Anime & Manga > Digimon
Segui la storia  |       
Autore: Ely_fly    24/06/2013    1 recensioni
Piccolo esperimento ^^
I nostri Digiprescelti dovranno preparare uno spettacolo su "Orgoglio e pregiudizio". Fin qui tutto semplice, ma... A chi toccherà il ruolo principale? Riusciranno i nostri amici a sopravvivere?
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

«Certo che Taichi è un vero disastro, vero?» domandò Sora, finendo di sistemare i biondi capelli del suo ragazzo ed ammirando poi l’effetto finale. Poteva andare, decise.

«Taichi non è umano. È un uragano con le gambe» commentò secco il ragazzo, cercando di strizzare come poteva la camicia della divisa. Anche se era sabato e non era un regolare giorno scolastico i ragazzi erano tenuti ad indossare la divisa.

Sora ridacchiò, condividendo in pieno l’opinione del ragazzo. «Rientriamo? Nella prossima scena dobbiamo recitare entrambi» domandò, facendo un passo verso la porta.

«Tu reciterai. Io starò fermo immobile come una statuina a sentire te e Hikari parlare di me e Takeru» replicò il ragazzo, seguendola.

«Ti stai forse lamentando, Yamato Ishida?» chiese la ragazza, fulminandolo con lo sguardo.

«Mai. Lo sai che puoi fare di me ciò che vuoi» rispose lui, infinamai con un tono scherzoso, prendendole la mano e baciandola, proprio come avrebbe fatto Mr. Darcy. «Andiamo, signorina?»

«Volentieri, signore» rispose lei, accettando il braccio che le offriva ed entrando insieme a lui nella stanza.

«Yamato… Sei tutto bagnato!»

 

«Ishida, Takahashi! Spostatevi leggermente a destra. Così, perfetto. Immobili, per cortesia. Takenouchi, Yagami, voi state lì, molto bene. Ricordate, al momento della recita sarete a letto. Tutto chiaro? Allora cominciamo!» ordinò il signor Tawada, raggiungendo la sua solita panchina in prima fila. «Un momento! Ishida, che ti è successo? Sei tutto bagnato, sei sicuro che non prenderai un raffreddore?»

«Un piccolo incidente di percorso, professore. Nulla di grave, non si preoccupi» rispose Yamato, maledicendo il momento in cui aveva accettato le provocazioni di Taichi. Oh, ma dopo gliel’avrebbe fatta vedere, eccome!!

«Se lo dici tu… Va bene, iniziamo!» rispose il professore, rivolgendo la sua attenzione solo a Sora e Hikari.

«È proprio quello che dovrebbe essere un giovane» iniziò Hikari. «Intelligente, con un buon carattere, allegro. Non ho mai incontrato nessuno con modi così avvincenti, semplici e pieni di educazione.»

«Ed è anche bello. Hai ragione, non gli manca veramente nulla per essere il tipo del giovanotto ideale» replicò Sora.

«Sono stata così lusingata del suo secondo invito! Non mi sarei mai aspettata una cortesia simile.»

«Non te l’aspettavi? Io sì, per te. È proprio in questo che siamo tanto diverse noi due. Ti stupisci sempre che la gente sia gentile con te, io mai. Non c’era niente di più naturale che ti invitasse per la seconda volta. Non poteva fare a meno di accorgersi che eri la più bella di tutta la sala. Non è davvero il caso di avere della gratitudine per la sua galanteria. In ogni modo è molto simpatico e sono d’accordo che ti piaccia. Hai ammirato persone ben più inconcludenti.»

«Ma… Lizzy!» esclamò Hikari, con il giusto tono di indignazione. Somigliava davvero tanto a Jane, così delicata e benpensante, pensò Takeru, dall’altra parte del palco, guardando le due ragazze. Anche quando erano a Digiworld, ricordò con nostalgia. Gli sarebbe piaciuto tornarci per qualche giorno. Solo che sarebbe stato decisamente impossibile, tra scuola e prove, in quei giorni. Avrebbero dovuto aspettare almeno la fine della scuola.

Intanto, le due ragazze avevano finito la loro parte ed ora toccava a Iori leggere il breve brano descrittivo dei due protagonisti maschili, che divennero il centro dell’attenzione, con loro enorme vergogna.

«Bene, ragazzi. Non c’è male. Vi concedo una pausa di mezz’ora. Siate puntuali!» esclamò l’insegnante, rifugiandosi in sala professori per un caffè.

I Digiprescelti si ritirarono in giardino, attorno ad una panchina.

 

Come da copione, si azzuffarono per chi dovesse sedersi, ma alla fine i ragazzi decisero di comportarsi da cavalieri e cedettero il posto alle ragazze.

«Come siete spontanei» commentò Mimi, risistemandosi la gonna e guardando i suoi amici.

«Se non ti va di sederti puoi sempre alzarti e lasciarmi il posto» le fece notare Daisuke, piuttosto irritato. Aveva rinunciato a sedersi per lei e quella principessina osava anche avere qualcosa da ridire!

«Neanche morta» replicò la castana, distogliendo altezzosamente lo sguardo.

Il resto del gruppo rise e quando le risate si calmarono, Takeru disse: «Sapete… Prima, stavo ripensando a Digiworld e a quanto mi piacerebbe tornarci. Vi capita mai?»

«Tutti i giorni» rispose Hikari, guardandolo con tenerezza e facendolo arrossire leggermente.

Anche tutti gli altri ragazzi mormorarono che pure a loro capitava, piuttosto spesso, ad essere sinceri.

«Peccato che siamo troppo impegnati per dedicare una giornata intera a Digiworld» si lamentò Jyō, che era impegnatissimo anche con i doposcuola per poter entrare all’università di medicina di Tokyo. Poco importava che mancasse ancora più di un anno, doveva essere pronto.

«Già…» dissero gli altri sconsolati, riconoscendo che effettivamente avevano ben poco tempo da dedicare alla loro vita privata.

«Ragazzi! Ho un’idea!» esclamò all’improvviso Daisuke, richiamando su di sé gli sguardi sorpresi dei suoi amici.

«Che c’è? A volte capita anche a me, sapete?» disse in tono di difesa il ragazzo.

«Non ci siamo abituati. Avanti, stupiscici» rispose Yamato per tutti.

«Andiamo a prendere i nostri Digimon, li portiamo qui e i nostri genitori li portano allo spettacolo del festival! Geniale, no? Così, dopo il festival, possiamo partire tutti per Digiworld» spiegò entusiasta il ragazzo, guardandosi attorno e cercando sguardi di approvazione.

Ci fu un lungo silenzio, rotto da Ken: «Non mi sembra un’idea malvagia. E non essendoci pericoli, per i Digimon non sarebbe un problema restare sulla Terra per qualche giorno.»

«Così ti voglio, Ken!» gridò contento Daisuke, mostrandogli entrambi i pollici alzati in segno di approvazione.

«Bè, l’idea non mi dispiace. Mi farebbe piacere avere Armadillomon a casa e anche al nonno, ne sono sicuro» aggiunse Iori, timidamente.

«Esatto, esatto» annuì entusiasticamente il leader del secondo gruppo di Digiprescelti.

«Per una volta ci hai azzeccato pure tu!» esclamò Miyako, tirandogli un dolorosissimo pugno sulla spalla che a suo parere voleva essere un cameratesco colpo sulla spalla.

«Se anche Miyako è d’accordo come posso non esserlo io? Però bisogna stare attenti» commentò Taichi, mentre l’altro ragazzo cercava di risistemare la spalla, che sembrava essersi dislocata.

«Certo! Quando mai non lo siamo stati, Taichi?» chiese Takeru, contentissimo all’idea di rivedere Patamon di lì a breve.

«Vuoi una risposta sincera, Takeru?» domandò ironico suo fratello, fissandolo con i suoi occhi azzurri, identici ai suoi.

«Non penso di essere troppo sicuro di volerla sapere, quindi mi accontenterò di una bugia» rispose il biondino, con un sorrisino colpevole.

«Come vuoi. Siete sempre stati attenti ragazzi, meno male che non è mai successo nulla!» declamò allora il fratello maggiore, con un tono davvero convincente.

«A questo punto era meglio la verità» commentò debolmente Takeru.

I ragazzi scoppiarono a ridere.

«Andiamo questa sera a prenderli?» domandò Kōshirō, una volta riguadagnata una parvenza di serietà.

«Credo si possa fare» commentò Taichi, guardando gli altri, che fecero grandi cenni di assenso.

Tutti tranne Yamato che disse, tristemente: «Io purtroppo ho un impegno con la band. Stiamo preparandoci al festival cittadino che si terrà tra un mese, quindi abbiamo bisogno di provare, mi dispiace.»

«Non ti preoccupare, ci penso io ad accompagnare Gabumon da te. A che ora finirete?» domandò Sora, guardandolo con i suoi occhioni dolci.

«Credo verso le undici, le undici e mezza al massimo» rispose il ragazzo.

«Allora sarò da te per le undici, se non ci sei ti aspetto dentro. Le chiavi sono sempre al solito posto, vero?» chiese ancora la ragazza.

Tutti quanti li guardarono con tanto d’occhi. Addirittura i posti segreti delle chiavi?!? Erano davvero seri, quei due!

«Sì. Grazie mille, Sora» rispose il ragazzo, ignorando bellamente il loro gruppo e chinandosi sulla ragazza per baciarla delicatamente sulla guancia.

«Figurati» rispose lei, sorridendo.

«Ragazzi! Tutti dentro!» esclamò all’improvviso il signor Tawada, sbucando nel cortile. Sbuffando, tutti gli studenti radunati in giardino cominciarono ad avviarsi e così anche i Digiprescelti, tranne Yamato, che trattenne Sora con lui per baciarla dolcemente sulle labbra, al riparo da occhi indiscreti.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon / Vai alla pagina dell'autore: Ely_fly