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Autore: eritrophobia    20/06/2013    5 recensioni
"Edith amava il campeggio. Amava la natura, sentire il profumo dei pini, immergere i piedi nei rivoli d’acqua, godersi i suoni della campagna, o ancora meglio del bosco.
Ma se c’era una cosa che Edith trovava insopportabile erano i suoi compagni di classe. Spocchiosi, antipatici, egocentrici. Insomma, delle persone da sposare. "
Così inizia il viaggio ai limiti della follia di Edith Sanders, una ragazza come altre, che si troverà a vivere la più grande avventura di sempre.
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bilbo, Nuovo personaggio, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La figura scura era più bassa di lei, tanto che sembrava un bambino. Era una figura umana, di questo era certa, ma osservandola meglio capì che c’era qualcosa che non andava. Aveva le orecchie leggermente a punta, come quelle dei costumi di Halloween, solo che quelle erano dannatamente vere. E poi era un uomo.
Sbarrò gli occhi, cercando di parlare, ma l’uomo-bambino le intimò con un gesto di stare in silenzio. Le indicò prima i mostri, e poi i cavalli. Indicò Edith stessa e le chiese a gesti di guardargli le spalle. Lei si limitò ad annuire, non capendo cosa stava succedendo. Ma poi sì, perché no? Non doveva di certo ballare la hula davanti a quella specie di giganti. No, doveva solo guardare il culo a quel tipo strano…non letteralmente.

Lo guardò mentre si dirigeva verso il recinto e cercava di togliere il grosso pezzo di corda che teneva fermo il cancelletto. Osservò i mostri che ancora litigavano per il cibo, sperando che non si girassero. Spostò lo sguardo sul “compagno”, che ora si stava avvicinando pericolosamente a uno dei giganti, che aveva una specie di spadino avvolto attorno alla cintola.
Si avvicinò al recinto senza fare rumore e pregò l’altro con lo sguardo di non fare nulla.

-Tutto ha lo stesso sapore.-brontolò uno dei troll- Tutto sa di pollo.-

- Eccetto il pollo, quello sa di pesce!-esclamò un altro.

Ma ormai il piccoletto si era deciso. Tentò la prima volta di prendere la spada, ma il gigante si alzò improvvisamente. Edith era terrorizzata. L’altro fece una smorfia e la guardò, alzando gli occhi al cielo, per poi tentare nuovamente. Questa volta però venne afferrato dal gigante che, a quanto pare, lo aveva scambiato per il suo fazzoletto, tanto che ci si soffiò il naso.
Edith quasi urlò, presa in pieno dal terrore, ma bloccò l’urlo portandosi le mani davanti alla bocca. Osservò il tipo con aria disgustata, dato che era tutto pieno di muco.

-Guardate cosa mi è uscito dal naso! Ha braccia, gambe e tutto!- esclamò uno dei giganti.

-E tu cosa saresti?-sibilò il secondo.

-Uno Scass…uno hobbit.- rispose il mezzuomo.

-Uno Scasshobbit?-

Hobbit. Quindi lui era uno hobbit? Non che Edith sapesse cosa fosse, a dire la verità, ma almeno aveva modo di riconoscere tutti quelli uguali a lui. Ma ora doveva assolutamente fare qualcosa. Cercò qualcosa- qualsiasi cosa- con lo sguardo, per cercare di aiutare il tipo. Tastò per terra, finchè non riuscì a trovare delle pietre. Beh, sempre meglio di niente.

-Ci sono altri come te in giro?- continuò il primo, mentre Edith iniziava già a prendere la mira. Quindi lanciò con tutta la forza che aveva in corpo più sassi che poteva, cercando di colpire il gigante che teneva lo hobbit. Sbagliò in pieno, dato che colpì gli altri due, e questo non servì altro che a farli allarmare ancora di più.

-Sì, ce n’è un altro!- urlò il terzo, cercando di prenderla. Edith lo evitò, ma non riuscì a schivare il secondo, che la prese per le caviglie, proprio come era capitato all’altro, facendola penzolare a qualche metro da terra.

Edith sentì il maglione bianco che indossava risentire della forza di gravità, tanto che dovette tirarlo giù per evitare che vedessero troppo. Osservò spaventata i tre, sempre tenendo fermo il maglione.

-Non soffiatevi il naso, vi prego!- disse, mentre guardava lo hobbit completamente immerso nel muco di mostro.

-Ma questo non è un hobbit! E’ un umano femmina!-osservò uno dei tre.

-Troppo magro, è tutto pelle e ossa.-

-Sarà da rinforzo per lo spezzatino.-

Un’altra figura sbucò da un cespuglio e colpì uno dei giganti, facendolo cadere a terra e gemere per il dolore. Edith lo osservò. Era bello, estremamente bello, quello che la sua migliore amica avrebbe detto “da ovaie splotch”.

-Lasciateli!- urlò, spostando lo sguardo su lo hobbit e Edith, appesi come un salame.

-Cosa?- sbraitò uno dei tre.

-Ho detto: lasciateli!-

Fece roteare la spada, e fece un sorriso affabile, quasi di sfida.
“Boom, splotch! Addio ovaie, addio” pensò Edith, indecisa se incominciare a comportarsi da fan girl o preoccuparsi per la sua stessa vita. “Cazzo, Edith, devi decisamente rivedere le tue priorità!”
Il primo mostro lanciò lo hobbit, che finì contro il giovane, mentre Edith si trovò ancora per qualche secondo tra le grinfie dei giganti. Nel momento stesso in cui altri tipi spuntarono dalla foresta, si trovò ad essere lanciata di lato. Edith sbattè la testa contro un albero e,prima che il mondo diventasse nero, riuscì a vedere l’inizio della battaglia.
 


-Ragazzina? Ohey,ragazzina?-

Edith aprì gli occhi a fatica. La testa le faceva malissimo. Si accorse subito che il sole era sorto e che lei, chissà come, era sopravvissuta al volo. Un uomo vecchio, con uno strano cappello a punta, molto più alto di lei, la guardava. Attorno a lui, tutti gli uomini, piccolissimi, che avevano affrontato la battaglia, la guardavano con crescente curiosità.

-Eh…oh…i mostri!- esclamò Edith, allarmandosi.

-Con la luce del sole i troll sono diventati di pietra- spiegò il tipo che aveva aiutato, che era giusto di fianco al vecchio.

Edith guardò oltre i due e vide i tre troll- a quanto pare non erano giganti- pietrificati. Ammiccò un paio di volte e, in quel momento, vide che c’era una marea di arte persone, tutte basse, anche più di lei.

-Potevi farti uccidere!-continuò lo hobbit, con fare paternalistico.

-Scusa, ma se vedo qualcuno in difficoltà lo aiuto.- borbottò lei.

Edith, in effetti, era la tipica persona con l’anima da crocerossina. Poteva essere piena di problemi fino al collo, picchiata dai bulli, sbeffeggiata dalle ragazze, ma se vedeva qualcuno messo peggio di lei doveva per forza fare l’eroina.

-Cosa ci facevi qui da sola, ragazzina?- borbottò uno degli uomini, con voce roca. Era quello che aveva l’aria più solenne di tutti.

-Io ero con un gruppo, ma poi…-

Edith si bloccò. Aveva intuito che ormai non era più dove si trovava prima…ma adesso aveva visto troll, hobbit, gente strana, e ormai era sicura di non essere più sulla Terra. Il problema era diventato cercare di capire dove si trovava.

-Ma poi?- squittì un altro.

-…Mi sono persa- sussurrò la ragazza.

-Possiamo aiutarti. Dove stavi andando?-

La voce era quella del belloccio che aveva aiutato lei e lo hobbit. Edith sentì un blocco in gola. Abbassò lo sguardo.

-Non me lo ricordo.-

-Non te lo ricordi?-

-Per Durin, devi aver preso un bel colpo in testa!- esclamò un’altra voce.

-Almeno sai come ti chiami?-chiese un altro ancora.

-Edith. Mi chiamo Edith.-

E iniziano le presentazioni di tutti. Edith sbarra un poco gli occhi. Non ricorderà mai tutti quei nomi. Mai. MAI.

-Non perdiamoci in chiacchiere, ricordate che abbiamo altro da fare.- sbottò improvvisamente Thorin- Facciamo in fretta-

-E cosa facciamo per Edith?-chiese Bilbo, guardando prima Thorin e poi la ragazza.

-Non è un nostro problema.-

-Vuoi lasciarla qui da sola?!-

-Ha preso un colpo in testa, non sa neanche dove sta andando. Potrebbe finire di nuovo in pasto a dei troll- disse Bofur.

-Scusami?- chiese Edith, piegando il capo di lato con aria contrita.

-Lei viene, così ho deciso, Re sotto la Montagna.- disse Gandalf- Me ne occuperò io, non ti accorgerai neanche della sua presenza. Giusto?-

Edith annuì, cercando di sostenere lo sguardo duro di Thorin. Non era neanche sicura che volesse stare con loro, ma a quanto pare Gandalf non le lasciava altre alternative. Doveva seguirli, che le piacesse o meno. Thorin sbuffò appena, con aria infastidita.

-Fa come ti pare. Ma è affare tuo. Non la voglio tra i piedi.- sbottò.

“Gentile” pensò Edith, piegando leggermente il capo, senza però osare dar voce ai suoi pensieri.

-Non è possibile che dei troll di montagna si siano spinti così lontano.- osservò Balin- Probabilmente hanno una caverna da qualche parte.-

-Piena di tesori…-disse Fili.

I nani si guardarono, per poi mettersi alla ricerca della caverna. Gandalf ed Edith rimasero un po’ indietro, osservando i nani che cercavano, e successivamente trovavano, la famosa caverna dei troll. La ragazza puntò lo sguardo sul vecchio.

-Tu non hai perso la memoria, non è vero?- chiese Gandalf, spostando lo sguardo sulla ragazza.

Edith si trovò a boccheggiare, incapace di spiccicare parola. Sentì dapprima il calore abbandonarle il volto, per poi ritornare improvvisamente, quasi prepotentemente. Sembrava quasi che le orecchie le stessero andando a fuoco.

-E non sei neppure di questo mondo.-continuò lui, passandole uno zaino. Era lo zaino di Edith.-Sarà interessante scoprire qualcosa su di te. Ora andiamo, signorina. Non vorremmo far aspettare i nostri nuovi amici, vero?-

Edith annuì, imbarazzata, per poi seguire Gandalf all’interno della caverna dei troll.



Lo so, ho pubblicato troppo presto. Ma non sono proprio riuscita a resistere. Dovevo!
Diciamo che è un piccolo bonus per festeggiare la mia seconda prova, nella quale ho trovato la traccia sul Grande Gatsby *balla tipo Shakira*
Comunque, ringrazio tutti quelli che leggono la mia storia, quelli che hanno recensito, che l'hanno messa nelle seguite e nelle preferite.
Insomma, grazie a tutti <3
Se ci sono errori di qualsiasi tipo ditemelo senza farvi problemi! Su, devo migliorare <3
Un abbraccio e al prossimo capitolo!
  
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