Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: MomoHope    24/06/2013    3 recensioni
Lei è una ragazza come tante, odia essere al centro dell'attenzione.
Lei ama osservare la gente intorno a se e immaginare come potrebbe essere la loro vita fuori da quella stazione che ogni giorno li vede arrivare e partire tutti insieme.
Quella stazione che è testimone di amori nati e di amori finiti.
Lui è un ragazzo come tanti.
Beh, di lui si sa veramente poco o quasi nulla.
Lei sa solo che prende la sua stessa corriera al ritorno.
Che quella corriera sia la testimone di un nuovo amore?
Dal primo capitolo:
‘Sono una ragazza semplice, sono me stessa, ma posso essere anche te, quella vicina di casa che conosci da una vita, la ragazza che prende sempre il tuo stesso autobus, potrei essere chiunque.'[...]
‘E’ un ragazzo semplice, è semplicemente se stesso, potrebbe essere il tuo compagno di banco, il tuo migliore amico, il ragazzo per cui hai una cotta, anche lui come me potrebbe essere chiunque.'
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3


Ricreazione.

“Althea vieni in bagno?” Mi domanda Emma appena suona la campanella, la guardo e annuisco.
“Emma dopo ti devo dire una cosa.” Le dico sorridente. Da ieri pomeriggio non faccio altro che sorridere.
Perché poi? È normale che mi piaccia un ragazzo non capisco perché devo continuare a sorridere come un ebete tutto il tempo. Forse hanno anche già capito tutto, ma aspettano che sia io a dirglielo.
Ultimamente sono sempre sulle nuvole, in un mondo parallelo tutto mio.
Vedo distrattamente Emma annuire e chiudersi in una cabina. 
Ecco l’ho fatto di nuovo, mi sono persa nei miei pensieri.
Sospiro, mi avvicino alle finestre e guardo giù.
Il cortile è pieno di ragazzi che fumano, tra quelle persone ne riconosco solo alcune.
Vedo Madlen che parla con il suo ragazzo vicino a quella ex chiesetta in cortile. 
Madlen è una ragazza con grandi occhi verdi smeraldo e capelli castani, è una ragazza molto simpatica, dolce e isterica, non è che lo sia sempre, solo in certi giorni quando capitano giornate no, sia chiaro. È una ragazza che tende a tenersi tutto dentro anche quando non dovrebbe, credo che sia questo a farle avere molti sbalzi d’umore.
Poi mi perdo a guardare il cielo, è una bellissima giornata oggi, è così limpido, non c’è nemmeno l’ombra di una nuvola. Una vera giornata di primavera. 
Inspiro profondamente e sorrido pensando a cosa potrebbe pensare una persona che mi vede qui, affacciata alla finestra del bagno che guarda il cielo con uno sguardo perso e sognante.
Sento il rumore che fa l’acqua mentre scende nello scarico e mi giro.
Emma esce e una ragazza che non mi ero accorta fosse entrata mi guarda. “Devi andare tu?”
“No, tranquilla.” Dico sorridendole.
“Andiamo?” Dice Emma uscendo.
“Sì, sì.” Dico seguendola fuori dal bagno.
“Cosa mi dovevi dire?” Domanda Emma curiosa.
“Te lo dico dopo quando ci sono anche Madlen e Ann, se no poi si arrabbiano perché dico le cose a te e loro no.”
“Giusto, meglio così.” Dice ridacchiando.
Torniamo in classe, ed è praticamente vuota, la prof di diritto però è ancora dentro che sistema la sua roba avvisandoci che dalla prossima volta incomincia a interrogare. Perfetto, non vedevo l’ora.
Mi avvicino al mio banco e vedo Ann mangiare con foga il suo panino.
Anastasia è una ragazza dolce e simpatica, ha gli occhi blu e i capelli biondi, è una delle prime persone con cui ho fatto amicizia in questa classe. Non le piace essere chiamata Anastasia e quindi tutti la chiamiamo Ann. 
Appena mi siedo Madlen entra in classe.
“Mad muoviti a sederti che la Tea deve dirci qualcosa e sto morendo di curiosità!” Al Tea storgo il naso, sanno benissimo che non mi piace come soprannome, ma non si vogliono arrendere.
“Ooh.” Dice Mad correndo a sedersi. “Dicci, dicci.” 
Mi fa ridere, intanto mi giro verso Ann che invece mi guarda spaesata .
“Beh... ecco io…” Incominciamo bene.
“Sì, ecco… io credo… si insomma…” Credo di essere anche arrossita e non ho detto nemmeno una frase di senso compiuto, bene. Complimenti Althea! Clap clap! Prendi un respiro come hai fatto ieri e dillo, su forza e coraggio.
Emma sospira. “Non abbiamo tutto il giorno! Muoviti!”
“Okok, ecco… mipiaceunragazzo.” Dico tutto d’un fiato rilasciando un gran sospiro alla fine.
“No, ferma, ferma, ferma… Cosa hanno sentito le mie orecchie?” Dice Ann.
“Ripeti più lentamente.” Dice nello stesso momento Emma.
“Uff… mi piace un ragazzo.” Dico guardandomi a destra e a sinistra sperando che orecchie indiscrete non sentano.
“Ooh la Tea innamorata.” Dice Mad avvicinandosi per giocare con le mie guance, che ora avranno preso un colorito ancora più acceso, ne sono sicura. “Guarda Emma, è anche arrossita, la nostra piccola Tea sta crescendo.” Sto incominciando a non sopportare più quel soprannome.
“Non sono innamorata.” Cerco di protestare invano, allontanando le sue mani dal mio viso.
“Mad calmati e poi lo sai che arrossisce per qualsiasi cosa. Comunque tornando a te chi è lui?” Dice Emma con tono inquisitore.
“Già chi è lui? Dopo mi devi dire anche perché non me lo hai detto prima, eh!” Dice Ann.
“Beh è un ragazzo che prende la nostra corriera.” Dico guardando Emma e Mad. “ Ha i capelli scuri, occhi scuri,…” Non mi lasciano nemmeno finire che Emma e Mad scoppiano in un: “Oddio ho capito chi è!” sincronizzato. Come abbiano fatto a capire chi sia non ho idea.
“Io no invece, quindi volete illuminarmi?”
“Beh devo dire che la Tea ha un ottimo gusto, è davvero un bel tipo!” Dice Emma.
“Io lo conosco pure! Lo sai che abitavo a Fraro!” Dice Mad sopra Emma, questa frase mi fa venire i brividi, lei sa che abita a Fraro e io non ho nemmeno aperto bocca.
“Non mi frega! Io voglio capire chi è!” Urla Ann leggermente irritata.
“Ann, calma… beh Tea com’è che si chiama?”
“Ecco vedi Em… io non lo so..” Dico incassando la testa tra le spalle e abbassando lo sguardo.
“Cosa? Come fai a non saperlo?” Mi urla dietro Ann.
“Non è colpa mia se i suoi amici non lo chiamano mai per nome! Anzi quando si chiamano tra di loro grugniscono! Cosa vuoi che capisca! E poi è Mad quella che lo conosce” Dico difendendomi.
“Beh ecco vedi… io non ricordo, mi pare iniziasse per G… no no inizia per R… no ok, non ne ho idea.” Siamo messe bene.
“E di grazia come pensi che io possa capire chi è sto povero Cristo se non posso nemmeno vederlo su Facebbok?” Dice Ann.
“Beh…” davvero non saprei come risponderle.
“Vai a casa sua logico!” Dice Emma tutta contenta della sua trovata.
“Sì, ok ma quando?” Sospira Ann,
“Quando vuoi, tanto sai che io non ho niente da fare tutti i giorni!” Dico sorridendole.
“Va bene, va bene l’hai scampata.”
E spero davvero di averla scampata.
“Ma guarda che non mi dimentico niente, quindi voglio sapere perché non me lo hai detto prima!” Come non detto, sto per aprire bocca, ma ahimè suona la campanella.
La guardo sorridente, ma lei ricambia con uno sguardo omicida che spegne all’istante il mio sorriso.
Qualcosa mi dice che non ti lascerà in pace facilmente.


Sono in stazione e più volte ormai mi sono guardata attorno cercandoti, ma non ti ho visto.
Ho paura che tu non ci sia oggi in corriera, era già successo, a gennaio non hai preso la corriera per un bel po’, ma la cosa più strana, è che io mi sia accorta della tua mancanza quando nessuno intorno a me sembrava averla notata.
Non riesco nemmeno a capire tutta questa paura che ho di poterti non vedere per quei pochi minuti.
Cerco di ascoltare quello che dicono le altre, ma tu non vuoi toglierti dai miei pensieri.
Continuo a immaginare dove tu possa essere, a cosa magari tu stia facendo proprio in questo momento mentre io penso a te.
Sei peggio di una ossessione e questa cosa mi spaventa e non poco.
Perché non posso fare a meno di pensare a te? Perché?
Cerco di pensare ad altro, per esempio a quello che le altre stanno dicendo.
Vedo le loro labbra muoversi, ma non riesco a percepire nessun suono, proprio ora che mi stavo concentrando nel non pensarti tu cosa fai? Mi passi accanto per poi metterti un po’ più in là, una ragazza ti viene vicino e incominciate a parlare. La conosco, viene nella mia stessa scuola e potrei dire che non ha nemmeno una bellissima reputazione.
Mi risveglio all’improvviso.
“Althea! Ehi ci sei? Cosa stai guardando?” Mi domanda Emma schioccandomi le dita davanti al viso, si gira nella mia stessa direzione e guarda nello stesso punto dove stavo guardando io.
“Ah… ci avrei scommesso che quella lì lo conoscesse! Althea non guardarli dai..” Dice parandosi davanti a me.
“Sto bene Emma non mi cambia niente se lui parla con lei. Non posso certo vietarglielo! Manco lo conosco!” Dico abbozzando un sorriso. Non voglio ammettere che in realtà vorrei strapparle i capelli e prenderla a testate. Non voglio e non posso. Non sono nessuno, non si accorgerà mai di me, non posso nemmeno competere con una ragazza come lei! No way!
“Althea la smetti di fissarli? Ti sei almeno accorta che anche lui ti sta fissando?” Dice Michy, risvegliandomi ancora una volta dai miei pensieri.
Mi sta guardando? Mi giro verso di lei e la guardo stralunata. Possibile che non mi sia accorta che mi stava guardando di rimando? Torno a guardarlo ed ora che non ho la testa tra mille pensieri mi accorgo che sì mi sta guardando. Distolgo lo sguardo arrossendo.
“Non mi ero accorta che mi stesse guardando, se no avrei distolto lo sguardo, lo sai.” Dico sussurrando.
“Tea, Tea ma cosa dobbiamo fare con te?” Dice Emma esasperata.
“Perché dici così?” le domando triste.
“Sei completamente persa e nemmeno lo conosci!” Risponde Michy per lei.
“Non è colpa mia. Com’è che si dice? Ah sì: al cuor non si comanda.” Dico scrollando le spalle e sorridendo.
“Ah Tea, Tea.”
Incomincio a ridere, così senza un motivo mentre le guardo trattenere a stento un sorriso.
La corriera arriva e vedo ormai la solita gente salire, mentre mi faccio da parte per far salire prima Michy, dopo che sono saliti tutti da davanti salgo anche io e difronte a me ci sei tu, cammini venendomi in contro e poi vedo il tuo amico seduto nei sedili vicini a quelli che ha preso Michela.
Sfioro il tuo braccio, mentre ci togliamo gli zaini e ci sediamo corrispettivamente uno da una parte e uno dall’altra del mini corridoio. 
Il mio cuore ha già accelerato i battiti e ti ho solo fiorato, dio sono messa malissimo.
Sento la tua voce e non posso non continuare ad ascoltarla, ok può sembrare che io stia origliando la tua conversazione, ma in realtà non riesco a capire niente di quello che dici.
Michela mi guarda sconsolata e rido.
Sì è come pensavo. Sono messa male.
E molto ragazza.
Ehi guarda che se sono messa male io, sei messa male anche tu.
Si certo, convinta tu.
Sei convinta anche tu.
Ma la smetti? 
Ehi guarda che hai incominciato tu.
La vocina si zittisce, meglio così. Guardo Michela e la vedo trafficare nello zaino.
“Ehi che fai? Hai per caso del cibo?” Dico avvicinandomi e incominciando a cercare con lei.
“No Tea non ho cibo!” dice allontanando le mie mani dal suo zaino. La guardo con sguardo triste.
“Michy ti ho già detto che Tea non mi piace come soprannome dovresti saperlo ormai!” Le dico esasperata.
“Va bene Althea, come preferisci.” Perché ha sottolineato il mio nome con così tanta enfasi?
La guardo stranita e mi risponde con un sorriso. Ti prego dimmi che non ha sottolineato così tanto il mio nome perché lui è qui vicino a noi! Ti prego fa che non sia così.
La guardo male e scoppia a ridere la stronza.
Incrocio le braccia sotto il seno e sbuffo, non riesco però a trattenere un sorriso.
La corriera si ferma e capisco che siamo arrivati alla tua fermata.
Mentre scendi il tuo braccio sfiora di nuovo il mio e non posso non fermarmi di colpo a guardare il vuoto con una faccia da ebete.
Michela mi schiocca le dita davanti agli occhi e non posso far nulla che non sia arrossire, ancora per la millesima volta nel giro di poche ore.


Mi sono appena connessa su Facebook e vedo un sacco di notifiche.
Wow, penso. Vado a vedere cosa sono e con mio sommo dispiacere noto che sono tutte notifiche che mi informano che Tizio, Caio e Sempronio hanno pubblicato qualcosa in diversi gruppi a cui sono iscritta, per poter seguire le storie, che seguo su EFP, anche su Facebook.
Ok, posso sembrare una persona senza vita, ma non è proprio così. 
Non sono così disperata, o almeno penso, semplicemente credo che senza quelle notifiche insieme a quelle che mi invitano a eventi, a cui non ci andrei nemmeno se mi pagassero, e a quei dolci inviti a giocare al gioco del momento non avrei nemmeno una notifica.
O meglio per dirlo in parole povere nessuno mi caga e a me va bene così, per ora almeno.
Mentre penso a quanto io in realtà non sia cagata da nessuno i Green Day cantano Boulevard Of Broken Dreams, canzone più azzeccata di questa non ci potrebbe essere.
Fin da piccola è stata la mia canzone preferita, anche se non sapevo il significato mi piaceva molto ascoltarla, mi mettevo davanti ad MTV aspettando ore, se era necessario, pur di ascoltarla. Ora che so il significato non è cambiato nulla anzi, ogni volta che la ascolto e come se stessi parlando io attraverso la voce di Billie. 
Sono passati anni, ma questa canzone è sempre con me.
Sono passati anni e sto ancora aspettando che qualcuno mi trovi.
Continuando ad ascoltarla e a canticchiarla vado su EFP e spero vivamente che qualcuno abbia aggiornato perché se no credo che potrei morire, ho davvero bisogno di leggere qualcosa.
Intanto io cammino da sola.






Momo's Space
Eccomi già qui con il terzo capitolo.
Ogni volta che pubblico non so mai cosa scrivere poi qui a fine capitolo.
Ringrazio chi segue la storia! :3
Se volete lasciate  anche una recensione prometto che non mi offenderò! ahahah
Gruppo: RRCCLCTA
Baci Momo :3
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: MomoHope