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Autore: ImBritIrish    20/06/2013    1 recensioni
Lei ha affrontato tanto nella vita. Troppo per una ragazza di soli 17 anni. Quella storia andava avanti ormai da quattro anni. Ma forse quella era fine o forse no. Forse qualcuno l'ha salvata o forse no...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Pov Niall.
 
-Liam...- -Dimmi.- -Come si fa a capire quando una persona è giusta per te?- -Ci sono vari modi. Ad alcune basta uno sguardo, ad altre una  parola, ad altre ancora un contatto. Altre non hanno bisogno di niente, lo capiscono punto.- -E come fai a capire se sei innamorato?- 
 
Sembravo un bambino di cinque anni che chiedeva a suo padre di parlargli della sua prima cotta. 
 
-Beh vedi non è facile spiegarlo. Però sai è come se sentissi la mancaza di qualcosa e il solo starle accanto riempie quel vuoto. Quando sei arrabbiato con l'intero mondo ma con lei no, perchè lei è fragile e sai che litigare con lei farebbe male più a te stesso. La guardi e vedi solo lei. E magari stai guardo altro ma poi il tuo sguardo ritorna su di lei, anche se sta in silenzio e non richiama la tua attenzione, come una calamita hai gli occhi fissi su di lei. Se lei sta male hai paura, tremi, ti sale l'ansia, saresti pronto a darle una parte di te pur di non farla andare via. Sei pronto a farla ridere, a chiamarla con assurdi nomignoli pur sapendo che a lei non piacciono. Lo fai apposta perchè ti piace vederla mettere il broncio. La trovi stupenda anche se ha il pigiamone della nonna, se si comporta da maschiaccio, se resta in tuta, o senza trucco, con i capelli tutti sfatti. Magari il trucco del giorno prima non l'ha tolto perchè si scocciava e allora si è sbavato. Ma ti piace lo stesso anche se l'aspetto non è dei migliori. Sai quando è malata ed ha la febbre, l'alito non è dei migliori perchè ha un'infezione alla gola, ma tu le stai lo stesso accanto senza dire niente. Non ti interessa che odore abbia ma l'importante è che ci sia. Ti piace vederla in jeans, in pantaloncini, in tuta, con un vestitino, ma ne sei geloso, perchè lei è tua e nessun'altro deve averla. Ti accorgi che sei innamorato perchè quando lei pronuncia il tuo nome, il tuo cuore perde un battito, perchè nessuna a questo mondo lo pronuncia come fa lei. Sei innamorato quando i suoi occhi ti scrutano e ti fanno sentire bene, ti leggono l'anima e stai bene perchè sai che con lei non devi parlare. Sei innamorato quando ti senti amato e non puoi fare a meno di quell'amore.- 
 
Era come se mi si fosse aperto un mondo. Ero come un ragazzino alle prime armi. No, che non avessi avuto mai una cotta, ma non era nulla paragonabile a quello che stavo provando ora. Era cosi assurdo essermi innamorato di una persona che non conosco nemmeno poi cosi bene. 
 
-Non avere fretta nel classificare il tuo stato d'animo. Ci sarà tempo per farlo. Ora pensa al presente...- 
 
Eh si, non potevo mettere un'etichetta a questi sentimenti. 
 
Restammo per tutto il resto della serata lì, cosi mentre Liam dormiva sulla poltrone della sala d'attesa, io andai vicino al suo lettino. 
 
-Hey..- 
 
Ovviamente nessuna risposta. Le presi la mano,  la strinsi forte nella mia. La osservai, la scrutai, la studiai. Ogni suo lineamento era cosi dolce, bello e perfetto. Le accarezzai la guancia, dolcemente e lentamente. Restai ad osservare le sue labbra. Erano cosi rosse prima di tutto questo ed ora invece erano rosa pallido. Mi piaceva il mondo in cui si moridicchiava la parte destra del labbro inferiore quando era nervosa. Mi piaceva il modo in cui rideva. Era cosi bella quando lo faceva. 
 
-L'altro ieri stavamo tutti nel salone e stavo ridendo come un deficiente da solo, perchè lessi un tweet di una fan. E mi ricordo che tu iniziasti a ridere. Ti chiesi il perchè della tua risata e tu mi rispondesti ''Mi piace il suono che fai quando ridi, fa ridere anche me.'' E scoppiarono tutti a ridere perchè non aveva senso quello che avevi detto. Insomma ridere per la risata di qualcun'altro? Che senso aveva? Ma io mi feci rosso in volto. Nessuno mi aveva detto una cosa cosi carina, soprattutto se si trattava di qualcosa che mostrava anche i denti. Eppure tu l'hai fatto. Mi hai fatto sentire qualcosa dentro grazie a quella tua affermazione. E' cosi strano da spiegare...- 
 
Mi interruppi quando sentì che qualcuno bussò alla porta. 
 
-Hey J. Che succede?- -Ti volevo ricordare che tra poche ore devi prendere l'aereo. E volevo vedere come stava lei.- -Nah, io l'aereo non lo prendo, resto qui con lei. E' stabile. Niente di nuovo.- -No...- Sentì in un soffio. 
 
Ci voltammo entrambi verso Stella. 
 
-Devi prendere quell'aereo domani...- Disse con fatica. Restai immobile osservandola. -Non posso..- Sussurrai. -Devi. Irlandese fallo per me. Devi fare le altre tappe. Pensa chi ti ama e poi non ti vede lì al concerto. Ci resterà malissimo...- Prese un grande respiro. 
 
Mi fece segno di avvicinarmi di più al lettino e lo feci. Prese il mio viso tra le sue mani, si sforzò di aprire gli occhi. E anche se solo la luce della luna illuminava la stanza riuscì a vedere i suoi occhi lucidi.
 
 -Ti prego..- Aveva un tono di supplica nella voce. -Voglio restare con te, tu hai bisogno di me..- Le accarezzai i capelli e la guancia. -Io ho bisogno di sapere che le directioners sono felici. Ho bisogno di sapere che voi avete dato il meglio su quel palco. Ho bisogno di sapere che state facendo quello che avete sempre sognato di fare. Io si, ho bisogno di te qui al mio fianco, ma ci sono persone che hanno più bisogno. Rendi felici le altre come hai fatto con me in tutto questo tempo. Ti prego.- -Va bene. Lo farò.- -Promettimelo.- 
 
Imprecai mentalmente. Ma poi mi arresi, era ostinata non si sarebbe arresa. 
 
-SI..Te lo prometto.- 
 
Stavo per allontanarmi dal suo viso, quando fece un po' più di pressione e si avvicinò alle mie labbra. Era un'innocente bacio a stampo ma ne avevo bisogno. Ne avevamo bisogno entrambi. 
 
-Ora vai dagli altri. Io ti aspetto.- -A presto.- -A presto Niall.- 
 
Uscì dalla stanza lasciandola con Jake. Salutai anche lui e poi andai definitivamente. Restai per un po' nella sala d'attesa a riflettere su tutto. 
 
Svegliai Liam e andammo via da quel luogo. Arrivai a casa sua, preparammo le nostre valige e poi avvertì telefonicamente Jake che Damon sarebbe stato da solo qui a casa. Mezz'ora e sarebbe arrivato per portarlo da lui. Cosi svegliammo anche il ragazzino. Lo aiutammo a prepararsi e aspettammo tutti Jake.
 
 -Beh addio ragazzi.- Ci sorrise a abbracciò uno ad uno. -Nah, è solo un arrivederci.- Lo corresse Harry. -Giusto. Allora arrivederci.- 
 
Ci sorrise e andò via insieme al piccolo sulla sua moto. Il resto del viaggio fu silenzioso, anche perchè gli altri dormivano. 
 
-Biondo...- 
 
Ritornai nel mondo reale quando sentì la profonda voce di Paul chiamarmi.
 
-Si Paul?- -Come stai?- Perchè me lo stava chiedendo? -Sto...- 
 
Non sapevo cosa dire, non stapevo come stavo. 
 
-Non sono ne felice ne triste, non sento niente.- -Come immaginavo.- -Come immaginavi?- -Ti posso capire. Vedi che tra poco starai meglio. I ragazzi hanno una sorpresa per te. Ovviamente sta tutto poi a...- Si fermò. -A..??- -Nulla.- Rise imbarazzato. 
 
Volevo sapere cosa avevano in serbo i ragazzi per me. E volevo saperlo immediatamente.
 
-Ragazzi! Ragazzi!- 
 
Ricevetti in risposta dei loro mugolii, ma nessuno si sveglio. 
 
-Ragazzi!- Urlai. 
 
La mia voce rimbombò in tutta l'auto. 
 
-Cosa Niall, cosa?!?- Disse nervoso Zayn. Odiava essere svegliato all'improvviso. -Che sorpresa avete per me?- -Paul!- Gridarono in coro. -Scusate...- -Lo scoprirai appena saremo arrivati alla prossima tappa.- -Un anticipo?- -No. Ora dormi.-
 
Eh era facile per loro. Io ero emozionato e non facevo altro che pensare a lei. Infatti non riuscì a chiudere occhio. 
 
Arrivammo in albergo e nemmeno il tempo di posare le valige che mi trascinarono di nuovo in strada. 
 
-Dove andiamo?- -Ora lo vedrai.- -Quando arrivamo?- -Tra poco.- 
 
Sembravo un bambino ansioso di arrivare al parco giochi. 
 
Arrivammo dopo poco fortunatamente per me. 
 
-Ma siamo alla sony..- Restai perplesso. -Si, dobbiamo parlare con i manager.- 
 
Andammo nella sala delle riunioni, non c'era anima viva in giro, le luci erano tutte spente, non si sentiva una mosca volare. Era inquietante. 
 
Chiudemmo la porta dell'ufficio e presero il telefono, composero un numero e misero il vivavoce. 
 
-Spero di non disturbare!!- 
 
Ci fece segno di non fiatare.
 
-No, ma che dici Lou! Mi fa sempre piacere parlare con  uno di voi. Niall come sta?- -No ma io sto bene non preoccuparti..- -Oddio scusa. E' che..- La interruppe.
 
-Non preoccuparti ti capisco. Lui è il tuo pensiero fisso. E' ovvio.- -Non è il mio pensiero fisso. Solo perchè lo penso 23 ore su 24 non significa che sia il mio pensiero fisso.- 
 
Risi di gusto a questa sua afffermazione mentre gli altri si trattennero con fatica. 
 
Lou mi poggiò una mano d'avanti la bocca per coprire il suono forte della mia risata. 
 
-Ehm..c'è Niall lì?- 
 
Riconosceva anche la mia risata? 
 
-Ehm no, sono da solo. Cosa dici?!?- Mentì. -Oddio si vede che è la stanchezza.- -Ti chiedo una cosa e ti lascio andare, ok?- -Certo.- -Se non ti da fastidio e vuoi, io e gli altri tranne Niall avevamo pensato di farti venire con noi in tour, per portare avanti una buona causa...- 
 
Si bloccò. Che causa volevano portare avanti? E che c'entrava Stella? 
 
-Che sarebbe?- -Vorremmo portare avanti la lotta contro gli abusi sulle donne. Avevamo pensato di dare il 50% del ricavato del tour a varie associazioni che si occupavano di questo. E avevamo pensato di portarti con noi per essere il volto di questa campagnia...- -Io...- -Non fraintenderci. Non vogliamo usarti per fare più soldi, che sia chiaro. Vogliamo solo far capire alle altre donne che non sono da sole, che c'è sempre qualcuno per loro. E tu ci sei sembrata la persona adatta. Hai sopportato tanto e stai cercando di sopportare anche le conseguenze. Ci sei sembrata il tipo di ragazza a cui le altre potrebbero ispirarsi. Ma se non vuoi non fa niente. Ti capiamo.- -Perchè a Niall non l'avete detto?- -Non ce l'avrebbe mai permesso.- 
 
Infatti. Li avrei interrotti sul nascere. Non voglio che pensi che sia solo un oggetto per avere fama. Non voglio che sbandieri la sua storia ai quattro venti.
 
Guardai tutti con sguardo assassino e andai a passo svelto via. Harry e gli altri mi seguirono.
 
 -Siete degli idioti!- Urlai senza voltarmi. -Niall, ascoltaci. Niall!- -No! Lei non può essere usata in questo modo. Lei non è un ogetto. E facendo cosi non fate altro che farla sentire cosi.- -Niall, fermati!- -No, Harry. Io non mi fermo. Ora crederà che le stiamo accanto solo per avere più fama e soldi. Fa male sapere che una tua fan, una persona che ti ha sempre sostenuto pensi questo.- 
 
Mi afferrò il bracciò e mi abbracciò, mandando via Zayn e Liam, che tornarono da Louis. 
 
Era bello ricevere uno dei suoi abbracci. Era più piccolo di me di età ma era più alto e più muscoloso. Mi faceva sentire protetto. 
 
-Lei non penserà questo. In fondo vogliamo fare qualcosa di bello per le altre ragazze che hanno affrontato e affrontano questo ogni giorno. Saremo noi al fianco di Stella, lascerà per un po' quella casa che le riporta tanto alla mente. In parte è una buona cosa. Riflettici..- -Se lei non vuole non la obbligherete o assillerete.- Conclusi. -No. Non lo faremo, accetteremo la sua scelta.- 
 
Anche se contro voglia ritornai di sopra impaziente di sapere la sua risposta. 


Pov Stella.


Mi ero appena svegliata quando il telefono squillò. Era Lou che si preoccupava di me. Era la dolcezza quel ragazzo. 
 
Dopo un po' di stupidaggini e di strani rumori mi chiese se volevo fare la testimonial della loro campagnia contro il maltrattamente delle donne. 
 
-Perchè a Niall non l'avete detto?- -Non ce l'avrebbe mai permesso.- -Io...- -Se non vuoi ti capiamo. Noi pensavamo di fare una cosa giusta per le altre. Ma ovviamente se tu non te la senti, lasceremo stare. Ti vorremo bene lo stesso.- Rise e lo feci anche io. -Non potrei indossare nessun tipo di vestito elegante, o jeans con tutte e due le gambe lunghe, avrei lividi visibili, graffi visibili. Non potrò truccarmi, o farmi i capelli per le diverse cicatrici che ho in testa e in faccia. Non potrò lavarmi da sola, o vestirmi da sola. Avrò bisogno di qualcuno che mi aiuti. Avrò bisogno di qualcuno che mi sostenga. Voi ci siete?- -Noi ci saremo sempre.- -Poi per la doccia non c'è problema io ti posso aiutare..- -Liam!- 
 
Scoppiai in una forte risata. 
 
-E questo è perchè eri da solo, eh Lou? Ciao ragazzi!- -Ciao piccola!- 
 
Sentì qualcuno schiarirsi la voce. 
 
-Scusaci.- Risero. -Ehm...ciao Niall?- -Ciao Stella...- 
 
C'era anche lui.
 
-Dovevi vedere Niall quando..- -Zayn non ti permettere di finire la frase!- -Quando Liam ha detto che la doccia poteva fartela lui. Ddio si era fatto rosso dalla rabbia, l'ha fulminato con lo sguardo! Ed ora cosa mi fai, pinguino?- -Inizia a correre!-
 
Era una continua risata con loro. In cinque minuti che eravamo al telefono avevo detto addio al mio stomaco talmente delle risate. 
 
-Horan gelosone!- Lo presero tutti in giro. 
 
Poi non sentì più nulla. Nessuna risata, nessun vociare. Niente. 
 
-Siete ancora lì?- -No, questa volta sono solo io..- -Harry?- -Si. Come fai a riconscere le voci di tutti?- -Hey vi ho ascoltato per tre anni tramite un paio di cuffiette, so distinguere alla perfezione ogni vostra voce.- Sorrisi. -Volevo dirti che se non te la senti riguardo a quella cosa, sul serio non fa niente. Noi ci saremo sempre. Non sentirti obbligata. Anche perchè Niall si è incazzato quando l'ha saputo.- -Perchè?- -Non vuole che pensi che noi ti usiamo. Non vuole che pensi che sei un ogetto. Non vuole che pensi cose sbagliate su di lui, di noi.- 
 
Che stupido. Non potrei mai farlo. 
 
-Non potrei. Mi avete salvata troppe volte.- Silenzio. 
 
Io sul serio non sapevo che fare. Io volevo andarci, volevo essere d'aiuto. Ma avevo paura a raccontare la mia storia a tutte quelle persone. A lasciare da soli Damon e Alex. Poi non sapevo nemmeno se potevo viaggiare nelle mie condizioni. 
 
-So a cosa stai pensando..- -Come fai?- -A fare cosa?- -A leggermi dentro. Come fai?- -Magia- 
 
Rise per poi tornare immediatamente serio.
 
 -Loro se la caveranno. Poi ogni volta che vogliono possono venire da noi. Jake ci ha detto che puoi fare viaggi brevi nelle tue condizioni, e che ogni tanto hai bisogno di controlli. Cosi gli abbiamo proposto di diventare il nostro medico di bordo. E poi hai noi. Qualsiasi cosa basta guardarci e ci siamo.- 
 
Restai senza parole. Avevano pensato a tutto. Non mi avrebbero fatto mancare niente. 
 
-Ora però è tardi. Ti abbiamo tenuta anche troppo tempo sveglia. Ora vai e appena vuoi facci sapere la risposta. Chiamo gli altri.- -Ok.- 
 
Che dovevo fare? Avevo una paura incredibile. E se non mi avessero accettata? Se avessero preso tutto quello come scusa solo per potermi avvicinare a loro? Non sarei stata in grado di affrontare altri giudizi. 
 
-Ciao Stella!- -Noi andiamo in albergo. Qualsiasi cosa sai dove trovarci.- -Ciao ragazzi. Si, grazie Zayn.- Aspettai un po'. -Si.- Dissi prima di staccare definitivamete. -Cosa hai detto?- Chiese Niall. -Ho detto si. Si. Si. Si. Si. Si. E ancora si.- -Accetti?- -Si, ragazzi, accetto.- 
 
Iniziarono tutti ad urlare e anche se non potevo vederli sapevo che stavano sorridendo e che si erano abbracciati. 
 
-Prepara tutti i documenti e le valigie tra una settimana vieni da me!- Urlò Niall. -Noi! Vieni da noi!- Si corresse. Tutti ridemmo. -Ora riposati che ti aspettano giorni bellissimi con noi.- -Notte ragazzi.- -Buona notte piccola.- E staccammo. 
 
Mi piaceva da morire essere chiamata piccola da loro. Faceva un bell'effetto. 
 
Poggai il telefono su un mobiletto accanto al lettino d'ospedale e mi sistemai per dormire, quando mi arrivò un messaggio. Twitter. ''E proprio quando tutto sembra andare storto ecco che c'è una cosa che ti rende felice! Vi amiamo ragazze!'' Niall. Amavo il modo in cui rendeva partecipi tutti della sua vita.
 
 ''Io, i ragazzi e una nostra amica, ci impegneremo nella lotta contro il maltrattamento sulle donne. Spero che ci continuerete a sostenere. Grazie per tutto.'' Louis. 
 
Spensi il telefono, mi risistemai nel letto e mi addormentai.  
 
Avevo un  ritornello che rimbombava nella testa ma ero troppo stanca per vedere da dove venisse la suoneria cosi mi rigirai nel letto e mi addormentai ancora. 
 

Pov Jake.


Se penso a tutto che sta succedendo, mi sembra cosi surreale. Mi ero laureato con la lode, stavo prendendomi cura della mia prima paziente, avevo conosciuto i one direction, e tra poco sarei andato a lavorare anche per loro. E tutto questo grazie al fatto che il mio collega non venne a lavoro ed io lo sostituì. Wau. Per una cosa cosi stupida, mi stavano succedendo cose cosi incredibili. 
 
Camminavo per i corrodoi riflettendo ancora su tutto questo quando sentì una canzone provinere da una stanza. Entrai e vidi Stella che si girava e rigirava nel letto per cacciare via quella canzone. Sorrisi, le presi il cellulare, annullai la sveglia che aveva, le diedi un bacio sulla fronte e uscì.  
 
Andai a controllare Alex, per vedere se era migliorato o altro. Entrai di soppiatto nella sua stanza, feci piccoli accertamenti e andai. 
 
Per quella sera il mio turno era finito. Mi cambiai, raccolsi le mie cose e presi Damon che stava dormendo per portarlo a casa mia. Mugulò un po' e poi si accucciolò su di me.  
 
Mi feci prestare la macchina da un mio amico e diedi a lui la mia moto. Nel giro di venti minuti eravamo a casa. Poggiai il piccolo sul mio letto, lo coprì e lo lasciai dormire. Mi feci una lunga doccia calda, per far togliere un po' quella pressione che si era accumulata durante tutta la giornata. Mi sentivo meglio. Rilassato. Uscì dal bagno, presi coperte e un cuscino, preparai il divano e poi mentre andavo in cucina guardai di sfuggita nel corridoio e vidi una figura. Sobbalzai dalla paura. Poi mi resi conto che era Damon. 
 
-Piccolo mi hai spaventato.- Sorrise. -Scusa non volevo.- -Che succede? Il letto è scomodo? O hai freddo? Ti serve qualcosa?- -Niente. No. No. E si. Potresti venire nel letto con me?- -Certo. Mangio qualcosa e arrivo. Tu vuoi qualcosa?- -No, grazie. Ti aspetto nel letto.- Annuì.
 
Mangiai di tutta fretta e corsi da lui. Mi stesi al suo fianco, lo abbracciai e in pochi secondi ci addormentammo. 
 
La stanza intorno a me si fece più scura, i colori cambiarono, divennero rossi e neri, le ombre divennero mostri orrendi. Poi tutto tornò alla normalità. Una risata, un prato verde, un sole alto nel cielo, splendente più che mai, risate di bambini che giocavano, lui che si avvicinava a me. Mi abbracciava, io lo afferravo, gli facevo fare l'areoplano. Ridevo con lui, mi divertivo con lui, giocavo con lui. Poi eccola che si avvicina a noi. Mi sorride e mi accarezza il volto. Era cosi bella, cosi unica, cosi speciale, cosi mia. Poi inizia a piovere, corrono via, sono in macchina, io cerco di raggiungerli, di fermarli, ma niente, vanno più veloci di me, corrono e corrono. Il semaforo si fa verde partono e una luce bianca mi acceca. Mi risveglio tutto sudato e ansimante. 
 
-Hey J è stato solo un sogno. Va tutto bene.- 
 
Che buffa la vita, un ragazzino di otto anni che rincuora uno di 25. 
 
-Scusami ho fatto un incubo. Ti ho dato fastidio?- -No. No. Non ti preoccupare.- 
 
Ritornammo a dormire. Fortunatamente nessun tipo di incubo o di sogno. Niente di niente. Solo una profonda dormita. 
 
In quella settimana che venne ci organizzammo per partire. Fortunatamente i ragazzi ci avevano preso un jet privato per arrivare da loro.
 
Finalmente la mattina del giorno della partenza era tutto pronto. Alex ci accompagnò all'aereoporto fin sotto al jet. Ci salutò, fece le dovute raccomandazioni e poi dopo avermi dato una mano a portare tutto sul jet e aver salutato Damon andammo.
 
-Come ti senti?- -Mi fanno male le orecchie.- -E' normale, non sei abituata a viaggiare in aereo. Ma per il resto tutto ok?- -Mal di testa. Ma niente di cosi eccessivo. Ma perchè mi hai tolto il resto delle fasciature?- 
 
La vocina radiofonica in quel momento ci avvertì che mancavano cinque miunti all'atterraggio. 
 
-Non volevo che la gente ti osservasse per tutto il tempo. Sta per finire tutto. Resisti cinque minuti.- Annuì con la testa. 
 
Continuammo a parlare di come si sentisse, o che sintomi avesse cosi per evitare qualsiasi tipo di problematica. 
 
Finalmente atterrammo, presi Stella tra le mie braccia e la appoggiai sul carrello dove si mettono le valigie. 
 
-Sembro un'imbecille.- -No. Non lo sembri. Hai una gamba rotta è normale che sei qui su.- 
 
Continuò a lamentarsi fin quando un ragazzo ci bloccò. 
 
-Jake e Stella, dell'italia che conosco i One Direction?- -Si.- -Venite con me..- 
 
Lo seguimmo mantenendo le distanze, poi Stella mi fece bloccare e mi fece avvicinare il mio orecchio alla sua bocca.
 
-Chiama Niall e digli se ce l'hanno mandato loro. Io non fido.- E cosi feci. 
 
Lui ci assicurò che era uno dei loro, cosi aiutò Stella a salire sull'auto, mentre un altro mi dava una mano a caricare i bagagli. 
 
Ci accompagnarono fin fuori la camera. Erano simpatici, si erano presentati e tutto, erano davvero ospitali e carini. 
 
Finalmente restammo solo io e Stella.
 
 -Mica dobbiamo dormire nella stessa stanza?!?- -No, sono comunicanti. Cosi per qualsiasi cosa il dottore è nella camera affianco.- -Oh che bello.- -Io vado a sistemare le cose nella mia camera e a lavarmi, tu vedi un po' di tv, che poi sistemo anche la tua di camera.- -Ok.- 
 
Si sistemò sul letto e feci quello che le dissi. 
 
Dopo una bella doccia ed essermi vestito comodamente andai nella sua camera. 
 
-Senti le valigie non le disfo perchè tanto qui si parte una continuazione, sarebbe inutile. Ok?- 
 
Nessuna risposta. Cosi mi gira in direzione del suo letto e la vidi che dormiva. La coprì con una coperta e le sistemai i cuscini. Era stanca aveva affontato troppo per la sua situazione. 
 
-Un altro mese e togli il gesso. Resisiti solo altri 30 giorni.- Le accarezzai la guancia e andai nella mia stanza, dove anche io mi addormentai. 


Pov. Stella. 
 
Qualcuno bussava insistentemente alla mia porta. Doveva essere qualcuno dell'hotel. I ragazzi erano a fare un'intervista mentre Jake era di là che dormiva. 
 
-Non ho chiamato il servizio in camera!- Urlai dal mio letto. 
 
La smisero. Oh bene. Avevano capito. Ritornai sotto le mie coperte e sprofondai di nuovo la testa nel cuscino. 
 
Stavo per prendere sonno quando J aprì la porta che comunicava con la mia stanza.
 
-Che c'è?- 
 
Chiesi con la voce impastata dal sonno e la faccia spiaccicata sul cuscino. 
 
-Sorpresa!!- Urlarono in coro, buttandosi poi sul letto, facendo attenzione a non colpirmi. 
 
-Siete degli idioti. Mi avete svegliata.- -Sono le 20.30 tra un paio d'ore abbiamo il concerto dove vorremmo parlare di quest'iniziativa. Vorremmo averti lì.- Mi spiegò Zayn. Restai a fissarli. -Ma se non ti senti bene o non te la senti non fa niente.- Continuò Liam. -No. No. Voglio venire. In fondo sono qui per questo,no?- Sorrisi nervosamente. -Qualcuno che mi riempia la vasca, mettendoci il sapone mio dentro. J prepara le cose per cambiarmi le fasciature e tutto, Zayn o Lou mi preparate qualcosa da indossare?- Mi guardai in torno, cercando di ricordare se mi potesse servire qualcos'altro. Poi ricordai. -Profumo, piastra, smalto, matita per gli occhi blu e mascara..- -Non puoi usare nessun altro tipo di trucco, in testa non puoi passare tremila cose. Ricordi?- -Si. Infatti asciugo i capelli e mi arriccio le punte.- -Il bagno è pronto!!- Ulrò Liam uscendo dal bagno. 
 
Niall mi prese in braccio e mi portò in bagno, chiudendo la porta alle sue spalle. Mi fece sedere su uno sgabello che c'era lì, mi tolse la scarpa, mi slacciò il laccio della maglia che era dietro al collo, senza però togliermi la maglia e si fermò. Eravamo imbarazzati e non poco.  In tutto questo tempo mi avevano aiutata i miei fratelli, ma loro erano abituati a vedermi nuda. Eravamo stati abituati cosi. Ma con lui era tutt'altra storia. Lui era lui, e la cosa avrebbe reso il tutto più difficile.
 
-Niall mi dovresti aiutare a togliere la maglia e il pantaloncino...- Dissi facendomi rossa in viso.
 
Lentamente mi tolse la maglia e altrettanto lentamente, riuscimmo a far scivolare via anche il pantaloncino. Ero in intimo d'avanti a lui. Il cuore batteva all'impazzata, la mie guance stavano andando a fuoco, lo stomaco mi aveva detto addio. I nostri occhi crearono uno strano contatto. Era profondo e unico. Ma qualcuno bussò la porta. 
 
-Si?- -Sono J. In valigia ti ho fatto mettere anche dei costumi cosi da rendere tutto più facile.- -Oh grazie.- 
 
Niall aprì leggermente la porta, prese il costume e tirammo un sospiro di sollievo.
 
 -Poggiati l'accappatoio addosso. Almeno per infilare il pezzo di sotto facciamo cosi.- 
 
Mi aiutò a infilare l'accappatoio e chiudendolo mi tolse gli slip per poi infilarmi il costume di sotto. Mi tolse l'accappatoio e prima di togliermi il reggiseno mi allacciò il costume. 
 
-Tienilo con una mano. Cosi non scivola via.- E cosi feci.
 
Slacciò il reggiseno, mentre con l'altra mano teneva i lembi del costume. 
 
Non ha provato nemmeno un attimo a guardarmi, a toccarmi in modo diverso da come stava facendo. Era dolce, tenero, il suo tocco era soffice, delicato. Non era rude, non voleva spogliarmi per vedermi nuda, per andare oltre. No. I suoi occhi non studiavano il mio corpo, non facevano pensieri impuri su di me. Era delicato anche con lo sguardo. E' cosi strano essere guardata in quel modo di nuovo. Mi ero dimenticata come ci si sentiva ad essere guardata con tenerezza e non con la voglia di farti provare dolore. 
 
-Vieni, ti metto nella vasca.- Fece allacciare le mie braccia intorno al suo collo e poi mi mise nella vasca, facendo molta attenzione a non far andare il gesso e il braccio con le fasciature nell'acqua.
 
Mi fece restare un po' a mollo, poi iniziò a lavarmi i capelli. 
 
-Non devi. Con una mano ce la faccio...- 
 
Gli stavo recando troppi fastidi, non volevo farlo sentire come uno schiavetto. 
 
-Voglio farlo. Hai bisogno di una mano, ed io sono qui per questo. E' colpa nostra se ora sei qui, poi avevamo già deciso che saremo stati noi ad aiutarti. Quindi lasciami fare.- -Non ti devi sentire in obbligo. A me fa piacere fare questo tour con voi. Aria nuova, gente nuova, posti nuovi. Voi. Quindi non farlo perchè ti senti abbligato. Se non vuoi non lo fai.- -Lo voglio. Non ti preoccupare. Quel giorno che sarò troppo stanco per aiutarti non lo farò. Lascerò farlo a qualcun altro.- -Promesso?- -Certo.- 
 
Mi sorrise facendomi scivolare via tutto il resto della schiuma dai capelli. 
 
-Posso chiamare un'altra persona? O ti da fastidio?- -Certo che puoi, non preoccuparti.- 
 
Chiamò Harry che arrivò di corsa. E preoccupato ci chiese cosa stesse succedendo. 
 
-Calmati. Devi darmi una mano. Reggila che io le metto l'accappatoio.- -Oh certo. Mi hai fatto prendere un colpo.- Ridemmo. 
 
Mi afferò la vita e mi fece appoggiare il braccio liberò dalle fasciature sulle sue grandi spalle. 
 
-Scusami ti ho bagnato tutto..- -E' un po' d'acqua non preoccuparti.- Mi sorrise. 
 
Era cosi bello quando sulle sue guance andavano a crearsi le fossette.Sembrava un bambino. 
 
Venni distratta da Niall che mi chiuse l'accappatoio e mi portò in stanza. 
 
Loro avevano un concerto dopo non potevo farlo affaticare. 
 
-Niall, ora mi aiuta J. Tu va a riposarti altri cinque minuti..- -No.- -Niall...- -Voglio aiutarti. Non allontanarmi da te. Voglio soltanto darti una mano.- -Niall dopo hai un concerto dove devi dare il meglio di te stesso, non puoi stancarti ancora per me. Va a riposarti mi aiuterà J.- -No. Ti sto aiutando io, continuo ad aiutarti io.- -Va bene.- 
 
Era cocciuto, quando si metteva in testa una cosa era quella e nessuno riusciva a togliergliela. 
 
Cosi mi aiutò a vestermi e a prepararmi. Finimmo giusto in tempo per andare. 
 
Mentre eravamo  in viaggio Niall si addormentò con la testa sulle mie gambe. Passavo la mano libera tra i suoi capelli, mentre l'altra, quella con le fasciature, era unita alla sua mano destra, come se avesse paura che sarei fuggita, o che magari non fossi reale. Voleva accertarsi che c'ero. 
 
-Si vede che lo ami.- Disse Liam sedendosi accanto a me. -Da cosa?- -Dagli occhi. Lo guardi come se potesse cadere in pezzi da un momento all'altro. Lo guardi per salvarlo.- Sorrisi.
 
Era cosi buffo come loro riuscivano a capirmi, a leggermi, a cantare di me in ogni loro singola canzone. 
 
-E beh, è il classico amore tra idolo e fan.- 
 
Feci un sorriso a 32 denti, per cercare di far ritornare indietro le lacrime che volevano uscire insistenti. 
 
Faceva male sapere che per lui non ero altro che una fan. E che una volta finito tutto questo, anche noi saremo finiti. 
 
-No. Con lui è diverso. A noi non guardi con lo stesso sguardo con cui guardi lui.- -Ma no, non è vero. Giuro è lo stesso.- 
 
Stava per rispondermi quando  l'autista ci comunicò che eravamo arrivati. Uscirono tutti dal bus e restammo solo io e Niall. Lo svegliai con un dolce e soffice bacio sulla guancia e gli sussurrai di essere a destinazione. La risposta non fu quella che mi aspettavo, poichè mi rispose facendo strani mugolii e si girò. Sorrisi. Era cosi tenero, sembrava un pulcino. 
 
-Niall...siamo arrivati. Le fan sono lì che aspettano solo te.- 
 
Mi avvicinai alla sua guancia per dargli un altro innocente bacio ma lui girò il volto e bloccò il mio, in modo che le nostre labbra potessero venire a contatto. 
 
-Stella hai svegliato N...- Si bloccò Zayn vedendoci labbra a labbra. -Si direi di si.- Rise di gustò ed uscì, risalendo poi subito dopo. 
 
-Mi dispiace ma dovete venire.- 
 
Non era un bacio approfondito il nostro, era un semplice bacio a stampo, ma quello è stato uno dei migliori baci che abbia mai avuto da tre anni a questa parte. 
 
Zayn vedendo che non ci staccavamo ci raggiunse prendendo Niall per le orecchie. 
 
-Mi fai male. Mi fai male. Mi fai male. Devo prendere Stella.- 
 
Zayn lo lasciò, e gli diede una mano per prendermi. -Faccio da solo.- -Ok. Ok.- 
 
Alzò le mani in segno di difesa e camminò d'avanti a noi. 
 
-Abbiamo un'altra sorpresa per te!!- Urlò il moro. -Ta dan!!!- Urlano tutti assieme indicando una sedia a rotelle elettrica. Mi bastava muovere una levetta e avrei camminato. 
 
Il biondo mi mise su quella sedia e dopo che mi abbero spiegato come funzionesse, feci un giro fuori all'entrata nascosta del teatro. 
 
Mancava ormai un quartro d'ora all'inizio del concerto cosi  i ragazzi vennero a chiamarmi. Con il mio nuovo mezzo di trasoprto li raggiunsi dietro le quinte e stetti lì per tutto il tempo, ad assaporare ogni cosa che loro facessero. Speravo che si fossero dimenticati di me, e di quello che dovevo fare lì. Le twitter questions. Forse sul serio l'avevano dimenticato. Mi sentì sollevata. Fecero un gesto a quello che si occupava dei suoni. Doveva alzare il suono dei microfoni. 
 
-Salve directioners!! Come va?- Urlò Niall, contemoraneamente alle fan. -Volevamo chiedervi di fare silenzio perchè abbiamo qualcosa di importante da dire.- 
 
Da urla si passò ad un vociare, volevano sapere di cosa dovevano parlare i ragazzi. Magari era una sorpresa. 
 
-Mentre parlo passeranno delle immagini sugli schermi, fate molta attenzione.- Aspettò che le immagini scorressero lente sugli schermi e parlò. -Tutti noi abbiamo una storia. Abbiamo un passato, un presente e un futuro. Ognuno diverso dall'altro. Chi ha un passato facile, chi uno difficile. Tutti però abbiamo i nostri problemi. Piccoli o grandi che siano. Io ad esempio ho il problema al ginocchio, Liam deve controllarsi ogni tanto il polmone, Zayn è in sottopeso deve fare una dieta per riacquistare grassi, Lou deve curarsi l'infezione al petto, Harry ha il raffreddore, e magari una di voi è qui nonostante abbia la febbre o altro. Sono problemi diversi, che si affrontano diversamente, come quelli che stanno andando avanti nelle immagini. Autolesionismo, bulimia, anoressia, violenza, abusi, bipolarismo. Sono tutti problemi importanti. E le credevo realtà cosi distanti da me che quando sono venuto a conoscenza che il 40% delle nostre fan soffre di una o più di queste cose mi sono sentito morire...- 
 
Si bloccò per un'isante. Le lacrime scendevano lente sulle sue morbide guancie, la voce era roca per colpa del pianto. Lou gli disse se potesse continuare lui e Niall annuì, asciugandosi con la maglia le lacrime che continuavano a scendere. Si voltò verso di me, mimò un ''Sorry'' con le labbra. Feci no con la testa e sorrisi. Poi ritornammo concentrati sul discorso, appena le fan smisero di applaudire per fare forza a Niall. Eravamo spettacolari nel dare loro la forza di cui avevano bisogno. 
 
-Niall ha creato un account, un paio di mesi fa, dove si fingeva un ragazzo che veniva picchiato e maltrattato dai genitori. Non voleva prendere in giro nessuno, voleva solo avvicinarsi a voi. Quando ce ne parlò decidemmo di condividere tutti e cinque questo account, per aiutare più persone possibili, ma erano e sono troppe per noi. Cosi avevamo pensato di creare un account per ognuno di noi, si non è tanto ma è pur sempre qualcosa. E non solo.- Concluse per lasciare poi la parola a Harry. -Già, non solo. Avevamo pensato di dare il 50% del ricavato di questo tour a tutte le associazioni che si occupano di aiutare persone che soffrono di qualcosa. In particolare di ragazze, donne, bambini, ragazzi, che subiscono giorno dopo giorno violenza domestica. Abbiamo chiesto ad una nostra amica di unirsi a noi. Le abbiamo chiesto di dare una percentuale alle associazioni che si occupano di persone che soffrono di bipolarismo, autolesionismo e altro. Lei ha accettato con molto piacere. E ci ha lasciato questo video...- 
 
Smisero di parlare, le fan in platea erano in totale silenzio. Gli schermi giganti si illuminarono mostrando delle cliniche, delle persone che parlavano, altre che passeggiavano, poi mostrò una figura ben precisa. Era messa di spalle mentre osservava fuori la finestra. Poi eccola che si volta. Era Demi Lovato. Era stupenda, io amavo quella donna. Era un'esempio di forza per tutti. 
 
-Salve gente, salve One Direction!- Aveva una voce squillante e sorrideva. Era bellissima. -Dovreste essere orgogliose dei vostri ragazzi, stanno lottando per una causa a cui molti di loro hanno rinunciato. Li ringranzio inifinitamente di avermi coinvolto in tutto cio' e di avermi chiesto di raccontare la mia storia. Lo so che sto diventando ripetitiva, che già avrete sentito parlare della mia storia, però ho sentito che ha aiutato molto persone. E la cosa mi rende alquanto orgogliosa. Non voglio rubarvi molto tempo, voglio solo dirvi che qualsiasi tipo di problema avete parlatene. Un parente, un estraneo, una qualsiasi persona che vi ascolta e vi possa aiutare, esiste. Non sentitevi soli non lo siete. Non sentivi fuori posto, non lo siete. Voi siete uguali a tutto il resto del mondo. Non fatevi abbattere da un qualcosa che sembra più grande di voi, perchè voi siete più forti di qualsiasi cosa vi si piazzi d'avanti. Non dico che si guarirà da tutto questo, non dico che dimenticherete tutto, che le ferite scompariranno, dico solo che sarete abbastanza forti da guardarle e non provare più niente. Io non sono uscita dal vortice ho solo imparato a conviverci, ho solo imparato ad essere forte e a resistere. Io, Liam, Zayn, Harry, Niall e Louis crediamo in voi. I vostri parenti i vostri amici, loro credono in voi. Noi, loro ci saremo sempre. Qualsiasi cosa accada. Voi non siete soli, voi avete la musica. E se avete questo avete tutto. Ora vado, ciao gente!!- 
 
Un ultimo suo sorriso e poi scomparve dallo schermo. Qualche secondo di puro silenzio e poi le fan impazzirono. Senza mettersi d'accordo urlarono un ''Stay Strong Demi.'' per poi urlare e applaudire. Brividi. Erano incredibilmente fantastiche. Poi ci fu di nuovo silenzio. Iniziò a parlare Zayn. 
 
-Vedete molti pensano che lei ce l'abbia fatta solo perchè è famosa, ha tante persone che la amano e la rispettano. Ma non è cosi, ci sono molti esempi di persone comuni che ce l'hanno fatta. Guardate...- 
 
Gli schermi si illuminarono di nuovo. Gente che raccontava pezzi di vita, mostrava le cicatrici raccontando di come si stentivano e di come ne sono uscite. Altri che mostravano loro foto del passato, alcune con vergogna altri con disprezzo, ma ora tutti fieri per esserne usciti. Poi nero. 
 
-Vedete non solo le persone famose possono uscirne da tutto questo, ma anche persone come voi.- Continuò Liam. -E noi ne abbiamo un esempio qui, dietro le quinte. Lei ne è uscita da poco, più o meno un mese. Ha ancora lividi, e fasciature...- 
 
Si fermò nel parlare. Mi guardò. Non voleva continuare e la mia mano non voleva premere la leva per andare in avanti. Feci un gran respiro e poi ecco che andai da loro. Si misero tutti seduti su delle sedie, Niall e Zayn mi afferrarono le mani per darmi forza, mi misero un microfono vicino la maglia e vedendo che gli altri non parlavano continuai io. 
 
-Come stavano dicendo i ragazzi, è da poco che non sono vittima di violenza domestica. Da 32 giorni per la precisione. E' da 32 giorni che cerco di dimenticare tutto, di andare avanti. E' da 32 giorni che sto meglio e che la mia vita sta prendendo una piega diversa. Se mi aveste incontrato 32 giorni fa non avrei saputo dirvi se il giorno dopo sarei stata ancora viva. 32 giorni fa non avrei nemmeno detto che sarei uscita da tutto questo. Ma poi ecco che 32 giorni fa cado. Un buco per strada che non avevo visto. Mi slogo la caviglia, Paul mi accompagna in ospedale e incontro un dottore davvero gentile. Mi fa tutti i controlli possibili ed immaginabili, mi mette il gesso e mi chiede come sto, mi viene a trovare in stanza ogni cinque minuti. Mi ha fatto sentire come se gli importasse di me. Lo ringrazio tutt'ora per questo...- 
 
Raccontai cosa successe quel giorno, senza problemi con un mezzo sorriso sulle labbra. Quella fu la giornata in cui mi sentì felice, nonostante tutto. Poi arrivò la parte difficile da raccontare, il mio ritorno a casa. 
 
-Erano le otto di mattina. Bussai alla porta, mi aprì il colpevole di tutto questo...- 
 
Indicai i lividi, le ferite, il gesso, le fasciature, per far capire. Presi un grosso respiro. La presa di Niall si fece più salda. Volevo contiunare a raccontare, lo volevo sul serio, ma le parole mi si fermarono in gola. Era ancora cosi presente il dolore sulla mia pelle. 
 
-Ce la puoi fare.- Mi sussurò Liam. Da queste parole mi feci forza e continuai. -Mi afferrò il viso, con il suo tocco rude e brusco, privo di amore. Mi baciò contro la mia volontà. Lo pregai di farmi andare da mio fratello più piccolo. Volevo assicurarmi che stesse bene, che non gli avesse fatto del male. Fortunatamente era cosi, nessun livido su di lui. Mi disse che potevo parlarci per un minuto. Sfortunatamente per me andai fuori orario, e cosi mi afferrò per i capelli, e poi mi prese per la vita e mi gettò sul letto come se fossi un ogetto. Mi strappò tutti i vestiti da dosso, mi leccò e morse dapperttutto, scrutò la mia intimità con le dita, mi fece male, molto male. Poi con un gesto netto entrò in me. Urlai dal dolore, piansi. Lo pregai di smettere, gli giurai che non sarei andata più da nessuna parte se lui avresse smesso. Gli avrei fatto anche da schiava. Ma doveva finire quella tortura. Ma lui no, lui continuava, sempre più veloce sempre più forte. Quando il rumore della porta lo fece uscire da me. Ritornando poi in camera più arrabbiato di prima, perchè qualcuno l'aveva disturbato. Io mi ero messa in un angolino della stanza, cercando di farmi il più piccola e possibile, non volevo essere trovata ancora da lui. Ma la cosa, ovviamente, non funzionò lo feci arrabbiare solo di più. Prese la cinta dei pantaloni, iniziò a scagliarmela contro, mi urlò le peggio parole, sentivo che le forze stavano venendo a mancarmi, quando poi la sua furia non fu più contro di me. Aprì leggermente gli occhi e vidi mio fratello sopra di lui che gli dava cazzotti sul volto. Riuscì a dire in suffio ''grazie'' e poi ricordo solo delle voci. Mi ricordo che qualcuno disse a mio fratello ''Smettila è in fin di vita, non andare oltre.'' e mio fratello gli rispose ''Le ha fatto del male, lei è in un angolino ricoperta di sangue. Lui la stava uccidendo!''. Ma non riuscì ad avere altre reazioni. Mi ricordo poi di essermi svegliata in una stanza d'ospedale e quando mi ripresi, mio fratello mi ricordò perchè ero lì. L'avevo completamente rimosso, non ricordavo cosa mi avesse fatto quell'essere. Poi ecco che alla fine del racconto di mio fratello ho ricordato ogni sensazione. Tutto. Cacciai mio fratello, non volevo farmi vedere debole. Loro dovevano e devono pensare che io sono il loro punto dappoggio. Cosi sentì solo un dolce ''Hey'' e delle braccia circondarmi un secondo dopo...- 
 
Guardai Niall e gli sorrisi. 
 
Avevamo tutti le lacrime agli occhi, l'ansia era sparita, il dolore persistente ma più leggero. 
 
-Passarono diversi giorni, e l'unica persona con cui mi sentivo bene non c'era. Ma potevo farcela, c'era la musica con me. Ogni giorno era la stessa storia. Svegliati, controlli, visite dai tuoi fratelli, resta per il resto della giornata da sola, musica, controlli, i tuoi fratelli che venivano a darti la buona notte e a raccontarti la giornata, il cambio delle fasciature e a dormire. La via della guarigione è un po' anche monotonia, però credetemi non sono mai stata più felice di cosi, nel fare sempre queste cose.- Risi e con me tutto il teatro. -Non posso dire che non ho provato ad andarmene, perchè mi sentivo un peso, e Lou ne sa qualcosa..- Risi, con me anche i ragazzi. -Si, ne so qualcosa. Mi hai fatto prendere un infarto quel giorno.- Sorrise squotendo la testa. -Scusami...Stavo dicendo. Ho provato una volta ad andarmene, ma poi fortunatamente mi hanno riportato nel mondo dei vivi, ed ho capito che posso farcela. Che sono forte tanto quanto pensano gli altri e anche di più. Che ho affrontato tutto quello, posso affrontare tanto altro. E, giuro che ho finito, se volete parlare con qualcuno io ci sono. Loro ci sono, Demi c'è. Ogni singolo vostro idolo c'è. Ci sono i vostri i parenti, gli amici. Ci sono molte persone con cui parlare.- -Come vedete qui sui monitor ci sono dei numeri di telefono. Sono tutti di cliniche possono darvi una mano, non esitate a chiamare. Magari potrebbe starci qualcuno di familiare dall'altra parte del telefono. E detto tutto questo, facciamo un grande applauso alla nostra amica Stella, e continuiamo con il concerto! Pronte?!- 
 
Un grande boato arrivò dalla parte del pubblico. Salutai e velocemente andai via dal palco.
 
I ragazzi diedero il meglio di loro stessi, la platea era stupenda. Uno dei concerti più incredibili di tutta la mia vita. 
 
Ero stanca. Le forze stavano venendo a mancarmi. Credo che mi feci pallida, poichè la gente intorno a me mi guardava spaventata, la testa iniziò a girare, iniziavo a vedere sfocato. 
 
-Jake sto per sven...- Ecco che vedevo tutto nero. Ero svenuta. 


 
Spazio scrittrice.
Allora, ecco un altro capitolo.
So che non vi aspettavate nulla del genere,
e sinceramente nemmeno io.
Inizialmente questa doveva essere
una OS però poi 
continuavo a scrivere e scrivere e cosi l'ho divisa in più capitoli.
Mi dispiace tantissimo di aver fatto passare un sacco di tempo prima 
di pubblicare il capitolo, solo che sono stata impegnata con un'altra storia. 
Vi chiedo umilmente perdono. 
E devo ringraziare per delle recensioni che ho avuto.
Sul serio non sapevo cosa dire quando le ho lette.
Grazie mille! 
  
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