Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: starmoon    21/06/2013    0 recensioni
Sei ragazzi, tutti diversi tra loro, non hanno nessun legame, alcuni addirittura si odiano, cosa li porterà ad incontrarsi? cosa li accomuna?
Sei vite completamente diverse, viste con occhi diversi, dovranno confrontarsi fra loro per capire cosa succede. Hanna, Carrie, Rose, Cris, Leo e Cole.
Tutto accade all'improvviso, i ragazzi si incontrano è liberano forze sconosciute, qualcosa aldilà di ciò che il genere umano può minimamente immaginare.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pilot. 

The comet. 

Texas, ore 15:30. 

Una casa grande e imponente, le scalinate della porta principali sembrano non terminare mai, o almeno è questo che pensa la ragazza di fronte all'enorme edificio. Si fa coraggio e si avvicina, scruta ogni cosa con la massima attenzione, vuole ricordare tutto di quel posto. Cammina piano mentre gli altri la superano. 
bene ragazzi questo è il palazzo d'oro, chiamato cosi perché si narrava che il proprietario possedesse una quantità smisurata di oro.
La guida ormai parlava da sola, nessuno la stava ad ascoltare e la cosa la imbarazzava un po'. La ragazza entrò nella sala principale dove lei stava spiegando l'utilizzo che avesse. L'interno era tutto in stile medievale. 
-Hanna ma dov'eri finita?
-Come?
-Niente lascia stare...andiamo di la i ragazzi dell'altra classe stanno organizzando un uscita tutti insieme
-ma la guida...
-andiamo Han 
La ragazza fece un sorriso forzato. 
-per me va bene vai a organizzare con gli altri
-tu non vieni?
-No sai che odio la confusione 
-ok ci vediamo dopo ok?
-Ok 
Hanna riprese ad ascoltare quello che aveva da dire quella ragazza impacciata. La guida portava dei grandi occhiali e i capelli biondi raccolti in una coda fatta di fretta, Hanna pens che forse aveva impegnato cosi tanto per prepararsi che alla fine non aveva avuto nemmeno il tempo di sistemarsi. La guida si spostò verso un quadro. 
-qui vediamo il ritratto del proprietario
Una figura imponente, la barba portata con fierezza e uno sguardo rude, quasi incattivito.
si chiamava Eliot Barner, un inglese trasferitosi qui dopo la prima guerra mondiale, affascinato dal medioevo fece ricostruire per se la casa 
Ad interrompere il racconto fu il rumore di rotto, qualcosa era caduta per terra. Hanna si voltò dietro di lei, da dove proveniva il rumore, un ragazzo aveva fatto cadere una di quelle corde che impedivano il passaggio ai visitatori. 
-scusi...- disse sistemandolo. La guida fece un piccolo sospiro, forse aveva temuto di peggio.
-Tranquillo...comunque se volete seguirmi...
Mentre la guida percorreva il suo cammino Hanna era rimasta a fissare quel ragazzo. Portava una felpa scura, un jeans di un celeste chiaro. Aveva un atteggiamento bizzarro. 






Quando pensi che i problemi sono già insostenibili ne arrivano sempre altri. Rose guardava la donna di fronte a se con aria infuriata.
-mamma sul serio non puoi pretendere questo da me...
-Rosali ascoltami 
-no ascoltami tu...non ho intenzione di accettare dannazione non siamo nel medioevo 
-Rose questo potrebbe essere l'unico modo per mantenere in vita il buon nome della tua famiglia e poi cosa ha che non va una volta lo amavi
-una volta mamma. Quando avevo quindici anni 
La donna si alzò da quella sedia rivestita. I mobili della casa avevano uno stile classico, si notava subito che si trattava di una famiglia benestante. Rose si alzò a sua volta, portò le mani ai capelli folti, di un colore castano, i suoi occhi si diressero verso una fotografia posta sopra un soprammobile. 
-lei avrebbe accettato 
-lei non c'è più mamma fattene una ragione 
-sei davvero cosi insensibile? Odiavi cosi tanto tua sorella?
-Io non la odiavo 
Rose iniziò ad agitarsi, sua madre uscii velocemente dalla stanza, mentre lei fissava ancora quella fotografia. 
Rose distolse lo sguardo e si incamminò verso le scale che portavano alla camera da letto. Si fermò alla soglia della porta. Non era la sua stanza, scrutò tutto attentamente, come se stesse scattando una foto, senza emozioni, Rose guarda davanti a se senza provare nulla. Voltò le spalle e scese nuovamente le scale, andò in cucina dove si diresse verso il suo telefonino. 
-pronto? Georg?
-Rose hai bisogno di qualcosa? 
-Si puoi guardare se c'è qualche casa disponibile? Un appartamento qualsiasi cosa 
-è successo qualcosa? 
-Fallo è basta, per favore 
Rose riattaccò il telefono e si guardò attorno quasi disorientata. 




-Cole puoi guardare cos'ha quella macchina?
Un anziano signore si avvicinò ad una macchina blu, da sotto di essa usci fuori un ragazzo, ricoperto di olio e sporco per via del lavoro svolto.
-La macchina da corsa?
-Si e da giorni che cerco di capire cosa diamine abbia 
-hai provato a cambiare il motore 
-ho provato tutto 
-ok appena finisco le darò un occhiata 
-sei la mia salvezza ragazzo
Il ragazzo riprese il suo lavoro. 
-Cole c'è una chiamata per te
-possibile che oggi non posso lavorare?
Il ragazzo usci furioso da sotto la macchina e si alzò andando verso la cabina che si trovava poco distante da li. 
-E' la tua ragazza
-grazie 
Cole prese la cornetta 
-Ether non posso parlare mentre sto lavorando
-mi dispiace Cole...mi dispiace davvero tanto
La ragazza era in lacrime. 
-che succede...Ether...ETHER
-mi dispiace...tuu tuu 
Cole lanciò forte la cornetta nella cabina. 
-che succede?- chiese un ragazzo
-non ne ho idea, di a Jerry che mi prendo il giorno libero
Il ragazzo aveva assunto una faccia sorpresa, mentre Cole si mise la sua camicia a quadri, poggiata su una sedia, e se ne andò. 







Hanna era seduta in fondo, mentre tutti mangiavano e scherzavano, la sua amica Kaley le lanciava delle occhiate ogni tanto per incitarla ad avvicinarsi. Hanna sorrise e poi riprese a mangiare le sue patatine. 
-Perché se ne sta li in fondo da sola?- Domandò un ragazzo seduto accando a Kaley.
-È timida Leo
-sembra carina 
-non fa per te 
-questo lo dici tu 
-ne sono convinta 
Leo osservò meglio Hanna che se ne stava in fondo da sola. Le lanciò uno sguardo per rimorchiare. Hanna lo guardò stranita per poi tornare alle sue patatine. 
-te l'avevo detto io
Leo storse il naso e poi riprese a mangiare. 
Hanna del canto suo era arrivata al limite della sopportazione, era annoiata, odiava quando si creavano queste occasioni, non era in grado di essere socievole o divertente. Prese il suo telefono e incominciò a giocarci. 
-non è divertente starsene da soli vero?
Hanna si voltò di scatto, Leo era seduto accanto a lei. Lei lo guardò non sapendo come comèprtarsi. 
-a che giochi?
-Niente uno stupido gioco 
Leo la osservò meglio, portava i capelli sciolti, solo un ferretto che le teneva il ciuffo laterale. Aveva due profondi occhi scuri, un naso piccolo e delle labbra carnose. Le piaceva, ma non in quel senso, aveva qualcosa che la rendeva interessante. 
Leo rise guardandola. 
-ho detto qualcosa di sbagliato?
-No nulla 
Hanna notò che in quel gruppo mancava qualcuno, quel ragazzo di prima. 
-cerchi qualcuno?
-No non conosco nessuno in effetti
-nessun problema...RAGAZZII vi presento la mia nuova amica...
Si girò verso di lei.
-Hanna
-HANNA 
Hanna voleva sprofondare dalla vergogna, rideva imbarazzata.
Kaley la guardò immaginando già la scena in cui Hanna l'avrebbe ricoperta di insulti. 




Nel parco centrale della cittadina erano solito riunirsi i ragazzi per giocare con lo Skateboard. 
eccola è arrivata
Una ragazza bionda si fece largo tra i ragazzi, raggruppati a cerchio. 
credevo che non saresti venuta..
Un ragazzo la guardò con aria di sfida, la ragazza rise. 
prendi il tuo skateboard- disse lei incominciando a salire sulla rampa posta al lato destro del parco.
-Carrei fallo nero!- un ragazzo più piccolo le sorrideva, era poco più basso degli altri, aveva i capelli biondi come i suoi e due occhioni azzurri che sprizzavano felicità.
-Tranquillo fratellino. 
La ragazza si posizionò sullo skate e appena diedero il via incominciarono a gareggiare. 



Rose uscii velocemente da casa, scese le scale e si controllò le tasche, appena trovò le chiavi si diresse verso la macchina, aprii lo sportello e si mise al volante. Fece un lungo sospiro e porto la testa verso dietro appoggiandola al sedile. Guardava il tettuccio della macchina. Non sapeva cosa fare. Riportò la testa dritta e guardò davanti a se, mise le chiavi della fessura e mise in moto la macchina. 


Hanna era davvero stufa, per fortuna avevano finito tutti di mangiare, si era fatto quasi buio, guardava continuamente l'orologio, le sembrava una tortura. 
-mi dispiace per prima forse ti ho messo in imbarazzo- Leo le stava sorridendo, era tornato a sedersi accanto a lei. 
-Tranquilllo- lui continuava a sorridere, lo faceva sempre, Hanna lo trovò un po' bizzarro, ma poi penso che forse era fatto cosi. 
-Sono un po' invadente vero?
-Solo un po'- Hanna indicò scherzando con le mani. 
-Sei in classe con Kaley?
-Si 
-strano non ti ho mai notata 
-non mi faccio notare 
-questo è anche vero
Hanna rise, la prima risata dopo una lunga giornata. 
-cosa farete ora?- chiese speranzosa che tutto fosse finito. 
-Penso che ognuno si organizzerà per se 
-capisco 
-tu?
-io?
-si che farai?
-A casa 
-non esci? È sabato sera
-è un giorno come altri
Hanna prese la sua borsa e si alzò da tavolo. 



Cole scese velocemente dalla macchina, salì le scale e aprii frettolosamente la porta del suo appartamento. Appena la aprì per poco non gli venne un infarto, tutto era in disordine o addirittura rotto. 
dovevi fare più attenzione Cole
Il ragazzo si girò incazzato.
-Rick cosa ci fai qui?
-Ei calmati sono qui per aiutarti, la tua ragazza se le svignata 
-di cosa stai parlando?
-Oh non te la detto? Stava con te per estorcerti informazioni sulla tua famiglia 
-cosa? Che c'entra la mia famiglia?
-Non sai proprio niente... comunque dobbiamo trovarla, qualcun altro vuole quelle informazioni.
-Non le ho mai parlato della mia famiglia 
-il tuo computer parla per te 
Cole si voltò verso il tavolo, dove l'aveva lasciato, non lo vide, lo cercò con lo sguardo per tutta la stanza. 
-come fai a sapere tutto queste cose?
-Ero amico di tuo padre
L'uomo di fronte a lui aveva due occhi glaciali, lo scrutava. Cole non si fidava, ma era l'unico che poteva dargli delle risposte. 



Rose salii le scale di quell'appartamento, si trovava in periferia. L'uomo dell'agenzia l'aspettava alla porta. 
signorina Jonson
-salve 
-spero che l'appartamento sia di suo gradimento 
-lo spero anch'io 
L'uomo insieme a Cole guardò in direzione del corridoio. 
-c'è qualcuno
-cosa? 
- zitto
-Non mi era mai capitato che qualcuno volesse trasferirsi in giornata 
-c'è sempre una prima volta- Rosa salì quelle poche scale con disinvoltura, appena l'uomo si fermò notò subito che l'appartamento di fronte al suo aveva la porta aperta. 
-Rose Jonson! Il tuo cognome mi è familiare 
-probabilmente per via di mio padre 
-ah certo l'imprenditore ho saputo che le cose non vanno molto bene 
-mio padre non io 
-certo signorina 
Cole si avvicinò per vedere meglio, notò un uomo grassotello in compagnia di una ragazza giovane, troppo giovane, probabilmente più piccola di lui. Si sporse troppo e la ragazza lo notò, lui si tirò indietro e chiuse la porta. 
-che strana gente- puntualizzò l'uomo.
-Già- disse la ragazza. 
-Rose entrò seguita dall'uomo. 
-è bella- disse semplicemente – la prendo.



La gara su skate era appena finita, Carrie aveva vinto su tutti i fronti, scese dallo skate e si diresse dal ragazzo. 
adesso devi darmi quello che mi spetta
tieni- il ragazzo tirò fuori dalla tasca dei soldi e li lanciò rudemente alla ragazza. 
Bene- Carrie prese per una smalla il ragazzino che prima l'aveva incoraggiata.
Torniamo a casa- appena furono abbastanza lontani esclamò: con questi si cena decentemente sta sera. Il piccolo le fece un enorme sorriso. 



Leo era seduto sul lato sinistro della macchina, un suo amico alla guida. 
-carina quella nuova ci hai già provato?
-Senza successo 
-ahahahah ci provi praticamente con tutte 
-lo so- Leo rise di gusto
All'improvviso la macchina si ferma. 
-dannazione...sapevo che dovevo guardare il motore prima di partire
-sei il solito coglione- Leo rise aprendo lo sportello. 



Hanna e Kaley camminavano verso casa di quest'ultima. 
-Leo è davvero carino non trovi?
-Si non è male 
-andiamo 
-hai una cotta per lui da quanto? Tre anni? 
-Non prendermi in giro 
-Hanna rise di gusto superando l'amica. 



Rose scese le scale uscendo dall'edificio. 
-quindi queste sono le chiavi è tutta sua
-perfetto
Rose prese le chiavi tra le mani e sorrise felice. Un nuovo passo verso la sua vita da indipendente. Non avrebbe più sentito di doveri o cose del genere verso la sua famiglia. 



La sera era calata, tutta la cittadina era illuminata, tranne per alcune stradine. 
-come cavolo facciamo qui non c'è manco campo?- disse Leo poggiandosi alla macchina
-possiamo provare ad andare a piedi
-sei pazzo ci vogliono chilometri
-vuoi passare la notte qui?- Leo guardò male l'amico – -questa me la paghi Jason
-daii muovi quel culo
Leo e Jason si incamminarono, la strada principale era pericolosa, l'autostrada di quella piccola cittadina aveva avuto molti incidenti, Leo sperava con tutto se stesso che non passasse nessun camion. 


Cole e l'uomo erano orma usciti di casa, erano diretti alla centrale di polizia. Cole era bloccato dal semaforo, l'uomo seduto accanto se la rideva nel vederlo impacciato. 
-perché mi stai aiutando?
-Devo un favore a tuo padre 
-mio padre...ancora con questa storia Rick 
L'uomo fece un sorriso tirato e tornò a guardare avanti.
è verde.



Hanna e Kaley erano nella stanza di quest'ultima, erano sedute sul letto a guardare la TV.
-dici che Emma avrà mai un ragazzo? Voglio dire ogni volta che ne incontra uno glielo fanno fuori- Kaley rise come una matta alla battuta dell'amica. 
-Dico di no 
Hanna si alzò dal letto. 
-dove vai?
-Ho detto a mia madre che l'avrei chiamata ma me lo sono dimenticata 
dove hai la testa?
Once upon a time!! 
Hanna prese il suo telefono e digitò il numero di sua madre. 
-pronto? Mamma
-oh tesoro perchè non mi hai chiamata?
-Lo dimenticato comunque tutto a posto sono da Kaley 
-ok quindi noi ci vediamo domani....
-si hai portato il pigiama con te?
-si..- Hanna notò che si era messo a piovere, si avvicinò alla finestra e guardò il cielo, osservò attentamente, qualcosa di strano era nell'aria, guardò più da vicino, sembrava una stella cadente, ma era lenta e si faceva sempre più grande –...ci sentiamo dopo. 
Kaley si avvicinò ad Hanna.
-cosa diamine è quell'affare?
-Non ne ho idea...Hanna era sempre più curiosa di sapere cosa fosse, come se fosse una calamita gigante che l'attraeva a se. Prese il suo cappotto e se lo infilò. 
-Dove stai andando?
-A vedere di che si tratta...non hai notato è vicino la fattoria 
-è pericoloso lo sento 
-sta tranquilla non mi succederà niente 
-HANNA
Per quanto la ragazza urlasse non riuscii a distogliere Hanna dalla sua corsa. 


Cole scese dalla macchina diretto alla centrale, ma la pioggia improvvisa lo distrasse e si voltò dietro di lui. 
-cos'è quell'affare?
-Un meteorite? Sa molto di Smallville 
-non è il momento delle battute vado a dare un occhiata
Cole rientrò in macchina diretto nella direzione della cometa. Rick guardava la scena soddisfatto. 


Leo e Jason camminava da molti minuti ormai. 
-ci mancava solo la pioggia 
-non ti lamentare tu hai voluto andare a piedi 
-che altro potevamo fare?
-Aspettare
-EY guarda là- disse Jason alzando lo sguardo 
-siamo in un film di fantascienza 
-zitto e cammina 
-no seriamente guarda 
Leo alzò lo sguardo al cielo e quel poco che riusci a vedere lo fece rimanere senza fiato. 
-andiamo a vedere...- gli propose Jason
-ma sei matto oggi vuoi proprio farmi morire 
-non fare il fifone Leo o dovrei chiamarti Leone cane fifone 
Leo gli diede una spinta e per poco Jason non cadeva a terra. 
-muoviti vediamo di che si tratta.


Carrie era seduta sul divano di casa sua, suo fratello dormiva appoggiato a lei, un forte rumore la fece trasalire. Si alzò per guardare fuori. 
-cose quella roba?
-Carrie?
-Jerry aspettami qua ok? 
-Dove vai?
-Vengo subito. 


Rose guidava la sua macchina tranquillamente, era sola, solo la musica della radio a tenerle compagnia. 
http://www.youtube.com/
watch?v=2yavZgUdyEk&list=LLaWWn6HQbtiD3IX-WzkBUmg

Rose canticchiava, felice per la sua piccola conquista. Si sentiva come più leggera, nulla l'avrebbe fermata, i suoi progetti, la sua vita adesso era sua. 
Un botto la fece frenare di colpo, per poco non veniva trascinata via da un masso enorme. Scese dalla macchina per vedere cosa fosse successo. I capelli le si bagnarono tutti, aveva gli occhi sgranati e spaventati. Il freddo le fece portare istintivamente le mani alle braccia. Si sporse per vedere, un'enorme buca, un masso incandescente all'interno di essa. 
-ma cosa...



Hanna corse vicino la sua casa, aprii quello che sembrava un recinto e corse vicino al luogo dove cadde quell'enorme masso. 
Cole parcheggiò di fretta, vide la macchina ma non ci fece caso si avvicinò alla buca, solo allora si accorse della presenza di un'altra persona. Rose si girò verso di lui, aveva lo sguardo perso, preoccupato. 
Carrie corse verso quella direzione, guidata dal fascio di luce che la cometa aveva lasciato, arrivata sul posto notò sia Rose che Cole. Li guardò per avere qualche spiegazione, ma avevano il viso troppo shoccato per poter dare qualche spiegazione. 
Jason camminava dietro di Leo, che aveva aumentato il passo, per raggiungerlo camminava più veloce che poteva, ma un dolore allucinante gli blocco la caviglia destra. 
-Haii maledizione
-tutto ok?
-Per niete mi sa che mi sono slogato una caviglia 
-ok siamo quasi arrivati 
-non ce la facci 
-ok vado avanti io tu aspetta qua 
-ok 
Leo si mise a correre, era dall'altra parte della strada, corse più veloce che poteva, arrivo vicino di qualche metro, notò che c'era già qualcuno.
Hanna era quasi arrivata, notò la figura di Leo e cercò di arrivare il più presto possibile. Sentii un rumore strano, come se qualcosa si avvicinasse, non ebbe il tempo di girarsi che si ritrovò per terra, sopra si lei c'era qualcuno, Hanna riconobbe i lineamenti del ragazzo che aveva visto la stessa mattinata. 
-stai più attenta
Il ragazzo si alzò lasciando spazio a Hanna per rialzarsi, appena lo fece si accorse che un'altro meteorite era caduto quasi sulla sua testa, questo era piccolo, anche l'altro non era enorme, ma in testa a qualcuno avrebbe sicuramente fatto danni. Si avvicinarono all'altro masso, a cerchio, quasi fosse un rito. Si guardarono tutti in faccia, straniti e confusi.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: starmoon