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Autore: PandaStolker    19/06/2013    0 recensioni
chi di voi si mai invaghito/a o innamorato/a di un/a prof?
io l'ho fatto e vi racconterò com'è andata e soprattutto quante figuracce ho fatto.
Occhi profondi come l'oblio, capelli scuri, alto, una visione per gli occhi e io, stupida, che ho dovuto vederlo 2 volte prima di rendermi conto quale figo assurdo E'!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Non potete immaginare quante figuracce ho fatto prima del 15 Aprile. La più clamorosa e stupefacente è quella che ha dato inizio alla mia vita sentimentale/sessuale (e già sto dicendo troppo) Comunque.... l'ho fatta il 14 Febbraio, già il Giorno di San Valentino.
La sera del 13 Febbraio avevo l'idea di mettere un Bacio Perugina sulla sedia del prof, prima che entri in classe ovviamente, e scrivergli un bigliettino. M cosa gli scrivo????
"Ad un prof speciale"? Una frase romantica? Una frase di una canzone?..... P-A-N-I-C-O !

E' il 14 Febbraio e sono davanti scuola con Virginia e Camilla.
"Bimbe mi accompagnate al bar a comprare un Bacio Perugina?"
"Ire ma che ci devi fare?" Chiede Cami incuriosita.
Virgia con una faccia ammiccante dice -"Lo so io che ci deve fare! Non sei normale!"
Le sorrido un'espressione di scuse e ci dirigiamo verso il nostro bar di fiducia l'Airone. C'è tantissima gente, per la precisione ci sono tantissime ragazze.
"Per ogni prodotto acquistato una rosa in omaggio" Ora si spiega la folla. Mi guardo intorno. Non è possibile! Non ci sono Baci Perugina!! Usciamo e ci avviamo verso il prossimo bar. Ne prendo uno e torniamo a scuola. Stanno entrando tutti! Faccio una corsa e arrivo in 3°G. C'è già troppa gente in classe....mha sì, chi se ne frega!! posiziono il cioccolatino sulla sedia, mi sento leggermente osservata, e vado via.
Passo due ore a pensare a ciò che avevo fatto. L'avrà trovato? Secondo me ci si è seduto sopra.
A ricreazione Giovanni, il quale conosce Alessandro, parla con lui e gli spiffera tutto. Sono stata sputtanata alla grande!!
"Ha gradito il pensiero"
"Scusami?"
"Ha gradito il cioccolatino, dice che è stato un pensiero dolce" Sto fissando Giovanni con una faccia stupita.
"Ah! Bene!" Questo è tutto quello che riesco a dire.
"Gli ho detto che sei stata te."
"Ma sei scemo!!!!"
Mentre litigo con Giovanni qualcuno mi poggia la mano sulla spalla. Mi giro.Due occhi marroni, un ciuffo scuro che cade sul viso. Sto per svenire!
"Grazie per il bacio!"
"Il bacio?" Passo lo sguardo dai suoi occhi a quelle labbra carnose.
"Il Bacio Perugina. Di solito sono i ragazzi che mandano rose e cioccolatini alle ragazze..."
"Oh non si preoccupi, si rifarà la prossima volta." Mi sorprendo della mia sfacciataggine. Mi sorride e avvicinandosi di più mi sussurra all'orecchio "Oh..lo farò"
Il mio sorriso diventa a poco a poco più ampio. Alessandro si allontana per tornare in classe e mi rivolge un sorriso supersexy. Torno in classe e faccio i salti di gioia, nel vero senso della parola. L e due ore restanti le ho passate a pensare ai suoi occhi e a quelle labbra che avrei voluto tanto mordere.

Suona la campanella e io e le mie amiche andiamo in Piazza Cristoforo per prendere l'autobus. Mentre camminiamo, tra scherzi e risate, una macchina ci si affianca. Si abbassa il finestrino.
"Ciao!" Oh Mio Dio! E' Alessandro. Sono paralizzata. Gli faccio un sorriso (almeno quello). Lui alza l'indice e mi fa segno di avvicinarmi.
"Ire noi dobbiamo andare che ci parte il bus!" Le guardo con aria supplicante e allo stesso tempo in cagnesco.
Ciao ciao! Arrivederci prof!" Traditrici!! E ora?. Mi avvicino alla portiera della macchina.
"Ciao!" Dico timidamente. Mi sorride, palesemente divertito dal mio imbarazzo.
"Mi chiedevo se volessi venire a pranzo con me!?"
"A cosa devo questo invito?" Faccio la finta tonta.
"E' San Valentino, no?" Sorride. OK. Se dobbiamo giocare, giochiamo. Apro la portiera e mi accomodo sul sedile accanto a lui.
"Dove andiamo?"
"A casa mia, ovviamente."
Eh..? Casa sua? Nel petto non ho più un cuore ma un martello pneumatico che cerca di sfondarmi lo sterno.
Chiacchieriamo del più e del meno e fortunatamente o sfortunatamente il viaggio è durato solo venti minuti. Abita in un piccolo appartamento all'ultimo piano. E' tutto in legno, con le travi che escono dal soffitto, stile cottage di montagna. Sono curiosa di vedere la sua stanza ma mi contengo e lo seguo in cucina.
“Cosa vorresti mangiare?”
“non saprei. Posso inventare qualcosa con quello che hai in frigo.” Ammicco.
Lui si appoggia al frigo, lo apre e mi invita a dare un’occhiata. Peperoni, zucchine, affettati ,uova. C’è davvero tanta roba. Idea! Lo guardo e mi fa cenno di prendere quello che voglio: peperoni, zucchine e pancetta.
Lavo le verdure e lo guardo “Vediamo come te la cavi.” Gli passo un coltello e le zucchine, ai peperoni ci penso io. Mi fermo un attimo e noto il piano cottura in acciaio e i mobili in legno di ciliegio, tutti pieni tra l’altro. Inizio ad affettare i peperoni e guardo Alessandro che sta litigando con le zucchine.
“Ahahahahahahahah! Sei un disastro!” Lo prendo in giro.
Finiamo di preparare il tutto. Ci sfioriamo più volte ed è snervante. Lo fa apposta! Non resisto, tutto questo sfiorarsi senza poterlo toccare, stringere. Vado ad apparecchiare la tavola.
Alessandro si avvicina e si posiziona dietro di me. Mi cinge la vita con le sue braccia possenti, poggi il naso sulla mia spalla e inizia a baciarmi. Sale man mano fino ad arrivare al collo. Ho gli occhi chiusi e godo di ogni singolo bacio. Arriva all’orecchio e mi stuzzica il lobo con la lingua. Dio sto per morire. Non resisto. Mi giro e lo bacio violentemente come se fosse stata l’ultima volta che ci saremmo visti. Intreccio le dita tra i suoi capelli mentre sento le sue mani che vanno su e giù sulla schiena e indugiano sul sedere. Mi afferra deciso sotto i glutei e mi tira su. Intreccio le gambe al suo ventre e continuo a baciarlo, Ale diventa sempre più passionale. Mi porta in camera sua e mi adagia dolcemente sul letto, guardandomi con occhi desiderosi. Rimaniamo in silenzio a fissarci. Ansimiamo. Mi bacia nuovamente e stavolta scende verso il basso, collo… petto…. Dio!
Gli afferro una ciocca dietro la nuca e tiro. Cambio posizione, mi metto a cavalcioni su di lui. Lo guardo. Lo bacio. Gli accarezzo il petto sotto la maglietta e gliela sfilo. Gli bacio il collo fino ad arrivare al petto dove trovo un ciuffetto di peli che prendo tra le labbra e… tiro dolcemente.
“Ahh!” Mi sento soddisfatta.
Mi leva la camicetta. Sgancia il reggiseno. Lo sento sotto di me… eccitato! >br /> Riprendo a baciarlo sul petto, intanto la mia mano scende dal torace al ventre. Sgancio i jeans . tiro giù la cerniera con una lentezza straziante infatti, Alessandro comincia ad agitarsi quasi sofferente. Lo guardo senza staccare le labbra dal suo torace. Ha gli occhi chiusi e un’espressione delizia di uno che godendo di ogni singola “tortura”. Infilo la mano nei pantaloni e lo massaggio. Ansima.
Con la lingua scendo verso l’ombelico , faccio scivolare pantaloni e boxer ,decorosamente neri, e scendo fino ad arrivare al pube dove… tiro i peli con le labbra. - “ Aaahhhhhhh”
In meno di un secondo mi ritrovo sotto di lui. Mi bacia voglioso e nello stesso tempo mi leva scarpe, pantaloni e mutande. Si spoglia completamente ( levando a me il gusto di farlo -.- ) e poi…. si ferma a guardarmi.
“Sei bellissima!” Arrossisco violentemente
Bene! Ora inizio ad agitarmi!
Apre la bustina con i denti: “ Mettimelo”
Lo prendo con le mani un po’ tremanti e glielo infilo senza problemi. Penso di avere la faccia un po’ spaventata perché Ale mi rivolge un’espressione preoccupata.
Con aria di scuse: “Solo… fa piano”
“Sei…” Non gli lascio finire la frase e annuisco.
Mi sorride e mi bacia dolcemente sulle labbra, un bacio delicato e casto: “Non preoccuparti!”
“Ahhh!”
Inizia a muoversi , dentro e fuori, fuori e dentro.
“Tutto bene?”
“Si. Ahh!” Va avanti con un ritmo lento ma deciso. Sono eccitatissima e sono quasi arrivata al culmine quando…. suona il telefono.
“Non rispondere!” La mia sembra quasi una supplica.
Afferra il telefono senza staccarsi da me : “E’ il lavoro, devo rispondere. Pronto?”
Parla in modo naturale come se avesse ricevuto la telefonata mentre stesse guardando la TV. Mi sorreggo sui gomiti e gli faccio segno di attaccare. Mi guarda con un sorrisetto malizioso e comincia a muoversi.
“Ah!!” Mi porto le mani alla bocca, per non urlare, e cado all’indietro sul materasso.
Ah si? Non può giocare solo lui! Mi reggo al suo collo e mi tiro su stringendo le gambe intorno al suo ventre. Gli stuzzico il lobo dell’orecchio con la lingua e poi…. mordo forte.
“Ah!.... niente mi sono fatto male. Ora ti lascio” Riaggancia e lo guardo come per dire “così impari!”
“AH si eh?!”
Ohoh . Rimaniamo in quella posizione e Ale si muove sempre avanti e indietro, inizialmente piano ma poi accellera il ritmo e …..
“Ireeee!” Veniamo insieme cadendo all’indietro.
Sento il suo respiro affannato sul collo. Gli passo una mano tra i capelli accarezzandogli la nuca. Si alza e ci mettiamo comodi sotto le lenzuola. Poggio la testa sul suo petto e lui mi abbraccia forte.
Dopo qualche minuto…..
“Non vorrei dirlo ora ma….”
“….abbiamo fatto una tremenda stupidaggine.” Non gli lascio finire la frase e concludo al suo posto.
“Abbiamo fatto una pazzia! Tu sei una studentessa, io un insegnante….” “Io ho 19 anni e tu sei un vecchietto di 35” Sdrammatizzo.
“Cosa sarei io?”
Inizia a farmi il solletico e ridiamo entrambi divertiti. Ora è sopra di me e diventa di nuovo serio, di punto in bianco mi bacia.
“Gustiamoci questo pomeriggio insieme e poi… al domani Dio ci pensa!”


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