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Autore: nausicaa black    20/06/2013    2 recensioni
L’alba a Villa Conchiglia era sempre diversa. Ogni mattina George notava un nuovo colore, una nuova sfumatura, un modo diverso delle onde di giungere a riva. E allora per un attimo, solo per un secondo, sorrideva.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fleur Delacour, George Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Mai fidarsi


L’alba a Villa Conchiglia era sempre diversa. Ogni mattina George notava un nuovo colore, una nuova sfumatura, un modo diverso delle onde di giungere a riva. E allora per un attimo, solo per un secondo, sorrideva. Era l’unico momento felice delle sue giornate. Si lavava meccanicamente, sceglieva dei vestiti a caso e scendeva in cucina a fare colazione, solo.
Bill era partito per l’India due settimane dopo la Seconda Guerra Magica, riprendendo il suo vecchio lavoro di SpezzaIncantesimi. George pensava che non avrebbe dovuto lasciare tutto così, partire come se nulla fosse successo, eppure non lo biasimava. Lui di partire non ne aveva la forza.
Fleur si alzava poco dopo che George usciva per passeggiare sulla spiaggia. Si concedeva ore e ore per ascoltare il rumore del mare, osservava i gabbiani volare nel cielo, raccoglieva conchiglie e le lanciava lontano. Rientrava verso l’ora di pranzo, per consumare un silenzioso pasto con la cognata. Dopotutto, gli sembrava maleducato e triste non farlo.
E poi non era nemmeno così spiacevole. Fleur non diceva nulla, mangiava e basta. Beveva il suo vino francese, e non diceva una parola, rispettosa del silenzio che aveva imposto George fin dal primo giorno che si era trasferito lì.
Gli era sembrata la scelta giusta, stare lontano dalla Tana e dal suo negozio, dalla sua famiglia e dai suoi amici. Almeno per un po’ aveva tutti i diritti di concedersi del tempo solo suo, visto che la persona con cui prima lo condivideva non c’era più. A questo cercava di non pensare, ma era impossibile, non quando il colore del mare era uguale a quello dei suoi stessi occhi.
Dopopranzo Fleur si concedeva un caffè, mentre George si sedeva in camera sua e aspettava la sera, lo sguardo fisso fuori dalla finestra a osservare il cielo che cambiava colore, aspettando il momento in cui il blu diventava arancione per poi spegnersi definitivamente.
Quel giorno nulla presagiva che sarebbe successo qualcosa di diverso, nell’ormai solida routine di Villa Conchiglia. Ma d’un tratto George sentì bussare alla porta, si girò lievemente osservandola di sbieco, come se fosse un’allucinazione. Senza aspettare risposta, Fleur entrò con un vassoio in mano.
“Mi chiedevo se ti andava un café e dei macarons?”,gli disse con un sorriso, poggiando il vassoio sulla scrivania. George la guardò, smarrito.
“Disciamo che lo prondo come un sì”, continuò Fleur, versando il caffè nelle tazze. “Un cucchiaino?”, gli chiese ancora. Lui annuì. Gli porse la tazza, appoggiandosi poi alla scrivania e tirandosi i capelli argentei all’indietro.
George si sentiva osservato. Continuava a tenere gli occhi fissi alla finestra, ma si sentiva Fleur addosso, come se lo stesse toccando, mentre lei era distante almeno due metri. Un brivido gli scese lungo la schiena.
“La smetti?”, sbottò all’improvviso, girandosi di scatto verso di lei. Fleur posò la tazza e incrociò le braccia.
“No.”
Sì avvicinò piano, ondeggiando i fianchi come solo lei sapeva fare. O meglio, come una Veela. Gli si mise di fronte, prendendogli il mento tra indice e pollice. Lo costrinse a guardarla.  Senza mai staccargli gli occhi di dosso, si sbottonò la camicetta di seta, scoprendo le sue forme delicate, un reggiseno di pizzo rosa antico. Lasciò cadere l’indumento, prendendo la mano di George e portandola all’altezza del suo cuore.
“Tu me lo ricordi”, sussurrò. Il cuore le batteva fortissimo. Era sbagliato quello che stava succedendo, oltre che ingiusto. Dopotutto era sua cognata, la moglie di suo fratello! Era un doppio tradimento!
“Non pensare a Bill, ora”, continuò lei, come se glielo leggesse negli occhi “baciami”.
Si sedette a cavalcioni sopra di lui, accarezzandogli i capelli. Fissò il suo sguardo per un tempo che gli parve infinito, poi si avventò con forza sulle sue labbra, come una furia. Fleur aveva il sapore dei pasticcini alle rose che aveva mangiato al suo matrimonio. E fu questo che lo fermò. Con delicatezza la staccò da sé, guardandola fisso negli occhi.
“Fleur questo non è giusto. Io non posso sostituire Bill”, le disse con un sorriso gentile.
“Bill no, ma Fred sì”.
Mai fidarsi del silenzio.





Angolo Autrice

Ogni tanto ritorno. Salve a tutti se ancora vi ricordate di me, benvenuti per chi sfortunatamente non mi aveva mai letto.
Questa è una storia che scrissi per il concorso Two days two weeks - flash contest. Mi classificai prima nel turno di questa storia e prima anche nella classifica generale. Ringrazio ancora la giudicia e vi lascio col suo giudizio. Tornerò in questi giorni a pubblicare le altre fanfiction che hanno partecipato al concorso, ma non è escluso che scriverò qualcosa di nuovo... Chissà...
Vi abbraccio.
nausicaa black



Mercoledì 14 novembre – Mai fidarsi

10 punti e primo posto.
Questa-storia-è-stupenda, davvero, infatti ti ha fatto prendere il massimo. Non starò qui a dirti che la grammatica è perfetta, perché vorrebbe dire svalutare questa fic; non è su questo che voglio soffermarmi, ma su quanto tu sia stata brava a inserire elementi di estrema originalità nei pacchetti che ti ho assegnato. La coppia George/Fleur è originale di per sé, ma il fatto che alla fine si scopra che lei avesse una relazione anche con Fred ti lascia sorpresa, è un elemento di certo inaspettato. Le descrizioni di Villa Conchiglia e dei comportamenti dei vari personaggi sono fantastiche, leggendole sembra quasi di seguire una musica di sottofondo.
   
 
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