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Autore: dipendentedirap    22/06/2013    1 recensioni
Una comune giornata in biblioteca per Iris si trasformerà nell'incontro con il suo amore
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2.

La mattina dopo.

Mi sveglia accecata da un raggio di sole che spuntava dalla mia finestra, era venerdì e oggi sarei dovuta andare a scuola, ma si dava il caso che oggi avrei anche iniziato a lavorare nel negozio di CD all’angolo della strada. Quindi si era ben capito che avrei saltato la scuola.
Iniziavo a lavorare alle 10.00 ma non mi rimisi a letto anche se erano appena le 7.30 . se fossi stata in vacanza mi sarei rimessa a letto, ma ero nervosa e stanca al solo pensiero di lavorare fino alle 16.00 di pomeriggio. La scuola sarebbe finita tra due settimane ringraziando a Dio.
Dentro di me balenava il pensiero:”Dio ti ringrazio che poi ci sono le vacanze estive.”
Controvoglia mi diressi in bagno, accesi lo stereo e mi infilai sotto la doccia, mi feci scivolare di dosso l’acqua tiepida. Ho sempre amato fare la doccia con la musica di sottofondo; l’acqua fece andare via il bagnoschiuma e lo shampoo. Dopo 15 minuti uscii dalla doccia e mi avvolsi l’asciugamano attorno al corpo, sembravo esile ma notavo in me continui difetti: delle brutte cosce, il seno piccolo, difetti anche nel carattere ma a me il mio carattere piace … non mi piace il fisico da gnoma che ho.
Passai l’asciugamano sui miei capelli ondulati, appena tolsi l’asciugamano si formarono dolci onde tra la mia chioma … ho i capelli castani ondulati, li amo ma sono un pasticcio quando vanno sistemati.
Asciugai leggermente i capelli, li raccolsi in uno chignon e mi vestii molto velocemente. Si erano fatte le 9.00 , decisi di uscire e fare una passeggiata prima di iniziare a lavorare, presi la mia borsa ed uscii. Passai davanti alla Piazza di Monaco e rimasi abbagliata dalla bellissima Piazza, ammiravo tutto nei minimi particolari. Estrassi dalla borsa la mia macchina fotografica e scattai diverse foto. La Biblioteca era di strada ed era vicina al mio luogo di lavoro, mi avviai titubante se passarci o meno.
Arrivai fuori dalla Biblioteca e notai l’orologio. Era tardissimo, avrei fatto una figura pietosa. Mi misi a correre.


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Ore 16.10 , dopo il lavoro.

Ero stanchissima, non pensavo sarebbe stato così lavorare. Una marea di clienti contenti e scontenti, uno che critica, uno che sparla, uno che semplicemente rompe le palle.
Dovevo andare in Biblioteca e mi ci avviai con molta voglia di sedermi e riprendere la lettura del giorno prima. Entrai in Biblioteca, non si sentiva un respiro tranne la piacevolissima musica di Bach. Cercai con gli occhi il Bibliotecario ma non lo vidi. Oltrepassai l’ingresso e mi diressi alla postazione del giorno prima: accanto alla finestra. Mi sedetti esausta, ripescai dalla mia borsa il libro ma non riuscii a leggere nemmeno una riga. Motivo? Mi addormentai dalla stanchezza.


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Ore 17.30 , in Biblioteca.

Qualcuno mi chiamava, picchiettava delicatamente la mano sulla mia spalla. Sembrava quasi una scossa elettrica … piano piano aprii gli occhi ed incontrai lo sguardo del Bibliotecario.

“Hei, sembri distrutta.” Disse sorridendo e scostandomi una ciocca ribelle dalla fronte.

“Oddio, scusa. Prima esperienza lavorativa e sono esausta.” Ero diventata rossa dall’imbarazzo.

“Tranquilla, non russi e non parli nel sonno.” Mi prendeva in giro, mi misi a ridere al solo pensiero.

“Ci mancherebbe solo che russo in Biblioteca.” Sorrisi, il pensiero mi sembrava non solo imbarazzante ma anche assurdo.

“Sarà il caso che ti dia la tua tessera e ti accompagni a casa, non è bello uscire quando si fa tardi.” Mi disse lui facendosi serio.

“A casa ci torno da sola, non ho paura e poi mi so difendere benissimo.” Dissi offesa. Pensava che non sapevo cavarmela da sola.

“Senti, lo so che sei adulta ma starei più tranquillo io. Seguimi dai.” Disse lui spiegandosi.

Lo seguii leggermente innervosita, raggiungemmo il bancone vicino all’ingresso e lessi velocemente il biglietto dove c’era l’indirizzo. Il Bibliotecario si chiamava Andrea S. . Capii subito che era tedesco di nazionalità ma per qualche motivo parlava perfettamente l’italiano, un motivo che non mi interessava minimamente. Mi porse diverse scartoffie da firmare, lasciai la mia firma e presi la tessera.
Non la usai subito, mi diressi all’uscita.

“La prego di aspettarmi, signorina Iris.” Disse lui galante, mi girai verso di lui sorpresa che sapesse il mio nome.
“So il tuo nome? Sì. Sai perché? Beh, no di certo. Ho visto il tuo documento d’identità mentre dormivi.” Rideva.

“Lo sai che non bisogna fugare nelle borse delle donne, signor Andrea S.?” Gli domandai di rimando.

“Mi sorprendete signorina. Come sapete il mio nome?” Mi domandò facendomi un sorriso sghembo.

“I biglietti da visita sono ovunque no? L’ho letto lì.” Dichiarai mostrandomi fiera di sapere almeno una cosa di lui.

Sorrise, fece un passo verso di me e mi fece cenno di camminare davanti a lui, mi stava accompagnando a casa. Dopo 10 minuti mi ritrovai davanti al portico di casa mia.

“Sono arrivata a casa, vivo qui.” Gli dissi.

“Va bene … io … ti aspetto domani in Biblioteca.” Disse lui nervoso.

“E cosa ti fa pensare che io tornerò domani?” Domandai aspettando la sua risposta.

“Beh, forse perché hai lasciato in Biblioteca il tuo documento d’identità?” Mi stuzzicò, l’aveva preso lui per fare la tessera.

“Ci vediamo domani mattina alle 10.00 . Sii puntuale per favore.” Sbuffai irritata.

“Ciao bellissima Iris.” sorrise e se ne andò

Rientrai a casa ed andai a letto, rimasi per un po’ a pensare a lui.
Aveva detto “Ciao bellissima Iris.” O era sincero o era cieco. Mi addormentai pensando a lui, pensando a cosa potesse pensare di me.


spazio autrice

salve bellissime/i spero questo capitolo vi piaccia...nonostante il 1' non è arrivato a 3 recensioni, ho postato comunque questo capitolo...
ditemi la vostra opinione!
RECENSITE PLEASE!
kiss, ci si vede al prossimo capitolo!



  
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