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Autore: A_lone_sinner    20/06/2013    6 recensioni
Questa è una storia antica, davvero antica…
Narra di un amore fatato, nato ed appassito in un giardino, racconta di un puro sentimento ostacolato dalla guerra.

Una storiella che ho scritto un bel po' di tempo fa e che mi è venuta voglia di pubblicare, spero vi piaccia!
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fiorisci per me


Questa è una storia antica, davvero antica…
Narra di un amore fatato, nato ed appassito in un giardino, racconta di un puro sentimento ostacolato dalla guerra. Sbocciato tra le verdi colline siciliane… In un’era dove le relazioni erano ancora colorate e fresche come le rose e non monocromatiche ed aride come la steppa... Quando nulla era dato per scontato e non si giocava con le persone solo per passatempo… Quando ci si conosceva alla luce del sole e non dietro uno schermo... Quando vedersi era importante e si parlava faccia a faccia…

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Correva l’anno 1800, in una grande proprietà nelle campagne siciliane era stata costruita una possente villa, in pietra e legno. Il suo proprietario era stato un grande magnate del commercio ed, essendo molto anziano e prossimo alla morte, amava trascorrere il pomeriggio seduto nel giardino. La sera prima di rientrare ammirava il tramonto e parlava alle sue amate piante. Così il sole, per farlo sentire meno solo durante l’inverno, con uno dei suoi raggi d’oro purissimo baciò il giardino; rendendolo magico. Gli alberi e i fiori e i cespugli erano sempre fioriti e carichi di frutti: come se fossero immersi in una perenne primavera. Il più bello in assoluto era un albero di melagrane, era anche il più particolare: possedeva una coscienza propria e, sacrificando uno dei suoi succosi melograni, poteva assumere le sembianze di un essere umano. Era anche l’unico albero ad avere un nome, si chiamava Gramigna. Era stato deciso da Peppino, il giardiniere: quando, dopo una gelata, il melograno era stato il primo a rifiorire più rigoglioso di prima. Esattamente come la gramigna, anche se ti accanisci ad estirparla ricrescerà più forte di prima. Peppino allora aveva impresso il nome sul tronco del melograno e da allora tutti lo conoscevano così. Passarono gli anni, e, molti decenni dopo, la casa venne acquistata da un notaio e la sua famiglia

Avevano ben sei figli, tra cui un bellissimo diciassettenne: Fortunato, che amava moltissimo leggere steso sotto le fronde del Melograno. Il passatempo preferito di questi era stare a guardare quel ragazzo dagli occhi color foglia e i capelli scuri come la notte. Un giorno il livello del suo amore per il ragazzo diventò così alto che lo volle incontrare, quindi sacrificò uno dei suoi frutti più succosi e apparve nelle sembianze di una ragazza di all’incirca quindici anni. Aveva gli occhi rossi come il succo della melagrana da cui era nata e lunghi boccoli bronzei. Vestita di un lungo abito smeraldino calzava delle delicate scarpette di petali aranciati. Erano circa le dieci della mattina e a quell’ora Fortunato era con il maestro ad imparare ad essere un giorno come suo padre. Sedette sull’erba  e, nell’attesa, si addormentò. Passarono molte ore e, quando il sole cominciò a calare per riunirsi all’orizzonte, Fortunato arrivò con il suo fedele libro sottobraccio.  Notò la ragazza e vedendo il suo viso dormiente se ne innamorò. Mentre era intento ad osservare un’ignara Gramigna quest’ultima aprì gli occhi ed arrossì di botto. Fortunato rise e si presentò, la ragazza del Melograno aprì la bocca per rispondere ma non ne uscì alcun suono. Gramigna la richiuse di scatto e si coprì le labbra rosa con le mani. Fu assalita dal terrore: lei non aveva voce e, oltretutto, non sapeva parlare, di umano aveva solo l’aspetto. Il giovane guardò prima l’albero alle loro spalle e poi la ragazza, infine il suo viso si illuminò come se avesse capito qualcosa di molto importante. Improvvisamente chiese :- Tu sei il Melograno, ho ragione? - Gramigna sorrise ed annuì, dopodiché indicò la scritta impressa sul tronco “Gramigna” . Fortunato sorrise ancora e replicò :- Hai un bellissimo nome, mi piace tanto. - La ragazza arrossì di nuovo e Fortunato rise. Dopo un po’ anche sul viso di lei si aprì un sorriso dolcissimo: era appena cominciato il loro sogno d’amore.

Passarono tre anni e Fortunato dovette partire per la guerra, era l’anno 1915. Prima di abbandonare l’uscio di casa, il figlio del notaio bussò sul tronco di Gramigna e, quando lei apparve, la baciò e le disse addio. Passarono tre inverni, durante la primavera del quarto anno i commilitoni di Fortunato portarono la notizia che questi era perito in trincea. Quando Gramigna sentì ciò si sentì tanto male che cominciò ad appassire. Passarono i mesi e durante una gelida notte invernale, sotto la pioggia battente, il Melograno sentì bussare sul suo tronco. Era Fortunato, aveva la febbre altissima ed era ferito, e nel vedere le foglie della sua amata tutte gialle e i frutti anneriti una lacrima perlacea solcò il suo viso abbronzato. Combattendo il senso di debolezza e vertigine dovuto al febbrone chiamò a gran voce la ragazza, pregando perché lo sentisse, :- Gramigna! Gramigna! Ti prego esci! -  Lei era reticente, ma permise alla speranza di aprire una breccia nel suo cuore e apparve seduta su un ramo. Fortunato trovò, non si sa come, la forza di sorride e dire :- Te ne prego, fammi godere un’ultima volta del tuo dolcissimo sorriso, trovane la forza, fiorisci per me. - Il viso di Gramigna sbocciò in un sorriso dolcissimo e, in contemporanea, sopra la testa del suo amato nacque una gemma che si trasformò presto in un fiore e poi in un frutto contornato da tre foglie verdi. Fortunato carezzò delicatamente l’incisione sul tronco e, chiudendo gli occhi con un sorriso beato in viso, spirò.

Il giorno dopo i familiari del ragazzo lo trovarono appoggiato al suo amato albero di Melagrane, ancora con il sorriso sulle labbra. Sopra il suo capo penzolava l’unico frutto non appassito dell’albero. Da quel giorno quel Melograno non fiorì più, ma si dice che se ti siedi sotto le sue fronde nella sere d’estate al chiaro di luna puoi ancora sentire la storia dei due innamorati, raccontata dal dolce mormorio delle sue foglie smeraldine.
Ora vi confesso un piccolo segreto: il Melagrano è a casa mia. E questa storia me l’ha raccontata proprio lui…




Beh, buonasera :)
Un bel po' di tempo fa ho scritto questa storiella e stasera boh? Mi è venuta voglia di pubblicarla. Spero vi sia piaciuta, perche non mi lasciate un commentino? Leggere i pareri è sempre bellissimo, e se non lo fate non vi mangio mica (tranquilli, se non lo fate non vi mangio lo stesso... Forse ;p)

Baciottoloni,
NutAndBoltSet
   
 
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