-Hai paura, donna?-

Non sapeva cosa rispondere a quella domanda.

Era delle peggiori la sua situazione: rinchiusa in una stanza scura e sorvegliata da lui.

La sua presenza la metteva in soggezione.

Era fermamente convinta che tutto sarebbe andato bene, doveva essere per forza così, Sonic sarebbe arrivato e l’avrebbe tratta in salvo come sempre.

Ma bastava fissare i suoi occhi grigi per cancellarle ogni speranze; sembrava quasi di perdersi in quelle due pozze di nulla, in esse albergavano la distruzione e la voglia di uccidere.

Allora perché non l’aveva ancora ammazzata?

-Ovvio, che me ne farei di un’esca morta? Certo, il tuo eroe non lo potrebbe sapere in nessun caso e dovrebbe per forza venire qui per scoprirlo, ma senza una vittima da torturare, non c’è piacere nell’attesa.- così le aveva risposto.

-E’ inutile che ti illudi, il tuo Sonic morirà, non può nulla contro di me, le speranze che riponi in lui con così tanta sicurezza sono destinate a crollare.- le aveva detto sadicamente.

CIAFF.

Rapida fu la mano di lei, il volto di lui leggermente inclinato verso destra, con un lieve arrossamento lì dove la cinquina l’aveva colpito.

Il sadismo dei suoi occhi non accennava a diminuire -Te lo richiedo: hai paura, donna?-

-No.- stavolta non ebbe la minima esitazione, nei suoi si leggevano solo determinazione e fiducia verso colui che, secondo lei, l’avrebbe sconfitto.

Mantenendo la stessa espressione maligna, Mephiles le voltò le spalle e chiuse violentemente la porta.

A quel punto, fece un leggero verso di stizza.

Quello sguardo di prima, era solo ed esclusivamente per il suo amato riccio blu.

Lui non sarebbe mai stato guardato con quello sguardo.

Bene, un motivo in più per uccidere Sonic the hedgehog.