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Autore: WtFerdie    24/06/2013    2 recensioni
"Prendi l'autostrada per l'inferno, poi la scalinata verso il paradiso."
Sono Megan, una ragazza di 16/17 anni. La mia vita è semplicemente un'inferno, tra quei bastardi dei miei compagni e mia madre (se così la posso definire). L'unica cosa positiva sono Laura, il mio migliore amico James e Sally.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Collegammo la chitarra e il microfono all’amplificatore.
“Che ti va di provare, Nick?”
“Uhm, riesci a cantare Otherside?”
“Vediamo…”
Si interruppe dopo un po’, era perplessa.
“Laura, che c’è?”
“Manca qualcosa…”
“Bhè provare i Red Hot senza basso…”
“Ok… allora… Cosa proponi?”
“Blink?”
“Ci sono: I Miss You! Ma canti tu la parte bassa di Mark e io quella alta di Tom.”
“Che razza di cantante sei?! ” sghignazzòe cominciai.
“Hello there the angel from my nightmare, the shadow in the background of the morgue. The unsuspecting victim of darkness in the valley. We can live like Jack and Sally if we want. Where you can always find me” mi bloccai e smisi anche di suonare.
“Nick stavi andando bene, che ti prende?”
“È che… possiamo cambiare canzone?”
“Ok.”
 
Finimmo di suonare verso le sei di sera. Ci sedemmo sul divano.
“Che hai? Mi sembri preoccupata. È da quando abbiamo iniziato I Miss You che”
“Vieni con me.” la trascinai fuori casa.
“Dove stiamo andando?”
Continuai a camminare.
“Nick, rispondi!”
“Chiudi quella cazzo di fogna e seguimi.”
“Calmina…”
La verità era che nemmeno io sapevo dove stessi andando.
“Ti ha mai detto nessuno che sei strana?”
“James.”
“Ancora con sto James. Perché non te lo scopi?”
“Taci!”
“Nervosetta… Però hai ragione,mica ti piace Adam?”
Ripensai al giorno di natale. “Merda. Se la vecchia non si fosse intromessa, lui mi avrebbe baciata.”
“Adam???”
Le tappai la bocca con una mano.
“Cazzo urli? Abita qua.” Indicai la casa di fronte a noi. “E poi stavo parlando di James.”
Adam uscì di casa. Attraversai la strada senza guardare. Fortuna che non passarono macchine!
“Nick, mi vuoi dire dove mi stai portando?”
Entrai nel solito pub.
 
Il barista era piuttosto inquietante, ma mi avvicinai comunque al bancone.
“Belle ragazze, cosa desiderate?”
“Ci puoi dare due birre?”
“No. Me ne sono accorto che siete minorenni.”
“Merda! Allora due Coche.” Ci sedemmo.
Dopo un po’ sentii dell’aria gelida alle mie spalle. Era Adam con Chris e un paio di suoi amici; si sedettero al tavolo affianco. Chris e Laura si salutarono, e lui venne al nostro tavolo.
“Che ci fate di bello qua?”
“Se vuoi siediti qui con Laura, io vado a cercare un bar dove non vendano Coca-Cola.”
Lei cercò di fermarmi per un braccio, io la evitai.
“Ma ti vuoi ubriacare?”
“Forse.”
Mi seguì all’uscita.
“Ma è per James? Ammettilo. Ti piace tanto?”
“Che rompicoglioni che sei, smettila di farmi domande! Sai cosa, me ne torno a casa.”
Ovviamente mentii, andai in direzione del parco. Lì incontrai Sally.
 
Non ci parlavo spesso con lei, anzi, a dire la verità, non ricordavo nemmeno come l’avessi conosciuta. Mi portò in un piccolo locale. Era deprimente: cera solo un gruppetto di uomini sulla trentina nascosti da una nebbiolina di fumo.
“Seguimi, sul retro non c’è nessuno.”
“È tuo il locale?”
“Di mio padre.”
Accese lo stereo e mise dentro un CD dei System Of A Down.
“Ti va bene o cambio?”
“No, va benissimo.”
 
Il locale chiuse presto, quindi ci trasferimmo davanti. Prese qualche bottiglia e mischiò parte del contenuto in un bicchiere.
“Assaggia.”
Accettai bicchiere.
“Wow! Cos’è?”
“L’ho creato io. Si chiama Jack&Sally.”
“Mi ricorda una canzone…”
“Infatti.”
Parlammo un po’ di musica e bevemmo parecchio.
“Oltre che carina, simpatica e sorridente, ascolti anche buone musica. Mi lasci senza parole, ragazza!”
Sono sapevo esattamente se lo stessi pensando davvero o fosse l’effetto dell’alcool, fatto sta che la serata diventò sempre più strana. Ci ritrovammo una di fronte all’altra e lei avvicinò il suo viso al mio fino a baciarmi. Non so perché, ma non la respinsi. Inoltre, se devo dirla tutta, baciava anche bene.
Ad un certo punto mi chiamò mia madre al cellulare. Dovevo tornare subito a casa.
“Io vado, è meglio che vada a dormire. Ci vediamo.”
“Ciao.”
  
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