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Autore: death sama    22/06/2013    9 recensioni
Satana fiero dei suoi figli li vide librarsi in cielo in cerca della loro compagna per la vita,solo l'ultimo dei sette rimase a terra.(...)Il figlio guardo' il padre per l'ultima volta,i suoi occhi color ambra incontrarono quelli rosso sangue del padre,lo saluto' con il dovuto rispetto,spiego' le maestose ali e si libro' in cielo,diretto non verso il mondo degli Inferi ma bensi' verso quello degli esseri umani.
In fondo la compagna per la vita non doveva per forza essere un demone,poteva essere anche una
ragazza….umana.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Raf, Sulfus | Coppie: Raf/Sulfus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Nonnia,nonnina,nonnina dove sei?-grido' la bambina dai lunghi capelli biondi.Stava correndo nel bosco da sola in preda alla paura.Il vento soffiava forte facendo muovere i suoi bellissimi cappelli,i suoi occhi celesti come il cielo e profondi come il mare erano intrinsi di paura.Correva veloce ma le sue gambe erano corte faceva fatica,stava correndo da tanto tempo e della sua cara nonnina non c'era traccia.

Si fermo' .Asciugo' le lacrime con una delle sue piccole manine.Era terrorrizzata aveva paura di vedere delle strane creature.Ne aveva viste diverse,ogni volta che andava in montagna dalla sua cara  nonnina si sentiva al sicuro.La nonna era dolce e gentile e sapeva come scacciare e tenere lontane le creature che alla dolce bambina sembravano cattive.Le altre persone non ruscivano a vedere le creature,oppure facevano finta ma la piccola bambina le vedeva dovunque.Alle volte il loro aspetto faceva crescere in lei paura.C'erano due tipi principali di creature quelle con le ali e una specie di luce bianca attorno alla testa e le altre che avevano anch'esse le ali ma sulla testa avevano due corna e all'occorrenza una coda.

Si volto' verso il ruscello.Aveva molta sete,ma sapeva anche di essere vicina a casa.Quindi no si era persa,se seguiva il ruscello avrebbe trovato certamente la nonnina.Si blocco' di scatto.Vicino al ruscello,precisamente su una delle due sponde c'era un ragazzino a terra.Non si alzava e per un breve momento la dolce bambina penso' che stesse solo dormendo.Poi pero' si rese conto che  aveva i vestiti tutti strappati e ricoperti di un colore rosso acceso.Sangue.Era terrorrizzata.Corse velocemente verso il ragazzino.

Il ragazzino aveva gli occhi chiusi e molti graffi su tutto il corpo e sulle guance.La bambina tento' di svegliarlo ma fu tutto inutile.Le lacrime iniziarono a scendere.Si sentiva in colpa per il ragazzino.Chiamo' a squarcia gola la nonna.Doveva arrivare lei.Lei avrebbe saputo di certo cosa fare.Doveva aiutare quel povero ragazzo.Doveva salvarlo.

-Nonnina!-

Gridava a piu' non posso e finalmente la nonnina arrivo'.Era una vecchietta alta e snella.I capelli ormai divenuti bianchi erano raccolti in un perfetto  chignon,indossva abiti semplici.Raggiunse la nipotina .La prese tra le braccia per rassicurarla e calmarla.Poi guardo' il ragazzino.Lo prese in braccio e insieme alla nipotina lo porto' nella sua casetta.Lo depose sul letto della bambina,gli ripuli' le ferite,e lo lascio' riposare.

-Raf,dovresti lasciarlo riposare.-

La bambina guardo' la nonnina con i sui occhietti azzurri.Sorrise con uno dei suoi sorrisi piu' belli.Non disse nulla ma la nonnina capi'.Chiuse la porta lasciando i due bambini nella stanza.

-Dove mi trovo?-

La voce era debole ma Raf riusci' a sentirla .Guardo' il ragazzino negli occhi.Aveva degli occhi color oro.Carino.

-Ciao io sono Raf-sorrise-ti trovi nella mia stanza,stavi male e cosi' la mia cara nonnina ti ha portato a casa.Allora come ti chiami?-disse lei avvicinandosi a lui,i loro volti erano vicinissimi.Le guance del ragazzino diventarono rosse.Si allontano' di botto dalla bambina e fini' per cadere dal letto .

-Ti sei fatto male?-

-Stai lontana da me-

La bambina si fermo'.Aveva gli occhi lucidi ma non pianse.Ora lo guardava di nuovo e vedeva che lui era diverso.Anche lui aveva le ali,non riusciva a vedere bene il colore,e poi vide due piccole corna sulla testa nascoste tra i capelli blu notte.

-Sei un demone?-

Chiese lei innoncentemente.Lui la guardo' e abbasso' lo sguardo per un momento.Poi la guardo' di nuovo.

-Si lo sono.-

-Sei un demone cattivo?-

-Tutti i demoni sono cattivi-disse lui seccamente.

-Ma tu non mi sembri per niente cattivo.-sorrise e il ragazzino per la prima volta rimase spiazzato.Quella fragile bambina.Come osava mettere in discussione la sua natura maligna?Lui era un demone e per forza doveva essere una creatura cattiva,ma lei non poteva capire.

-Ti sbagli,sono cattivo e devo andarmene da qui prima che arrivi la vecchietta.-

Tento' di alzarsi ma ricadde a terra perche' era troppo debole.Raf lo aiuto' ad alzarsi senza nessuna pretesa,lo fece e basta,voleva aiutarlo.Doveva aiutarlo.

-Voglio essere tua amica perche' sono sicura che tu non sei un demone cattivo.Riesco a vedere demoni e angeli da quando avevo quattro anni e i primi tempi ero spaventata a morte‚ piangevo di continuo e mi nascondevo ma poi con la nonnina ho imparato a convivere con questo dono.-

Il ragazzino si sedetto sul letto e lei si mise vicino a lui.Lui, un piccolo demone, stava parlando con una bambina umana.Che strano,eppure per quanto ci provasse non riusciva a scacciare quella sensazione di pura beatitudine e tranquillita'.Di certo la bambina aveva dei poteri,ereditati dalla vecchietta che lei chiamava nonnina.
Aveva dei capelli lunghi e senza accorgersene le prese una coccia.Erano morbidi e lisci come fili d'oro prezioso e si illuminavano a contatto con la luce del sole che filtrava dalla finestra,sembrava un piccolo angelo ma per sua fortuna era solo un essere umano.Gia',un essere umano.

Gli esseri umani erano creature deboli e fragili,se solo avesse avuto un po' di forza in piu' nel suo corpo avrebbe potuto ucciderla

-No!-

Quel grido arrivo' improvvisamente dalla gola del piccolo demone.Non doveva fare del male a quella dolce bambina era l'unica creatura che fino ad ora gli aveva sorriso e gli aveva trasmesso beatitudine e tranquillita'.Lui doveva proteggerla.

-Raf!Raf!Va tutto bene cosa sta succedendo?-

La nonnina arrivo' di corsa e trovo' i due bambini uno accanto all'altra.Rimase ferma per un lungo istante sapeva di trovarsi davanti ad un demone ma sapeva anche che era troppo debole per nuocere  a lei e alla sua piccola Raf.

-Raf tesoro vieni qui.-

Raf guardo' prima la nonnina e poi il ragazzino.Lui aveva un’ espressione triste dipinta sul volto.Gli strinse la mano con la sua e con fermezza disse :
-Io e questo demone siamo amici e sono sicura che lui non mi fara' mai del male.Giusto?-

Il piccolo demone la guardo' e un barlume di speranza si accese in lui.I suoi occhietti tristi che fino a poco tempo fa erano spenti si tinsero di un ambra lucente.Strinse la mano della bambina senza farle male,doveva stare attento.Lei era un essere umano.

Sorrise.Un sorriso che mostrava i suoi perfetti denti bianchi e lucenti leggermente appuntiti.
-Amici.-

-Non mi hai ancora detto come ti chiami.-

-Mi chiamo…Sulfus.-


 
**



Raf si alzo' di  scatto.Si guardo' attorno.Si trovava nel suo letto.Era mattina, vide il sole filtrare dalla finestra.La stanza era illuminata e per un attimo dovette copririsi gli occhi.Poi al suo fianco senti' qualcosa.Si volto'.I suoi occhi incontrarono  due occhi color ambra che la guardavano con divertimento.Scatto' dalla paura e si ritrovo' a terra.

-Che ci fai nel mio letto tu demone pervertito!!-era rossa in volto il che fece ridere Sulfus.

-Dovresti vederti in questo momento, sei rossa come un pomodoro.-

-Esci di qui!Ora!-

Raf vide che aveva tutti gli abiti addosso.Grazie al cielo non era successo nulla.Sulfus indossava solo dei jeans strappati si alzo' e con eleganza usci' dalla stanza sorridendo per tutto il tempo.Raf chiuse la porta con violenza.Aveva biosgno di stare lontana da quel demone.Rischiava di impazzire.Aveva bisogno di una doccia fredda per schiarirsi le idee.

Si diresse verso il bagno.Entro' nella vasca e lascio' che l'acqua iniziasse a scorrere lungo tutto il corpo.Ripenso' al sogno.Non era un semplice sogno ma bensi' uno dei suoi ricordi rimasto assopito da tempo.Questo spiegava il fatto che lei conosceva Sulfus da molto prima.Si incontrarono da bambini.Sorrise ma si penti' di averlo fatto.

Chiuse gli occhi.Alle volte la sua mente le faceva brutti scherzi eppure era cosi' appena subiva uno schock  la sua mente fungeva da barriera,non sapeva spiegarne bene il perche' nemmeno  lei, il punto era che appena lei provava dolore i suoi ricordi,anche quelli piu' insignificanti venivano offuscati e protetti da una barriera eretta dalla sua stessa mente.

Non sono malata,sono solo diversa.

Erano queste le parole che si diceva di continuo per convincere se stessa.Le stesse parole usate dalla sua cara nonnina.Riuscire a vedere demoni e angeli era un dono che aveva ereditao dalla nonna,lei era una  sensitiva,ma non le piaceva essere definita tale.Era una persona come le altre,possedeva un dono che altri non avevano.La Vista Perfetta.Le piaceva definirla cosi'.La Vista Perfetta  veniva tramandata da generazione in generazione.La Vista   era  una caratteristica che contraddistingueva le donne della famiglia di Raf.Infatti queste donne possedevano anche dei poteri curativi ed erano capaci di erigere barriere con il solo pensiero alcune di loro,quelle piu' forti riuscivano a leggere il pensiero.Raf ci riusciva.Lei ne era capace.Le donne della sua famiglia avevano impiegato anni per riuscirci invece lei era nata con il dono della Vista Perfetta,del Tatto Gentile e  della Mente.Tre capacita' in una sola persona.Era raro.Molto raro.La nonnina cercava di insegnarle tutto il possibile.Raf doveva padroneggiare le tre discipline con estrema bravura e assieme alla guida esperta della nonna riusci' a perfezionare il Tatto Gentile e la Vista Perfetta.La Mente  era piu' complicata perche' non c'era nessuno che potesse spiegare come fare a padroneggiarla e cosi' Raf si ritrovo' ad essere emarginata.

Non era colpa sua se da bambina non capiva che era sbagliato vedere demoni e angeli.L'avevano presa per pazza ma la nonna era dalla sua parte.Lei e sua madre erano le uniche che credevano nella piccola Raf.

Raf ritorno' alla realta'.Riflettere l'aveva fatta ritornare al passato.Ricordava molte cose del suo primo incontro con Sulfus.Da quel momento lui veniva a trovarla ogni giorno.Era un caro amico,e lei lo sapeva.

-Il Tatto Gentile e la Mente mi domando se in questo momento io sia in grado di usarli a pieno.Forse il Tatto si, ma la Mente,ho tentato di leggere la sua mente ma essendo un demone e' piu' forte e i suoi pensieri sono protetti.Gli esseri umani sono piu' semplici.-

-Mi piacerebbe sapere cosa gli frulla per la testa.-

Sorrise.Usci' dalla vasca non riusci' nemmeno ad avvolgere l'asciugamano blu intorno al corpo che la porta del bagno si apri'.Sulfus stava fermo senza proferire nessuna parola.Raf non riusciva a pensare.Buio totale.Era mezza nuda davanti ad un demone.Non un demone qualsiasi.Ma bensi' Sulfus.

-Esci di qui maniaco !Nessuno ti ha insegnato a bussare ??!-chiuse la porta e si accascio' a terra.Inerme.Non si muoveva era persa in un'altra dimensione.

"No,no,no non e' possbile ma perche' tutte  a me?Cosa ho fatto per meritarmi tutto questo?."

Si asciugo' il volto con un altro asciugamano.I capelli bagnati gocciolavano e le gocce finivano sulle sue spalle.Il suo corpo tremava ma nemmeno lei sapeva spiegarsi il perche'.Senti' bussare alla porta,ebbe un sussulto al cuore.

-Raf ti prego aprimi.-

Cosa?Ma e' davvero impazzito?Non apriro' mai piu' questa porta.

-Senti mi dispaice,non sarei dovuto entrare senza prima bussare.Sono un demone e noi demoni in quanto tali non ci atteniamo alle buone maniere.Ora so cosa stai pensando questa non e' una scusa decente.Hai ragione.Mi dispiace,ti prego di credermi la prossima volta tentero' di essere piu' educato.-

Raf non riusciva a credere alle sue orecchie.Un demone si stava scusando?Era una cosa fuori dal comune ma in fondo lei ci era quasi abituata niente attorno a lei era normale.Si vesti'.Pantaloncini corti e una maglietta bianca.Stile semplice e perfetto i capelli erano anocra umidi e bagnati.Apri' la porta e vide Sulfus seduto accanto ad essa.La stava guardando con un mezzo sorriso.Una parte di lui stava chiedendo perdono invece l'altra…Sembrava desiderosa di…lei.Ricaccio' quel pensiero.

-E va bene ti perdono in nome della nostra vecchia amicizia.Ma questa e' la prima e l'ultima volta.-

Si lazo' di scatto e abbraccio' la ragazza.Quel contatto era per lui qualcosa di speciale,e voleva avere quella sensazione e quel privilegio tutto per se.La ragazza non si mosse,pero' una parte di lei era felice di trovarsi tra le sue braccia.Si stacco' piano da lei e la guardo'.

-Ti ricordi di me in tutto e per tutto?-chiese lui speranzoso.

Le annui'.Lui l'abbraccio' di nuovo,questa volta la strinse a se con piu' forza.

„Devo fare attenzione a non farle del male e' fragile.Non voglio procurarle nessun tipo di dolore, voglio vederla sorridente.Il suo sorriso e' l'unica cosa che da un senso alla mia esistenza.“

La prese in braccio e lei per poco non grido' di paura.

-Tranquilla non ti faro' niente,ti porto in salotto non ti lascero' fare le scale perche' sono sicuro che cadresti.-

Raf si oppose per qualche secondo poi si calmo' e i lascio' portare giu' dal demone.Era davvero molto,molto,molto forte.Sembrava che tra le braccia portasse una piuma e non una ragazza.Non dava nessun segno di affaticamento era serio e la teneva stretta a se con fare protettivo.

La fece scendere dalle sue braccia  e Raf si diresse verso la cucina per preparare la colazione.Intanto Sulfus si mise a sedere sullo sgabello vicino al  pianoforte.La nonna aveva una passione per il pianoforte e l'aveva trasmessa anche a Raf cosi' quest'ultima aveva iniziato a studiare seriamente  tanto da divenire in  poco tempo molto brava .Ogni volta che andava dalla sua cara nonnina suonava nuove melodie e rendeva la nonna felice.

La ragazza prese dei cereali e un po' di latte dal frigo.Verso' il tutto in una scodella blu che aveva dei ghirigori bianchi.Era la sua preferita.Inizio' a mangiare lentamente e senti' una dolce melodia.Vide Sulfus intento a suonare il pianoforte.Sulfus suona il pianforte???Lei non lo sapeva.Rimase con il cucchiaio a mezz'aria non disse nulla,era sorpresa.Da bambini era sempre lei a suonare lui si limitava solo ad ascoltare.Non aveva voglia di imparare.

Quando ebbe finito Raf si diresse da lui,nel frattempo aveva mangiato un po' di cereali.Era bello fare colazione con una melodia in sottofondo.Il demone,doveva ammetterlo,sapeva suonare bene.

-Da quando hai imparato a suonare?-

Lui si volto' e la guardo' con uno sguardo malizioso.

-Segreto.-

Poi d'improvviso l'attiro' a se e la fece sedere sopra le sue ginocchia.Raf non capiva cosa stava succedendo.Preferi' non muoversi dire che era imbarazzata era poco.Voleva scappare il piu' velocemente possibile da lui.Non doveva innamorarsi di lui.Il giorno prima aveva pensato di poterlo fare.Forse una parte di lei lo desiderava ma lui era un demone e lei una semplice ragazza umana,diversa dagli altri,ma restava umana.

Non avrebbe mai potuto funzionare,erano troppo diversi.

-Avanti suona.-

-C-c-cosa?Io non suono da molto tempo ormai.-

-Una semplice melodia come quelle che suonavi quando eravamo bambini.-

Raf ci penso' un po'.Poi con estrema eleganza poso' le dita sui tasti bianchi e neri del pianoforte.Mille emozioni e ricordi passarono nella sua mente.Inizio' a suonare,era una melodia semplice poco complessa.Muoveva le dita sui tasti come fosse una professionista.Sulfus si uni' a lei ed entrambi suonarono insieme senza aver mai provato prima d'ora.Era una melodia nuova intrinsa di emozioni e sentimenti  che entrambi provavano ma nessuno dei due voleva esprimere.

Dopo aver finito il demone mise le sue braccia intorno al corpo della giovane ragazza e poggio' la testa sulla sua schiena.Il cuore di Raf inizio' a battere piu' velocemente.Il giovane demone sorrise compiaciuto.

-Ti prego lasciami andare e' imbarazzante.-

-Invece io sto bene.-

La strinse ancora piu' forte.Non le avrebbe fatto niente di male e questo Raf lo sapeva.Sospiro'  e si mise a suonare di nuovo evocando i vecchi momenti del passato.

-Perche' sei scoppiata a piangere ieri?-chiese lui improvvisamente.Le dita di Raf si fermarono.Per un attimo esito'a rispondere.

-Mi sono ricordata di tutto cio' che mi e' capitato in questi ultimi anni.La morte dei miei genitori e quella della mia nonnina,sono sempre stata emarginata dagli altri per il mio dono.Nessuno ha mai voluto stringere amicizia con me.Sono da sempre stata sola.-

Non disse nulla,il demone si limito' a tenerla piu' stretta tra le sue braccia si alzo' di scatto ,la prese, e si sedette sul divano senza lasciarla andare.Lei rimase inerme tra le sue braccia che non accingevano a lasciarla andare.

„Non era giusto“,penso' il giovane demone.“Una ragazza come lei,bella dolce gentile e intelligente.E' da sempre stata sola i suoi occhi sono colmi di dolore.La morte la perseguita.Non permettero' che le succeda niente.Non voglio piu' vederla soffrire in questo modo, e' troppo straziante e non riesco a spiegarmi il perche'“.

„Tengo troppo a questo fragile essere umano.E me ne sto rendendo conto ogni minuto che passo accanto a lei.E' una sensazione di pura beatitudine ma allo stesso tempo il fatto di non poterla avere tutta per me mi riempie il cuore di rabbia.La desidero.Ma so che non potro' averla e in questo modo sto solo peggiorando la situazione.Magari lei ha gia' un fidanzato che in questo momento si stara' preoccupando per lei.“

„No!Non potrei sopportarlo!“

La domanda gli venne spontanea:

-Hai un fidanzato?O qualche ragazzo che ti sta aspettando?-

Quella domanda la prese alla sprovvista.

-In effetti si.-

Quella risposta fece crollare tutte le sue speranze.Cosa si aspettava?Era ovvio che aveva un fidanzato.Si era illuso.Doveva porre fine alle sue inutili illusioni.Lui era un demone lei un essere umano.Non c'era speranza,per loro non esisteva un futuro insieme.

-E lui com'e'?-altra domanda spontanea.

Raf si alzo' e si diresse verso la finestra.Guardo' il cielo.

-E' un po' complicato.-

-Voglio saperlo.-

Rimase in silenzio per un attimo.Tanto valeva dirglielo.Lei e Sulfus erano diversi  poi la sua mente faceva cilecca ogni tanto, cosicche' era normale per lei sentirsi confusa e stordita,allora perche' il suo cuore batteva ogni volta che lui la prendeva tra le braccia?Questa era una domanda alla quale non riusciva a rispondere.Chuse gli occhi poi li riapri' e lo guardo'.

-Non e' un essere umano…lui e'….-













****
E ora tutti i miei lettori/lettrici vorranno uccidermi XD
Chissa' quando aggiornero' XD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto :3 mi raccomando lasciate una recensione anche piccola cosi' aggiornero' velocemente(seh,come no =.= XD)
Spero anche di aggiornare le altre ficcy  *----*......ah prima che dimetichi lasciate anche un vostro parere sulla mia nuova ficcy "Il destino dei dua amanti"(<---------titolo che cambiero' appena mi verra' l'Illuminazione divina XD).
Bene detto cio' vi lascio e spero di aggiornare il prima possbile.
A presto
Death sama

  
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