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Autore: Iloosemyself    23/06/2013    1 recensioni
Alessia: 16 anni, fisico da modella, capelli biondo cenere e occhi color nocciola. Chi non vorrebbe essere come lei? Eppure, nonostante tutto anche Alessia ha problemi a cui pensare. Ha dovuto cambiare città e trasferirsi a Roma, lasciando alle spalle il suo ragazzo e le sue amicizie. Ora l'aspetta una nuova scuola e tutto fila liscio fino a quando non incontra Gabriele: moro, occhi azzurri e ragazza nuova ogni sera. Alessia deve prendere una decisione: continuare a schivare i corteggiamenti di Gabriele o cadere nelle sue braccia?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Scolastico
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-"Dove credi di andare signorina? Vieni subito qui!" -"Mamma ti prego sono stanca e poi sono piena di compiti" -"Non mi interessa! Io e te dobbiamo fare quattro chiacchiere" -"Cosa c'é?" -"Questa mattina te la sei scampata perche' c'era paparino a proteggerti, ma ora facciamo i conti!" -"Ti ho già detto che mi dispiace, andrò tutti santi giorni a scuola, contenta?" -"Cambia immediatamente tono con me!" -"Ok, scusa" -"Io non ti riconosco più Alessia, non riesco a capire che cosa ti sta succedendo! Non mi racconti più niente, quando torni ti rifugi subito in camera e quelle poche volte che riusciamo a parlare tu rispondi a monosillabi, e oltretutto come se non bastasse, ti permetti anche di saltare la scuola a nostra insaputa!" -"É colpa mia se non riusciamo più ad avere un dialogo mamma? Non ci sei mai, quando ho bisogno di te per qualcosa o per fare semplicemente una chiacchierata, tu sei sempre per negozi o per ristoranti!" -"Tua sorella ultimamente mi sta tenendo molto impegnata tra scuola, catechismo e via dicendo. Mi dispiace" -"E invece che scusa hai per tute le serate che passi fuori?" -"Anche io ho bisogno di divagarmi un po'. Secondo te é facile gestire una famiglia?" -" A me sembra che tu stia facendo tutto tranne che gestire una famiglia!" -"Io non so cosa dirti. Senti, ricominciamo tutto da capo! Facciamo finta che tutto questo non sia mai successo, facciamo finta che il nostro rapporto non sia cambiato per niente. Ti prometto che ridiventerò la tua migliore amica, come una volta. Che ne pensi?" -"Penso che sarebbe una bella idea. Quindi, prometti di passare più tempo con me?" -"Ma certamente amore! Lo sai che ti voglio un bene dell'anima e che non ho mai smesso di volertene, mi dispiace solo che ultimamente non sia stata una grande madre, mi dispiace di averti trascurato" -"Non fa niente, é tutto apposto!" -"Sono contenta. Comunque..chi era quello?" -"Quello chi?" -"Quelli che ti è venuto a prendere con la moto questa mattina! Quel figone da urlo!" -"Mamma! È un compagno di classe" -"Ah e quanti anni ha quindi?" -"Diciassette" -"E a diciassette anni va' in giro con un' Harley Davidson?" -"Si, e allora?" -"Ma non é un po' troppo piccolo? I genitori che ne pensano?" -"Boh" -"Che lavoro fanno?" -"Non lo so'! Non iniziare a riempirmi di domande!" -"Ha una sorella o fratello?" -"Ma che ne so' io! La prossima volta che lo vedi chiediglielo tu! " -"Ma almeno sai come si chiama lui?" -"Si chiama Gabriele Proietti, contenta?" -"Ancora no" -"Che altro vuoi sapere?" -"È stato bocciato? Va bene a scuola? Che voti ha?" -"No, non è stato bocciato, e diciamo che se la cava.. Ma perché tutte queste domande?" -"Niente così, giusto per sapere. Ma per caso è il tuo.." -"Tuo cosa?" -"F-f- fid.. Oh insomma hai capito!" -"Fidanzato?" -"Quindi si o no?" -"Ovvio che no! Credimi mamma, preferisco rimanere zitella piuttosto che mettermi con un tipo così!" -"Ah ok, meglio così!" -"Ah, mamma...venerdi posso andare, anzi no, potrei andare a dormire da Anastacia e passare il fine settimana da lei?" -"Mm non lo so, ci devo pensare" -"E dai mamma! Lo sai che ti voglio tanto bene!" -"Non fare la lecchina con me Alessia, lo sai benissimo quanto mi dia fastidio!" -"Ti prego mamma! Ti prometto che da oggi in poi farò la brava e ti aiuterò nelle faccende domestiche!" -"Si come se fosse vero!" -"Non ti fidi di me, mamma?" -"Non so, dimmelo tu, mi dovrei fidare?" -"Ovvio che si! Lo so benissimo che non mi sono comportata bene, ed é proprio per questo che da oggi in poi cercherò di rimediare" -"Mettiamo caso che io ti dica si e ti ci mandi, hai sentito i genitori di Anastacia? Sicura che a loro vada bene questa cosa? Insomma, ti conoscono a malapena!" -"No hanno detto che va benissimo, lo sanno che sono un brava ragazza!" -"Meno male che lo sanno loro! E tanto per sapere, quando penseresti di ritornare?" -"Domenica in tardo pomeriggio" -"E va bene, ti ci lascio andare, a patto che anche tuo padre ti dia il permesso. Sappi che se dice di no é no, chiaro?" -"Oh, non ti preoccupare! Lo sai che papà mi dirà sicuramente di si!" -"Mai dire mai bambina mia, specialmente dopo la menzogna che ci hai detto. Lo sai benissimo che papà pretende prima di tutto il rispetto!" -"Si lo so, stasera gli parlerò. Ah! Ti devo chiedere un'altra cosa!" -"Dimmi" -"Più tardi posso andare da Anastacia?" -"A fare cosa?" -"Niente così, per fare quattro passi" -"E i compiti?" -"Non ce l'ho" -"Ma come avevi detto che eri piena di compiti!" -"Mi sono sbagliata!" -"Senti Alessia, solo perché ti ho dato il via libera per questo fine settimana non significa che tu ti debba approfittare di me eh!" -"E dai mamma, abbi pietà di me!" -"Sai che c'é Alé, fai come ti pare, tanto ormai non ascolti più! Però sappi che se mi torni con uno schifo di pagella, sei finita! Niente più 'mamma posso' o 'mamma mi compri', ti tolgo cellulare, computer e via dicendo, e neanche ti devi azzardare a chiedermi se puoi uscire! Ritieniti avvisata per il futuro!" -"Ok, ti prometto che il voto minimo che vedrai sulla pagella sarà otto!" -"Mi fido! Oddio si è fatto tardi!" -"Dove devi andare?" -"A riprendere tua sorella! Vuoi qualcosa da mangiare? Te lo preparo velocemente" -"No, non ti preoccupare, non ho fame" -"Ok, allora io vado. Devi tornare per cena capito?" -"Si, capito" -"Ciao" 3,2,1 e boom. Mamma é uscita, fortunatamente. Quando sono rientrata da scuola l'ho trovata ad aspettarmi a braccia conserte davanti la porta d'ingresso. Appena ho visto la sua espressione, la classica espressione seria che usa quando é arrabbiata, ho capito che non sarei riuscita a scampare al suo lungo discorsetto, ed infatti é andata così, nonostante abbia provato in tutti i modi di sfornare scuse sensate, cosa che ovviamente si è rivelata inutile. Mia madre è sempre stata la mia migliore amica, e continua ad esserlo, anche se non abbiamo più il rapporto che avevamo una volta. Passavamo interi pomeriggi a gironzolare per negozi, mentre tra una chiacchiera e l'altra raccontavamo come erano andate le nostre giornate. Spesso l'aiutavo a sfogarsi dopo una lunga giornata stressante di lavoro e lei, per ringraziarmi, mi comprava un paio di Superga nuove, le mie scarpe preferite. Con il trasferimento il nostro rapporto ha iniziato a sgretolarsi giorno per giorno, facendoci così distaccare del tutto. Nell'arco della giornata riuscivamo a vederci per pochi minuti, dialogando così a monosillabi. Lei era continuamente impegnata con mia sorella e tutto ciò che riguardava lei, mentre io, passavo. intere giornate tra i banchi di scuola o rinchiusa in camera. Le poche volte che riuscivamo a intraprendere un dialogo, finivamo per litigare ed evitarci per giorni interi. I fine settimana, unici giorni che avevamo a disposizione per trascorrere una giornata insieme, lei andava a cena con i colleghi di mio padre e le loro rispettive mogli, persone con cui ha stretto molto velocemente amicizia, trascorrendo così i pomeriggi da loro. Non ho mai voluto partecipare a quelle cene, l'ho sempre trovate inutili e noiose, almeno per me. Ho provato solo una volta ad aggregarmi con loro, ma me ne sono subito pentita, non avendo trovato ragazzi della mia stessa eta' con cui passare la serata, così ho dovuto ascoltare i loro discorsi sul lavoro. Mio padre invece, al contrario di mia madre, lo vedevo raramente, giusto qualche minuto la sera tardi, prima che mi recavo a dormire, ma di questo non mi sono mai meravigliata, perché sapevo benissimo che il suo era un lavoro impegnativo e che richiedeva molto tempo. Nonostante tutto abbiamo sempre avuto un buon rapporto, e se io avevo bisogno del suo aiuto, lui correva velocemente da me, anche se stava lavorando. Ha lavorato duramente ed ancora continua a farlo, si è sempre fatto in quattro pur di vederci felici, non ci ha mai fatto mancare niente e per questo gliene sono molto grata. Mi fa soffrire il solo pensiero di aver mancato di rispetto ai miei genitori, facendo sega Gabriele. Dannato Proietti! Quando sono con lui tutto d'un tratto non riesco più a pensare lucidamente. La sua sola presenza manda in tilt il mio cervello. Sto bene quando solo con lui, mi sento me stessa, e forse anche troppo. Peró ora devo smettere di pensare a lui, più cerco di essergli amica e più vengo allontanata, senza avere una spiegazione, senza sapere che cosa posso avergli fatto di male. Mi sono stufata del suo comportamento, vuole evitarmi?! Bene. Da oggi in poi faro' anche io lo stesso con lui. Se pensa che venerdì non andrò alla sua festa, ha completamente sbagliato! Mi presenterò a casa sua, ma non penso di rivolgergli la parola, non sa' che non sono una delle sue puttanelle, non ho bisogno della sua attenzione per poter andare avanti! Che andasse a quel paese! La mia vita va avanti, con o senza la sua amicizia. Poso velocemente lo zaino in camera, prendo le chiavi di casa e mi dirigo da Anastacia. Non gli ho ancora accennato della festa di venerdì, e non sa nemmeno che mi sono auto invitata a dormire da lei. Purtroppo questa era l'unica scusa con cui mia madre mi avrebbe lasciato uscire, se gli avessi chiesto di andare ad una festa avrei sicuramente ricevuto un NO netto da parte sua, anche se devo ammetterlo che mentirgli un'altra volta mi fa' sentire in colpa. Arrivo davanti casa di Anastacia, una graziosa villetta a due piani, circondata da un bellissimo giardino, colorato di rose e tulipani. Suono il campanello e aspetto qualcuno che mi venga ad aprire. Dalla porta si affaccia la madre e mi fa' cenno di entrare. Elisabetta, così si chiama, l'ho conosciuta di sfuggita, quando l'altro giorno ho riaccompagnato Ana a casa. Lei e sua madre sono due gocce d'acqua, stesso fisico e stesso viso, l'unica cosa che le distingue sono i capelli, Anastacia è mora, mentre sua madre è bionda, come me. Quando Elisabetta si è presentata, ho pensato che fosse la sorella maggiore di Ana, solo dopo aver fatto una delle mie solite figure di merda, sono venuta a sapere che era sua madre. Sono rimasta scioccata. Mi è stata simpatica fin da subito, anche se abbiamo scambiato quattro chiacchiere di sfuggita, da quanto ho visto è una donna solare e divertente, come sua figlia. -"Ciao tesoro!" -"Ciao Elisabetta! Dov'è Ana?" -"Sta in camera sua. Vai sali le scale. " -"Ok" -"Vuoi qualcosa da mangiare?" -"No grazie" Salgo al secondo piano e vado a bussare alla porta di Ana. La casa è grandissima, ed è arredata in stile moderno, lo stile che io amo di più. -"Chi è?" -"Sono io stupida!" -"Ah entra!" È la prima volta che entro in camera sua. Il muro è color viola, tappezzato di poster e fotografie, mentre al centro della stanza c'è un grande letto matrimoniale con sopra vari peluche. Al lato sinistro del letto si trova un piccolo comodino, mentre a quello destro, appoggiato al muro, c'è un armadio a tre ante. Per terra invece sono sparse scarpe e vestiti, classico di Anastacia! Fin dal primo giorno di scuola ho capito che l'ordine non era il suo forte, da quando mi sono ritrovata i suoi quaderni e le sue penne nel lato del mio banco, occupandomelo completamente e lasciandomi così solo un piccolo spazio in cui poter scrivere. Appena mi vede si mette seduta sul letto, dove fino a poco fa' era letteralmente spaparacchiata. -"Dormivi?" -"No riposavo" -"Ammazza cambia tanto eh!" -"Non stavo dormendo, stavo riposando. Sono due cose differenti!" -"Ah, capito" -"Hai fatto pace con tua madre?" -"Si, ho dovuto subire per ben un'ora il suo discorsetto su come fossi cambiata" -"In che senso?" -"Ha detto che ultimamente non parliamo più e che non gli piace come mi sto comportando e bla,bla,bla.." -"Hahahah" -"Guarda che non c'è niente da ridere! È stato stressante!" -"E tu che gli hai risposto?" -"Niente che è colpa sua perché non c'è mai dentro casa, e lei mi ha detto che da oggi in poi cercheremo di riallacciare il rapporto. " -"E non sei contenta?" -"Sisi. Pero' ora non mi va di parlarne. Devo dirti una cosa molto importante" -"Cosa?" -"Venerdì andiamo alla festa di Gabriele e poi rimango a dormire da te" -"Eh?!" -"Quale parte non hai capito?" -"Quella in cui tu ti autoinviti a dormire a casa mia!" -"Della festa non dici niente?" -"No già lo sapevo" -"Ah e chi te l'ha detto?" -"Giuseppe, l'amico di Gabriele. Mi ha invitato, mi ha detto che se volevo mi passava a prendere lui a casa" -"E tu che gli hai risposto?" -"Che ci sarei venuta con te, anche se non sapevo se i tuoi ti ci avrebbero lasciata" -"Infatti loro non lo sanno che vado ad una festa, sanno solo che passo il fine settimana da te" -"Ah bene! Quindi se i tuoi, mettiamo le corna, lo vengono a sapere, ci vado di mezzo anche io?!" -"Penso di si!" -"Oh che bello!" -"Tanto non lo verranno a sapere mai, non c'è bisogno di preoccuparsi!" -"Hai detto la stessa cosa anche quando hai fatto sega, pero' guarda caso sei stata beccata!" -"Ringrazia quello stronzo di Proietti! Si è dimenticato di dirmi che la scuola avvisava a casa!" -"Ahh è vero! Lo sapevo anche io!" -"Ma allora sei pure tu una stronza!" -"Oh senti! Erano le otto di mattina quando mi hai avvisata e io ancora stavo dormendo in piedi!" -"Aspetta, aspetta.. Se la scuola ha chiamato a casa, Gabriele come ha fatto con i suoi?" -"Perché non lo sai?" -"Che cosa?" -"Gabriele vive con la sorella, i genitori non ci sono. Da quanto ne so' il padre li ha abbandonati e la madre è morta qualche annetto fa'" -"Oddio non lo sapevo! Porello" -"Eh già" -"A proposito di Gabriele, perché vuoi andare alla sua festa se lui manco ti parla?" -"Perché voglio farglielo apposta!" -"Hahaha. Sei una pazza" -"Mi ha stufato il suo comportamento. Non può pensare di comandarmi a bacchetta!" -"E io che pensavo che fossi contenta!" -"Ma che dici! Non ho bisogno di lui" -"Si come no! Ma stai zitta, lo vedo come gli sbavi dietro!" -"Ma stai zitta tu casomai! Comunque..posso rimanere a dormire da te?" -"Tanto ormai hai già organizzato tutto, è inutile che ti dico di no!" -"Ma lo sai che ti voglio tanto bene?!" -"Ma lo sai che qualche giorno ti spedisco dritta, dritta a quel paese?!" Ah, l'amicizia, la cosa più bella che possa esistere.
  
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