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Autore: Nami    17/09/2004    1 recensioni
Ci ho pensato su.. e ho deciso di fare questa ff. Si perchè per chi si sia interessato all'altra mia fic "La ricercata" questa è esattamente il suo seguito. Dopo undici anni Rufy e i suoi amici si sono trasferiti al villagiio Fusha. Ciascuno ha realizzato il suo sogno e finalmente anche Shank e Max fanno ritorno all'isola. Cosa succederà dunque questa volta? Beh.. Rufy & Co., Shank il rosso, Max e la loro figlia di dieci anni saranno alle prese con criminali che vogliono sottrare il tesoro di Gold Roger ritrovato da Rufy, diviso in fine con gli abitanti del villaggio.Ma naturalmente non sarà una storia di sola avventura. L'amore c'è sempre. Il resto lo lascio a voi. Buona lettura e mi rraccomando: GIUDICATE!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 38: Alla ricerca di Ennie



Bussò alla porta già aperta del ripostiglio, sentendo una voce straziata dal dolore e uno strano silenzio dopo ogni sua domanda.

- Scusate.. -

Con il capo fece capolino e riuscì così a notare ciò che succedeva. Lucas era seduto per terra, appoggiato alla parete, suo padre con il braccio fasciato e il labbro graffiato, era stato pesantemente picchiato, spiccava in piedi con un completo che non somigliava minimamente alla sua preziosa divisa. Makino invece, era china sul bambino, con gli occhi lucidi e gonfi, quegli stessi occhi che vedeva da giorni, sperava che tornassero quelli di un tempo.

- Ciao Shank! -

Salutò Nico cordialmente, sebbene con un tono pari a due decibel.

- Forse vi disturbo.. se preferite vado via.. -

- No! Resta ti prego! -

Lo supplicò Makino.

- Provaci tu a farlo parlare... io credo.. che sia così per Ennie.. forse si sente in colpa! -

- A proposito! -

Esclamò il marine massaggiandosi il braccio rotto.

- Mi dispiace moltissimo per quello che è successo.. -

- Grazie! -

Si avvicinò lentamente al piccolo Lucas e si inginocchiò d'innanzi a lui. Il bambino si limitò ad osservarlo. in silenzio. Per lo meno si muoveva, meglio di niente.

- Ciao Lucas! -

Sorrise.

- Come stai? -

- ... -

- Non me lo vuoi dire? -

- ... -

Per Makino era troppo doloroso vedere suo figlio in quelle condizioni. Shank posò lo sguardo sul marito, facendogli segno di seguire la moglie sconvolta. Ci avrebbe pensato lui a suo figlio.

- Non forzarlo troppo! -

- Tranquillo! -

In quello stanzino rimasero solo loro. Shank e Lucas.

- I tuoi genitori se ne sono andati! Con me non vuoi parlare? -

- ... -

- Andiamo! Non è stata colpa tua! Hai solo undici anni.. come potevi fronteggiare un pirata di quel calibro? Hai fatto la cosa più giusta stando nascosto! Pensa alla tua mamma e al tuo papà, quanta sofferenza avrebbero provato nel perderti! -

Lui stesso stava già abastanza male sapendo la sua piccina lontano, nelle mani di un essere abbietto.

- No.. -

Si stupì nel sentire la sua voce.

- Ti sbagli.. io.. avrei dovuto.. proteggere la mia amica.. ma non l'ho fatto! -

- Andiamo! Ci hanno provato tutti e tutti hanno fallito! Cosa credi che avresti potuto fare tu da solo? -

- Qualcosa.. almeno un gesto.. -

Riusciva perfettamente a capire i suoi sentimenti. Aveva solo undici anni, ma era già un uomo.

- Io credo che Ennie non te l'avrebbe mai permesso! Comunque, non ti sembra di aver esagerato? Far preoccupare così i tuoi genitori.. sei un gran birbante! -

- Ma sta zitto! -

Promise a Lucas, ma soprattutto a se stesso, che entro quella sera avrebbe recuperato sua figlia. Non gli importava dove nè come trovarla, voleva solo porre fine a quell'incubo, vendicare la distruzione del villaggio e la morte di gran parte dei cittadini, Max per essere stata conciata in quel modo, i suoi compagni di equipaggio, Rufy.. tutti coloro che si erano battuti e che avevano sofferto nell'assistere al massacro.

- Shank.. -

Lo chiamò.

- Si? -

- Tu credi.. che Ennie sia arrabbiata con me? -

- No piccolo.. -

Era proprio come lui.

- Non lo è affatto! Anzi! Sarà felice di saperti salvo! -

La conosceva. Se avesse visto Lucas cadere ferito.. o peggio ancora morto, sacrificandosi per lei, solo per lei, si sarebbe creata un terribile senso di colpa nel cuore.

- Grazie.. -

- Figurati! Promettimi però che non farai più preoccupare la tua mamma! -

- Va bene.. lo prometto.. -

- Bravo bambino! Sono orgoglioso di te! La mia Ennie si è trovata proprio un amico speciale! -

Arrossì e lo fissò allontanarsi dallo stanzino.

- Allora? -

Chiese Makino preoccupata.

- Sta bene.. vai dai, ora sono sicuro che vuole parlarti! -

Quanta invidia nei loro confronti. Una famiglia vera, loro tre tutti insieme, proprio come lo erano loro una volta.. prima che tutto si complicasse; prima Mihawk, poi Charas.
Sembrava che qualcosa volesse impedirgli di essere ancora felice.. e stava malissimo. Rivoleva la vita di prima, quando ancora non succedeva niente. Alcun litigio, nessuna battaglia pericolosa.. dopo la Rotta Maggiore niente li aveva più visti appesi a un filo. Ora invece, ci si trovavano un'altra volta, sospesi sopra ad un burrone e aggrappati a una ragnatela sottile. Se tutto fosse stato un fallimento, anche il tentativo di salvataggio di Ennie, quel filo si sarebbe spezzato per sempre e loro sarebbero caduti in basso.. negli abissi profondi.. nella morte.

- Rufy.. vorrei parlarti! -

- Dimmi! -

- Vuoi che me ne vada? -

- No Nami, resta anche tu! -

- Va bene.. -

Sembrava una cosa veramente importante.

. Ascolta.. lo so che oggi è il tuo compleanno.. però.. devo chiederti un favore enorme.. perchè ho davvero bisogno del tuo aiuto! Te la senti? -

- Certo! Conta su di me! Allora, quando partiamo? Ora? Oggi? Stasera? -

Rimase per un attimo a bocca asciutta. Era incredibile quanto gli somigliasse nonostante fra di loro non esistessero legami di sangue di alcun tipo. Aveva capito tutto, anche senza avergli detto niente di concreto.

- Grazie moccioso! -

- Di niente.. antipatico! -

- Sai per la verità.. -

Spiegò.

- Max ha insistito tanto per salpare oggi.. ma viste le sue condizioni, all'inizio ho rifiutato.. le ho imposto di riposarsi.. -

- Ma poi, dopo aver parlato con Lucas ti sei reso conto che sarebbe stata una sofferenza per tutti aspettare.. -

- Già.. -

Non sapeva quanto sarebbe durato il viaggio.. ma lui ci avrebbe provato, con il massimo delle sue forze.

- Nami.. tu non hai problemi a venire? -

- No! Assolutamente! Avvertirò anche Sanji e gli altri.. -

Lo sapeva che avrebbe potuto rivelarsi un viaggio di sola andata.. tuttavia, desiderava stare vicino a Rufy e questa volta, combattere al suo fianco.

- Io non voglio costringerti.. è che mi rendo conto che Rufy è il tuo ragazzo.. -

- Noi saremmo felicissimi di potervi aiutare! -

Scosse la testa rossa.

- Non ho fatto nulla! Lascia che almeno ora io mi possa rendere utile! Vado a parlarne con i ragazzi! -

E uscì dalla locanda di corsa, quasi entusiasta della partenza.

- Complimenti! Ti sei trovato una ragazza veramente speciale! -

- E' vero! Ma anche tu sei fortunato.. con una moglie speciale come Max! -

Pensava a quando le avrebbe detto di partire. La sua gioia.. i suoi "grazie"..

- Beh.. non è ancora mia moglia.. comunque, la mia Max è unica! Senza offesa per la tua ragazza Rufy, ma.. la mia donna è la numero uno! -

- Ih ih! Non preoccuparti, anch'io penso questo di Nami! E' normale quando si è innamorati! -

Ed entrambi lo erano alla follia.


- Mh... devi stare attento Rei.. lo sai no, che non ti devi agitare! -

Osservò il medico profondamente in pensiero per l'anziano nonno di Makino.

- Pezzo di imbecille! Come faccio a stare tranquillo in questo momento? -

- Lo so che non è facile.. ma ti devi riguardare.. il tuo cuore non reggerà ancora per molto! -

- Eh.. ahimè lo so bene! -

Sospirò rassegnato, aspettando tranquillo la sua ora.

- Piuttosto, l'hai già detto a Makino? -

- No.. -

- E cosa aspetti? Di mandarle un gabbiano dall'al di là? -

Sollevò il suo bastone e glielo tirò in testa.

- AHIA! -

- Non vedi povera bambina cosa sta passando? Come posso darle anche questa brutta notizia? -

- E' vero, però.. -

- Aspetterò il momento più opportuno per parlargliene.. ora non è proprio il caso.. -

Si massaggiò la schiena dolorante di uomo vecchio, al quale non restava più alcuna gioia da vivere.

- Mi raccomando però, sbrigati.. non ti resta molto.. secondo i miei calcoli non hai nemmeno un mese.. -

- Si.. entro un paio di settimane saprà tutto quanto..-

- Ci conto... -

- Mh.. -

Avanzò contento verso la clinica ansioso di darle quella splendida notizia. Si era perfino dimenticato di essere appena rientrato e di avere ancora l'anello in tasca. In quel momento gli importava solo di rendere felice la sua fidanzata con le parole e riottenere la sua famglia.

- Ciao Rei! Come butta? Ti trovo in forma.. -

- Il solito cretino! Smettila di prendermi per i fondelli, rossaccio! -

E ancora sollevò a braccio lesto il suo bastone.

- Guarda che non sto scherzando.. dico sul serio! A giudicare da quanto accaduto.. dovresti essere morto.. -

- BASTARDO DI UN PIRATA! -

- Ehi ehi, calmo! Scherzavo! Mica mi auguro la tua morte, lo sai che ti voglio bene! -

E purtroppo non immaginava che di li a poco, quel magnifico uomo a lui così caro, come un padre, si sarebbe definitivamente spento, andandosene dal mondo.

- Si.. non lo dimostri.. ma per fortuna lo so! Comunque.. stai andando a trovare la tua dolce metà? -

- Già! Sta riposando! -

- Emm.. veramente Shank.. -

Ken gli si avvicinò con imbarazzo, a capo chino cercando di schivare il suo sguardo.

- Non c'è.. se n'è andata.. -

Il rosso osservò l'uomo nelle palle degli occhi, incredulo.

- Come se n'è andata! -

- Si, ecco.. mi ha detto che era stufa di stare in quel letto.. e che voleva riposare sul Vento dell'Est.. -

Doveva aspettarselo da lei.

- E non hai cercato di fermarla? Ma lo sai che è in pessime condizioni! Non è in grado di andare al porto da sola! -

- Mi rendo conto.. infatti ho tentato di dissuaderla, ma.. la conosci.. è cocciuta.. -

- Si.. molto purtroppo.. -

Era esasperato, in quanto quella donna bellissima che tanto amava, lo faceva sempre stare in pena.

- Grazie comunque Ken, per esserti preso cura di lei.. ci vediamo! Ciao Rei! -

- Ciao! -

Lo squadrò con espressione sognate. Rammentò di quando anche lui era giovane e affascinante e si era perdutamente innamorato di sua moglie. Non era più lo stesso da quando era solo.. sua figlia aveva lasciato l'isola e non aveva mai sue notizie..ormai anche lei aveva raggiunto una certa età.. sua nipote invece aveva da tempo lasciato la sua casa per trasferirsi sopra la locanda. Invidiava quella coppia, Max e Shank, stavano veramente bene insieme, sembrava fossero nati apposta per incontrarsi.

- Tienitela stretta Shank.. -

Bisbigliò senza farsi capire.

- Eh? Hai detto qualcosa Rei? -

- No Ken, niente! -

- Bah.. comincio a credere che stia perdendo anche il cervello.. temo che non rimarrai in vita per un mese.. è troppo per te.. -

- IDIOTA! -

- AHIA!! SMETTILA!! -

Corse cercando di non inciampare in qualche detrito, pregando per lei. Sperava di non trovarla svenuta o gemente per terra.. lo sapeva, non avrebbe retto. Con Ennie lontana non avrebbe dovuto preoccuparsi più di nient'altro.. invece tale madre tale figlia. Entrambe, anche senza volerlo, gli incutevano paura e preoccupazione. Giunto al porto, chiamò a gran voce Ben, il quale uscì sul ponte accendendosi una sigaretta e strofinandosi l'orecchio con il mignolo.

- E che hai da strillare? -

- Max è li? -

- Si! E' in camera! -

- Dorme? -

- Boh! -

Salì a bordo del vascello, attraversò il ponte senza nemmeno preoccuparsi dei suoi uomini ingessati e si precipitò velocemente in cabina.

- MAX! -

La donna si sollevò dal cuscino con aria stravolta.

- Shank, ciao! -

- Ciao? Ma ti rendi conto che avresti potuto farti del male? -

Si buttò sul materasso afferrandola e stringendosela al petto.

- Non voglio che tu corra rischi inutili! -

- Scusa.. è che non ce la facevo più a stare li.. lo sai che odio gli ospedali.. -

- Ma quella è una clinica, piccola per giunta! -

- Fa poi differenza? -

Per lei non cambiava nulla. Senza offesa per Ken e Ania, che svolgevano al meglio il loro lavoro, detestava i medici. Sempre li a metterti le mani addosso per visitarti. Era una cosa che non sopportava.

- Si.. mi rendo conto.. però... -

- Amore, sto bene.. -

- Sicura tesoro? -

Annuì. Se la coccolò come un cucciolo appena nato, godendosi il profumo dei suoi capelli e l'odore di pesca proveniente dalla sua pelle.

- Max.. c'è una cosa.. so che ti avevo detto di no, ma.. -

Poi avrebbe dovuto anche parlarne con il suo equipaggio..

- Ti spiace se partiamo oggi? -

- Mi spiace? Ma stai scherzando?? Io partirei subito! Immediatamente pur di riprendermi mia figlia! -

- Allora va bene? -

- Certo che va bene! Va benissimo! Grazie! Grazie! -

Gli portò le braccia al collo senza badare ai vari graffi e alle contusioni che le provocavano dolore. Voleva solo abbracciarlo e sorridere- Chiese a sua figlia di aspettarla, perchè presto sarebbe giunta da lei.

- Perfetto! Allora Max, andiamo a riprenderci nostra figlia! -

- Mh! -

- Si va tutti.. alla ricerca di Ennie! -
  
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