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Autore: stylesoxygen    16/06/2013    0 recensioni
-Sarò pure una ‘mocciosa’ ma per lo meno non sono un’ubriacona, mia cara, povera e afflitta superstar incompresa.- quelle furono le uniche parole che riuscì a dire in quel momento, e subito me ne pentì. Harry fece un ghigno, quasi cattivo e i suoi occhi cominciarono a diventare più cupi. Era sbronzo, totalmente, non era l’Harry che avevo sempre immaginato.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Another (eyes)
 


 

28 Giugno 2016

 

Avevo deciso di non abbandonare, nonostante tutto il dolore. Quella mattina mi recai all’ora di pranzo davanti al loro studio di registrazione.
-Salve, devo consegnare dei fiori a…ehm…agli One Direction, sì ecco.- cercai di sfoggiare un grande sorriso, evitando di mostrare la mia tensione.
-E quali fiori signorina? Non ne vedo nessuno.- disse il portiere freddo.
Sbuffai e mi allontanai facendo una smorfia. Ma dopotutto, forse aveva ragione Harry. Che senso aveva continuare a lottare per cinque persone praticamente sconosciute? Ero solo un’illusa. Mi appostai dietro ad una pianta accanto all’entrata, quando inaspettatamente sentì degli urletti e delle voci provenire dall’interno dell’edificio. Mi voltai verso la porta e riuscì a vedere i miei, idoli, compreso Harry, stavolta in condizioni accettabili.
-Beh, vi stavo dicendo, arriva questa tipa al Funky Buddha, e io ho cominciato a sbraitare, mi ha anche chiamato ubriaco. Vi pare corretto? Okay, avevo un po’ bevuto, ma che diritto ha di affibbiarmi questi aggettivi? Dio solo sa cosa le avrei fatto in quel momento se fossimo stati da soli.- borbottò il riccio rivolto ai suoi amici.
-Harry, sai anche tu di aver sbagliato con quella ragazza, e quindi basta con questa storia. E’ da ieri che ci parli solo di questo.- sbraitò Louis, ormai scocciato dal discorso.
-E’ che mi ha chiamato ‘ubriacone’…Io non sono un ubriacone!-
-Sei solo ferito nell’orgoglio, vedrai che ti passerà velocemente.-disse Liam tranquillo, sfoggiando un dolce sorrisetto.
Ah però, il riccio si ricordava di me e di quello spiacevole episodio, interessante. Magari non riuscirò a sposarlo, ma avrà pur sempre un ricordo di me, spero. E se fossi comparsa proprio in quel momento davanti a lui? Chissà cosa avrebbe fatto…valeva la pena provarci.
Andai con passo deciso verso i cinque ragazzi, puntando ad Harry; volutamente, gli sbattei contro, facendo sfregare le nostre spalle l’una contro l’altra. Immediatamente, alzo lo sguardo.
-Oddio, ma tu sei…-lo interruppi prima che potesse finire la frase.
-Sì, sono io, è un piacere rincontrarti.-
-Senti, scusami per l’altra sera, non ero in me. Ora io ti sono in debito.- mi sorrise, quasi pentito. Non potevo crederci, stavo parlando con Harry, e lui mi stava chiedendo scusa. Ero all’improvviso entrata in uno stato di trance…i loro occhi, puntati su di me, mamma mia.
-Non ti preoccupare…- sussurrai a testa bassa, sorridendo tra me e me, subito dopo ci furono alcuni secondi di silenzio, finché Louis non ruppe il ghiaccio.
-Ciao, mmh, come ti chiami?- disse in tono amichevole e tranquillo.
-Mi chiamo Emma, e non c’è bisogno che voi vi presentiate, so tutto di voi.- mi feci scappare un gridolino e cominciai a sorridere incontrollatamente.
-Beh, purtroppo cara Emma, ti dobbiamo lasciare adesso. Abbiamo un’intervista alla BBC e non possiamo far aspettare Nick per molto, o potrebbe arrabbiarsi. E’ stato un piacere, buona giornata.- l’irlandese mi ammiccò mentre Zayn si limitò a sorridermi con modo gentile. Li salutai cercando di non far notare la mia tristezza nel vederli andare via da me, ma finalmente avevo raggiunto uno dei tanti obbiettivi che mi ero imposta. Stavo per riprendere a camminare quando mi giro a fissare Harry.
Camminava a passo svelto e lungo per le strade della città, quasi come le conoscesse da sempre, mantenendo salde le mani nei jeans neri, probabilmente i suoi preferiti. Il suo sguardo cercava qualcosa su cui poter riflettere, e all’improvviso, gira il suo volto verso di me, sorridendomi appena. Non potevo lasciarmi scappare una creatura del genere, era troppo prezioso.
-Harry, ancora scusami se ti annoio, ma ho bisogno di darti il mio numero di cellullare.- ecco, in quel momento capì di aver appena commesso un enorme sbaglio, così alzai gli occhi in aria sbuffando.
-Va bene.-frugò nella tasca in cerca del suo i-Phone.
-Ecco scrivi tu, penso che sappia come si faccia.- disse con fare scherzoso. Io risi, divertita dal suo modo di fare. Mentre componevo il numero nei contatti, sentivo il suo sguardo attento bruciarmi; non ero ancora riuscita a comprendere ciò che Harry provocava in me.
-Ti memorizzo come: ‘Emma, Stalker’, ti va bene?- cominciarono tutti e cinque a ridere decisamente di gusto, così feci una smorfia di sfida, annuendo e mordendomi il labbro inferiore, tentando di camuffare il mio imbarazzo.
-Bene, allora aspetta una mia telefonata, ma non chiamarmi mai più ‘ubriacone’, non è carino da parte di una fan, dolcezza.-

   
 
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