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Autore: nande no ai    19/06/2013    1 recensioni
Un'amore senza inizio ne fine; due anime destinate dal tempo a stare insieme. Questa è la storia di due ragazzi, che condividono un sentimento che in pochi avranno la fortuna di provare nella vita, anche se, le emozioni più intense sono quelle più letali.
Una storia a cui non sono ancora riuscita a dare una fine, ma spero comunque che grazie al vostro aiuto, tramite commenti (sia positivi che meno) possano portarmi ad essa.
Spero di riuscire a suscitare in voi tutte le emozioni più disparate, come succede a me ogni volta che mi perdo in questo sito !!! Buona lettura
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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                                                            IX


POV KAITO
 
Mi stacco dal bacio e mi porto una mano alla bocca, nascondendo appena il viso.
- C’è qualcosa che non va ?
    
  Non ci riesco, per quanto io ci provi non riesco a farmelo piacere.
  
- No – mi alzo, e raccolgo le mie cose, preparandomi ad andare.
- … mi dispiace, ma devo andare – gli dico e lui abbassa lo sguardo.
Prendo la cartella e faccio per allontanarmi, ma mi blocca.
- sei innamorato di lui vero? … - comincia, facendomi impallidire; mi fissa con i suoi caldi occhi nocciola e sorridendomi dolce prosegue.
- … sono un buon osservatore. Non voglio costringerti ad amarmi, perché sarebbe impossibile, vorrei solo una possibilità … che ne dici ? sabato sera ?
 
 Oltre che bello e persino sensibile. Gli regalo un sorriso sincero e annuisco, prima di andarmene.
E’ facile farsi piacere un ragazzo come lui, ed e quello che spero di riuscire a fare.
Keiji potrebbe essere l’unica possibilità che ho di uscire da questa situazione con Hitomi.
Hitomi
 
Dopo quello che è successo questa mattina, non l’ho nemmeno guardato, volevo stargli un po’ lontano, per poter riflettere e per dare un po di spazio anche a lui, che ne ha sempre avuto bisogno; poi Keiji mi ha distratto. Sto bene in sua compagnia, talmente tanto da non farmi pensare all’episodio di questa mattina, ed è strano; forse è veramente il ragazzo perfetto.
 
Mi fermo, e interrompo i miei pensieri osservando il posto in cui inconsciamente mi sono condotto e sorrido rassegnato.
Per quanto Keiji possa essere il ragazzo perfetto, credo che sarà sempre la mia seconda scelta.
 
Entro, con il duplicato delle chiavi, in casa del mio migliore amico.
Salgo le scale, e mi dirigo in camera di Hitomi, dove trovo uno spettacolo famigliare, ma diverso in un certo senso; stranamente angosciante. Hitomi semi sdraiato sul letto, con la mia bottiglia di vodka alla fragola in mano e un giunto nell’altra.
Lui si volta verso di me e mi guarda, con gli occhi rossi e lucidi dal fumo, ma anche dal pianto, che gli ha lasciato delle sottili righe di lacrime umide sulle guance. 
La situazione è così terribile ?
 
-kacchan – mi saluta, appoggiando la bottiglia e avvicinandosi a me, mi mette la canna in bocca e faccio un lungo tiro, prima di staccarmi e buttare fuori il fumo bianchissimo.
- che stai facendo ?-
- niente .. – lo vedo guardarmi serio, e poi accarezzarmi una guancia, prima di appoggiare la sua fronte sulla mia e stringermi a lui dalla vita.
- sei così bello – mi sussurra, ondeggiando i fianchi con i miei in una leggera danza.
Cerco di staccarmi, dicendo:
- Smettila ! sei completamente fuori -  - no .. –  Gli metto le mani alla base del collo, mentre gli accarezzo una guancia e gli alzo il viso e lui sospirando, si ferma.
- che succede ? – non mi risponde subito, mi rivolge uno sguardo colpevole e poi parla.
- Mi dispiace … per sta mattina -  
- non è successo niente – gli dico, ma lui mi interrompe.
- No, “non è successo niente” … sai benissimo anche tu che dopo diverse volte che ci ritroviamo in questa situazione, non puoi dire ancora “non è successo niente” .. – 
Bisogna veramente affrontare questa cosa; ma prima di fare di testa mia voglio sapere che vuole fare lui.
- Si … hai ragione. Ma cosa dovremo fare ?
Lo sento allontanarsi, per sedersi sul letto e ricominciare quello che stava facendo prima; sto immobile a fissarlo, finché lui non mi dice:
- Hai intenzione di restare ?
Lo guardo con aria di sfida, mi tolgo piano felpa e calzini, mentre lui continua a fissarmi attentamente. Mi sposto davanti all’armadio e lo apro, voltandomi. So che mi sta continuando a guardare e questo mi fa ghignare.
Nonostante tutto, mi piace apparire al meglio, magari muovermi con un po di finta malizia che fa sempre scattare qualcosa in lui, anche se non so definire precisamente, se sia attrazione o altro; sta di fatto che mi posso permettere di giocare un po con lui, e a questo non ho intenzione di rinunciarvi.
- Ti ho visto in biblioteca oggi !
- Ah si ! Scusa, se non ti ho aspettato ma io e Keiji, abbiamo cominciato il lavoro di scienze
lo sento ridacchiare e fare un tiro di canna, così dopo aver scelto i vestiti, comincio a togliermi la maglietta.
- Immagino che noia … – dice beffardo.
- … Ma lui ha saputo allietarti il lavoro, da quello che ho visto - continua alzando leggermente la voce, ma senza aggressività.
Mi volto appena; nonostante tutto tra di noi non molto è cambiato.
Passo un dito sul bordo dei pantaloni, per poi slacciarli.
- Già, è stato divertente … mi ha chiesto di uscire; sabato sera viene con noi … forse
- Pensavo di essere io il favorito – mi dice, con un pizzico di acidità nella voce. Mi volto, dandogli le spalle.
- Già, ma visto che non ci sarà mai niente, non mi sembra il caso di farmi sfuggire quest’occasione, che poi … -
Comincio ad abbassarmi i pantaloni, sotto il suo sguardo, inconsapevolmente languido, e proseguo:
- … non si sa mai, che sia … la volta buona – ammetto, con le mani alle caviglie, tornando su poi, lentamente.
- Non credevo che la verginità ti pesasse così tanto – 
Mi metto una sua maglietta larga e prima di infilarmi anche i pantaloni mi avvicino a lui. Sorrido della sua insensata gelosi.
- Non mi pesa infatti, ma dovrò farlo con qualcuno prima o poi, e non mi dispiacerebbe che fosse lui questo qualcuno, viste le circostanze
Salgo sul letto, mettendomi in ginocchio davanti a lui, e dalla sua mano faccio un paio di tiri. Lui si innervosisce e mi fa sedere sulle sue gambe con uno strattone.
- “Le circostanze” ? … che intendi kacchan? … - comincia facendo l’ultimo tiro per poi spegnere il giunto nel posacenere; mi rimette le mani sulle cosce e continua:
- … che daresti la tua virtù a me ?
Faccio una pausa, guardandolo dritto negli occhi con decisione.
- Già, a quanto pare – piano mi si avvicina e mi da un solo bacio lento. Allungandomi prendo la bottiglia, quasi del tutto piena e mi ci attacco, scolandomene metà, facendo scendere per la gola quel liquido  acido che tanto mi piace. Annaspo ustionato, guardando poi Hitomi con occhi socchiusi e lucidi.
 
Scendo dalle sua gambe e mi siedo di fianco a lui con ancora la mia bottiglia in mano;si toglie piano la canotta bianca, mettendo in bella mostra il suo fantastico fisico, facendo sì che io lo assaggi con gli occhi fino quasi a consumarlo.
- Che facciamo allora ? – gli chiedo, riferendomi alla situazione in cui ci troviamo, sforzandomi di guardarlo in faccia; lui resta in silenzio, e mentre rolla un’altra canna mi risponde :
- Non lo so. Dobbiamo per forza affrontare questo argomento … ? -
- Si – 
- Per te è un problema quello che è successo ? – mi chiede, avvicinandosi a me e cominciando a fumare.
- Non lo so … credo di no. L’unica cosa che vorrei sapere e se cambierà qualcosa .. – gli dico sincero, guardandolo dritto negli occhi. Non mi risponde, ci limitiamo a fumare, bere e mettere un po di musica, ignorando ancora una volta questo problema, che ci portiamo dietro da non so quanto ormai.
 
Mi alzo dal letto e subito il pavimento comincia a girare. Mi avvicino allo stereo e scelgo una canzone per poi fare un tiro di canna e accorgermi che è finita.
- Hey, è finita anche questa … -
- Bhe abbiamo due scelte … o ... ci facciamo la 4 della giornata o .. ci facciamo un beel bagno e shcendiamo a mangiare… sto morendo di fame hehhehe  – blatera lentamente, inciampando nelle parole, sdraiato sul letto intento a guardare Cleveland show.
Mi avvicino a lui e lo prendo per mano facendolo alzare.
- Andiamo a fare un bagno … -
- Ai suoi ordini kacchan … - mi dice stringendomi e saltellando verso il bagno.
 
Restiamo sotto la doccia per un po, poi decidiamo di uscire.
Ci mettiamo un asciugamano alla vita e andiamo in camera. Prendo una paio di boxer e Hitomi fa lo stesso; si toglie l’asciugamano e si asciuga davanti a me, che non posso fare a meno di fissare il suo corpo perfetto di sfuggita. Mi volto e mi avvicino al letto, per non far vedere l’espressione da ebete che ho in faccia.
Sto per mettermi i boxer quando mi stringe da dietro e sento il mio corpo trasalire.
- C-che fai ? – gli chiedo, quando comincio a sentire il suo sesso sul mio sedere e avvampo.
Lui mi volta e mi avvicina a lui unendo le nostre fronti e fissandomi negli occhi.
- Le cose non devono cambiare se non vogliamo … se per te va bene, vorrei che restassero sempre così; non so spiegarti perché sono successe … quelle cose … non lo so davvero, ma non voglio che tra di noi le cose cambino in modi che non possiamo controllare
 
Ha fatto la sua decisione; avrei tanto voluto fosse un’altra ma va bene anche così.

Con occhi lucidi lo guardo e lo vedo nervoso per un attimo, così gli porto le mani al collo e sussurro :
- Certo che va bene hito-chan – lui sorride raggiante e mi stringe ancora di più per poi baciarmi; d'istinto affondo le mani nei suoi capelli quando mi mette la lingua in bocca e mi prende per i fianchi, facendo aderire le nostre virilità, facendomi andare a fuoco. Mi bacia con talmente tanto amore da farmi perdere l'aria; ci stacchiamo per riprendere fiato e lui mi dice :
- Per quanto riguarda .. Keiji, questa volta non farò niente te lo prometto … se hai scelto lui, avrai avuto i tuoi motivi, e..  - si blocca un attimo e gli vedo gli occhi diventar lucidi e abbassare lo sguardo vago, tentando malamente di fare l'indifferente, per poi continuare.
- … se hai deciso di dare a lui la tua prima volta, lo accetterò senza discutere, solo … stai attento, d’accordo ? – conclude accarezzandomi una guancia, e lì non ce la faccio più e scoppio a piangere stringendomi a lui, che mi abbraccia possessivo.
 
Io voglio solo te Hitomi, vorrei dare tutto me stesso solo a te … 
 
- Ho detto qualcosa che non va .. Kaito parlami, per favore – mi sento dire da lui, che mi alza il viso. Lo guardo con gli occhi pieni di lacrime, che mi rigavano le guance e mi stringo a lui appoggiando le nostre fronti e singhiozzando.
- G-grazie … ti a-mo – concludo l’ultima frase, come l’ultimo alito di vita che possiedo in corpo, racchiudendo in quella parola tutto; tutto il mio amore per lui, la sofferenza, la paura, la consapevolezza di essere destinato a stargli a fianco solo come suo amico, non potendo intervenire o avere voce in capitolo, quando lui sceglierà qualcuno con cui stare veramente, lasciandomi indietro.
Sono terrorizzato dalla reazione che potrebbe avere ma presto questa scompare, quando lui mi stringe ancora più. Lo sento riempirmi la faccia di teneri bacetti, per poi sfiorarmi le labbra e dirmi :
- Anche io kacchan, non ti immagini nemmeno quanto
In quel momento la mia felicità esplode in me e lo bacio, un bacio lento, ma provocante e passionale. Lui mi passa le mani per tutto il mio corpo nudo, accarezzandomi e stringendomi a lui con sempre più forza. Mi spingo verso di lui, come a voler farci diventare un unico essere, gli tiro i capelli, gli mordo le labbra, facendomi travolgere da lui; improvvisamente mi sbatte sul letto e mi apre le gambe posizionandosi tra di esse, e li capisco che ci siamo ricascati. Cerco di staccarmi da lui, con non poca fatica, e ansimando gli dico:
- … basta … - lo sento accarezzarmi un’ultima volta la coscia, salendo poi dietro al collo e appoggiando la testa all'incavo della mia spalla, sussurra :
- Scusa … -
Si alza e si veste in silenzio, tralasciando sempre la maglietta, così mi metto i boxer e mi avvicino a lui.
- Hey … non è mica morto qualcuno … -
- No, ma è molto peggio … - comincia, allontanandosi da me e andando in cucina; mi metto una maglietta, gli corro dietro e gli chiedo:
- Cosa intendi dire ?
- Io, non lo so … non so cosa diavolo mi passa per la testa … solo, che … - mi si avvicina - … non so come spiegarlo … -
Intreccio le mie mani alle sue e gli bacio la fronte.
- Parla con me, sono qui … - fa un attimo di silenzio, per poi cominciare sospirare e fare “no” con la testa, guardando in basso, così porto le sue mani a cingermi la vita e le mie, una su un braccio e l’altra alla base del collo, e lo bacio piano; quasi fossi incapace di stare lontano dalle sue labbra.
- Il problema è Keiji o .. quello che continua a succedere … -
- Ti ho promesso che non ti avrei dato problemi per quanto riguarda .. lui … -
- Si, ma questo non vuol dire che il problema non ci sia lo stesso … -
- Non sono entusiasta ok, ma solo … perché … -
- Vai avanti … -
Lo vedo mettersi le mani tra i capelli e stringersi forte la testa, come a voler cercare di far chiarezza nella confusione che ha in testa.
- … vorrei solo che tutto di te mi appartenesse, non mi chiedere perché, e’ così e basta … ma te l’ho promesso e ho intenzione di lasciarti vivere la tua vita ..
- Mi dispiace … -
- Non è colpa tua, se sei irresistibile … - scherza prima di baciarmi e sorridermi cercando di nascondere l’amarezza, ma i suoi occhi non mentono.
Mi sento malissimo; mi sento in colpa, perché e solo colpa mia se ora lui sta così male.
- Vorrei darti tutto … - vorrei che tu prendessi tutto di me.
- mi stai già dando più di quando potessi sperare di ricevere, quindi non ti dispiacere. Per il resto, se mai succedesse di nuovo, e per te diventasse un problema, voglio che tu me lo dica … -
- ok … adesso, mangiamo dai
  
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