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Autore: Summer    17/07/2003    3 recensioni
E’ il quinti anno a Hogwarts e come al solito Voldemort cercherà di eliminare Harry Potter, che però stavolta è più preparato del previsto. Riuscirà di nuovo a sconfiggere il mago oscuro? E se qualcosa andasse storto?E se stavolta non tutti ne uscissero illesi? Il trio rimarrà sempre il solito trio? La storia di tre ragazzi nel pieno dell’adolescenza impegnati in una perenne lotta contro il male, che non sempre finisce a loro favore. Ps: per il genere ho messo dark perchè non so giusto cosa riassuma questa mia fic...speriamo bene!
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(una cosa: quello che scrivo risulta senza spazi perchè non ho assolutamente capito come fare per pubblicarlo decentemente, perciò abbiate un po' di pazienza e cercate di interpretare un po'...ma suprattutto commentate anche se l'opinione è negativa, per me è IMPORTANTISSIMO!!!!) Premetto che i primi capitoli non sono i migliori di tutta la ff,ma più avanti il racconto si farà più interessante! Quindi per favore leggete, leggete, leggete e recensite, recensite, recensite!Questa è la mia prima ff e accetto sia critiche che complimenti! Siate buoni però: prima di dire che fa schifo e rinunciare dite che è orrenda ma andate avanti a leggerla! Un GRAZIE in anticipo e buona lettura. Saretta!!! Ps: un bacioz a kiak per il suo sostegno morale, senza di lei questa ff non sarebbe esistita! Spero che siano in pochi a maledirla! STRADE PERDUTE 1° capitolo: il ritorno! “Severus” disse Silente rivolto a Piton, “Sai che cosa devo chiederti di fare.Se sei pronto … se sei in grado … “ “Lo sono” disse Piton. Era un po’ più pallido del solito (cosa molto difficile) e i suoi freddi occhi neri erano animati da uno strano scintillio. “Allora buona fortuna” disse Silente, e con una traccia di preoccupazione sul viso guardò Piton scomparire silenziosamente… …Piton rimaterializzandosi si ritrovò faccia a faccia con un Voldemort pallido e smunto, ma evidentemente di nuovo in possesso dei suoi vecchi poteri e con la solita espressione arcigna dipinta sul volto. “Salve Severus” sibilò il mago oscuro “Sapevo che saresti tornato con la coda fra le gambe…Sai, mi hai deluso molto…” “Ma..” lo interruppe Piton, “…silenzio” sussurrò Voldemort “ ho aspettato dodici lunghi anni il tuo ritorno credendoti fedele, invece ho dovuto usare un mago da quattro soldi come Codaliscia per il mio glorioso ritorno, dammi una sola ragione per cui non dovrei porre fine in quest’istante alla tua inutile vita … CRUCIO” urlò e un grido lancinante, proveniente da un corpo contorto dal dolore riempì l’aria che ormai si era fatta pesante, ma Voldemort non se ne preoccupò e nonostante i lamenti del suo servitore continuò “Avanti Severus, dammi quella sola e unica ragione per cui dopo averti distrutto con la maledizione cruciatus non ti debba finire…avanti…RISPONDI!” A questo punto Piton capì di avere solo un’ultima possibilità, così raccolse le poche forze che gli erano rimaste e con una flebile e quasi inudibile voce disse “Harry Potter…sono l’unico che può portarti Harry Potter” e svenne ***** Harry Potter si svegliò madido di sudore e con la cicatrice bruciante nel suo letto di Privet Drive n°4, senza alcun ricordo dell’incubo appena fatto. Preoccupato, pensò di scrivere a Ron, ma presa carta e penna si accorse di non avere niente da raccontare,che senso aveva dirgli “Ciao Ron ho fatto un incubo ma non me lo ricordo, quando mi sono svegliato la cicatrice bruciava…” che stronzata, lui stesso dopo le prime parole avrebbe stracciato la lettera senza neanche leggerla!Decise così di non scrivere, ne a lui ne a Sirius: non voleva farli preoccupare per niente! Cercò di tornare a dormire, ma non gli fu facile riassopirsi, inoltre il suo sonno fu di nuovo agitato, anche se non si destò ancora quella notte. Poche ore mancavano all’inizio della scuola. Harry si era alzato di prima mattina per preparare i bagagli. Mentre riempiva il baule cercava di pensare a come si era divertito a Diagon Alley quell’anno con Ron ed Herminone, alla loro fuga dai genitori del rosso per vedere Notturn Alley, a quando avevano incontrato Malfoy che non fece in tempo a denigrarli che cadde in una pozza fangosa…quanto era stato bene, allora era sicuro che il ritorno a Hogwarts sarebbe stato felice e fantastico, come al solito, ma ora si rendeva conto che non era così… come sarebbe stato l’anno scolastico? -Chissà cosa penserà di me tutta la scuola adesso, crederanno che sia un complice di Voldemort come due anni fa?!M’incolperanno per la morte di Cedric?Sarebbe orribile passare un altro anno evitato da tutti!- e tormentato da questi pensieri finì di preparare le valigie. Il tempo non passava più, il ragazzo continuava a guardare l’orologio, sperando che ogni volta la lancetta fosse più avanti di almeno dieci minuti, ma ogni volta c’era solo un millimetro, pochi secondi di differenza, credeva che non sarebbe più arrivato il momento di partire! La lentezza con cui la sveglia scandiva gli istanti inesorabili che lo separavano dalla verità era insopportabile. Sempre più spesso il suo sguardo ansioso era rivolto agli zii che con lui attendevano il suo esodo dal mondo babbano. Finalmente verso le nove e mezza nel camino dei Dursley comparvero delle alte fiamme smeraldine da cui uscirono Fred, George, Ginny, Ron e Arthur Weasley “Ciao Harry come va? Salve anche a voi!” disse l’uomo dai capelli purpurei. I due coniugi gli risposero con un grugnito sordo, mentre il ragazzo felice del loro arrivo rispose allegramente “Bene! E voi?” “Stiamo tutti bene vero?” disse guardando dolcemente i suoi figli “Non perdiamo tempo però, andiamo adesso, è già tardi, Molly sta aspettando alla tana, dovremo usare ancora il camino, e poi da lì prenderemo una passaporta per la stazione, sono tutte precauzioni per tu-sai-chi!” detto questo consegnò una manciata di polvere corvina ad ognuno dei ragazzi, che uno alla volta scomparvero nel focolare. La casa di Ron era esattamente come la ricordava, sembrava che niente avesse cambiato posto dall’ultima volta che era stato lì. Si guardò intorno studiando attentamente ogni particolare di quel luogo che ormai gli era familiare, come se volesse fissarsi l’immagine nella mente, come se non dovesse mai più rivederla dopo quella breve visita; ma non ebbe nemmeno il tempo di fotografare mentalmente la cucina che già dovettero ripartire. Una comitiva di sette persone vestite in modo bizzarro che trasportavano ognuno un baule pesante quasi il doppio di sé, camminò per circa mezz’ora in aperta campagna, fino ad arrivare in una piccola foresta ombrosa, dove trovò uno zaino malridotto seminascosto dalle radici di una grande quercia. I sette lo afferrarono e poco dopo scomparvero in un vortice misterioso che li strattonava per l’ombelico. Dopo qualche istante si trovarono dinnanzi al treno rosso e lucente che li avrebbe portati a Hogwarts anche quell’anno, nonostante tutto. Tra bauli, gufi e capelli fulvi nessuno capiva più niente, tanto che i gemelli scambiarono Ron per la loro valigia e Harry credette che il baule fosse il suo migliore amico. Ci misero un po’ ad organizzarsi, ma verso le undici riuscirono a salire sul convoglio con i gemelli e Ginny, non prima però di aver salutato i signori Weasley. Dopo aver gironzolato un po’ in cerca di uno scompartimento libero i due ragazzi trovarono invece Hermione che li condusse in un vagone tutto per loro, mentre Fred, George e Ginny raggiunsero i loro compagni. Chiusa la porta e controllato che Malfoy, Tiger e Goyle non fossero nei paraggi Harry decise di raccontare ai suoi amici quello che gli era successo la sera prima ”Sapete, ieri notte ho fatto uno strano incubo che deve avermi spaventato molto, poiché mi sono svegliato di soprassalto, ero tutto sudato e mi bruciava la cicatrice ” cominciò Harry, attirando subito l’attenzione dei due, “Il problema, però è che non mi ricordo assolutamente niente del sogno!Non capisco il perché, non mi è mai successo, cosa ne pensate?” “Secondo me è meglio che ti prendi una camomilla prima di andare e letto” rispose Ron in modo ironico, facendo innervosire Hermione che ribatté “ Possibile che tu sia così stupido ed insensibile, è logico no?! Harry ha avuto quell’incubo perché probabilmente Tu-sai-chi…” e a queste parole il trio rabbrividì… “In quel momento stava compiendo un atto malvagio e crudele probabilmente contro qualche babbano, ma stai bene ora Harry?” e fu quest’ultima domanda a provocare in Ron un nuovo sentimento di gelosia, di cui non sapeva spiegare il motivo… Passarono il resto del viaggio a fare congetture sul possibile motivo dell’incubo dell’amico, interrompendosi solo quando passò il carrello dei dolci e quando entrò Draco Malfoy che voleva evidentemente fare un duello di magia, ma che fu interrotto dal fischio del treno. Erano arrivati a Hogwarts.
  
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