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Autore: dipendentedirap    20/06/2013    2 recensioni
Una comune giornata in biblioteca per Iris si trasformerà nell'incontro con il suo amore
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CAPITOLO 1. Non sono mai stata una ragazza snob, non sono mai stata una ragazza complessa, egoista, cinica e gelosa, ma devo dire che mi sto comportando in maniera diversa, forse perché sto diventando adulta e, la parola non è bella ma è naturale, mi sono venute le mestruazioni a 13 anni. Sono nata in una famiglia del tutto incasinata perché mia madre è un’operaia, mio padre convive con un’altra donna che mi odia più della peste ed ha fatto famiglia e devo dire che poco mi importa di loro perché loro se ne strafregano di me. Adesso ho 18 anni e vado alla scuola superiore, sono italiana, mi chiamo Iris ma vado a scuola in Germania, motivo? Studio le lingue straniere e la mia lingua straniera preferita è il Tedesco e devo dire che è la cosa migliore che riesco a fare. Siamo in Germania perché faccio più esperienza con la pronuncia in Germania, parlo Italiano solo a casa e ogni volta che esco il Tedesco mi domina, il che mi permette di esercitarmi proprio come mi esercito con il mio Prof. in classe. Ho diversi hobby tra cui leggere, scrivere, ascoltare ogni genere di musica, uscire con le conoscenze ma non li ritengo amici perché tendo a fidarmi poco delle persone, amo partecipare a dei concerti che organizzano nei Pub … la musica è ovunque e devo dire che è il mio elemento. Sono una ragazza abbastanza alta, ho i capelli castani e gli occhi verdi, non verdi come un prato ma più che altro quasi color del mare, un fisico normalissimo ma che apprezzo poco … mi apprezzo poco perché non mi sono mai vista bella, nemmeno da bambina. Mi guardavo e guardavo le bambine che si vantavano dei loro vestiti, delle loro scarpe, dei genitori ricchi o altri motivi futili; invece io non mi vantavo perché non avevo niente per cui vantarmi, non avevo nulla di speciale e tantomeno genitori ricchi, anche perché mio padre come è andato via subito ha trovato una nuova famiglia dimenticandosi di me. Un giorno qualunque nella Biblioteca della città di Monaco. La giornata scolastica era stata estenuante e il mio modo di rilassarmi era leggere un libro sentendo la melodia di Mozart nella Biblioteca della città dove vivevo e dove vivo da anni. La mia attenzione era stata attirata da un libro che si trovava all’ultimo ripiano di una libreria, nel terzo corridoio dei romanzi ed ero sorpresa di vedere che c’erano anche romanzi scritti in Italiano, perciò decisi di prendere un romanzo scritto in Tedesco ed uno scritto in Italiano. Cercavo dei romanzi che attirassero la mia attenzione, anche solo ammirando la copertina. La mia attenzione venne catturata da un libro che si trovava all’ultimo ripiano della libreria, era troppo in alto per me che sono alta solo 1 metro e 68 centimetri; mi guardai in giro in cerca di una scala ma non ne vidi nemmeno una nei dintorni, trovai una scala poco distante e salii per andare a prendere il libro. Presi il libro e scesi dalla scala, tenevo il libro stretto al petto e mi avviai ad una postazione vicino alla finestra, mi misi comoda sulla poltrona ed iniziai a leggere, era una biografia di Hemingway. Dopo poco la musica cambiò, di sottofondo c’era un cantante italiano … Vasco o Ligabue, non lo so. Alzai lo sguardo e vidi che il Bibliotecario aveva cambiato CD, lo guardai ma poi ritornai al libro. Diverse ore dopo, continuavo a leggere presa dal libro. Qualcuno mi si avvicinò alle spalle e mi picchiettò la spalla. “Scusa, devo chiudere la Biblioteca. Si è fatto tardi.” Mi disse una voce maschile, mi girai e notai che era il Bibliotecario, guardai l’orologio e vidi che erano le 18.30 . Tardi? Non un semplice tardi, ma tardissimo. Accatastai le mie cose molto velocemente per togliere il disturbo, mi avviai verso l’uscita. “Aspetta.” Mi richiamò. “Questo puoi prenderlo.” Mi disse rivolgendosi a me e al fatto che voleva prestarmi il libro. “No, non posso. Non ho la tessera.” Gli spiegai fermandomi davanti alla porta e girandomi verso di lui. “Sì che puoi. Ripassa domani pomeriggio, troverai la tessera pronta. E comunque sono io il proprietario della Biblioteca ed io ho deciso di prestarti il libro, perciò prendilo.” Sembrava un ordine. Mi riavvicinai e presi titubante il libro tra le mani, lo guardai. Non sembrava un uomo adulto ma un ragazzo tra i 18 e i 20 anni, aveva un viso giovane, grandi occhi scuri, capelli ricci e neri, era alto forse 1 metro e 80, non lo so, bellissime labbra carnose. Insomma era bello da mozzare il fiato, addirittura meglio di un modello. “Ti aspetto domani pomeriggio.” Dichiarò lui sorridendomi, un sorriso magnetico e bellissimo, bello come lui. Sorridendo mostrò dei bellissimi denti bianchi che mi incantarono. Gli sorrisi di rimando, feci un cenno di saluto, girai i tacchi e me ne andai. Tornai a casa, vivo a 5 isolati dalla Biblioteca. Potrei stare lì per tutto il giorno se volessi e se potessi. Mia madre non c’era, lavorava fino a tardi perciò passai la serata da sola. Mia madre era un’organizzatrice di Matrimoni, quella sera fece tardissimo perché il Matrimonio di quel giorno si sarebbe svolto di notte. Mi addormentai verso le 23.00 sdraiata sul mio letto. SPAZIO AUTRICE ciao a tutti i lettori, questa é la mia prima vera FF, spero vi sia piaciuta, continuo a 3 recensioni P.S. Fatemi sapere cosa ne pensate, recensite, recensite, recensiteeee
  
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