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Autore: hugmeciastin    24/06/2013    12 recensioni
Chi sapeva che un viaggio a Stratford avrebbe potuto rovinare la mia intera vita?
Mio fratello mi aveva avvertito di stare alla larga, ma perchè avrei dovuto ascoltarlo dopo tutto quello che mi ha fatto passare?
Chi sapeva che sarei diventata il bersaglio di un omicidio dopo il suo errore?
Lezione imparata. E' fondamentale seguire i consigli delle persone che ti amano e si preoccupano di te più di tutto. Soprattutto se sono le uniche a essere rimaste nella tua vita.
Mantenere la guardia alta, pensare in fretta e, soprattutto, mai fidarsi di qualcuno.
Non importa quanto fortemente questa persona si innamori di te.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Justin's Point of View:
 
Erano le prime luci dell'alba. Non avevo dormito molto. Non mi era dispiaciuto, però...
C'era qualcosa che faceva impazzire Chloe mentre dormiva.
Non potevo farne a meno di guardarla mentre dormiva e si dimenava, chissà cosa aveva sognato.
Attraverso i miei occhi, guardavo una tale bellezza.
Attraverso i suoi occhi, vedevo il dolore che stava provando.
Mi sentivo male per lei. Il suo viso confuso, il taglio sul braccio e ora gli incubi.
Aveva bisogno di una pausa da tutto questo.
Controllai il mio cellulare per vedere che erano le 5:03, avevo bisogno di portarla a casa prima che il sole risorgesse. L'aria era fresca, la rugiada era stratificata sull'erba e gli uccelli iniziavano a cinguettare.
Non volevo lasciare questo posto paradisiaco.
Mi sedetti lì su un lato, guardando Chloe che dormiva da circa l'una di notte.
Iniziai a tremare al solo pensiero che l'unica cosa che potessi fare era guardarla e sperare che stesse bene.
Naturalmente, lei non stava bene.. Il giorno prima era stato orrendo per lei.
Vorrei tanto che tutto ciò non fosse successo. E in qualche modo, mi sentivo come se fosse anche colpa mia per averla fatta scappare. Non sarebbe stato così cattivo, ma allo stesso tempo, Damien mi avrebbe dato altra scelta?
Portai le mie labbra al suo orecchio, ancora a torso nudo da ieri sera quando le avevo avvolto il braccio ferito con la mia canottiera.
"Chloe, è ora di svegliarsi." Mormorai nel suo orecchio.
"Cosa?" Si rigirò ancora addormentata.
Sembrava così carina. Non potevo fare altro che pensarlo. I suoi capelli erano sparsi ovunque, ma il suo piccolo corpo sotto la mia coperta era la mia attuale debolezza.
Era difficile da spiegare.
"Svegliati, Chloe. Dobbiamo andare via da qui." Mormorai, ancora una volta.
"Altri dieci minuti, Brad." Mormorò mezza addormentata, coprendosi il viso.
Era divertente il fatto che non si rendesse conto che io non fossi suo fratello.
"Justin?" Chiese, strofinandosi gli occhi.
"E' l'ora di andare a casa." Le diedi una mano.
"A casa?" Aprì gli occhi, dandomi così una vista meravigliosa delle sue due bellissime piscine blu/grigiastre.
"Sì, a casa." Ridacchiai.
Si alzò in piedi, tenendosi lo stomaco con la mano sinistra e la parte superiore della testa con la mano destra. Aveva l'aria stanca da morire. Era un'altra ragione per cui dovevo portarla subito a casa.
 "Dormi così selvaggiamente, piccola. Sembrava che avessi avuto qualche incubo. Stai bene?"
"Sto bene." Mi rassicurò lei, fissando il terreno.
"Sei sicura?" Feci un passo e mi avvicinai di più a lei. "Tremavi e piagnucolavi."
"Giuro che sto bene." Alzò la mano in segno di giuramento.
Non riuscivo a crederle. Potevo capirlo dal linguaggio del suo corpo.
I suoi occhi erano pieni di preoccupazione, era fin troppo evidente.
Aveva bisogno di tempo per dimenticare, dimenticare tutto quello che aveva passato. 
Sapevo che era una ragazza forte, ma è comunque difficile.
"Niente più bugie, giusto?"
"No, Jay." Gemette lei, mi aveva chiamato Jay per la prima volta. Le sorrisi, tirando il suo corpo vicino a me.
Le mie mani erano attorto ai suoi fianchi, la fronte appoggiata contro il mio petto nudo.
"Ti ho guardato dormire tutta la notte." Dissi, cingendole i fianchi.
"Perchè?" Chiese, borbottando nel mio petto.
"Nessuna ragione..." Mi fermai. "Beh, non riuscivo a dormire a causa del tuo piagnucolare." Ammisi.
"Mi dispiace, Justin." Si scusò, appoggiando le mani sulle mie spalle.
Mi aveva chiamato con il mio nome intero, di nuovo, ma non mi importava molto..
Finchè lei era tra le mie braccia.
"No, mi sono divertito a vederti dormire. Eri così bella..." Le massaggiai la vita con le dita.
Lei mi sorrise. "Andiamo. Lascia che ti porti a casa."
 
Guidavo la mia moto con libertà totale. Ad essere onesti, ero mezzo addormentato e non avrei dovuto guidare.
Mi stavo quasi per addormentare, ma ogni volta Chloe mi teneva stretto.
Arrivammo a casa mia. Tirai fuori la chiave e lasciai la moto nel parcheggio fuori.
Volevo sapere se a Chloe piaceva più la moto o la macchina.
Io preferivo la moto, perchè così lei era più vicina a me.
"Sono così stanca." Lei sbadigliò, saltando giù dalla moto.
"Te lo prometto, andremo a riposarci una volta entrati in casa. Capisco che dormire in terra non sia il massimo."
Presi le chiavi nella tasca della mia giacca di pelle. Ero senza maglia, ancora a petto nudo, solo con la giacca sulle spalle. Le misi un braccio dietro la schiena, conducendola in casa mia.
Chiusi la porta alle mie spalle e mi voltai, vedendo davanti ai miei occhi l'inferno.
Era come se qualcuno avesse distrutto tutto. Le sedie erano gettate ovunque, i ripiani e le mensole erano sul pavimento, il mio divano girato. Era strano, ma sapevo chi erano stati. I Venom.
Riconoscevo il loro profumo colonia-economico e l'odore del fumo.
"Ma che cazzo?" Tirai un pugno contro il muro. Non sapevo cosa fare. Sapevo solo che volevo scaricare la mia rabbia.
"Oh mio dio..." La sua voce si spense.
"Porca puttana. I Venom hanno fatto tutta questa merda! Sono così fottutamente stanco di fare le cose per loro e per poi ottenere un cazzo di niente in cambio! Hanno rotto il cazzo e mi hanno distrutto la casa. Fatemi una fottuta vita, cazzo!" Ringhiai, prima di prendere un bicchiere e gettarlo in terra, sentendolo frantumare sul pavimento.
"Justin, va tutto bene. Possiamo ripulirlo..." Disse, diventando rossa in faccia.
"Non quando dei cazzoni ti dicono costantemente le stronzate che devo fare e poi non mi danno in cambio niente, va bene?" Le gridai in faccia. "Niente!"
"Justin..." Lei gemette, iniziando a tremare.
"Niente, Chloe!" Ripetei. "Non ho fatto niente per meritarmi tutto questo! Giuro su Dio che li ucciderò tutti. Gli farò vedere cosa significa far paura, li massacrerò fino a fargli chiedere pietà per la loro inutile vita. Pensi che io stia giocando?" Chiesi, non ottenendo nessuna risposta. "Eh, non è vero?"
Presi la sedia accanto a me la sbattei nel muro accanto a lei.
Sentii un grido, e cercai di calmarmi, di pensare alle mie azioni.
"Merda..."
La guardai per assicurarmi che stessi bene. Indietreggiava, cercava di scappare da me, dalla mia rabbia, mentre le lacrime iniziavano a scorrerle sulle guance.
"Non avere paura." Mormorai, cercando di calmare lei e anche me stesso.
L'ultima cosa che volevo era che lei fosse spaventata da me, dopo tutto quello che avevo fatto per salvarle la vita.
"Lo sai che non ti farò del male, quindi smettila con il tuo fottuto giochetto perchè non è divertente!" Ulrai.
Senza ulteriori esitazioni, corse fuori dalla porta, sbattendola dietro di lei.
Mi tirai i capelli, guardando il caos intorno a me, pensando poi a cosa fare con Chloe.
Faceva male, ma sapevo di aver fatto una cazzata. Non avrei dovuto lanciare la sedia in quel modo quasi addosso a lei. Avrei dovuto essere più consapevole delle mie azioni.
Avrei dovuto essere più gentile con lei. Tutto ciò che era successo ieri l'aveva costretta a comportarsi in modo strano. Non ero abituato a questo tipo di comportamento, era fragile.
Troppo fragile. Non avevo mai visto questo lato di lei, non sapevo cosa fare.
Andare fuori e chiedere scusa?
Aprii la porta di casa, scendendo i primi scalini. Il sole era appena sorto. La luce era raggiante e penetrava nei miei occhi. Guardai la strada, non vedendo nessuno. Era tutto troppo tranquillo.
"Chloe?" La chiamai, camminando sul marciapiede alla sinistra della mia casa.
"Oh Dio, per favore, non farmi correre una maratona per questa ragazza." Scossi la testa, borbottando tra me e me.
"Chloe? So che sei qui fuori!" Gridai. Ben presto, iniziai a sentire il suono del tirar su col naso, proveniente da dietro una casa del mio vicino. Camminai verso il suono, con cautela, per poi trovare Chloe seduta con le spalle al muro, mentre si asciugava le lacrime.
"Chloe?" Dissi. Alzò lo sguardo verso di me e lei si asciugò le lacrime.
"Mi dispiace." Sospirai esasperato, sedendomi accanto a lei.
Lei non rispose, così misi il mio braccio intorno alle sue spalle, portando la sua testa sul mio petto.
"Perchè deve essere tutto così difficile nella mia vita? Odio le band, odio tutto questo. Stanno rendendo la mia vita un inferno."
Feci un cenno d'intesa. Eravamo sulla stessa barca.
"Voglio solo morire adesso e andare dai miei genitori. In questo modo, nessuno mi potrà mai più fare del male. Nessuno mi getterà sedie addosso, nè mi urlerà contro." Lei tirò su con il naso. "Nessuno mi prenderà a pugni, o mi taglierà il braccio o mi minaccerà di uccidermi o di violentarmi. Non voglio vivere più in quest'inferno che sto passando. Voglio morire." Fece una pausa, il mio cuore stava per scoppiare. "..E il bello è che so che accadrà molto presto."
"Cosa vuoi dire?" Mormorai, passando una mano tra i suoi capelli.
"Quando tuo fratello scoprirà che non mi hai ucciso, sarà il primo a farlo senza pensarci due volte." Si asciugò le altre lacrime che aveva sul viso. "Ciò accadrà, se Dean e i suoi amici non mi troveranno per primi..."
"E' ridicolo. Non lascerò che accada, Chloe." Scossi la testa.
"Come fai a non lasciare che accada?"
"Ti ho promesso nella foresta che non ti lascerò mai andare e che niente di accadrà, Chloe. Mi interessa molto di te e non voglio che tu ti faccia del male." Dissi, portandola più vicino al mio petto. Strofinai la mia mano sulla sua schiena coccolandola un po'.
"Non fare promesse che non puoi mantenere." Lei alzò lo sguardo verso di me, guardandomi con disgusto.
"Chloe, ascolta-"
"Non puoi garantire che io viva ancora, quando un proiettile mi bucherà la fronte!" Mi interruppe lei. "E' sicuro come l'inferno che non riuscirai a salvarmi. E me ne andrò."
Era di nuovo lei. La brillante, impertinente e grintosa Chloe. 
Eccola qui la ragazza per cui provo qualcosa. Strano, ma vero.
"-Ma sarei in grado di evitare che incidenti come quelli ti accadano. Le promesse non sono state fatte per essere infrante." Mormorai, mentre lei si staccò da me. Mi alzai in piedi, guardandola dall'alto. "Ti ho preso, e non devi preoccuparti. Non ti perderò un momento di vista." Le offrii la mia mano per farla rialzara.
"Ci stai?... O hai intenzione di aspettare che i Venom vengano qui e ti uccidano?" Ridacchiai.
Non l'avrebbero mai toccata.
"Ci sto." Afferrò la mia mano. Le tirai il braccio, portandola vicino a me.
"Figo. Torniamo in casa ora."
Le misi un braccio intorno alle sue spalle, dandole un veloce bacio sulla guancia.
Passeggiammo un po' lungo il marciapiede. Appoggiò la sua testa alla mia spalla, facendomi capire che no, lei non aveva paura di me. Era così bella.
Era strano, però, il modo in cui volevo che tutti avessero paura di me.. tutti tranne lei.
"Non mi piace vederti piangere." Le dissi. "Lo sai?"
"Neanche a me piace quando la gente mi vede piangere. Non ho mai pianto così tanto in vita mia." Ridacchiò tra se stessa. Il suo viso era ancora rosso per le lacrime. "Non sono mai stata così tanto sotto pressione."
"-Ma, come ti ho detto, ti proteggerò sempre. E anche se non sarà facile, ne varrà sicuramente la pena ogni singolo secondo."
Lei non rispose. Come al solito. Continuammo a camminare, e guardai a terra scalciando qualche sassolino.
"Mi dispiace!" Chloe strillò a un tratto.
Di fronte a lei c'era la sorella di Dean, Violet Noir. Non la vedevo da circa un mese.
Lei stava dalla parte dei Venom, con Damien e tutti gli altri. Sapevo che dovevo uccidere Chloe.
Era il discorso di cui parlavano tutti in città. Lunghi capelli castani le cascavano sul volto e un sorriso le spuntò sul viso. Era stata così gentile con me in passato, ma non volevo vederla ora, dato che la mia casa era distrutta e solo grazie a loro.
Dean le aveva permesso di stare con i Venom. Non gliene fregava un cazzo di con chi andava sua sorella.
"No, va tutto bene." Disse Violet, spolverandosi addosso. "Avrei dovuto guardare dove stavo andando!"
"Violet? Vai via." Sputai, strappando Chloe lontana da lei.
Chloe rimase in silenzio, senza mettere in discussione nessuna mia azione.
Camminammo nella direzione opposta alla sua. Notai che di fianco a me, Chloe stava guardando dietro di me.
Feci lo stesso e notai che Violet Noir le sorrideva calorosamente salutandola con la mano.
Le azioni abituali di una delle ragazze più belle in città.
 

 
hoooola chicas.
ma justin diventa sempre più carino? omg omg.
anyway, il prossimo capitolo sarà ancora più hjfdsgbds,
e dato che sono una brava bambina, lo posto questa sera stesso.
inoltre, se giustino non alza il culo e posta heartbreaker.. GLI LEVO INSTAGRAM.
ZAZAZAZAZAZAZAZAZAN *musichina dello squalo*
a stasera ggiuoie

ah, ho fatto il trailer della storia, nel prossimo capitolo lo posto jsghsd.
  
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