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Autore: eritrophobia    24/06/2013    4 recensioni
"Edith amava il campeggio. Amava la natura, sentire il profumo dei pini, immergere i piedi nei rivoli d’acqua, godersi i suoni della campagna, o ancora meglio del bosco.
Ma se c’era una cosa che Edith trovava insopportabile erano i suoi compagni di classe. Spocchiosi, antipatici, egocentrici. Insomma, delle persone da sposare. "
Così inizia il viaggio ai limiti della follia di Edith Sanders, una ragazza come altre, che si troverà a vivere la più grande avventura di sempre.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Edith storse il naso. L’odore all’interno della caverna era nauseabondo e l’aria era praticamente irrespirabile. Trattenne a stento un conato di vomito, mentre sentiva che i nani ancora tossivano per lo shock olfattivo. Portò il maglione sopra il naso, per andarlo a tappare, e proseguì all’interno della caverna. Arrancò, per poi osservare Thorin e Gandalf, che parlottavano. Lì accanto, dei nani stavano scavando per terra.

-Ahem…è una maniera per proteggere di più questi tesori.- mormorò Nori, imbarazzato, sentendo lo sguardo della ragazza addosso.

Edith si limitò a sorridere timidamente, per poi distogliere lo sguardo. In quel momento, Thorin le lanciò qualcosa ed lei riuscì a prenderlo al volo con chissà quale forza. Era molto pesante. Edith abbassò lo sguardo sull’oggetto che aveva preso e vide che era una spada, coperta di ragnatele. La ragazza non si fece pregare e si affrettò a tirarla fuori dall’elsa. Era stupenda, ma non sapeva come usarla.

-Potrebbe esserti utile.- borbottò il nano, per poi non degnarla più di uno sguardo.

“Bravo, ma non so come si usa!” pensò Edith, rimettendo la spada nell’elsa. Quindi la legò in qualche modo ai pantaloni. Era pesantissima, l’ avrebbe rallentata in tutto. Sospirò appena, infastidita.

-Uuh, fa vedere!- le disse Kili, ovvero il nano che aveva salvato lei e BIlbo, mettendosi accanto a lei- Lo zio Thorin ti ha dato una spada, no?-

Edith la estrasse dall’elsa e gliela porse, senza dire nulla. Si affiancò anche il fratello di Kili, Fili, che osservò con altrettanta meraviglia il dono di Thorin.

-É un po’ pesante.- osservò Edith, tristemente, mentre ora la spada passava in mano a Fili.

-Ti abituerai presto. Sembra un’ottima spada.-disse Fili, facendole un sorriso, mentre le ridava la spada, che ritornò ben presto nell’elsa.

 -Comunque hai dei bei capelli.- disse Kili, facendo un sorriso un po’ scemo.

Edith prese tra le dita uno dei suoi dread e inarcò lievemente un sopracciglio, mentre sul viso le si formava un sorriso tirato. A dire la verità quella era la prima volta che le facevano un complimento. Neanche i suoi genitori, e praticamente neanche la sua migliore amica, le avevano detto che aveva dei bei capelli, o che era bella lei, o che aveva fatto qualcosa di buono.

-Uhm…grazie?- sussurrò la ragazza.

-Usciamo di qui!- tuonò Thorin, perentorio.

Edith osservò i nani finire di coprire la buca e eseguì gli ordini del nano, uscendo affiancata dai due fratelli. Poi questi si allontanarono, e lei rimase indietro. No, adesso non si sarebbe messa a tapinarli solo perché le avevano rivolto un po’ di attenzioni. Era ancora sconvolta per tutto ciò che era successo…insomma, non è certamente da tutti i giorni finire in un mondo che chissà da dove salta fuori, dopo essere stata presa di mira dai bulli come al solito. Finalmente lasciò cadere il dread che continuava a tenere tra le dita, in modo quasi automatico.
La ragazza vide Thorin bloccarsi, in allerta, per poi volgere il capo verso Gandalf, che stava parlando con Bilbo.

-Gandalf! Un rumore! Qualcosa si avvicina!- esclamò Thorin

-Tirate fuori le armi! Non separatevi!- ordinò Gandalf, lasciando indietro Bilbo.

Edith gli fece cenno di avvicinarsi e, dopo qualche secondo di indecisione, lo hobbit si sistemò accanto della ragazza. Erano fianco a fianco, ancora indecisi sul da farsi. Si guardarono per qualche secondo: nessuno dei due sapeva come usare una spada. Il rumore si fece sempre più forte, finchè un uomo non sbucò dai cespugli, su una specie di slitta trainata da…conigli?
Edith abbassò l’arma, boccheggiando incredula. Non ci credeva. Era impossibile. Si aspettava di tutto: altri troll, mostri orribili, lupi, iene, zombie, soldati alieni. Ma MAI una cosa del genere.

-Radagast!- esclamò Gandalf, sorpreso, mentre il vecchio smontava dalla slitta.

“Ma quella che ha sui capelli è cacca di uccello?” pensò lei, tenendo lo sguardo fisso sul viso dell’uomo.

-Cosa ci fai qui?- continuò Gandalf, con fare scettico.

-Ti stavo cercando! C’è qualcosa che non va.- iniziò il vecchio, ma poi si bloccò, incapace di spiccicare parola.

Edith e Bilbo si scambiarono uno sguardo scettico, per poi tornare a guardare Radagast, che ancora non riusciva a parlare.

-Oh, maledizione! Avevo un pensiero, ma è scappato via…lo avevo proprio qui, sulla punta della lingua- mormorò lui, mostrando pure la lingua. Gandalf allungò la mano, e tirò fuori un insetto dalla bocca di Radagast.

-Un insetto stecco- fu il semplice commento di Gandalf.

Edith sbarrò gli occhi e non riuscì a sentire la mascella risentire della forza di gravità. Era letteralmente a bocca aperta. Sentì un sibilo accanto a lei e incontrò lo sguardo di Kili, che osservava la sua sorpresa cercando di trattenere le risate. I due anziani si allontanarono, per andare a parlare in privato.
Lei era ancora sconvolta, e non riusciva a distogliere lo sguardo dai due. Sentì tirare il maglione e, voltandosi, incontrò lo sguardo di Bilbo.

-Io, ecco…volevo ringraziarti per l’altra sera.-balbettò, imbarazzato- Non ho avuto modo di farlo.-

-Va tutto bene. Non devi ringraziarmi. Posso farti una domanda?- chiese lei.

Bilbò annuì, senza dire una parola.

-Esattamente…dov’è che stareste andando? Nel senso, cosa dovete fare, esattamente?- continuò Edith.

“Hai ripetuto due volte esattamente.” urlò il suo cervello. Edith si trattenne dall’alzare lo sguardo al cielo.

Bilbo stava per dire qualcosa, quando un ululato gelò il sangue a tutti i presenti. Edith sbarrò gli occhi, congelata dal terrore.

-Lupi? Ci sono i lupi, qui?-chiese Bilbo, tremante, mentre continuava a fissare i compagni, in preda al panico.

-No, quello non è un lupo…-iniziò Bofur, ma il ringhio si fece più vicino.

Edith si voltò e, poco più sopra di lei, vide un lupo. O almeno, sembrava un lupo. Era molto più grande, molto più cattivo e aveva dei penetranti occhi rossi. Mostrava i denti, incattivito. La ragazza era come paralizzata. Tratteneva quasi il fiato. Quando questo spiccò un balzo verso di loro, Edith fu trascinata di lato da Gloin, come per proteggerla, mentre Thorin colpiva l’essere con un fendente. Non ebbero il tempo di tirare un sospiro, che ne spuntò un altro. Kili si affrettò a colpirlo con una freccia, e stavolta fu Dwalin a dargli il colpo di grazia.

-Mannari ricognitori!- esclamò il Re di sotto la Montagna, estraendo l’arma dalla carcassa dell’animale- Un branco di orchi non è molto distante.-

-O…orchi?- balbettò Edith. “Pure quelli? Ma dove cavolo sono finita?”

-A chi hai parlato della tua impresa, Thorin?- sbraitò Gandalf, fronteggiando con lo sguardo il nano

-Oltre alla mia famiglia a nessun altro.- disse Thorin, duramente.

-A chi l’hai detto?!-

-A nessun altro! Lo giuro!-

-Ci stanno dando la caccia. Dobbiamo andarcene da qui!-

-Non possiamo!- piagnucolò Ori, sbucando da dietro un cespuglio- Non abbiamo i pony!-

Bene, perfetto. In un arco di poche ore era finita in un posto sconosciuto, aveva rischiato di essere mangiata da dei troll, aveva conosciuto un gruppo di stramboidi…e ora? Rischiava di essere dilaniata da mannari e da orchi. Una splendida giornata! Proprio splendida!

-Li depisto io.-si intromise Radagast, con l’aria di qualcuno molto sicuro di sé.

-Questi sono mannari di Gundabad! Ti raggiungeranno!- esclamò Gandalf.

- E questi sono conigli di Rhosgobel. Vorrei che ci provassero!.-

Edith spostò lo sguardo verso la slitta e guardò i conigli, che battevano la zampa a tempo sul terreno. Improvvisamente, sentì la necessità di adottarne uno. Scosse appena il capo: non avrebbe funzionato. O erano conigli a propulsione, oppure sarebbero morti tutti prima che potessero fare qualcosa.

-E quindi? Che si fa?- chiese Edith, lanciando un’occhiata a Radagast.

-Appena partirò, voi iniziate a correre.-

“Come Forrest Gump.” pensò Edith, cercando di reprimere la parte pigra del suo essere. Non aveva tempo per lamentarsi. Forse l’avrebbe fatto dopo…se ci sarebbe stato un dopo.
Radagast fece partire la sua slitta, e i nani, Bilbo e Edith stessa cominciarono a correre il più velocemente possibile, cercando di non farsi vedere.
Edith spostò lo sguardo, sentendo una serie di ululati, ringhi e intimidazioni in una strana lingua. Radagast era inseguito da uno squadrone di orchi a cavallo di mannari e il vecchio, a quanto pareva, se la stava pure ridendo. La ragazza non poteva credere che dei conigli potessero essere così veloci.
Ogni volta i conigli facevano cambiare direzione alla slitta, e il gruppo era costretto a fare delle virate mostruose, a volte rischiando anche di farsi notare. Edith iniziava ad essere stanca. Non era mai stata brava in educazione fisica: aveva una resistenza pari a zero e, malgrado fosse magra come un chiodo, non era praticamente allenata. Odiava fare sport. Ricordava ancora quella volta in cui i genitori l’avevano costretta a fare atletica leggera e si era quasi spaccata le ossa facendo...tutto. Era assolutamente impacciata. Aveva le ginocchia che tremavano, ma non potevano fermarsi ora. E non poteva neanche permettersi di inciampare, cadere, o vomitare.
Si appoggiarono contro una grande roccia, ed Edith riuscì a prendere un attimo fiato. Nel mentre, sentì un ringhio sopra le loro teste. Stava per mettersi a piangere e fu costretta a digrignare i denti per soffocare lo sconforto. Fu questione di pochi secondi: Kili scattò in avanti, e colpì il mannaro con una freccia. Questo rotolò sul lato della roccia, disarcionando l’orco, che non esitò ad attaccarli. I nani lo fecero fuori subito, e furono costretti a ricominciare a correre.

Fu come se tutto fosse ricominciato da capo, solo che ora gli orchi non inseguiva più Radagast, ma loro. La frustrazione di Edith era al massimo, tanto che continuava a pensare che non sarebbe sopravvissuta un secondo di più. Guardò dietro di sé: forse fu l’adrenalina, ma quando vide i mannari a poche centinaia di metri da loro, fu come se avesse messo il turbo. Ma non durò molto, perché ben presto si ritrovarono circondati da ogni lato.

-Kili! Colpiscili!-urlò Thorin, mentre il nipote si apprestava a incoccare una freccia.

Edith si trovava accanto ad Ori, che aveva appena colpito un mannaro sul muso con la sua fionda. Non funzionò, e Edith quasi si impietosì a vedere l’espressione distrutta del nano. La ragazza sguainò la spada e continuò a tenerla puntata in direzione del mannaro e del suo cavaliere. Non sapeva come riusciva a tenerla su, ma ce la faceva.

-Dov’è Gandalf?- urlò Thorin.

-Ci ha abbandonati!-esclamò Dwalin.

Il cerchio si stringeva e ormai ogni membro del gruppo era l’uno accanto all’altro. Kili continuava a lanciare frecce come se non ci fosse un domani. Edith non poteva credere che Gandalf se ne fosse andato. Si guardò intorno, alla ricerca disperata del vecchio, finchè non lo vide spuntare da dietro una roccia.

-Muovetevi, sciocchi!-urlò, per poi sparire nuovamente dietro di essa.

Si guardarono, per poi eseguire gli ordini di Gandalf. Corsero verso le rocce, e scoprirono un piccolo scivolo naturale che conduceva ad un tunnel. Edith si calò all’interno, senza però badare all’arrivo. Rovinò a terra e si alzò a fatica, giusto prima che fosse schiacciata da Balin. Quando ogni nano si calò nel buco, si sentì un rumore di corni da guerra, di battaglia, urla. Il cadavere di un orco cadde dentro alla buca, finendo ai piedi di Edith, che emise un gemito strozzato. Poi il silenzio.
Thorin si chinò sul cadavere, ed estrasse una freccia dal collo dell’orco. La esaminò, per poi guardare gli altri.

-Elfi.-



Io sono sconvolta.
Vedo quanta gente legge, recensisce, aggiunge tra le preferite, le seguite e le ricordate...
Sono veramente senza parole. Grazie <3
Grazie davvero a tutti quanti.
E' anche un periodo un po' brutto...tra esami, incazzature varie, domande di storia bastarde che ti fanno salire il Cristo...
Insomma, sì. Ma per un po' andrà tutto bene...almeno finchè non avrò gli orali. DUNDUN.
Grazie ancora, e spero che il capitolo sia almeno decente :D
Adieu (??)

  
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