a uno dei suoi numerosi poster, sorrise pensando che Andy in un certo senso lo sapeva.

-Capisco, bhe, quando vuoi però io sono qui!- Concluse il fratello sedendosi su uno sgabello attorno al tavolo.

-Grazie, piuttosto, tu e Juliet?- Cambiò argomento.

-Stiamo bene insieme, anzi.. Sono proprio cotto di lei!-

-Voglio essere invitata al matrimonio!- Esclamò lei come se non stesse parlando a suo fratello.

-Puoi farmi da testimone se vuoi!- Le propose Andy.

Lei si sedette e poi gli rispose -Ho giusto un vestito nuovo da sfoggiare!- Entrambi si misero a ridere.

Quella mattina la passarono così, tutti e tre attorno a un tavolo a dire cavolate, cose senza senso, poi il pomeriggio uscirono e andarono in quel parco vicino casa di Sammi dal quale lei aveva chiamato il padre e aveva reso tutto questo possibile. Su quella panchina Sammi si accorse di aver riso per tutta la mattinata e iniziò a pensare che Andy fosse proprio come le sue canzoni, capaci di renderla felice e di cullarla nello sconforto.

-Sammi, dimmi, tua madre adesso dov'è?- Domandò Chris.

-A San Diego, è rimasta lì.- Rispose.

-Avresti nulla da ridire se ti lasciassi sola con tuo fratello in questo periodo di pausa dal tour e andassi a trovarla? Vorrei prima vederla da solo.- Andy e Sammi si guardarono, poi entrambi annuirono così si diressero all'aeroporto, dove Chris prenotò il volo per la sera stessa verso San Diego.

Avrebbe dovuto partire alle 20, quindi dato che erano già le 16.30 andarono tutti verso casa dove Andy prese la sua roba dalla valigia e la portò in camera della sorella dove avrebbe dormito per poter chiacchierare più comodamente di notte, o comunque non svegliare gli altri, dato che la camera per gli ospiti era attaccata a quella di Simon e Matt. Appena Andy entrò in camera di Sammi ebbe quasi paura, si rivide in poster, cd, maglie e sciarpe della sua band.

-Una fan o un'ossessionata?- Domandò alla sorella che gli faceva spazio nell'armadio.

-Una che è stata salvata!- Le scappò detto, Andy sorrise.

-Sono felice di esserti stato comunque vicino! - Esclamò mentre la sorella diventava rossa dalla vergogna.

Alle 18.30 i due rimasero soli, lasciando il padre all'areoporto, decisero quindi di andare a mangiare fuori insieme, e Andy voleva a tutti i costi andare in periferia di modo che pochi avrebbero potuto riconoscerlo. Raggiunsero un ristorante in periferia verso le 19.30, vi si sedettero ad un tavolo per due ed ordinarono.

Mentre attendevano la loro ordinazione approfittarono per continuare la chiacchierata del pomeriggio che avevano interrotto dato che per strada erano entrambi sicuri su quale avrebbero dovuto fare e quindi parlavano esclusivamente delle direzioni da prendere.

-Dicevaaamo..- Iniziò Andy scrutandole gli occhi proprio uguale ai suoi. -Suoni altro oltre alla chitarra?- Le domandò.

-Si, pianoforte, violino, ho fatto un po' di batteria e di basso.. e poi..- abbassò la voce sperando che non sentisse –Canto..- affermò.

-Ulalà, sorellina, sei una musicista cazzuta, e canti anche?!-

Nella sua mente Sammi iniziò a maledirsi, ma ad ogni modo ormai lo sapeva e doveva dire qualcosa.. l'unica cosa che balbettò fu un si poco chiaro ma che Andy percepì comunque dato che era abituato a fan balbuzienti in preda al panico perchè davanti avevano i loro idoli.

-Adesso devo sapere come suoni ognuno di questi strumenti e come canti! Lo esigo!- Le fece uno sguardo amichevole dei suoi tipici che insieme a fiducia e sicurezza esprimevano affetto e simpatia.

-Ok, va bene, forse un giorno eh!-

I due si misero a mangiare, fecero qualche cazzata e poi Andy pagò per tutti e due.

Uscirono e d'istinto si accesero una sigaretta, si guardarono e vedendo che facevano le cose più o meno sincronizzate si misero a ridere, poi Andy disse

-Dovresti smettere sai?!- Strappando di mano la sigaretta alla sorella.

-Anche tu dovresti!- Stessa cosa fece lei con lui.

Arrivarono in casa, si fecero una doccia veloce e poi si infilarono nel letto, Simon e Matt già dormivano quindi fecero il più piano possibile. Nel mezzo della notte nessuno dei due riusciva a dormire completamente.

-Sammi..- sussurrò Andy.

-Dimmi!- Le rispose subito Samatha.

-Non so se mi sbaglio, ma mi è parso che oggi in cucina mentre parlavamo del tuo ex stavi per metterti a piangere... Giusto?- nel letto sia Andy che Sammi si girarono uno difronte all'altra.

-Si è giusto..- sospirò poi la ragazza.

-È perchè è finita da poco?- chiese Andy

-Veramente è finita da due anni... quasi 3 anzi..- Nonostante il buio lei abbassò lo sguardo e fece in modo che lo sguardo glaciale di Andy non le arrivasse dritto nel suo viso.

-Ma, perchè piangevi allora?- Le domandò avvicinandosi ancora a lei e portandole la testa appoggiata al cuscino su di lui.

-Andy.. io..- Non disse altro.

-Sammi, che cos'hai, se sei ancora innamorata di lui puoi dirlo, è una cosa che ti fa quasi onore, anche se dovresti dimenticarlo..- Disse il ragazzo accarezzandole i capelli

-No, Andy non...- iniziò a piangere, le sue lacrime bagnavano il petto del gemello che adesso si accorse di aver toccato un punto molto più debole di quanto pensasse, accese la lampada del comodino al suo fianco, le prese la testa, l'abbracciò.

-Oi, piccola, ci sono qua io, è tutto apposto, basta piangere dai, scusa non volevo.-

-Non.. non è colpa tua, anzi.. - cercò di dire Sammi fra un singhiozzo e l'altro.

-Senti, capisco che questo è un ostacolo, ma se ti fa male puoi soltanto superarlo, su hai bisogno io sono qua ok?- Andy le asciugò le lacrime, si assicurò che la sorella si fosse ripresa e poi spense la luce. I due si addormentarono dopo poco. 





Spazio all'autrice:


Ciaoooo! Questo capitolo è più lungo di altri, ricco di informazioni e a parere mio, bello.  Bhe insomma, spero che piaccia anche a voi, e che recensirete tutti presto! Buon proseguimento di giornata!
  
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