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Autore: Phoenix Seven    20/06/2013    3 recensioni
Harry insieme agli inseparabili Ron ed Hermione, formano un'indissolubile trio che ha vissuto una marea di avventure... ma dal sesto anno in poi, da quando i nostri amici raggiungono l'età di 17 anni si unirà al gruppo una quarta persona.... il resto lo scoprirete solo leggendo...una storia romantica ma non priva di colpi di scena. Una storia da seguire col fiato sospeso dagli sviluppi imprevedibili.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Un misto di curiosità e invidia attraversava la mente di tutti i Grifondoro, mentre i tre ragazzi e un sempre più agitato Harry in braccio al mezzo gigante si recavano verso la capanna di quest’ultimo.
Dean nervoso disse – “Ma perché Potter, ogni volta fa tutte queste scene? Non mi sembra di averlo colpito molto violentemente!”
Seamus calmo disse -  “Forse si è spaventato?!”
 Dean divertito ma arrabbiato – “Perché poi la McGranitt e Silente gli permettono sempre tutto? Quei due vecchi bacucchi non me la contano giusta!”
Lavanda divertita rispose –“Avete visto quella strega della Granger come lo guardava? Il povero Ron, non si accorge che i suoi due migliori amici, gliela fanno davanti gli occhi!?”
Calì seria disse – “Mi spiace anche per Ginny. Si vede, che è davvero innamorata ma non è per nulla ricambiata!”
Lavanda ridendo disse – “E’ patetica! L’hai vista sull’orlo delle lacrime che tentava di spiegare tutto a quell’ ignorantone di Hagrid! Solo la Weasley, poteva pensare una cosa del genere. Dean, ma cosa diavolo ci trovate in lei?”
Dean stava per rispondere quando uno stizzito Neville disse – “Volete riflettere, prima di sputare sentenze? Harry, non si è sentito bene! Se aveste guardato Ginny, Ron ed Herm, avreste notato che è anche grave! Non  avete visto lo sguardo preoccupato della McGranitt? Smettetela una buona volta!”
Dean stizzito disse –“ Neville finiscila tu, di fare l’avvocato delle cause perse! Potter è vivo! Semplicemente, ha solo avuto paura di me! Ammettiamolo! Ha pensato così, di inscenare questa farsa! Che ipocriti, però quei tre, che lo hanno aiutato! Vero, Lavanda?”
Neville rosso per la rabbia rispose – “Siete voi gli ipocriti! Credete, che Harry  non avrebbe voluto avere con sè i suoi genitori? Oppure, a me non sarebbe piaciuto che i miei, sappiano che sono loro figlio? Sapete cosa significa? Cosa si prova? Vi divertite sulle sofferenze degli altri!? Io, non posso paragonarmi ad Harry! Ne voglio farlo! So, di non essere alla sua altezza! Di non avere la sua grinta e forza d’animo, ma è un esempio per me, oltre che un ottimo amico. È grazie a lui, se so schiantare qualcuno o difendermi. Inoltre, è fortunato ad avere Ron ed Herm, così fedeli, che lo seguono come cagnolini. Una volta, ho provato a mettermi contro di loro e non è stato piacevole! Purtroppo, i guai seguono Harry. Sono attratti da lui come una calamita attrae gli oggetti metallici. Non dimentichiamo, Ginny! Lei, secondo me è la ragione per cui Harry, non si arrende al suo destino! Non ho mai visto due persone più unite e innamorate di loro! Sembrano una solo persona! Dean, osservali e vedrai che ho ragione! Ginny, morirebbe per Harry e lo stesso farebbe lui per Ginny.”

Neville, non capisco dove vuoi arrivare con queste tue insensate parole. Sembra che stai delirando! Vuoi sentirti dire da me, che Harry è il ragazzo ideale per la ragazza di cui sono perdutamente innamorato? Mai! Preferisco, che Harry muoia, anziché vederlo ancora con Ginny! Lei, doveva essere ancora mia! Avremmo dovuto avere già una decina di figli, invece Harry si è dovuto intromettere! Harry, goditi questi momenti di gloria, perché molto presto, raggiungerai i tuoi genitori!

Dean infuriato disse – “Nevillle, Ginny sarà di nuovo mia con o senza il suo consenso! Andiamo Seas”. I due ragazzi si avviarono seguiti dal resto della casa. Neville, rimasto solo guardò verso la casa di Hagrid.
Nel frattempo, nella casa del mezzo gigante, Harry steso sul divano si agitava e sudava. Ginny, che era al suo fianco, gli stringeva la mano, preoccupata. Ron ed Hermione si guardavano a vicenda tesi e allarmati anche loro, mentre Hagrid, stava mettendo su una grossa pentola con dell’acqua.
Intanto, nella tenuta dei Malfoy, Voldemort e i suoi fedeli Mangiamorte erano seduti in riunione, quando l’Oscuro Mago alzandosi tranquillamente disse –“Lucius! Tiger! Portate al mio cospetto i nostri due “ospiti”. Codaliscia, porta qui, anche il nostro  “vecchio amico”. Severus, abbiamo del Veritaserum? Mi spiacerebbe enormemente ricorrere alle maniere forti. Oggi, voglio solo parlarci con i nostri amici e deduco che collaboreranno, se vogliono rivedere il sole!”
Severus Piton, serio disse – “No, Oscuro Signore! Mi mancano alcuni importanti ingredienti per prepararlo! Non ho potuto prenderli dalle mie scorte ad Hogwarts, in quanto Silente, ultimamente mi sta un po’ troppo spesso con il fiato sul collo. Temo che sospetti qualcosa!”
Voldemort sghignazzando – “Lo stai sopravvalutando, Severus! Quello al contrario di ciò che pensano gli altri, non è per niente un grande mago ma uno stolto che si crede grande. Presto, Albus Silente se la vedrà con il grande Lord Voldemort! Di lui non resterà nemmeno il ricordo! Vorrà dire, che avremo le nostre informazioni con il consueto metodo. Oggi ero in vena di magnanimità, ma il Destino ha deciso diversamente!”
Mentre tutti i Mangiamorte si sbellicavano dalla risate, Voldemort li zittì e fece segno di avvicinarsi a Lucius Malfoy e Tiger che avevano sotto il tiro delle loro bacchetta due persone. La prima, era un vecchio uomo dai capelli grigi e gli occhi castani e sul volto aveva varie ferite. Un chiaro segno, di continue e atroci torture. Era il costruttore di bacchette, Garrick Ollivander. L’altro, anche esso con i capelli grigi e lunghi e più vecchio dell’altro e nelle sue stesse condizione. Era Gregorovich, il fabbricante di bacchette bulgaro.
I due artigiani vennero fatti inginocchiare davanti il Mago Oscuro, che li guardava sghignazzando e disse – “Devo concedervelo, siete coraggiosi! Ma anche molto sciocchi! Sapete che io posso uccidervi come e quando voglio! Se collaborate, vi risparmiate inutili sofferenze. Terrò conto del vostro aiuto, non temete! Da chi iniziamo? Prima gli stranieri! In Inghilterra, ci siamo sempre distinti per la nostra ospitalità!”
Con un leggero movimento della sua bacchetta, tolse il nastro dalla bocca di Gregorovich e con la sua solita fredda voce proseguì – “Vecchio, allora dimmi dove è la bacchetta di Sambuco? So che è stata in tuo possesso! Dove è … Adesso?!”
Gregorovich timoroso disse – “Non lo so! Non la ho più! Mi è stata rubata!”
Voldemort lo guardò e alzando la bacchetta disse “CRUCIO”.  Il povero mago si contorceva a terra mentre Voldemort godeva di tanta sofferenza. Dopo una decina di minuti, sospese il trattamento e riprese – “Rubata? Bene! Da chi? Ricorderai il suo volto?”
L’anziano costruttore in un sussurro rispose – “Era un ragazzo scheletrico, dagli occhi infossati. Mi sembra che si chiamasse Grindelwald!  Gellert Grindelwald!”
Voldemort felice disse – “Un nome che ho già sentito! Ma non riesco a ricordare dove? Suppongo, che tu non sappia dove trovare questo maghetto da strapazzo. Cosa può saperne un umile costruttore di bacchette, vero?! Devo, tuttavia riconoscere la tua bravura nella costruire le bacchette! Ti offro una speranza di salvezza! Puoi fabbricarmene un’ altra uguale? Qualsiasi cosa, ti serva per crearla, i miei fedeli mangiamorte te la procureranno!”
Gregorovich sorpreso ma timorosamente disse – “Non potrei farlo! La bacchetta di Sambuco è così potente perché è unica! Poi, anche se potessi crearne una simile, non ti consegnerei mai una bacchetta tanto potente!”
Voldemort, sghignazzando disse – “Sei un povero stolto, Gregorovich! Grazie, lo stesso!” Alzando la sua bacchetta disse “AVADA KEDAVRA”. Partì subito un raggio di luce verde, che colpì il vecchio mago, facendolo strabuzzare a terra, esanime.
Harry, come se stesse vivendo la scena dal vivo. Nell’istante in cui era partito l’anatema aveva gridato – “No! Fermati…!” Ginny, preoccupata gli stringeva la mano e guardava Ron ed Hermione anche loro tesi. Hagrid, che aveva messo il the nelle tazze, tentò di far allontanare i ragazzi e disse – “Ci venite qui? Harry sta bene! Deve solo finire il contatto con V- Vold. Beh, avete capito! Poi, vi ci dirà tutto! Tranquilla, Ginny! Fidati di me!”
Ginny sorridendo disse – “Lo so Hagrid, che Harry sta bene! Ma voglio che senta che gli sono vicina anche in questi momenti.” Gli accarezzò la guancia e vi posò un leggero bacio.
Hagrid sorridendo rispose – “Ginny, ci sei davvero innamorata di Harry! E il nostro amico non se ne era accorto! Voi due, vi ci venite a prendere il the? Mi sa che me lo farete prendere da solo!”
Ron ed Hermione contemporaneamente dissero – “Tra poco, Hagrid. Non appena Harry, la smetterà di agitarsi!”
Contemporaneamente a casa Malfoy, Voldemort avvicinatosi a Ollivander disse – “Ora a noi due. Prima, però ci tengo a tranquillizzarti. Non è ancora arrivata la tua ora. Mi occorri, ancora vivo! Voglio sapere, come faccio ad uccidere Harry Potter? Per una sfortunata coincidenza, le nostre bacchette possiedono … lo stesso nucleo! Possiamo ferirci … , danneggiarci … ma non ucciderci.”
Ollivander,  tranquillamente disse – “Non so come puoi ucciderlo! Sicuramente, non con un’altra  comune bacchetta. Sai, che non ti ubbidirebbe. È la bacchetta a scegliere il mago e non viceversa. Non avresti difficoltà se avessi la bacchetta di Sambuco. Oppure …”
Voldemort incuriosito – “Oppure, cosa vecchio?!” gli puntò la bacchetta alla gola.
Ollivander tacque e Voldemort alzando la bacchetta disse “CRUCIO”. Il vecchio costruttore, si contorceva a terra e urlava. Dopo dieci minuti, Voldemort interruppe il trattamento e riprese – “Allora, cosa mi stai nascondendo? Parla o vuoi che continui? Non ho nessuna fretta e posso continuare, finché non avrai esalato l’ultimo respiro. Se non ti decidi a parlare!”
Ollivander, rimase un attimo in silenzio indeciso se parlare, poi fattosi coraggio disse – “Si dice che la bacchetta di Sambuco non è la più potente. Per essere davvero imbattibile, occorre la bacchetta di Merlino, che per coincidenza sia la “gemella” di quella di Sambuco. Ma non si sa se esiste davvero, in quanto nessuno l’ha mai vista ne avuta. Se esiste, solo Merlino, sa dove l’ha nascosta. Questa deve fondere in sé i nuclei delle due bacchette per poter controllare il potere finale delle sette pietre dell’arcobaleno o del bene supremo. Ma è solo una leggenda! Non montarti la testa In quanto altri prima di te hanno provato e tentato questa ricerca, ma hanno miseramente fallito, trovando la morte. Devi trovare come sconfiggere il ragazzo diversamente!”
Voldemort soddisfatto disse – “Bene, Ollivander! Ti avevo promesso, che non ti avrei ucciso, perché mi occorrevi vivo! Io mantengo sempre la parola! So, che mi tornerai utile molto presto! Lucius, riportalo nelle segrete!”
Lucius Malfoy, ubbidì agli ordini mentre la voce fredda di Voldemort riecheggiò nuovamente – “Codaliscia, conduci da me il nostro amico!”
Peter Minus si avvicinò trascinando con sé un altro uomo più alto di lui, dai neri capelli lunghi e dalla barba del medesimo colore. Si trattava di Igor Karkaroff.
Voldemort piegandosi per guardarlo in faccia disse – “Visto che “morivi” dalla voglia di vedermi e parlarmi, ma non ti decidevi mai a venirmi a trovare, ci ho pensato io! Sappi, che non sono arrabbiato con te per il tuo tradimento o il tuo patetico tentativo di fuga, al mio ritorno. Come se potessi sfuggirmi, Igor! Vuoi tornare dalla parte mia o continuare a far parte dei perdenti? Sai, che generalmente, non offro mai due opportunità. Tuttavia, con te potrei far un eccezione! Avere Durmstrang, dalla mia parte non mi spiacerebbe.”
Igor Karkaroff sapeva che il suo destino era già segnato e non rispose. Voldemort, allora ridendo puntò la sua bacchetta e disse “AVADA KEDAVRA”. Il solito raggio verde, uscì dalla bacchetta uccidendo l’uomo, senza dargli il tempo di provare a difendersi.
Voldemort, sibilando, disse – “Nagini, amica mia! La cena è servita!” Mentre il grosso rettile, strisciando si avvicinava ai due corpi esanimi, Voldemort con la sua atona fredda voce riprese – “Augustus, recati a Durmstrang e comunica la spiacevole dipartita del caro Igor, per un incurabile malattia. Presentati come un suo fratello, e che dall’anno prossimo, sarai il nuovo preside della scuola. Per ora, sarai un semplice inquisitore supremo.
Quanto a voi altri, tutti indistintamente tranne Bellatrix, Rodolphus, Lucius, Tiger, Antonin e Severus, sparpagliatevi e trovatemi quel tale Grindelwald. Portatemelo qui, vivo!
Severus, tu torna ad Hogwarts e cerca di scoprire se Silente sa qualcosa sulla leggenda che ci ha detto Ollivander e cosa c’è di vero.
 Bellatrix, Rodolphus, Lucius e Tiger voi verrete con me!”
Uno ad uno i mangiamorte, sparirono per eseguire gli ordini del loro padrone, lasciando presto nel totale silenzio, il castello Malfoy.
Intanto nella capanna del mezzo gigante erano arrivati anche Silente e la McGranitt. Harry, aveva smesso di agitarsi e sudare. Improvvisamente, come se si fosse risvegliato da un coma, aprì gli occhi e si girò verso la fidanzata sorridendole.
Harry tranquillo e accarezzando la mano di Ginny, nella sua disse – “Sto bene tesoro, non preoccuparti! Devo parlare con Silente, però!”
Silente seduto al tavolo con la tazza di the disse – “Harry, qualsiasi cosa devi dirmi, penso puoi anche riferirmela dopo una bella calda tazza di the e domani a Grimmauld Place in riunione. Stasera, voi quattro vi recherete lì, attraverso una passaporta. Credo che abbiate bisogno di un meritato riposo. Minerva, vai a comunicare agli altri Grifondoro, che Harry sta bene e si è ripreso!” I quattro ragazzi si andarono sedere per bere l’enorme tazza di the. Nessuno osava proferire parola.  Ginny, Ron ed Hermione guardavano preoccupati Harry.
Improvvisamente, Silente avvicinandosi con uno stivale marrone e rattoppato disse – “Ragazzi, venite qui! Toccate questo stivale contemporaneamente. Altrimenti rischiate di trovarvi altrove!”
I quattro ragazzi, si presero per mano e toccarono lo stivale. Immediatamente, sentirono come se venissero risucchiati in un vortice, e si trovarono a Londra, in Grimmauld Place. Tutto ciò, era avvenuto sotto gli occhi di un ragazzo, Dean Thomas.
Dean senza farsi vedere, tornò di corsa nella torre di Grifondoro. Nervoso disse agli altri – “Ragazzi, Silente e la McGranitt ci hanno preso in giro. Potter stava bene! Insieme ai suoi fedeli amici e Ginny, toccando uno strano  stivale sono spariti! Ho ragione a dire che sono i cocchi del preside? Soprattutto, Potter! Neville, credi ancora che Potter sia un esempio da seguire?”
Neville calmo disse – “Ti ricordo, che dovevano assentarsi per motivi strettamente legati alla scuola . Silente lo ha detto oggi pomeriggio!”
Dean infuriato ribatté – “Quali, sarebbero questi motivi, che noi non sappiamo? Perché proprio loro quattro? Io andrò a denunciarlo alla Umbridge! Se il ministero sa ogni cosa, vorrà dire che è una cosa lecita, in caso contrario è ora che cambino le cose in questa scuola! Andiamo Seas!”
Neville stava per fermare i due ragazzi quando si bloccarono vedendo entrare la McGranitt e Silente in persona.
La McGranitt severa disse – “Signor Thomas, Signor Finnigan dove volevate andare? Sapete che cinque minuti fa è scattato il coprifuoco? Volete che tolga punti alla vostra casa?”
Dean e Seamus abbassarono la testa colpevolmente. Neville curioso disse – “Scusi professoressa, come sta Harry? È in infermeria, adesso?”
Dean malignamente disse – “Neville, non ti diranno mai che Harry e compagni sono fuori! Nonostante, come ci ha appena ricordato la professoressa, è iniziato il coprifuoco. Hanno la protezione del preside in persona!”
Silente, calmo, sorprendendo tutti disse – “Noto, Dean, con non poco rammarico, che il tuo astio nei confronti del tuo compagno Harry Potter, non è per niente diminuito, nonostante le mie parole odierne. Consentimi di dirtelo, secondo me ingiustificato! Non si può ordinare al proprio cuore chi amare o costringere qualcuno a farlo. Inoltre, quando ci si trova ad affrontare ogni giorno la morte non è facile convivere con un tale peso. Riveda le sue convinzioni! Non posso credere, che il cappello parlante, abbia sbagliato, anche con lei, lo smistamento! Tuttavia, state tranquilli. Harry sta bene! È stato accompagnato, dai suoi amici, al San Mungo, solo per scrupolo e  per qualche ulteriore specifico controllo, attraverso una passaporta creata da me. In quanto, come sapete è impossibile smaterializzarsi entro i confini di Hogwarts. Bene, ora tutti a nanna! Ci vediamo, domani al banchetto!”
Silente e la McGranitt se ne andarono e lentamente ognuno di loro raggiunse i propri dormitori. Dean si bloccò sulle scale, guardando verso il ritratto della signora Grassa, da dove erano usciti i due professori, mentre Seamus e Neville lo guardavano.

“Silente, mi deve aver visto fuori dalla casa di Hagrid! Però, non ha detto niente alla McGranitt! Ho rischiato l’espulsione! Cosa strana, non era arrabbiato anzi mi ha trattato con dolcezza! Come, diavolo fa sapere che io ce l’ho con Harry a causa di Ginny? Forse sto sbagliando davvero! Appena potrò, devo parlare con Harry! Che stupido, che sono volevo andare dalla Umbridge, a denunciare Silente! Senza di lui, la scuola sarebbe diversa e in costante pericolo!”

Intanto a Grimmauld Place, i quattro ragazzi pensarono intensamente alla casa nascosta tra il numero 11 e  il 13. Improvvisamente, ecco spostarsi le due case e comparire al centro la sede dell’Ordine, nonché casa di Harry e Sirius. Harry bussò al campanello ma nessuno sembrava venir aprire. Suonò nuovamente, e ad aprire la porta, venne un assonnato e innervosito Kreacher.
Kreacher disse – “Chi mai verrà ora a scocciare? Anche noi, elfi dobbiamo riposare!” aprendo la porta rimase stupito e subito si inchinò e disse – “Buonasera, padron Harry! Buonasera, anche a lei padroncina Ginny! Sera anche ai signori Ron  ed Hermione! Entrate, Kreacher, va a chiamare padron Sirius!”
Harry annuì al saluto dell’elfo e andò a sedersi sopra al divano con la fidanzata e gli amici. Ognuno di loro in preda a mille dubbi e preoccupazioni.

“Miseriaccia, questa riunione improvvisa dell’Ordine non mi fa stare tranquillo. Inoltre, Harry ha appena avuto uno dei suoi attacchi. Ma, perché non ce ne ha parlato? Perché ha subito chiesto di Silente?! Credo,  che questa volta, siamo in gravissimo pericolo! Per le mutande di Morgana, come vorrei sapere cosa sta succedendo! Amico, cosa ci stai nascondendo?”

“Gin sta cercando di intuire dagli occhi di Harry cosa ha visto, ma sembra che anche lei non ci riesce. Harry, sta celando bene ogni cosa! Sicuramente, non sono cose piacevoli, dal momento che non ce ne ha parlato e voleva subito discuterne con Silente. Vuole protegger Gin. Ma, crede davvero che lei non farà di tutto per stare con lui ugualmente? Combatterebbe Voldemort, al suo fianco, se occorresse! Harry, dicci qualcosa! Abbiamo diritto a sapere! Se dobbiamo combattere, dobbiamo saperci difendere! Nessuno, di noi tre ti lascerà solo! Sai che il mio, Ron è la tua ombra! Ricordati, noi quattro siamo imbattibili!”

“Tesoro, cosa hai visto prima? Cosa sta escogitando Voldemort? Questa volta ti agitavi molto di più. Spesso mi stringevi la mano più forte dell’altra volta. Perché, hai subito chiesto di Silente? Sai, che non sopporto il non riuscire a leggere nei tuoi occhi! Perché sei così ermetico? Mi sto preoccupando! Smettila, di fare l’eroe e di volermi proteggere ad ogni costo! Io ti seguirò, fino alla morte e anche oltre! Siamo un’unica realtà! Se uno dei due dovesse morire, inevitabilmente muore anche l’altro!”

“Chissà se ciò che Ollivander ha detto a Voldemort, ha un qualche fondamento? Silente, cosa sa di tutta sta storia? Si tratta davvero, solo di una leggenda? Innanzitutto, dobbiamo liberare Ollivander! Ma Voldemort, Bellatrix e gli altri tre mangiamorte dove staranno andando? Scusatemi amici, se non vi ho ancora detto niente, ma devo capire bene prima cosa c’è di vero in tutto questo. State tranquilli, non vi nasconderò niente! Ron ed Herm, vi dirò della profezia che si è rotta l’anno scorso! Nessuno lo sa! Neanche Voldemort! Gin, tesoro, non so se sopporterai mai una notizia come quella della profezia! Quello, che voglio è non vederti soffrire e stare male per colpa mia. Sei tutta la mia vita!”

In quell’innaturale silenzio, Ginny timorosa disse – “Amore, ci dici cosa hai visto prima? Qualsiasi cosa sia, l’affronteremo tutti insieme!”
Harry preoccupato e abbracciandola disse – “Domani, in riunione saprete ogni cosa. Prima, devo parlare di alcune cose, con Silente!”
Ron infuriato e imbronciandosi disse – “Perché vuoi parlarne prima con Silente? Vuoi lasciarci fuori? Pensi che non potremmo esserti di aiuto? Non è vero?!”.
Harry calmo disse – “No! E’ solo, che ho bisogno di chiedere prima a Silente alcune cose! Vi prometto, che vi dirò tutto. Non lo ho sempre fatto?”
Ginny annuì e gli diede un bacio sulla guancia ed Hermione sorridendo rispose – “Ok, Harry! Aspetteremo, sai di poter sempre ,contare, su di noi. Ron, togli quel muso!” diede un bacio intenso al fidanzato e lo stesso fecero gli altri due.
In quel momento arrivò un imbarazzato Sirus – “Hem… hem! Scusate!”
Harry si allontanò dalla fidanzata e corse ad abbracciare il padrino. Sirius, commosso subito ricambiò l’abbraccio e poi fu la volta di Ginny, Hermione e Ron.
Harry e Ron tornarono a sedersi sul divano, abbracciando le rispettive fidanzate mentre Sirius prendeva posto su una poltrona a fianco e disse – “Silente, non mi ha avvertito di questo vostro arrivo prematuro? La riunione non è domani?”
Harry titubante rispose – “Si, ma credo che abbia optato di mandarci qui prima perché …”
Ginny, stringendo la mano del fidanzato terminò la sua frase – “Harry, ha avuto un incontro telepatico molto ravvicinato con …”
Sirius allarmato disse – “Voldemort? Harry cosa hai visto? Che succede?”
Ron leggermente adirato disse – “Non vuole dircelo! Ha detto che domani in riunione ci dirà tutto. Deve prima parlarne con Silente. Evidentemente, deve chiedergli il permesso, se può parlarcene o no. Mi sto leggermente infastidendo di questa situazione. Prima eri tu … il bersaglio di Tu Sai Chi, ora potrebbe uccidere chiunque di noi!”
Hermione preoccupata per la piega della discussione disse – “Calmati, tesoro! Harry, non avrebbe motivo di nasconderci qualcosa! Sa, che lo scopriremo, comunque! Se, è così restio a parlarne, avrà le sue ragioni!”
Ginny corse in aiuto dell’amica e disse – “Si, Fratellino. Se non fossi la sua ragazza. Sarei gelosa di te. Passa più tempo con te che con me, tra poco!”
Ron arrabbiato disse – “Stai zitta Ginny! Qualsiasi cosa, ti dice Harry, per te è oro colato! Non oseresti mai, metterti contro di lui! Se vuoi saperlo, non dovresti far parte dell’Ordine! Sei minorenne, e hai ancora la traccia addosso! Sei l’anello debole della catena! Ci farai uccidere tutti! Dobbiamo solo sperare, che Tu Sai Chi o i suoi mangiamorte non scoprano niente.”
Ginny era sull’orlo delle lacrime incapace di rispondere.

“Non pensavo che per Ron e quindi il “golden” trio io sono solo un peso. Ron, deve aver ragione, perciò il “mio” Harry, non ha detto niente. Vorrebbe, ma ci sono io! Forse è meglio che mi allontani da loro e lasci per sempre Harry. Non so, se troverò mai il coraggio di farlo, però!”

“Spero di non aver esagerato a dire quelle cose a Ginny e che lei mi possa perdonare un giorno! Devo in qualche modo smuovere Harry! Vediamo, se per difendere Ginny, dirà qualcosa. Lo conosco bene! Basta, che colpiscano Ginny, e Harry perde la sua solita calma! E se avesse letto la mia mente? Io sono la tua spalla amico! Devi dirmi cosa hai visto!”

“Amore, sei stato astuto, ma non credo che la tua mossa, ottenga il risultato sperato! Harry, non ci dirà niente! Per lo meno, non davanti a Gin! Anche se, dubito che tema solo per la sua incolumità! Le motivazioni del suo silenzio sono altre! Hai solo ottenuto di allontanare tua sorella da te, per un po’. Ma so che chiarirete!”

 Sirius stava per intervenire, quando  Harry calmo disse – “Ron, mi sembra che stai un po’ parlando a sproposito. Gin, non sarà la causa della nostra morte. Voldemort, ha altro per la mente, te lo garantisco. Inoltre, quando Silente, ha detto che anche lei sarebbe entrata nell’Ordine, tu non hai fatto obiezioni. Davanti a Rabastan, che stava per ucciderla, non mi sembra ci abbia tradito o spifferato qualcosa. Convincitene Ron, Voldemort vuole la mia morte. Ma ti posso giurare, che nessuno toccherà Gin. Te l’ho promesso. Anzi, chiedile scusa Ron. So, che lo hai fatto per ottenere una reazione da parte mia e sapere cosa ho visto, ma così non otterrai che l’effetto contrario. Tranquillo, non ho visto la morte di nessuno! Non dei nostri, per lo meno. Ora, penso sia meglio andare tutti a dormire. Siamo stanchi e finiremo, sicuramente con dire cose che non pensiamo!”
Ginny guardò ammirata il fidanzato e Ron ed Hermione rimasero senza parole.

“Harry sei un vero leader! Assomigli, sempre di più a tuo padre! La “piccola” Ginny, è davvero perdutamente innamorata di te. In genere tiene testa a suo fratello, come faceva Lily, l’unica a fronteggiare James. Però, quando pensa che potrebbe essere causa di pericolo per i suoi amici o per il ragazzo che ama perde tutta la sua sicurezza. Mi sembra di rivedere Lily. Tuttavia una cosa non mi è chiara. Perché Harry sei così restio nel parlare di ciò che hai visto? Che sia così terribile, da tenere all’oscuro Ginny, i tuoi amici e me?”

Sirius disse improvvisamente – “Ragazzi, Harry ha ragione, andate! Domani, sarà una giornata lunga! Andate avanti, la strada la conoscete! Harry, vi raggiungerà a breve! Vi spiace?”
I tre ragazzi si guardarono ma non obiettarono nulla e  salirono per raggiungere le loro stanze. Giunti davanti le proprie stanze, Ron sorprendendo gli altri, disse – “So, che penserete che sia impazzito. Soprattutto tu, Ginny! Ma credo, sia la migliore mossa per scoprire qualcosa …” si fermò arrossendo violentemente.
Hermione, che aveva intuito tutto, maliziosa disse – “Vai avanti, tesoro. Vediamo cosa ha partorito la tua mente “diabolica”!”
Il rosso imbarazzato proseguì – “Beh, siccome Harry non vuole parlare, ho pensato, che forse solo una persona potrebbe convincerlo a farlo. Non mi interessa come fa! Anzi, non voglio saperlo! Preferisco immaginarlo! Tuttavia, stanotte cambieremo stanza. Io dormirò con Mione, mentre tu Ginny, beh … non farmelo dire … hai capito! Ma voglio che porti a termine la missione!”
Ginny, ridendo e mettendosi sull’attenti e con il braccio sinistro sulla fronte a mo’ di saluto militare disse – “Signor Sì, Comandante!”
Ginny, entrò nella stanza ad aspettare Harry e lo stesso fecero Ron e Hermione entrando nell’altra stanza.
Intanto giù in salone, Sirius ed Harry erano in silenzio. Ad interrompere l’atmosfera fu l’animagus.
Sirius, tranquillo disse – “Harry, noto che sei sempre più leader nel quartetto. Ogni giorno, che passa assomigli sempre di più al caro “Ramoso”. Ma, non ho potuto far a meno di notare ciò, che hai detto al tuo amico. Cosa è successo? Cosa hai visto su Voldemort?”
Harry imbarazzato disse – “Niente Sirius, le solite dimostrazioni di forza. Ha ucciso due persone. Uno era Karkaroff. Ti spiegherò tutto domani in riunione. Non ho detto niente agli altri, perché devo discutere di una cosa con Silente. Sai niente della Bacchetta di Merlino?”
Sirius sorpreso disse – “Harry è una leggenda. Comunque, io ti direi di parlarne anche con Remus, oltre che con Silente. Mi hai fatto preoccupare! Ah, inoltre io direi qualcosa anche, alla futura Signora Potter. Era davvero preoccupata per te! Notte a domani!”
Harry annuendo abbracciò Sirius e andò su nella sua stanza e con sua enorme sorpresa vide dei capelli rossi, ma non erano del suo amico, ma della sua Ginny.
Ginny subito lo abbracciò e lo baciò e disse – “Amore è stata un’idea di Ron. È convinto che io riesca a farti dire, cosa hai visto oggi! Ma se non lo hai fatto avrai le tue buone ragioni e non ti costringerò a farlo. Ciò che per me conta è stare tra le tue braccia e con te.”
Harry a quelle parole arrossì violentemente e baciandola passionalmente disse – “Tesoro, ne ho parlato un po’ con Sirius, prima. Trova sempre il modo di incastrarmi. Comunque non vi ho detto niente, perché diciamo che è solo un informazione che Voldemort ha avuto e potrebbe rivelarsi infondata. Praticamente non voglio illudere nessuno. Prima voglio parlarne con Silente. Gin, sappi che tu sei tutto per me, ma se … no lascia stare. Nessuno, ti farà del male, finché avrò vita.”

“Come mi può mai venire in mente di tenere fuori dalla mia vita Gin? So che impazzirei! È  lei che mi da la forza di andare avanti, di non farmi arrendere mai! Lei è la mia arma in più contro Voldemort! La proteggerò sempre e comunque, anche a costo della mia vita! Inoltre, so che lei non mi permetterebbe mai di lasciarla in disparte. Mi seguirebbe anche se le dicesse di non farlo! Poi Herm, l’aiuterebbe in questa pazzia! Ma cosa ho fatto per meritarmi il suo amore? Chiunque, al suo posto, mi avrebbe mandato all’inferno per come l’ho trattata. Ma non lei! Mi ha sempre aspettato!”

Ginny sentendo quelle parole non riuscì a trattenere le lacrime e disse – “Harry, ti amo!”. Il ragazzo ebbe appena il tempo di dirle che provava lo stesso per lei, che senza capire come e quando esattamente, si ritrovarono nudi nel letto tra baci, carezze e abbracci che non lasciavano niente all’immaginazione.
Nella stanza a fianco, Ron ed Hermione, stesi nel letto non dormivano anzi …
Hermione sul petto del fidanzato disse – “Amore, secondo me oggi hai esagerato un po’ a dire quelle cose a tua sorella. Sai quanto è fragile sul tasto Harry!”
Ron accarezzandola e arrossendo disse – “Si, tesoro. So che hai ragione! Ma, non sapere cosa passa nella testa del mio migliore amico mi manda in tilt. Pensavo che colpendo Gin, lui ci avrebbe detto qualcosa, invece niente. Più enigmatico di prima. Inoltre, credo che mia sorella mi abbia perdonato abbondantemente. Ho visto i suoi occhi, quando ho proposto lo scambio di stanza. La cosa mi da un po’ fastidio, ma se è l’unico modo per ottenere informazioni ... Anche se …”
Hermione, ridendo terminò la frase del fidanzato – “Dubiti che seguirà il piano. Gin, non costringerebbe mai Harry a fare qualcosa che non vuole. Non gli farà dire niente, se lui non lo vorrà. Anzi, che ne dici se adesso pensiamo un po’ a noi?” un lampo malizioso accese gli occhi della ragazza.
In men che non si dica, i due ragazzi si trovarono molto vicini nelle stesse condizioni degli amici nella stanza a fianco. Il tempo volò inesorabile, fino alle 4:00, quando i ragazzi si addormentarono felici.
A svegliare i ragazzi ci pensò un raggio di sole. Nelle rispettive stanze i primi a svegliarsi furono Harry che accarezzava dolcemente i capelli alla fidanzata ed Hermione, che poggiata sui gomiti, vedeva il suo Ron ronfare beatamente. Controvoglia, svegliarono Ginny e Ron e dopo essersi salutati si alzarono e si incontrarono davanti le porte delle loro stanze.
Ginny allegra disse – “Giorno Herm. Giorno, fratellino! Avete dormito bene?!”
Hermione maliziosa rispose – “Ciao Gin. Ciao anche a te Harry. Si benissimo e suppongo sia retorico chiederlo a te?”
Ginny sorrise e lo stesso fece Harry. Ron, leggermente imbarazzato disse – “Ragazzi, abbiamo assodato che abbiamo dormito bene, ma prima che il mio stomaco inizi a lamentarsi che ne pensate se scendiamo giù a far colazione?”
Harry ridendo come le due ragazze disse – “Certo Ron. Non oseremo mai lasciarti senza colazione. Dirò a Kreacher di servirti doppia razione.”
Ron sorrise all’amico grato e fece cenno alla fidanzata di distrarre Harry. Hermione, scuotendo la testa rassegnata, ma sorridente resse il gioco al fidanzato. Ron, avvicinatosi a Ginny le sussurrò in modo che solo lei potesse sentire – “Allora, Ginny. Spero che il mio sacrificio sia servito a qualcosa. Cosa ti ha detto quel testone del tuo Harry?!”
Ginny, spensierata rispose – “Ron, non credo sia stato un così grande sacrificio, dormire con la tua Mione! Tuttavia, Harry non mi ha detto niente. Solo che ci potrebbe essere un’informazione, ma che potrebbe rivelarsi infondata e non vuole illudere nessuno. Poi non credo vuoi sapere il resto!”
Ron imbarazzatissimo disse – “No grazie! Miseriaccia, Gin. Ma perché i geni di Fred e George li hai ereditati tutti tu? Sei una vera strega! Perché anche tu sei contro di me?”
Ginny, gli fece la linguaccia e raggiunse Harry ed Hermione. Giunti giù in salone per fare colazione, oltre a trovare Sirius, trovarono anche Silente.
I quattro ragazzi rimasero sorpresi e dopo un’iniziale esitazione, lo salutarono contemporaneamente.
Silente sorridendo disse – “Giorno Signorine Granger e Weasley. Noto, che siete riposate e avete gli occhi luminosi, merito di Harry e Ron a parere mio.” Mentre le due ragazze arrossivano leggermente e Sirius sorrideva Silente proseguì – “Giorno, signor Weasley. Credo che gli elfi di casa si siano impegnati molto per non farti restare scontento. Le consiglio tuttavia, di essere un po’ più paziente. Giorno, Harry. Sei pronto?”
I due ragazzi annuirono e tutti mangiarono. Come ebbero finito di consumare l’abbondante colazione che ebbe poco da invidiare a quelle di Hogwarts, Silente disse – “Sirius, dove potrei fare  le mie lezioni ad Harry, senza essere disturbato?”
Sirius ci pensò un po’ su, poi sorridendo disse – “Albus, credo che la stanza degli ospiti, al secondo piano vicino la camera di Regulus, vada bene. Puoi usarla per tutto il tempo che vorrai!”
Silente guardò Sirus e sorridendo disse – “Bene, Harry allora andiamo!”
Harry annuendo diede un bacio a Ginny e facendo l’occhiolino ai due amici disse – “Mi raccomando non sparlate di me! Ah Ron, non tartassare Ginny su ciò che è successo ieri. Non ho motivo di nascondervi niente. Inoltre, ti ha detto ciò che le ho detto e che sa anche Sirius, quindi lasciala in pace a dopo, amico!”
Ron rimase a bocca aperta mentre Sirius e le due ragazze ridevano. Silente sorridendo disse – “Noto, Harry che stai facendo pratica con la legilimanzia e stai anche avendo ottimi risultati ma so che c’è un ma … Sei preoccupato per ciò che hai visto ieri. Dopo le nostre lezioni ti darò tutte le spiegazioni che vuoi. Ti va di iniziare?”
Harry annuì e ed entrò nella stanza che era stata decorata come lo studio di Silente e al centro si trovava il pensatoio.
Silente tranquillo disse – “Oggi vedremo tre ricordi. Il primo appartiene ad Hagrid e in parte lo conosci. Il secondo era del professor Dippet. Il terzo è invece  il mio. Ritengo, siano importanti perché ti faranno capire già la personalità di Voldemort.”
Harry e Silente si posizionarono di fronte al pensatoio e il vecchio mago prendendo una boccetta, togliendo il tappo lo versò e insieme ad Harry vi immersero la testa.

< Castello di Hogwarts, 1942:

Era una giornata autunnale, fredda e piovosa. Un ragazzo più alto del normale, che  apparteneva alla Casa del Grifondoro, era sempre solo e messo in disparte dagli altri. I motivi di tale esclusione erano svariati, ma principalmente tre. Primo, era visto male perché sebbene fosse  rimasto orfano nel corso dell’anno prima, non veniva visto di buon occhi che fosse un mezzo gigante, sua madre era una gigante e suo padre un babbano. Secondo, era ritenuto, per tale motivo un ignorante e arrogante. Il classico ragazzo “tutto muscoli e niente cervello”. il suo strambo modo di parlare, sgrammaticato e sconclusionato a volte, contribuiva a far crescere questa idea. Terzo, la sua forte passione per le creature magiche, spesso non distinguendole da quelle tranquille e innocue a quelle pericolose. Solo una persona, sembrava fregarsene di queste idee e non si vergognava di farsi vedere a parlare con lui. Era, anche lui un ragazzo orfano, ma non di 14 anni, bensì di 16 anni. Era, inoltre prefetto e apparteneva alla casa di Serpeverde, da sempre rivale di Grifondoro. Ma neanche, questo era per lui un problema. Questo ragazzo si chiamava Tom Orvoloson Riddle. Un giorno, si presentò il ministero della magia, accorso alla scuola in quanto un brutto evento era accaduto. Quella mattina era stata trovata morta una mezzosangue, appartenente a Corvonero, nel bagno femminile al secondo piano. Si chiamava Mirtilla Malcontenta.
L’allora preside della scuola, Armando Dippet, un vecchio mago dalla lunga barba bianca e da lunghi capelli dello stesso colore chiamò i prefetti e disse – “Ragazzi, visto i recenti avvenimenti, data la mancanza del colpevole ed essendo ormai  troppo pericoloso, in accordo con il ministro mi vedo costretto a dover chiudere la scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts!”
Tom Riddle altezzoso disse – “Scusi preside, e quelli che come me sono orfani, che fine faranno?”
Dippet , sconsolato disse – “Mi spiace, Tom! Ma, tornerai in orfanotrofio, nel mondo Babbano. Purtroppo non posso farci niente! Ora andate, devo discorrere con il ministro.”
Tom Riddle, tuttavia anziché tornare nel suo dormitorio andò al terzo piano, in un ripostiglio dove era solito rifugiarsi, Hagrid. Passava molto tempo con un animale, che teneva chiuso in una scatola.
Hagrid, avendo sentito la porta aprirsi, spaventato disse – “Ah, sei tu, Tom! Mi ero spaventato!  Ci ero certo che si trattava di preside Dippet!”
Tom malignamente disse – “Mi spiace Hagrid, ma devo consegnarti. Non posso permettere che Hogwarts venga chiusa!”
Hagrid, sorpreso da quelle parole chiese – “Consegnare a chi? Cosa ci  avere fatto di grave, Tom?”
Tom sorridendo rispose – “Hai aperto la camera dei segreti e liberato il mostro che ci vive! Guarda caso, adesso, è in quella scatola! Per colpa sua, è morta una ragazza!”
Allarmato disse – “Tom,ci  stai farneticando?! Aragog, è innocuo! Non facesse male ad una “mosca”. Inoltre,  ha sempre vissuto qui in questa scatola e in questo piano!”
Ridendo maligno disse – “Non puoi smentirmi, Hagrid! Chi crederebbe ad uno zoticone come te? Con il tuo permesso!” estrasse la bacchetta e la puntò verso l’animale dicendo “ARANIA EXUMAI”. L’incantesimo fallì e il ragno spaventato, scappò via, verso la foresta proibita. Tuttavia, quei rumori avevano richiamato il preside Dippet e l’insegnante di trasfigurazione, Albus Silente.
Dippet sorpreso chiese – “Cosa succede qui? Tom, come mai ancora in giro?”
Tom maligno rispose – “Sono venuto qui per cercare di convincer Hagrid a consegnarsi. È lui, che ha aperto la Camera e il mostro che ha ucciso la ragazza era quella Acramantula, che è appena fuggita!”
Dippet sorrise e disse – “Mi rammarica molto, ma in questo caso Rubeus, mi vedo costretto ad espellerti. Da domani devi lasciare la scuola!”
Silente guardò fisso Tom RIddle. Intanto, Dippet riprese – “Tom, quanto a te provvederò personalmente a darti un premio speciale per i servigi resi alla scuola. Grazie a te, Hogwarts non chiuderà.! Ora andiamo a dormire!”
Tom sorridendo maliziosamente annuì e andò verso il suo dormitorio, mentre Hagrid tentava disperatamente di provare la sua innocenza.
Silente, che non credeva in pieno alla versione di Riddle, al contrario di Dippet, tentò di intercedere – “Armando, credo che Rubeus non sia il vero colpevole perciò ti chiedo di non cacciarlo!”
Dippe sorpreso disse – “Albus, la mia decisione è irrevocabile e Tom ci ha fornito prove molto ovvie!”
Silente allora rispose – “Va bene Armando, rispetto la tua decisione ma permettimi di far restare Rubeus qui ad Hogwarts a fare il guardiacaccia. Non ho mai visto, nessuno più adatto a tale ruolo, dato il suo grande amore per le creature magiche. Ne risponderò io, personalmente, per qualsiasi cosa.”
Dippet sorpreso disse – “Albus, non ti arrendi mai! In tutti vedi del bene! Spero, che ciò non sia la tua rovina. Tuttavia, non ho nulla in contrario.”
Silente sorridendo disse – “Farò attenzione Armando! Comunque, al tuo posto io non crederei ciecamente a tutto ciò che Riddle dice. Non è tutto oro quello che luccica!”
Dippet lo guardò e poi annuendo, si congedò dai due. Hagrid imbarazzato disse – “Grazie professor Silente. Lei ci è davvero un grande uomo! Non  ce la deluderò e non ci dimenticherò mai quello che lei ci ha fatto per me!”
Silente mise una mano sul braccio del ragazzo e gli sorrise.>

Harry si ritrovò nella stanza.
Silente disse – “Harry, prima di proseguire, volevo sapere cosa hai notato?”
Harry imbarazzato disse – “Voldemort, già allora riusciva a far credere ciò che voleva agli altri. Avendo  Dippet dalla sua parte, ha facilmente potuto incastrare Hagrid.”
Silente annuì e disse – “Bene, Harry! Molto bene! Vedo, che hai capito, perché ti ho mostrato questo ricordo. Proseguiamo!”
I due si misero nuovamente di fronte al pensatoio e dopo che Silente ebbe versato nuovamente il contenuto di una boccetta, si ritrovarono indietro nel passato.

< Hogwarts, 1944:

Era luglio. Una calda giornata estiva e un ridente sole splendeva alto in cielo. I ragazzi del settimo anno avevano appena finito di sostenere gli esami per prendere i M.A.G.O. Tra questi, vi era anche Tom Riddle, che  concluse la sua carriera scolastica con ottimi voti. Conoscendo il debole, che l’anziano preside aveva per lui, e facendo leva sula sua abilità di convincere gli altri andò da Dippet e chiese – “Salve, signor preside! Sa che Hogwarts, per me è stata più di una scuola ma la mia casa e non vorrei andarmene! Per tale motivo, volevo chiederle, se mi permette di restare e insegnare Difesa contro le Arti Oscure!”
Dippet sorpreso dalla richiesta disse – “Ti comprendo, caro Tom. Ma devo, con rammarico, rifiutare la tua richiesta a causa della tua giovane età. Tuttavia, ti invito a ripresentarti tra qualche anno. Non avrò problemi a darti la cattedra.”
Tom guardò con disprezzo Dippet e se ne andò.

Londra, 1944:

Qualche giorno dopo il rifiuto di Dippet, Hagrid che era andato a Notturn Alley, per comprare del cibo speciale e multivitaminico per i suoi vermicoli, vide dietro il bancone di Magie Sinister, il suo vecchio amico Tom, che faceva il commesso. Subito lo riferì al preside Dippet e ai professori della scuola.
Dippet sorpreso, come gli altri professori disse – “E’ un peccato che un ragazzo con tali capacità sia finito a fare il commesso. Forse avrei dovuto accettare la sua richiesta!”
Silente calmo disse – “Armando non è stata colpa tua! Inoltre, non credo sia stato adatto ad insegnare Difesa. Non solo per la sua giovane età.”
Dippet, lo guardò in modo enigmatico. Nel frattempo, nel negozio di Magie Sinister, Tom cercava in tutti i modi di conoscere gente importante e che avesse dei rari tesori da regalargli. Aveva da sempre avuto questo vizio. Desiderava avere le cose più rare e gli oggetti appartenuti ad altre persone. Già, durante la sua infanzia, aveva rubato oggetti di altri bambini, anche se di scarsissimo valore. Un giorno, nel negozio entrò una strega con al collo un medaglione in oro massiccio con una S serpentina fatta di brillanti verdi sul davanti. Tom lo riconobbe subito e disse – “Scusi, signora!  Bello quel medaglione! Posso chiederle dove lo ha trovato? Ha l’aria di essere molto prezioso e allo stesso tempo molto raro!”
La strega che rispondeva al nome di Hepzibah Smith, cordialmente rispose – “L’ ho comprato da un tale che disse di averlo avuto da una donna pezzente per una miseria. Vedo, che le interessano le cose antiche? Se viene oggi, nel pomeriggio, a casa mia le mostrerò alcuni oggetti, che sicuramente troverà interessanti, tra cui un armatura fatta dai goblin, che vorrei vendere ma non trovo nessun acquirente.”
Tom, quel pomeriggio stesso andò a casa della strega e questa gli mostrò una coppa, che era comunissima all’apparenza, ma che la strega conservava gelosamente, in quanto, appartenente a una sua antenata, una dei fondatori della scuola di Stregoneria e Magia di Hogwarts. Tom comprò l’armatura e se ne tornò nel negozio.
Questa, comunque, fu l’ultimo acquisto che Tom fece per Magie Sinister, in quanto aveva deciso di lasciare il lavoro e iniziare a vagabondare per il mondo.
Due giorni dopo, questi eventi, sulla prima pagina della gazzetta del profeta due notizie avevano attirato l’attenzione dell’intero mondo magico.
La prima era : “Trovata morta a casa sua, Hepzibah Smith, discendente di Tosca Tassorosso. Arrestata il suo elfo domestico Hokey, rea confessa. Ha ucciso la padrona dandogli accidentalmente del veleno.”

L’altra non meno bella: “Lord Voldemort si rivela al mondo magico e inizia il suo regno di terrore. I suoi Mangiamorte diffondono morte e disperazione.”

Hogwarts, 1956:

Tom Riddle, era sparito da circa dieci anni e Armando Dippet, in seguito agli avvenimenti  che sconvolgevano il mondo magico e sentendosi troppo vecchio, decise di lasciare la cattedra. Al suo posto, venne eletto preside di Hogwarts, Albus Silente. Irriconoscibile nell'aspetto, Tom ricompare. Adesso, si fa chiamare Lord Voldemort. Silente non ha nessun problema a riconoscerlo. Tornato ad Hogwarts, si reca subito da Silente e chiese – “Salve, professore. Vorrei insegnare Difesa contro le arti Oscure?”
Silente calmo disse – “Salve Tom. Mi spiace, ma mi vedo costretto a rifiutare la tua richiesta nuovamente, come fece il preside Dippet!”
Voldemort, calmo disse – “Non mi chiami Tom! Il mio nome è Lord Voldemort! Perché rifiuta? Ritiene che sia ancora troppo giovane e inesperto?”
Silente altrettanto calmo rispose – “Tom, uno che ha abbracciato le arti oscure, può mai essere un buon insegnante di difesa? Insegnerai qui ad Hogwarts, quando Difesa delle arti Oscure verrà rimpiazzata da Arti Oscure!”
Voldemort ridendo disse – “Sei sempre lo stesso Silente! Un debole! Sapevo, che avresti rifiutato! Sei così prevedibile. Mi sarebbe servita questa cattedra per adunare discepoli oscuri , ma raggiungerò ugualmente il mio scopo e per te sarà finita. Ricordati il giorno di oggi. Voldemort diventa nemico giurato di Hogwarts e tutto ciò che rappresenta! Sentirai ancora parlare di Lord Voldemort! Per dimostrarti che non mento mai, ti lascio, una “maledizione” o “profezia”. Chiunque, accetterà la cattedra di Difesa, non durerà che un anno. Così ha parlato Lord Voldemort.”
Voldemort se ne andò, ridendo. Da quel momento, Hogwarts, cessò di esistere per lui.

Londra, 1980:

Voldemort, era ormai all’apice del suo potere. Niente e nessuno sembrava in grado di impensierirlo. Era invincibile. Tempi duri si prospettavano per il mondo magico e non. Finché, un giorno Albus Silente, che si trovava nel pub Testa di Porco, nel villaggio di Hogsmeade, come era solito per bere una burro birra e conversare con la sua vecchia amica, nonché barrista Rosmerta, assistette ad un’improvvisa profezia. Una presunta veggente, Sibilla Cooman, una stramba donna alta e molto magra, avvolta da scialli e rumorosi braccialetti. Era solita portare degli spessi occhiali da vista, che ingrandivano spaventosamente i suoi occhi. Era, inoltre, pronipote della celebre veggente Cassandra Cooman, dalla quale avrebbe ereditato la Seconda Vista e aspirante al ruolo di docente di  Divinazione a Hogwarts, strabuzzando gli occhi e con voce grave affermò – “Ecco giungere il solo col potere di sconfiggere l'Oscuro Signore... nato da chi lo ha tre volte sfidato, nato sull'estinguersi del settimo mese... “
Silente guardò la donna sorpreso ma era ignaro che qualcun altro aveva ascoltato quella profezia.
Severus Piton, uno dei più fedeli Mangiamorte di Voldemort, rivelò al suo Signore l'esistenza di questa profezia.
Voldemort malignamente disse – “Bene, Severus, bravo! I possibili soggetti possono essere due. Uno, è il figlio dei Paciock, l’altro il figlio dei Pottter. Sono, tuttavia certo che il bambino della  profezia, sia Harry Potter. Proprio, come me è un “schifoso” mezzosangue. È lui il mio eguale, quindi! Dobbiamo trovare i Potter e ucciderli.! Ci penserò io stesso”
Piton si pentì all’istante di ciò che aveva fatto e tentò di giocare la sua carta.
Piton, imbarazzato e timorosamente disse – “Oscuro Signore, uccida chi vuole ma lasci in vita, la madre del bambino, Lily Potter!”
In tutta risposta, Voldemort lo guardò e rise malignamente. Piton, era conscio del fatto che il Signore Oscuro non provava pietà per nessuno, così decide di andar ad Hogwarts, e rivolgersi all’unica persona che forse poteva aiutarlo.
Non appena Voldemort, se ne andò anche Piton si smaterializzò e andò da Silente, il preside di Hogwarts.
Piton, preoccupato disse – “La supplico nasconda Lily. L’Oscuro Signore, sta cercando i Potter per ucciderli. È convinto che loro figlio sarà colui che lo potrà sconfiggere. Ho sbagliato a rivelargli la profezia. Se avessi saputo, non lo avrei  mai fatto. So, che lei non ha problemi nell’accettare la mia richiesta. Se mi accontenta, le giuro che tradirò il mio Signore e farò la spia per voi e l’Ordine della Fenice!”
Silente lo fissò un attimo poi disse – “Va bene. Mi sembra una proposta vantaggiosa la tua! Ma sai, che Voldemort non ama essere preso in giro! Sai, il rischio che stai correndo!”
Piton annuì e si smaterializzò.>

Harry si ritrovò a Grimmauld Place e curioso chiese – “Signore, ma Voldemort in quei dieci anni dove è stato nascosto? Come ha fatto a cambiare in quel modo?”
Silente sorridendo disse – “Probabilmente, l’allora Tom Riddle diventò per un anno l’apprendista del mago oscuro Grindelwald. Ipotizzo, inoltre, che fu a causa di oscuri incantesimi che si sfigurò in quel modo!”
Curioso disse – “Grindelwald? Lo stesso che fu possessore della celebre bacchetta di Sambuco?”
Lo fissò un attimo e poi disse – “Si, Harry. Perché ne conosci altri? Come mai questa domanda?”
Imbarazzato disse – “Voldemort lo sta cercando. Vuole la bacchetta di Sambuco per uccidermi. Voldemort ha  fatto prigioniero Ollivander. Questi, gli ha detto che esiste qualcosa più forte della bacchetta di Sambuco…”
Silente sorridente disse – “La leggenda della bacchetta di Merlino e le sette pietre del bene supremo. Ahimè, Harry credo sia una semplice storia per bambini. Tuttavia, potremo vedere se c’è qualche fondamento di vero. Ora andiamo a pranzo.”
I due uscirono e trovarono alcuni membri dell’Ordine, soprattutto l’intera famiglia Weasley, Fleur, Lupin e Tonks con una Gazzetta del Profeta in mano e il volto sconvolto.
 

THEMYSTICGOHAN‘S ANGOLO
Salve, a tutti!
Vi chiedo venia per il ritardo, 35 giorni!
Se volete massacrarmi non vi tratterrò.
Ma concedetemi di spiegarvi i motivi prima. Poi potrete decidere del mio destino.
Ci sarà una maledizione su di me! Scherzi a parte! Contavo di pubblicare il capitolo per fine mese scorso.
Ma una serie di imprevisti mi hanno impossibilitato.
In primis, il pc che non mi dava più segni di vita! (Ho dovuto cambiare lo schermo e l’hard disk!).
Poi ho dovuto passare una notte si  e una no vicino mio nonno che è caduto e si è rotto il femore.
 Aveva flebo e catetere e non voleva mangiare.
Penserete voi è finita, allora? No!
Dulcis in fundo, la pen drive con tutta la storia si è smagnetizzata e ho dovuto riscrivere questo capitolo.
Fortunatamente avevo le bozze!
Se conoscete qualcuno che può togliermi il malocchio, ditemelo!  
Tornando al capitolo,è un capitolo tosto da seguire attentamente e con alcune importanti rivelazioni.
Tuttavia non mi convince molto. Spero che mi smentiate nuovamente.
Noterete che ho lasciato immaginare a voi cosa succede alle coppie della storia, appositamente per non distrarvi dalla trama e da ciò che accade nel capitolo.
Mi scuso anche per eventuali errori, che non dovrebbero esserci … ma qualcuno potrebbe essermi sfuggito.
Spero come sempre che vi sia piaciuto! E che ne sia valsa la pena di aspettare.
Come al solito, aspetto le vostre recensioni per e con qualsiasi giudizio.
Se avete qualche dubbio potete chiedere!
.
Come di consueto, ringrazio chi ha messo questa storia tra le seguite,
chi la ha messa tra le  ricordate
 e chi la ha messa tra le preferite, sperando che il numero continui sempre ad aumentare.
 Non abbiate paura di dire la vostra, non vi mangio!
 
Ringrazio come sempre le mie solite fedelissime e dolcissime lettrici:
Arya Destiny 98, Ginny Weasley,  Bella93, Angelica Weasley, Ery 96, Romina cullen, EmoTrilly eRibes rosso.
Do il benvenuto a  MrsFinnigan.
 
Ringrazio inoltre le numerose persone, che leggono silenziosamente e che mi hanno solo visitato. Questo, non può che farmi piacere, Spero continuiate a farlo e ad essere sempre più numerose!
                                                                               Al prossimo aggiornamento, spero presto
                                                                                         Themysticgohan
 




   
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 

  
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