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Autore: Finnick_Odair    23/06/2013    2 recensioni
Nella terra di Grytto regnavano pacifiche le quattro razze reali, ognuna segnata da un proprio stendardo di diverso colore. Bianco come le fredde terre del nord e la neve che essa ricopre ai draghi dominatori degli elementi. Viola come le saette che squarciano il cielo nelle lunghe tempeste dell'ovest agli umani portatori di intelligenza. Verde come le miti pianure del sud agli elfi che custodiscono l'antica parola e Rosso come il fuoco e il calore che devasta ogni cosa ai maghi artefici delle battaglie.
Ogni popolo sotto il proprio stendardo doveva seguire le leggi che esso dettava e le leggi cambiavano per ogni popolo.
Ai draghi non era permesso uscire dalla catena montuosa che circondava il loro territorio. Agli umani non era permesso l'uso della propria intelligenza per creare il male. Gli elfi non dovevano piegare al loro volere la natura e i maghi non dovevano affinare le loro capacità ai limiti della magia.
Queste leggi erano l'unico fattore che permettava ai popoli di non entrare in guerra, sapendo che si sarebbero devastati a vicenda ma un giorno tutto cambiò.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non è possibile!- Esclamò un ragazzo dal braccio ricoperto di squame.
-Fin dalla tenera età noi..-
-Avevano pianificato tutto sin dall'inizio, ma come?!- Lo interruppe un altro ragazzo.
-Ritornando al tempo originale doveva fermarsi tutto, invece è continuato e ora è in pericolo-
-Si potrebbe trattare di....No...Non è possibile!- Parlò il ragazzo dal braccio squamato.
-L'hanno....Proiettata nel passato...-
La ragazza dai capelli corvini ebbe un gemito. 
-Hai ragione, può essere l'unica alternativa, resta solo da capire come hanno fatto.-
Il ragazzo dal braccio mutato ebbe un improvviso cambiamenti di personalità, e con essa, mutò anche la sua voce. Adesso era profonda, avrebbe potuto far tremare le montagne.
-IO ANDRÒ DA LORO E STRAPPERÒ LE LORO CARNI A MORSI E LI FARÒ SOFFOCARE FRA LE FIAMME!- Urlò. 
Lentamente i vestiti si strappavano e un paio di ali da pipistrello spuntarono dalla sua schiena, poi la sua statura crebbe e crebbe ancor di più, adesso era un drago completo. Balzò in alto e cominciò a volare via.
-FERMO! È QUELLO CHE VOGLIONO!- Urlò un ragazzo dai capelli rossi.
                                                                              ****
Hao rinvenne tra piante e cespugli avvolto da una soffice coperta e con una benda alla testa. Si scoprì completamente nudo con vari intrugli sulle cicatrici che coprivano il suo corpo e una fasciatura stretta e ben elaborata al petto. Da quel che vedeva la ferita sul torace continuava a sanguinare, ma constatò che non era nulla di grave.
Dopo un po' di tempo, nel quale Hao rimase steso a fissare il suo corpo, cercò di alzarsi e dopo molti sforzi e molte pause per calmare il dolore, riuscì a mettersi a sedere. 
Da lontano vide che l'elfo stava raccogliendo delle bacche e gli venne istintivo chiamarlo.
-Ehi! Dove mi trovo?- Urlò con le mani intorno alla bocca.
L'elfo parve non sentire, ma ritornò da Hao come se nulla fosse, come se avesse semplicemente finito il suo lavoro. Rivolse ad Hao un debole sorriso e si rimise a lavorare. Cominciò a cucinare le poche more che aveva raccolto accompagnandole con qualche foglia di menta. Poi passò a cambiare le bende e gli intrugli ad Hao. Ora come ora Hao aveva vergogna, nudo e sull'erba, ma a quanto pare l'elfo non ci fece nemmeno caso. Levò le bende dal petto per disinfettare la ferita e le sostituì nuovamente con bende pulite, facendo poi lo stesso procedimento con tutto il resto del corpo. L'elfo si accorse che le cicatrici del corpo non andavano via e cercò di dirlo ad Hao con vari gesti che neanche lontanamente il ragazzo avrebbe capito.
-Senti, come ti chiami?- Cercò di dire Hao.
L'elfo lo vide e non disse nulla, al contrario prese un bastoncino e cominciò a disegnare sul terreno. A prima vista sembrava un orecchio, poi l'elfo guardò Hao, ripose gli occhi sul disegno e lo cancellò, poi con la mano fece un gesto vicino al suo orecchio come per cancellarlo. Hao capì abbastanza in fretta. L'elfo non poteva sentire.
I giorni passarono lenti ma ricchi di attività. Hao imparò qualcosa su come comunicare con l'elfo in casi di necessità e l'elfo si fece insegnare da Hao vari trucchetti di magia da intrattenimento per così dire, ma nulla di più.
Hao era abbastanza nervoso, le sue ferite erano state curate e non sentiva più il dolore che aveva inizialmente, ma continuava a essere agitato. Dove si trovava? Lo chiese all'elfo, il quale prese nuovamente il bastoncino e cominciò a disegnare. Tracciò un cerchio e lo divise in quattro parti con una "X" poi segnò due punti. Uno a est e uno sulla linea che divideva l'est e il sud. Ci volle un po' di tempo ma Hao capì che quella disegnata era Grytto, e che prima si trovavano a Ein'Saha e ora al confine tra la calda città e Prew, la terra degli elfi. Hao non parve allarmato ma guardò solamente l'elfo che assunse un espressione alquanto dispiaciuta. Hao voleva sapere di più su quello che era successo alla bibliochiesa e del perchè si trovava lì, ma si dimenticò tutto quando improvvisamente si assopì.
 
Al risveglio ricordava solo che mentre stava chiudendo gli occhi l'elfo pareva allarmato e aveva iniziato a scoccare frecce. Adesso Hao aveva la forza necessaria per camminare, ed essendo la sua maglia ormai rimasta nella bibliochiesa semidistrutta, aveva solo i pantaloni da indossare, così se li mise e incominciò a camminare a torso nudo per la foresta.
-E così mi trovo ai confini di Prew...Chissà quali specie vivono qui...- Si chiese ad alta voce.
Camminò per un bel po intento a riconoscere ogni pianta che vedeva. Hao era davvero in gran forma, del resto negli ultimi giorni non aveva fatto altro che svenire e dormire, poteva camminare ancora per molto. Mentre passeggiava Hao sentiva un dolore acuto sulla nuca che cresceva lentamente, se la tastò e vide che un piccolo dardo era rimasto incastrato, ecco perchè si era addormentato, avevano ricevuto un attacco! Ora come ora però Hao non si preoccupava, non cercò nemmeno di tornare a casa sua perchè, ipotizzò, che se l'elfo lo aveva portato lontano una ragione ci doveva essere.
Vide la faretra con le frecce a terra in un ampio sottobosco e poco lontano da lì anche l'arco. Li prese e per sicurezza incoccò subito una freccia. Ah! Che bella sensazione risentire di nuovo la corda tesa sulla mano e poi vedere la freccia sfrecciare alla massima velocità verso l'obiettivo mirato!
Fece alcuni tiri di prova e vide che le sue capacità da tiratore non erano affatto diminuite, anzi sembravano quasi migliorate. Pensò a come avrebbe potuto centrare anche il pistillo di una margherita vedendo con gli occhi con cui si era svegliato giorni fa. Mentre fantasticava su ciò, avvertì un rumore poco distante da lui, sulla destra. Si voltò di scatto e notò all'ultimo momento un'ombra che si nascondeva. Si avvicinò cauto fino ad arrivare al cespuglio in cui l'ombra si era nascosta poi, rapidissimo, scostò il cespuglio e puntò la freccia avanti a sé. Una creatura molto bassa e tozza mortalmente spaventata, portava una cerbottana nella mano sinistra e nella destra lo stesso dardo che Hao si levò poco prima.
-P...pietà!- Balbettò la strana creatura.
-Cosa sei?- Chiese Hao socchiudendo gli occhi e avvicinando la testa.
-Io sono un nano- Fu la risposta data con una punta di sdegno.
-Un nano? Non esistono nani a Grytto, si sono estinti anni fa!- Ribattè sbalordito Hao.
-Oh! No ragazzino no! I nani non si estingueranno ne ora ne mai!- Rise di gusto -Ci eravamo nascosti!-
-Nascosti?! Qui a Grytto? Non ci crederei nemmeno fra un milione di anni! Gli anziani vi hanno sterminato e nascondersi da loro è impossibile!- Ora quello che rideva era Hao.
- Chi? Chi sarebbero questi Anziani di cui stai parlando? E poi noi nani se vogliamo ci nascondiamo! Siamo andati ne..- Non fece in tempo a finire che una freccia arrivò da dietro e trapassò la testa del nano esattamente al centro.
-Quel nano ha sempre parlato troppo. Se lo è meritato.- Disse calmo quello che sembrava un altro nano.
-Vieni Hao, ti porterò dall'elfo che ti ha portato nel nostro regno.- E il nano sparì fra le piante seguito da uno spaesatissimo Hao.
 
Percorsero parecchi metri sempre in linea dritta,non svoltarono mai né a destra né a sinistra. A quanto pare si stavano tenendo sul confine spingendosi verso il centro di Grytto, o almeno la direzione era quella. Le piante adesso erano di un verde smeraldo e tutte uguali, raramente appariva qualche fiore di campo ma nulla di eccezionale. Arrivarono in un altro sottobosco, simile a quello in cui Hao aveva trovato la faretra e l'arco, ma solo con alberi estremamente alti e tra i rami e le fronde che coprivano il cielo si potevano notare delle abitazioni. Hao aveva sempre pensato che i nani vivessero nelle caverne ma a quanto pare dovette ricredersi. Per salire i nani avevano ideato un sistema davvero ingegnoso. Svuotavano interamente degli alberi lasciando solo una piattaforma che veniva poi trainata su con meccanismi di chiavi e ingranaggi. Le case erano collegate fra di loro da passerelle che impedivano di farti cadere giù tramite ringhiere di legno. Le case si presentavano tutte molto larghe e raramente alte, a pianta esagonale e con un tetto piano. Solo una casa, la più grande di tutte, sospesa sempre su un albero, aveva un tetto spiovente. Era lì che stavano portando Hao.
L'abitazione era molto spoglia, qualche mobile sparso e presentava diverse stanze. Di fronte all'ingresso però, risiedeva un piccolo scranno su cui era seduta una ragazza. A terra, davanti alla ragazza, giaceva svenuto l'elfo che aveva aiutato Hao.
-Vieni, prego. Benvenuto a Anamo- Disse la ragazza in tono soave.
Era alta, aveva capelli neri e portava un paio di occhiali. Affianco a lei c'era uno stocco molto lungo e sottile con una guardia ben lavorata. Il viso di quella ragazza ricordava ad Hao in un certo senso Norah.
-Io sono Eirein, la mia famiglia aiuta i nani dalla prima persecuzione da parte di quelli che voi chiamate, Anziani. Ci hanno proclamato loro sovrani ma a me non piace questo titolo. Mi hanno detto che ti chiami Hao, dimmi, come ti trovi qui?-
Hao raccontò l'attacco alla bibliochiesa e l'elfo che era venuto a salvarlo, parlò della ragazza che si tramutò in una bestia e di come aveva cercato di sconfiggerla.
-E così ultimamente non sono tutte la ragazza che cerchi ma blande copie, dico bene?-
Hao annuì tenendo la mente fissa sul fatto che somigliava davvero tanto alla sua amica.
-Come si chiama la tua amica che tanto cerchi, se posso chiederlo?-
-Norah- Fu la risposta decisa.
La regina ebbe un fremito.
-Norah? Non è un nome tipico della città dei maghi dico bene?-
-Si lo so, dicono che sia un nome elfico-
-Arrestate questo ragazzo e l'elfo che lo accompagna!- Proclamò la regina ai nani.
-Cosa?! Che vuol dire? Non ho fatto nulla io!- Fu la reazione spaventata di Hao.
-Non osare mai più prendermi in giro! E non nominare il nome di mia cugina in mia presenza!- Sbraitò Eirein ormai rossa in viso.
-Tua cugina?! Ma si può sapere di cosa lei stia parlando? È la mia migliore amica!-
-Nani! Aspettate, lasciate che io rinfreschi la memoria a questo sbruffone!- Tra i presenti ci fu un lieve mormorio -Mia cugina è morta e tutti sanno, tra gli elfi, che è morta come per magia! Quattro mesi sono ormai passati dalla sua morte e tu vai in giro a spiattellare il suo nome come se nulla fosse? Chi tra i presenti ha fatto riferimento di questa storia a questo ragazzo?-
Nessuno degli nani rispose e Hao ancora non capiva.
-Nessuno mi ha mai parlato di nulla mia regina! Norah è la mia migliore amica e posso dimostrarglielo!- Si liberò dei nani che lo tenevano fermo e si diresse verso l'elfo amico, lo fece riprendere tramite la magia e gli comunicò quello che è successo. L'elfo si alzò e quando vide Eirein si inginocchiò subito e poi la salutò come un vecchio amico. Anche la regina rispose al saluto, quindi si conoscevano, ma perché allora era stato trattato in quel modo? Gli occhi dell'elfo tornarono al viso di Hao e gli dissero che tutto quello che era successo era un illusione.
-Mia regina, l'elfo dice che è un ill-
-So cosa ha detto, io conosco Tori da ben più tempo di te!- Lo interruppe la regina.
Quindi è così che si chiamava, Tori. Una risposta fu data alle varie domande che Hao aveva in serbo per....Tori. L'elfo cercò di spiegarsi meglio. Norah non è mai morta, disse, e a quell'affermazione Eirein parve irrigidirsi. Poi ci fu un mancamento da parte dell'elfo e dalla sua bocca cominciarono a uscire tentacoli neri che avvolsero il viso di Tori e mentre sanguinava altri tentacoli continuavano a uscire e dirigersi verso ognuno dei presenti.
-Presto scappate!- Urlò Eirein che impugnò lo stocco e cominciò a recidere i tentacoli che lentamente si avvicinavano.
Hao era sul punto di impazzire, ogni volta che stava per capire tutto gli si rivoltava contro. Adesso però era impegnato a difendersi dai tentacoli quindi pensò a scappare.
-Venga con me!- Disse rivolto a Eirein.
-Non oserei mai! Le auguro di morire!- Rispose mentre tagliava i tentacoli.
Adesso erano gli unici rimasti nella stanza, i tentacoli avevano coperto interamente la stanza e di Tori si vedeva solo la bocca che continuava a cacciare tentacoli. Spalla contro spalla, Hao e Eirein respingevano gli attacchi. Eirein con il suo stocco, e Hao con l'arco che aveva ancora in spalla, usandolo a mo' di mazza. Erano in trappola! Lentamente i tentacoli cominciarono ad avvolgerli, dalle gambe fino ad arrivare al busto, mozzandogli i respiri per la stretta possente. Sarebbero morti, se non altro i nani erano riusciti a scappare, ma quando il pensiero di Norah attraversò la mente di Hao, il ragazzo parve riacquistare vigore e forza. Il corpo di Eirein era ormai un bozzolo nero, Hao lanciò un incantesimo e i tentacoli evaporarono nel nulla. Poi in una frazione di secondo, la pelle di Hao parve diventare come quella di un rettile per poi ritornare normale. I tentacoli svanirono tutti dopo quel cambio di pelle, e una luce abbagliante avvolse l'intera zona. Entrò nella stanza una ragazza dai capelli ricci, con una picca di cristallo viola cui era rimasto incastrato un piccolo tentacolo sulla punta.
-Eirein!- Esclamò, e si diresse verso l'amica ignorando tutto il resto.


Nota dello "scrittore"
Salve a tutti, questa è la mia prima nota. Non le metto perchè a mio parere "sminuiscono" la storia e il capitolo. Ma in questo capitolo DEVO mettere una nota perchè da quanto ho capito da alcuni miei amici, la trama è davvero intrecciata. In questo capitolo possiamo già notare indizi principali della storia e di quello che succede a Norah. Se aguzzerete il vosto ingegno magari qualcosina esce fuori, chi lo sa! Mi fa piacere che le visite ogni tanto aumentino e mi sento davvero felice! Spero che la storia continui a piacervi.
Finnick_Odair
  
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