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Autore: stylesoxygen    19/06/2013    0 recensioni
-Sarò pure una ‘mocciosa’ ma per lo meno non sono un’ubriacona, mia cara, povera e afflitta superstar incompresa.- quelle furono le uniche parole che riuscì a dire in quel momento, e subito me ne pentì. Harry fece un ghigno, quasi cattivo e i suoi occhi cominciarono a diventare più cupi. Era sbronzo, totalmente, non era l’Harry che avevo sempre immaginato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Another (smile)
 


1 Luglio 2016

 

Non mi ha ancora chiamata, assurdo direi. Insomma, almeno per pietà avrebbe dovuto farsi vivo.
-Em, lascia stare, almeno ci hai provato.- mi disse Mariachiara, al limite ormai della disperazione.
-Ma no, lui deve chiamare.-feci una breve pausa, pensando alla situazione.
-…A meno che non sia io a cercare lui.-dissi con aria convinta e furba. Non avrei potuto aspettare a lungo, così decisi di seguire Harry.
-Signorina dove stai andando? Dobbiamo andare a cenare tra poco.-
-Mamma, vado a convincerlo ad uscire con me.- sorrisi il più possibile, sperando che non ci fosse nessuna replica. I miei genitori mi guardarono confusi, come se non capissero quello che avevo detto. Poi, papà mi accennò un ‘sì’ con la testa. Corsi verso la porta e scappai allo studio, sapevo che sarebbero usciti qualche minuto più tardi.
 
-Emma cosa stai facendo qui?- il riccio si voltò velocemente verso di me, avvicinandosi sempre di più. –Mi hai spaventato, sai? Se volevi parlarmi bastava ti avvicinassi, non c’era bisogno di seguirmi come se fossi un ladro!- rise leggermente guardandomi. Non sapevo cosa dire, così mi limitai a guardarlo dolcemente.
-Beh, a cosa devo tutte queste attenzioni?-
-Senti, io ti devo parlare di una cosa seria. Tu non mi hai chiamata, e quindi sono venuta io qui da te. Io la pretendo una nostra uscita, perché penso di meritarmela.- non credevo a cosa avessi appena detto, e finito il mio piccolo discorsetto, Harry mi guardò con gli occhi spalancati e la bocca aperta, magari anche scioccato. Risi, cercando di rendere la situazione meno imbarazzante possibile…troppo tardi.
-Ehm…scherzavo…- mormorai giocando con l’estremità della maglietta.
-Peccato, a me sarebbe piaciuto uscire.-affermò guardandomi dritta negli occhi. Con la mano destra mi alzò il mento e mi sorrise. Mi sentì rassicurata da quello sguardo.
-Ti va se ti porto in pizzeria?-
-Sì, certo, io amo la pizza! Sai, in Italia la mangio ogni fine settimana.-
-Allora sei italiana! Ci avrei scommesso!- disse con tono scherzoso. Io gli sorrisi di rimando e non potevo credere a quello che avevo davanti ai miei occhi: Harry Styles era perfetto. I suoi capelli ricci leggermente alzati, gli occhi verdi che finalmente guardavano la sottoscritta e quelle labbra rosee a pochi centimetri di distanza dalle mie. I miei pensieri vennero interrotti da Harry, che mi spinse delicatamente verso l’entrata del locale. Era molto raffinato, ma non mi sentivo a disagio, anzi, con la mia famiglia ero sempre stata abituata a certe situazioni.
-Io prendo una pizza con…mh…forse bacon, patatine ed insalata, grazie.-
-Per me basta una margherita.- chiusi il menù e lo porsi al cameriere.
-Beh, allora, quanto torni nel tuo Paese?- iniziò a giocare con il tovagliolo, stropicciandolo e facendolo cadere dalle gambe.
-Parto a metà settembre, ad ottobre comincia la scuola.-
Parlammo per un bel po’ di tempo, spesso ridevamo e soprattutto, mangiammo tantissimo. Uscendo dalla pizzeria, inciampai su un gradino e caddi; naturalmente Harry non perse l’occasione di prendermi in giro, ma me lo sarei aspettata.
-Senti che ne pensi di venire a casa? Mi piacerebbe fartela vedere.- disse rompendo il silenzio. Lo guardai sbalordita, non aspettandomi una proposta del genere.
-Ovvio che vengo, andiamoci subito!-
Percorremmo un paio di isolati a piedi per poi arrivare davanti ad una grande villa bianca, circondata da un bellissimo giardino, di notte illuminato da delle lanterne. Mi avvicinai alla piscina: era enorme, circondata da fiori e da tante mattonelle in marmo. Non avevo mai visto qualcosa del genere. Ero immersa nei miei pensieri, quando sento qualcuno spingermi in acqua. Riuscendo a nuotare verso la superficie vedo il sorrisetto compiaciuto stampato sul viso di Styles.
-Com’è l’acqua?- disse ridendo.
-Vieni a provarla da solo, sbruffone.- lo tirai dalle caviglie, facendolo inciampare nella piscina. Eravamo vestiti, e iniziammo con la solita battaglia di schizzi. Sembravamo due ragazzini innamorati. Peccato che non fossimo innamorati. O meglio, uno dei due. Tra una risata e l’altra, finimmo abbracciati, stretti l’uno all’altra. Lui, pronto a buttarmi. Io, in braccio a lui. Qualcosa in quel momento ci fece bloccare, facendo sembrare quell’attimo eterno.
-Scusami per quella notte al pub, non avrei mai voluto dirti quelle cose. Non avrei dovuto, semplicemente.- abbassò lo sguardo e mi strinse più forte a sé. Non sapevo cosa dire, così non dissi nulla. Lo baciai. Un piccolo ed innocente bacio a stampo. Lui mi guardò in modo strano, come se non capisse, ma non si oppose. Mi accarezzò e poi mi prese la mano, giocandoci e disegnandoci linee immaginarie.
-Forse è meglio se ci mettiamo degli abiti asciutti, o potremmo ammalarci.- mi tese la mano e mi aiutò ad uscire dalla piscina. Salimmo insieme le scale, contando i gradini. Erano circa 23, parecchi per una villa…no? Guardavo attentamente ogni suo movimento.
-Tieni, usa questa.- mi porse una maglietta nera lunga, l’avrei potuta usare come vestito. -Se ti serve, sono in camera mia, tu puoi cambiarti in bagno. Appena finisci, vieni da me.-
Cercai il bagno e tentai di asciugarmi e vestirmi. Non feci a meno di sentire il profumo delle saponette e di guardare la bellezza delle pareti. Dopo un paio di minuti, andai in camera da Harry. Mi sedetti accanto a lui su letto e iniziai a giocherellare con i capelli. Mi guardò intensamente, quasi in modo malizioso, avvicinandosi sempre di più. E se magari mi volesse, ecco…baciare, o anche qualcosa in più, che avrei dovuto fare? Rimasi immobile, in attesa di un segno divino.
 
HARRY’S POV

 Era bella, bella da non crederci. In quel momento, mi mancò il fiato per parlare, il coraggio per baciare, la dolcezza per accarezzare. Non volevo affezionarmi a lei, l’avrei potuto vedere solo per un altro paio di mesi, non sarebbe durata. Lei mi vuole semplicemente perché non mi conosce davvero, e non le voglio dare questa possibilità, non penso mi capirebbe. Eppure in lei riconosco qualcosa, e forse vale la pena provare. Non voglio soffrire, non di nuovo. Non voglio ritrovarmi da solo, sentendomi rifiutato. Non voglio essere lo spasso di qualcuno, e mi sono stancato di dover sempre seguire le regole. E sai che faccio ora? Ora cerco di conquistarla questa maledettissima ragazza, accada quel che accada.
 
-Ti riaccompagno a casa?- la guardai cercando di apparire il più tranquillo possibile.
-Sì grazie, mi faresti un piacere.- mi sorrise.

   
 
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