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Autore: Princess Kurenai    24/06/2013    3 recensioni
“ Che facciamo qui Fee? Diamo la caccia agli orchi?!”, domandò Kìli esaltato dal semplice fatto di trovarsi fuori casa nel bel mezzo della notte insieme al suo fratellone - cosa avrebbero fatto? Era certo che sarebbe stata un’avventura indimenticabile!
“ No. Dobbiamo fare una cosa più importante.”, rispose Fìli serio, sedendosi per terra ed invitando il suo fratellino a fare lo stesso. “ Balin ha iniziato a spiegarti come funzionano le stelle e la luna, vero?”
Kìli, rimasto in piedi, storse il naso ma annuì.
“ Lo zio ha deciso che sarò io a insegnarti queste cose! Sei felice?”
“ Ma io non voglio impararle!”, ribatté prontamente il bambino assumendo un’espressione ferita - si aspettava chissà quale avventura con il suo fratellone e non una noiosissima lezione.
“ Devi impararle...”, continuò serio Fìli mentre l’altro, buttandosi sull’erba, borbottava un: “ Non mi piacciono! Io voglio usare la spada!”
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fili, Kili
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Who named the stars?
Fandom: The Hobbit
Personaggi: Fìli, Kìli
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: Oneshot, Missing Moments
Conteggio Parole: 1110
Note: 1. Solo fluff-fluffoso con Fìli e Kìli bimbi XD
2. I Nani non hanno dei “mesi fissi”. Variano con i movimenti lunari e cose similiXD quindi per un Nano è importante conoscere i nomi delle stelle e queste cose. Nella fic ho nominato due costellazioni che appaiono nelle opere di Tolkien (l’Orsa Maggiore e Minore). Avrei inserito il corrispettivo in khuzdul ma sfortunatamente non l’ho trovato, quindi ho lasciato la loro traduzione dall’Elfico alla lingua corrente.
3. Come sempre la dedico al mio amore<3
4. Il disegno appartiene alla bravissima Kaciart
5. Se ve lo chiedete... no: non è betata XD

 

Era stato Thorin ad affidare a Fìli l’importante compito di portare il suo fratellino all’aperto quella notte ed insegnargli i nomi delle varie costellazioni e delle stelle.
Ovviamente non spettava al giovane Nano fargli quella lezione, si trattava infatti di un compito di Balin, ma l’anziano e paziente insegnate proprio non riusciva a far apprendere quelle nozioni al più piccolo.
Kìli si rifiutava ogni singola volta di ascoltarlo e tutti sapevano che Fìli era l’unica persona in grado di fargli prestare attenzione.
“ A te da più ascolto.”, gli aveva detto Thorin al termine di un lungo discorso riguardante l’istruzione di Kìli e l’importanza di quelle lezioni che il più piccolo non voleva proprio voler apprendere. Ed il maggiore, carico d’orgoglio per quella responsabilità, si era ritrovato ad attendere con ansia la notte per portare il suo fratellino in un ampio spazio aperto non lontano dalla loro dimora, nel quale era visibile il cielo e la grandissima luna che illuminava tutto quello che riusciva a raggiungere.
“ Che facciamo qui Fee? Diamo la caccia agli orchi?!”, domandò Kìli esaltato dal semplice fatto di trovarsi fuori casa nel bel mezzo della notte insieme al suo fratellone - cosa avrebbero fatto? Era certo che sarebbe stata un’avventura indimenticabile!
“ No. Dobbiamo fare una cosa più importante.”, rispose Fìli serio, sedendosi per terra ed invitando il suo fratellino a fare lo stesso. “ Balin ha iniziato a spiegarti come funzionano le stelle e la luna, vero?”
Kìli, rimasto in piedi, storse il naso ma annuì.
“ Lo zio ha deciso che sarò io a insegnarti queste cose! Sei felice?”
“ Ma io non voglio impararle!”, ribatté prontamente il bambino assumendo un’espressione ferita - si aspettava chissà quale avventura con il suo fratellone e non una noiosissima lezione.
“ Devi impararle...”, continuò serio Fìli mentre l’altro, buttandosi sull’erba, borbottava un: “ Non mi piacciono! Io voglio usare la spada!”
“ Sei troppo piccolo, Kee...”
“ Non è vero!”, si impuntò Kìli, incrociando le braccia al petto e dandogli le spalle. “ Non sono troppo piccolo!”
“ D’accordo... ma allora facciamo così: se impari queste cose, ti farò usare la mia spada.”, rispose Fìli, dopo averci pensato qualche istante, concedendosi poi un piccolo sorrisetto furbo. Sapeva benissimo come convincere il suo fratellino a fare tutto quello che voleva, ed infatti quella proposta riuscì ad attirare tutte le attenzioni del più piccolo.
“ Davvero?”
“ Davvero davvero.”, assentì Fìli senza smettere di sorridere, coricandosi ed attirando l’altro più vicino a sé.
“ Lo hai promesso! Se non mantieni la promessa ti cadrà tutta la barba! Lo dice sempre la mamma!”, gli ricordò Kìli, agitandosi per l’emozione - avrebbe usato una vera spada!
“ Ho mai infranto una promessa, nadadith?”, domandò il maggiore fingendosi offeso.
“ Mai! Perché sei il fratello più bravo di tuuuuutti i fratelli!”, rispose il bambino senza neanche tentare di nascondere la sua felicità. “ Dai! Inizia! Prima finiamo prima combattiamo!”, continuò, sistemandosi meglio contro il petto dell’altro.
Fìli sorrise soddisfatto e divertito per quella risposta, e guardando il cielo stellato iniziò a spiegare al suo fratellino come e perché i Nani dovevano studiare le stelle, le costellazioni e la luna.
Era una lezione davvero noiosa - lo ammetteva lui stesso - ma era necessaria e cercò di non tralasciare niente nelle sue lunghe spiegazioni - Thorin doveva essere orgoglioso di lui quando Kìli avrebbe mostrato a Balin i frutti della sua lezione.
" Poi... quello è il Falcetto dei Valar.", spiegò pazientemente il maggiore dopo un po’, indicando nel cielo quello che per Kìli sembrava solamente un’inutile ed incomprensibile ammasso di stelle privo di qualsiasi forma. " E se ti sposti in questa direzione puoi vedere L'Amante della Volta Celeste.", continuò.
“ Mh...”
“ Le vedi?”
" Fee...", mugugnò il bambino, nascondendo il viso sul petto del fratello ed emettendo un verso disperato.
Lui non vedeva proprio niente! Ed aveva anche cercato di stare attento ma... era davvero troppo! Tant’è che voleva solamente mettersi le mani nelle orecchie e urlare fino a far tacere Fìli.
" Lo so. Lo so che è noioso, come ti ho già spiegato devi per forza imparare a riconoscere le costellazioni.", ridacchiò il maggiore, carezzandogli i capelli con fare comprensivo.
Anche Fìli aveva incontrato alcune difficoltà qualche anno prima quando aveva dovuto imparare tutti quei nomi, e poteva comprendere lo stato d'animo dell'altro. Ma come Balin e Thorin avevano più volte detto: ogni buon Nano doveva riuscire a conoscere gli astri ed i loro movimenti, perché erano quelli che segnavano l’incedere dei mesi della loro razza.
" Non è noioso! È stupido!", si difese il piccolo Nano, sollevandosi per guardare il volto del fratello illuminato dalla luna. " Chi ha deciso che le costellazioni dovevano essere quelle? E poi chi ha dato i nomi alle stelle? E alle costellazioni? Sono dei nomi idioti! Dove lo hanno visto un falcetto? E un amante? Io non vedo niente se non stelle e stelle!", si lamentò con quella sua vocettina acuta che strappò a Fìli una mezza risata.
" Ah sì? Allora dimmi genio, tu come le avresti chiamate?", ribatté stringendolo a sé con un braccio.
Stupito da quella domanda - forse si aspettava un’altra noiosittima spiegazione da parte del maggiore -, Kìli lanciò un'occhiata verso il cielo assumendo un’espressione pensierosa.
" Sicuramente... i miei nomi non sarebbero stupidi.", rispose qualche momento dopo con un tono d’infantile orgoglio.
" E quali sarebbero?", insistette Fìli curioso.
" Quella lassù, la più luminosa, sarebbe Thorin.", esordì il bambino. " Perché è grande, forte e protegge le altre! Poi ci sono la mamma ed il Signor Dwalin, che sarebbero quelle lì!”, continuò muovendo il braccino per indicare le stelle che aveva scelto.
“ Che... nomi curiosi, nadadith...”, mormorò divertito il maggiore, stupito dalla scelta fatta dal suo fratellino - ma come dargli torto in fondo? Il mondo del più piccolo girava attorno a quelle persone.
“ Mentre quelle due stelle vicine sarebbero Fìli e Kìli! Io e te stiamo sempre vicini!", concluse Kìli rivolgendo poi un ampio sorriso all’altro che lo attirò di nuovo a sé in un abbraccio.
“ Mi piace!”, dichiarò Fìli, ridacchiando e pizzicando con le dita il naso del più piccolo.
“ Visto? Sono molto migliori di quegli altri!”, esclamò il bambino ridendo a sua volta, senza nascondere il suo orgoglio.
“ Molto migliori!”, lo assecondò, e quando lo vide sbadigliare comprese che forse era il caso di mettere la parola fine a quella lezione. “ Ora però penso sia meglio lasciare le stelle in cielo e tornare a casa. Che ne dici?”, aggiunse tirandosi in piedi con Kìli attaccato al suo collo.
“ Mh-mh!”, annuì il minore e, posando il capo sulla spalla di Fìli, si lasciò trasportare fino casa.
Ricordandogli con quella sua vocettina adorabile - ma impastata dal sonno che avanzava - che il giorno dopo gli avrebbe dovuto far utilizzare la sua spada.

 

 

Spam
Outside a Saint, Inside a Devil

E visto che ci sono vi spammo anche la mia prima storia originale! :3

 

   
 
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