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Autore: xendor    03/01/2008    3 recensioni
2 anni dopo dalla fine dell'era di kira,il crimine ha preso il controllo della società ma tutto sta per cambiare,la storia si sta per ripetere in un nuovo scontro di intelligenza,tradimenti,astuzie e sparatorie gangster
Genere: Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Near, Ryuuk
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 4~Puzzle

G se ne stava seduto sul divano in fondo alla stanza,la testa all’indietro, le braccia allargate. Era una noia mortale, passava le giornate a guardare monitor e fogli, senza arrivare a nessuna conclusione; le giornate passavano lente, ma erano sempre meglio di quelle che faceva durante il periodo scolastico, dove gli sembrava quasi di non avere più bisogno di dormire...era un lavoraccio. Ma oltre alla stanchezza provava qualcos’altro, una sensazione nuova, qualcosa che non aveva mai provato prima: aveva paura, paura di morire e di rimanere solo, abbandonato; aveva paura che kira lo scovasse e lo uccidesse come aveva fatto con i suoi due predecessori.
Mentre era immerso nei suoi pensieri la pesante porta d’ingresso al quartier generale si spalancò; ne entrò Jevanni, che appese l’impermeabile ancora imbrattato di candida neve al vicino attaccapanni con un lungo e lento gesto, e si diresse verso il termosifone per scaldarsi le mani infreddolite dal gelido vento che soffiava nel grande parco sopra di loro; G sollevò la testa.
-Vuoi qualcosa di caldo?-
-Mi piacerebbe una cioccolata, ma non disturbarti, la preparo io per tutti- rispose Jevanni, continuando a scaldarsi le mani -comunque non ho notato niente di sospetto oggi, sembra proprio che tutti i tuoi amici siano scagionati: nessuno di loro ha in casa un death note o si comporta in modo sospetto.-
-Eppure il fatto che il poliziotto con cui abbiamo parlato quel giorno sia morto mi insospettisce... e kira di certo nasconderebbe il quaderno da qualche parte e terrebbe per se solo alcune pagine, non credo sia stupido- disse G, mordendosi il pollice -Secondo me oggi si può anche smettere di lavorare, tanto non otterremo niente, e poi è Natale.-
-Grazie G!- esclamarono quasi in coro Matsuda e Hal.
-Però potevi farci smettere prima, oramai è quasi mezzanotte- protestò Matsu.
-Già, mancano proprio pochi second...- mentre parlava, la luce si spense di colpo e il quartier generale piombò nel buio più assoluto -Jevanni, presto, riattiva il sistema!-
-Merda, non si accende, deve essere saltata la corrente, vado a riattivare l’interruttore generale-
Gli occhi di Giacomo si abituarono velocemente al buio e poté distinguere facilmente i contorni degli oggetti e all’improvviso tutto gli parve come illuminato da una luce sovrannaturale. Si trovava così bene in quel posto scuro e silenzioso senza le luci dei monitor e il ronzio dei computer, che gli sarebbe piaciuto restare li per l’eternità. La magia finì presto; poco dopo la luce tornò, i computer si riavviarono e mostrarono sui monitor una lunga lista di nomi, foto e numeri... centinaia di criminali erano morti.
-E così kira si crede anche un santo, adesso? Vuole far credere una volta per tutte di essere la giustizia?- urlò beffardo G, come in preda a un momento di pazzia - Questa partita sarò io a vincerla, non te!-

****

-All’incirca tra le 23:30 di ieri sera e l’una di oggi, più di duemila criminali già in prigione, latitanti o semplicemente sospettati sono morti di attacco cardiaco. Dopo una veloce analisi dei vari corpi di polizia possiamo dire che kira ha fatto un regalo agli orfani: tutti i criminali erano stati accusati di omicidio che vedeva coinvolti i genitori di qualche bambino. Questo ci fa riflettere: possibile che L non sia capace di prendere kira e che colui che viene adorato come dio da molte persone sia veramente il nostro salvatore? Tutto questo ci può far riflettere su chi sia la vera giustizia; intanto aspettiamo i dati sul numero di crimini che verrà reso pubblico il 1° gennaio del 2013. Buon natale a tutti i gentili telespettatori e ora ci fermiamo un attimo per la pubblicità...-
Ogni telegiornale, quel giorno di Natale, trasmetteva una notizia simile a questa; quella notte 2384 criminali erano stati giustiziati da kira, che aveva provocato centinaia di manifestazioni in tutto il mondo che vedevano protagonisti i bambini che piangendo ringraziavano il loro dio di aver ucciso gli assassini dei loro genitori, sembrava che da quel giorno il mondo avesse preso una svolta definitiva verso la realizzazione dell’utopia di kira.
-Come puoi vedere il piano si sta compiendo, Ely: la gente sta cominciando a credere in kira e i telegiornali che sfidano L non fanno altro che aiutarci- disse Gabriele, senza voltarsi a incrociare lo sguardo della sua interlocutrice che era stesa sul letto a guardare la TV -e la relazione dell’ICPO non farà altro che far vedere al mondo che con kira il mondo diventa migliore: la gente non ha più paura di uscire per strada, e la notizia che il crimine è diminuito non farà altro che diminuire la fiducia nella polizia- disse Gabriele agguantando il telecomando sul letto spingendosi indietro con la poltrona su ruote sopra la quale era seduto e spegnendo la tv, con un movimento quasi meccanico, abituale. Lui ed Ely erano nella sua camera, una grande stanza che per buona parte era occupata da letto, scrivania e pianoforte; tutto era perfettamente in ordine: il parquet d’ebano lucidato a specchio, i libri di scuola riposti in file ordinate sugli scaffali, il computer e la tv perfettamente orientati con i cavi nascosti e il death note aperto sulla scrivania, anch’essa lucida e pulita
-E per depistare la polizia hai dato il quaderno a me, vero?...solo che la regola che chi lo usa non andrà né in paradiso né all’inferno non mi piace!-
-In fondo scomparire è pur sempre meglio che vivere per sempre in un mondo noioso; e poi qualcuno deve pur farlo per gli altri, qualcuno deve creare un mondo perfetto. E poi finché non lo userai non ti succederà niente...-
-Parla l’altruista, vero? Da quando in qua ti preoccupi degli altri?-
-Da quando sono diventato il loro nuovo dio- sibilò Gabriele, soffermandosi sulle ultime parole, come se volesse calcarle -oramai sarebbero disposti a fare tutto per me...tutto...-
-Sei sempre più simile a Light, eh? Voi umani siete tutti uguali e spassosimi- commentò Riuk, mentre finiva di mangiare la sua mela
-Zitto Riuk!- gli urlò dietro Gabriele, scagliandogli contro la biro che aveva sulla scrivania
Il suo volto si accese di un’aria interrogativa, cominciò a muovere lentamente le labbra, come se stesse ripetendo mentalmente una stessa parola; portò una mano a coprire l’occhio destro e si sbilanciò in avanti sulla sedia.
-A che stai pensando?- gli chiese preoccupata la ragazza mettendosi a sedere sul bordo del letto
-Ho un piano, un piano perfetto- disse Gabry voltandosi e lanciando un’occhiata alla sua ragazza -scoverò L e lo ucciderò insieme ai suoi complici, lui non è altro che uno sprovveduto nascosto dietro il nome di un vecchio idolo...questa è una partita a scacchi, se vuoi eliminare il re devi falciare prima le sue pedine sacrificando le tue...questa battaglia contro L non è altro che questo, una misera partita a scacchi dove noi siamo i re e i nostri sostenitori le pedine...bianco contro nero, le due facce della giustizia...un solo vincitore
-Rinuncerò al quaderno e tu avrai sulle tue spalle tutto il peso del piano; confido in te, esegui alla lettera quello che ti spiegherò e uccideremo L-
Lo sguardo del fidanzato fece le fece gelare il sangue, i suoi occhi, sempre pacati e gentili ora risplendevano di una strana luce, il cui effetto era accentuato dalla corona gialla che contornava la pupilla in pieno contrasto col verde intenso circostante; era la prima volta che lo vedeva così, cambiato. Ma a lei non importava, lo avrebbe seguito per sempre. Ovunque l’avesse condotta

****

I giorni che intercorrevano fra Natale e Capodanno passarono molto in fretta per kira, ma non per G che se ne stesse rinchiuso nel quartier generale a indagare sul suo nemico, consolandosi che a capodanno avrebbe potuto staccare dal “lavoro” e andare a festeggiare con i suoi amici.
Era nevicato quasi ogni notte in quei giorni e le strade erano ricoperte di uno strato bianco; G uscì dal quartier generale per sgranchirsi le gambe e si ritrovo a contatto con una realtà che da qualche tempo trascurava: decine di coppiette felici passeggiavano per il parco, parlando e scherzando. Restò li a osservare la gente che passava per il parco per diversi minuti, immobile, quando si accorse che qualcosa di caldo gli scorreva sulla guancia.
Stava piangendo.
Per la prima volta da anni piangeva, ma non in modo infantile fra singhiozzi: le lagrime scendevano lente sul viso,nel silenzio.

All’improvviso, in un vociare generale, le facciate-schermo del palazzo dell’Intelligent Corporation si accesero, per un’edizione straordinaria del telegiornale. Il presentatore, sudaticcio e con gli occhi impauriti allentò il nodo alla cravatta e cominciò a parlare
-Signori telespettatori, vi annunciamo che siamo ostaggi di kira che ci ha ordinato di rendere pubblico questo messaggio; ha anche annunciato che se i maggiori mega-schermi nel mondo non verranno accesi per far vedere questo messaggio compierà, a suo malgrado, una strage di innocenti; vi lasciamo quindi al messaggio che trasmetteremo ora e questa sera, sempre su richiesta di kira-
Lo schermo divento bianco e una K gotica vi apparve sopra; una voce distorta cominciò a parlare -Io sono kira, per dimostravi che lo sono non ucciderò innocenti ma “anticiperò” la morte di un criminale che sta per subire la pena capitale negli U.S.A., prego quindi l’emittente di sintonizzarsi sul carcere- in un riquadro in basso comparve un riquadro che presentava diversi poliziotti nel panico dopo la morte di un uomo vestito di una divisa rossa e ammanettato
-ecco, questo vi dimostra che io sono veramente kira, ma passiamo ai fatti... L mi ha accusato di essere malvagio ma io vi domando: chi è il vero malvagio? Chi è colui che sta riportando l’ordine?- la voce andò in crescendo -Chi è la Giustizia?... Io sono la giustizia, io sono il dio di questo nuovo mondo, io sono l’erede del kira che 3 anni fa venne ucciso dal secondo L, Near! Per questo faccio due appelli: voi, della Kira New Generation, voi che avete combattuto il male in assenza del vostro dio, riprendete il vostro operato, stanate i criminali, uccidete la feccia, aiutatemi a creare il mondo perfetto dove il crimine sarà solo un lontano ricordo! E tu, L...tu...non provare ad ostacolarmi oltre, se metterai la polizia al mio servizio non ti ucciderò...e intanto avresti dovuto ricevere un mio regalino di buon anno. Il mondo sta cambiando, il crimine sta scomparendo. Kira presto trionferà una volta per tutte!- la voce cessò e la videata ritornò sul telegiornale
-Avete sentito il messaggio, lo ritrasmetteremo fra 9 ore, alle 18:00 come ci è stato ordinato.  B...buon anno a tutti, alla prossima edizione- gli schermi si spensero e la folla sottostante esplose in un gigantesco mormorio.
G si sentì male, sentì lo stomaco contorcersi e dovette fare un grande sforzo per non vomitare e tornare nel quartier generale
-G! Abbiamo sentito il messaggio, abbiamo già decifrato la voce originale visto che è stato usato un comunissimo programma gratuito per distorcere la voce-
-Ebbene?- chiese debolmente il riccioluto
-La voce appartiene a un criminale...è morto oggi verso le 3 di mattina davanti a una cassetta postale dopo essersi camuffato; non abbiamo dato molta importanza all’accaduto e non abbiamo indagato su cosa poteva aver fatto, kira deve averlo manovrato e avergli fatto spedire due buste-
-Perché due?- domandò G, preoccupato -cos’è la seconda? Cosa ti fa pensare che esista?-
-La prima si tratta sicuramente della cassetta che ha spedito alla TV...la seconda, bè: mentre eri fuori, la polizia ci ha portato...quella- disse Jevanni, indicando una busta su uno dei tanti tavoli -Non l’ho ancora aperta, aspettavo te-
Jevanni si avvicinò alla busta piatta, che non poteva contenere esplosivo o bombe essendo così sottile, e l’aprì.
-Maledizione, è vuota!-
-Non è possibile, guardaci bene!-
-No, no, ti assicuro che è vuota! Dentro non c’è niente!-
-Passamela- disse innervosito Giacomo
-Meglio di no,potrebbe essere una trappola; almeno te non toccarla; Matsuda!-
-No, non vedo nulla- sentenziò, scuotendola
-Kira ci ha mandato una busta vuota...per cosa?- disse G, sedendosi sulla sedia, le ginocchia al petto

(to be continue)
  
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