Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: DreamsofMartina    07/01/2008    2 recensioni
Sono passati tre anni dalla partenza di Li, ma Sakura lo ama ancora: "Un fiore cadde da un albero, il petalo rosa si poggiò sulla mano della ragazza che rivide il suo amore, una lacrima le rigò il volto e il vento che spirava in quel momento la portò via con sè, era l'ultima che avrebbe versato per lui" ripreso dal primo capitolo. Una soffitta, dove la polvere regna sovrana, è la custode di un libro dimenticato, di un libro maledetto, la prigione di colei che scioglie gli eseciti. Se vi ho incuriosito un pochiiino, vi prego leggete questa mia primissima fanfiction. Consigliata a coloro che amano la coppia Sakura-Li. GENERE: Avventura, Romantico, Triste e Fantasy.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Erano passate da poco le cinque, lentamente la notte andò scemando, lasciando il posto ad un nuovo giorno: il sole si affacciò oltre i monti ed una leggera brezza iniziò a cullare il mare

LESSON NUMBER ONE

 

 

Do not pity the dead, Harry, pity the living. Above all pity those who live without love. By returning you may ensure that fewer souls are maimed and fewer families are torn apart. If that seems to you a worthy goal, then we say goodbye for the present.

 

Harry Potter and the Deathly Hallows, J.K. Rowling

 

 

 

Erano passate da poco le cinque, lentamente la notte andò scemando, lasciando il posto ad un nuovo giorno: il sole si affacciò oltre i monti ed una leggera brezza iniziò a cullare il mare.

Uno sbuffo d’aria fece spalancare i vetri della piccola finestra che fu invasa dai profumi di erbe selvatiche e salsedine; dietro la tenda rossa, ancora succube del sogno, una ragazza dormiva placidamente. La casa venne scossa da un rumore di zoccoli, una mano pelosa scostò la tenda ed una voce maschile risuonò tra le esili mura: “Cassandra, l’alba ha da molto lasciato il posto al giorno, sei in ritardo e ti consiglio vivamente di alzarti dal letto - passarono alcuni minuti ma la ragazza non dava cenno di volersi svegliare – bene, sei tu che mi ci hai costretto!”

Il fauno sollevò il secchio che aveva adagiato accanto al giaciglio e ne svuotò il contenuto sulla povera sventurata. Un’ondata di acqua gelida colpì la sfortunata ragazza che, colta alla sprovvista, si ritrovò a capitolare dal letto finendo tra le zampe del fauno sogghignante: “Sono felice che tu ti sia decisa a svegliarti, ti consiglierei di guardare fuori dalla finestra, ti accorgerai che sono passate le sette da un bel po’ e che quindi… SEI IN RITAAAAARDO!!! Voglio vederti fuori di qui tra un quarto d’ora, altrimenti ti rispedirò da dove sei venuta, intesi?”

La ragazza si alzò immediatamente: “Sì maestro!”

Il fauno allora si voltò uscendo dalla tana, la ragazza ritrovatasi sola iniziò a cercare i suoi abiti, ma questi sembravano essere spariti, poi guardando meglio il baldacchino, si accorse che sopra di esso erano adagiati dei panni, li sollevò e li indossò; solo dopo, mentre lavava le ciotole della colazione alla fonte, specchiandosi, si accorse di quanto queste vesti fossero diverse: il chitone che indossava non era più lungo come il precedente, ma un eteromàschalos che dal blu oltremare sfumava fino all’azzurro, presentava due lunghi spacchi laterali ed era fissato ad entrambe le spalle con due spille dorate nel cui centro brillavano due zaffiri, ai piedi indossava sandali di cuoio uniti a due fasce di pelle scura che le circondavano gli stinchi, dei polsini di pelle finemente decorati, ornavano le braccia ed i capelli erano legati da un’alta coda, tenuti insieme da in fermaglio guarnito da piccoli lapislazzuli verde acqua. Sistemò le scodelle e, dopo avere chiuso il piccolo uscio della casa, raggiunse il fauno che l’aspettava sull’altura di fronte alla dimora; appena l’udì correre si girò e, trovandosela ritta davanti a sé, disse: “Bene Cassandra, oggi inizia il tuo primo giorno di allenamento, cominceremo con la corsa intorno all’isola: consiste in due giri del perimetro dell’oasi, il secondo percorso terminerà in riva al mare. Tutto chiaro?”

La ragazza fece un segno di assenso con la testa ed il fauno iniziò a correre seguito a ruota da Cassandra. Sin dal principio la ragazza si accorse di far fatica a stare dietro al maestro, però il suo orgoglio le impedì di darlo a vedere; dopo il primo giro era sfinita, ma non un gemito, non una richiesta di tregua uscirono dalle sue labbra.

Terminato il secondo giro Phil andò cercare del cibo tornando con dei tuberi e qualche fungo, Cassandra, anche se con una certa riluttanza, consumò il pasto in silenzio. Terminato il pranzo, il fauno fece segno alla ragazza di alzarsi, la quale obbedì immediatamente; si fermò a filo con l’acqua del mare e, giratosi, disse: “Entra in acqua e sdraiati.”

La ragazza eseguì il comando sdraiandosi sopra l’acqua, in quel momento il fauno riprese a parlare: “Bene, ora chiudi gli occhi -aspettò che la ragazza compiesse il gesto e riprese- lascia che il mare entri dentro di te, tu sei il mare, i pesci sono i tuoi occhi, i coralli il tuo corpo e le stelle marine le tue orecchie, tutto è acqua, non esiste nulla al di fuori di questo. Lascia che tutto sfumi intorno a te, non esiste più nulla.”

Cassandra seguì le istruzioni del maestro: l’acqua s’impadronì del suo corpo, rendendolo etereo, ora i suoi occhi potevano vedere oltre la coltre azzurra, banchi di pesci multicolori danzavano al ritmo delle correnti, le rosee meduse oscillavano elegantemente, i coralli si piegavano da una parte all’altra come se stessero seguendo una lezione di aerobica, tutto era perfetto, l’equilibrio regnava sovrano in quel mondo sommerso, Cassandra si sentì pervadere da una moltitudine di emozioni e sorrise, il primo vero sorriso da quando era approdata in quel mondo, istintivamente le sue mani andarono a toccare il cuore che batteva all’impazzata, un potente fascio di luce si sprigionò dal suo petto, l’avvolse a la sbalzò via.

Riaprì gli occhi lentamente, le dolevano i muscoli delle gambe e delle braccia, provò a muovere le mani e sentì la sabbia sotto di lei, si diede un’occhiata intorno: si trovava sulla spiaggia di Troia, le gambe venivano bagnate a tratti dalle onde ed i capelli erano intrisi di sabbia, poi allungando lo sguardo si accorse di una figura che entrava in una grotta li vicino, d’istinto la seguì cercando di non farsi notare, si avvicinò quel tanto che le bastò per assistere alla scena che si stava consumando all’interno; la ragazza che aveva visto era completamente diversa da come se la immaginava, al posto dei capelli aveva conchiglie colorate di tutte le dimensioni, il vestito era fatto di alghe verdi e a mala pena le copriva il corpo, camminava sugli scogli completamente scalza senza sentire il minimo dolore, si avvicinò ad una conchiglia dalla quale provenivano degli strani rumori, l’aprì rivelandone l’interno madreperlato, gli strepitii erano in realtà i vagiti di un neonato avvolto in una coperta rosa. La ragazza portò il fagotto fuori dalla grotta cullandolo dolcemente, rimase ferma per alcuni minuti, poi si sentirono delle voci, la ragazza depose il fagotto sulla spiaggia e sparì tra i flutti del mare. Una coppia si avvicinò alla riva guidata dal pianto assordante, appena vide il fagotto rosa, la donna lo prese tra le braccia e, mostrandolo a quello che doveva essere suo marito, disse: “Guarda Priamo, gli dei hanno ascoltato la mia supplica, una bambina, mi hanno donato una splendida bambina!”

Il marito sorrise: “Pare che tu abbia ragione, moglie mia, che nome vuoi dare a questa bambina?”

La donna sembrava indecisa, poi una leggera brezza iniziò a soffiare ripetendo costantemente la parola Cassandra.

“Cassandra, si chiamerà Cassandra!” disse la donna sorridendo. Il marito le mise un braccio intorno alle spalle: “Inizia a fare freddo e la notte sta calando, penso sia ora di tornare a palazzo, che ne dici?”

“Sì hai ragione, poi guarda, penso che la piccola abbia fame!”

Appena i due si voltarono, la ragazza fu avvolta dall’oscurità, improvvisamente due occhi viola intenso, bucarono il velo oscuro che avvolgeva la ragazza: “E’ inutile che ti nascondi Cassandra, prima o poi ti scoverò, ed allora per te non ci sarà scampo… ahahahah!”

“Nooooo!!!” gridò la ragazza aprendo gli occhi di scatto, era di nuovo sulla riva dell’isola di Philottete, immersa nell’acqua e con i Sai stretti in mano, il fiatone ed i muscoli tesi.

Phil corse verso di lei incurante dell’acqua che gli arrivava sopra l’ombelico: “Tutto bene Cassandra? Cosa hai visto?”

La ragazza si girò verso il fauno: “Due occhi viola… occhi viola… una voce familiare….mi ha detto che è inutile nascondermi, che mi troverà anche in capo al mondo e mi ucciderà!!”

Il fauno la fece sedere sulla spiaggia e le diede un bicchier d’acqua poi prese le armi dalle mani della ragazza ed iniziò ad esaminarle: “Mmmm…. ottima fattura… lame affilate… e questa scritta? sembra… sì è proprio greco, vediamo… dalle differenze prendiamo le nostre forze, interessante, vediamo l’atro… anche la morte può essere una grandiosa avventura, sagge parole. Cassandra tieniti strette queste armi, sono molto potenti.”

La ragazza si voltò: “Ma io non le voglio, non le so governare, e questo stupido tatuaggio che brucia solamente, mi è d’intralcio, perché a me, perché!!! Sai spiegarmi questo Phil?”

“Perché sei speciale e sei l’unica che ci può salvare.”

Poi si alzò in piedi e si diresse verso un cespuglio, scostò i bassi rami e tirò una leva nascosta, improvvisamente il sotto bosco iniziò a mutare creando una piccola porticina di legno e foglie, il fauno l’attraversò facendo segno a Cassandra di seguirlo, appena attraversata la soglia davanti agli occhi increduli della ragazza si stagliava infinito un campo di addestramento.

 Il fauno vedendo la ragazza così sorpresa sorrise: “Cassandra qui ci alleneremo ogni giorno, ora posizionati nel cerchio centrale, bene: questo si chiama cerchio di addestramento è la ruota del maestro, questo cerchio sarà il tuo mondo, tutta la tua vita finché non ti dirò il contrario, non esisterà nulla al di fuori di esso…”

“Ma la donna e la mia missione…”

“Non c’è niente al di fuori di esso, la donna non esiste finché io non dirò che esiste! Quando la tua perizia con i Sai aumenterà passerai ad un cerchio più piccolo, a ogni nuovo cerchio il tuo mondo si contrae portandoti sempre più vicino al tuo avversario, sempre più vicino alla vendetta…”

“Mi piace questa parte!”

“Cominciamo!”

Cassandra si mise in posizione di combattimento con i Sai saldi tra le mani, iniziò a muoversi sguaiatamente fino a fermarsi, Phil le si avvicinò e, con un semplice tocco della sua spada, la disarmò.

“Riproviamo -la spada e i Sai si toccarono- lenta, attacca lentamente… attacca… lenta, ancora… lenta… proviamo, lenta e… così bene! Brava, così va bene…”

 “Grazie!”

 “Attacca!... bene! E’ ora di bere!”

“Maestro, so di essere una ragazza, ma non abbiate pietà di me, trattatemi come se fossi uno dei vostri allievi, come Achille, Ettore, Giasone…”

“E sia! Se così vuoi così sarà!”

Mentre la ragazza eseguiva degli esercizi su una pertica fatta di corde, Phil fumava la pipa, appena ebbe finito si avvicinò: “Allora?”

Phil vomitò una nube di fumo: “Perfetto! Rifallo!”

Le ore passavano ed il buio era sceso, il fauno stava tranquillamente leggendo un libro con le zampe poggiate sulla schiena di Cassandra che, con piedi e mani su alcune casse, stava facendo delle flessioni attenta a non bruciarsi con le candele posizionate sul pavimento sotto di lei.

I giorni passavano e la ragazza migliorava a vista d’occhio: sapeva parlare e scrivere perfettamente in Greco antico e le sue abilità con le armi erano in continuo miglioramento.

Phil, sbattendo la frusta per terra gridava: “1-5-3”

Cassandra immediatamente eseguiva con i Sai le mosse suggerite dal maestro.

“6-4-2” Un’altra frustata colpì il pavimento e la ragazza eseguì

“e… affonda! -la lingua di cuoio colpì con forza la ragazza- troppo affondo!”

Cassandra stringeva il ginocchio al petto ed un’altra frustata le colpì il sedere, perse le staffe e corse verso il fauno con le armi levate, venne bloccata dalla spada ed un coltello le venne puntato alla gola: “Lezione numero 1: mai attaccare per rabbia –annusò il suo chitone- Lezione numero 2: vieni con me…”

Cassandra si annusò a sua volta: “Che c’è!”

Il fauno la trascino in una piccola grotta: “Questa è una piccola fonte termale, lavati e dammi i vestiti… grazie, appena finito il bagno li troverai asciutti e puliti!”

Vapori caldi avvolsero il corpo nudo della ragazza, chiuse gli occhi ed alcune immagini le si affacciarono alla mente… una bambina che faceva il bagno con la sua mamma, la stessa bimba che correva tra le bancarelle del mercato, poi entrava in un tempio ed usciva adolescente, faceva il bagno alla fonte con le sue dame di compagnia, cantava accompagnata dalla lira del cantastorie, si innamorava del cantastorie ritornato Dio, poi… la maledizione, la gente che la vedeva passare bisbigliava: “Ecco la principessa matta; è matta, matta vi dico; ahahah la lunatica che fa la cartomante, poveri genitori tanto carina eppure tanto disgraziata!”

Il Dio tornava e le chiedeva pietà, perdono, ma lei sgretolata nell’anima si voltava di spalle e se ne andava… poi di nuovo quegli occhi viola, questa volta però appartenevano ad una donna che aveva lunghi capelli neri terminanti con punte di fuoco tenuti insieme da un pugnale, portava un vestito attillato di pelle nera ornato da spuntoni di metallo, al fianco sinistro pendeva una spada dal manico di drago ed ai piedi portava stivali alti, anch’essi di pelle nera. Il viso era tatuato con il sangue ed un ghigno faceva bella mostra sulla sua bocca: “Me la pagherai principessa, ti ucciderò! Morirai, morirai, ovunque tu sarai! Verrò a cercarti anche in capo al mondo! Nasconditi, nasconditi pure, io ti scoverò! Che tu sia maledetta! Maledetta!” urlava mentre veniva trascinata nel buio… la ragazza aprì gli occhi, si rivestì in fretta e raggiunse Phil raccontandogli tutto ciò che aveva visto, compresi gli eventi del primo giorno.

“Quella che hai visto è Ippolita, colei che devi sconfiggere, mentre per il resto hai avuto visioni della tua infanzia, hai scoperto di non essere in realtà la principessa di Ilios, però sappi che i tuoi genitori ti hanno amato, fin dal primo momento che ti hanno visto!”

“Lo so Phil, lo so, ed anch’io gli voglio bene, però voglio scoprire chi sono veramente, se c’è un posto che posso chiamare casa!”

“Tutto a tempo debito, prima devi essere allenata perfettamente.”

“Giusto, allora qual è la Lezione numero 3?”

“Arrivare alla Lezione numero 4!” rispose il fauno.

La ragazza alzò gli occhi al cielo e scosse la testa, non sarebbe mai cambiato.

Erano di nuovo uno di fronte all’altro, le armi pronte al combattimento, i nervi tesi, la mente libera, si guardarono un attimo… poi… via! Le lame si incrociarono producendo suoni metallici, i piedi si muovevano elegantemente al ritmo della musica prodotta dalle spade, inizialmente Phil sembrava essere in vantaggio, poi Cassandra affondò e, con una mossa fulminea, disarmò il maestro facendo volare la sua spada e prendendola al volo.

Ahahahah!” disse lanciando l’arma di nuovo al maestro.

Si rimise in posizione d’attacco: “Ancora?”

Il carretto correva lungo la strada ciottolata: “Maestro perché stiamo andando in città?”

“Per sapere qualcosa su Ippolita, non credo che se ne sia stata con le mani in mano tutto questo tempo!”

“Capisco” si limitò a rispondere la ragazza, il fauno le sorrise: “Non preoccuparti nessuno ti riconoscerà!”

Dalle bancarelle multicolori uscivano profumi intensi, l’odore di stoffe appena tinte, il profumo della frutta e della verdura appena colte, l’aroma delle spezie d’oriente, le fragranze dei gioielli d’oro e d’argento, i due si aggiravano per il mercato cercando di captare spezzoni di conversazioni, si fermarono davanti ad una bancarella di stoffe dove un uomo stava minacciando con un coltello un bambino.

“Ladro! Ladro!” gridava l’omaccione, tutto macchiato di tinte colorate.

“I… io… non… non ho rubato niente! Ve lo giuro signore!” piagnucolava il bimbo

“Menti! Ti ho visto con i miei occhi, e ora la pagherai, ti taglierò la mano!”

Nooo!” gridò il bambino, in quel momento una lama si posizionò sotto il mento dell’uomo ed una finta voce maschile disse: “Lascialo stare! Hai sentito? Lui non ha rubato niente!” l’uomo lasciò la prese ed il bambino fu libero: “Grazie signore!” disse prima di fuggire tra la folla.

L’uomo, coperto da un largo cappuccio, sorrise e se ne andò, però fu fermato dall’omaccione: “Dove credi di andare tu! Kritolaos vieni qui!” urlò e da dietro la tenda del banco uscì un ragazzo alto almeno due metri con una spada sguainata: “Che c’è papà?”

L’omaccione sorrise: “Vedi amore di papà, qualcuno qui ha bisogno di una lezione!”

Il ragazzo sorrise e si lanciò contro l’incappucciato che estrasse un’altra lama ed iniziò a combattere, dopo poco tempo l’avversario era steso al suolo, purtroppo però egli chiamò i rinforzi e sei ragazzoni comparvero davanti allo sconosciuto e si lanciarono contro di lui. Lo straniero era davvero abile, saltava tranquillamente sulle tende, faceva capriole in aria e, in pochi secondi anche gli altri sei raggiunsero l’amico, ghignò: “C’è qualcun altro? C’è nessun altro che vuole sfidarmi?”

Improvvisamente venne strattonato con forza e trascinato sul carretto che parti a tutta velocità, lasciando un gran polverone dietro di sé.

“Allora? Che te ne pare?” disse orgogliosa la ragazza, il fauno ignorandola, continuò a fumare e a spegnere con la frusta le candele dei due candelabri posti sul tavolaccio di legno.

“Phil, ho salvato il bambino, steso sette bestioni…” una frustata colpì il braccio della ragazza che iniziò a sanguinare.

“Sei una stolta, salvare un  ladruncolo e combattere due ebeti, ti da il diritto di essere chiamato eroe?”

“Stai attento!”

Il fauno sorrise: “Sei una vanesia Cassandra, un penoso pagliaccio, un eroe è un servitore del popolo non un uomo in cerca di fama come te, un buffone, fa ciò di cui c’è bisogno…”

“…e ora c’è bisogno di un eroe, non vi ho chiesto io di allenarmi, ma sono venuta qui per imparare a combattere come voi, per avere la vostra forza, il vostro coraggio, e ora se tento di usarli mi frustate per fermarmi? Voglio dirvi una cosa, sono stanca delle vostre lezioni, delle vostre prediche, sono stanca di aspettare che voi mi diciate che sono pronta! Ho ancora i miei conti da saldare, devo trovare una nuova vita, credevo mi poteste aiutare, ma mi sbagliavo!”  la ragazza si girò e a grandi falcate si diresse verso l’uscita della sala.

“Cassandra! -la ragazza si fermò- en garde! -si girò e guardò il fauno- scegli l’arma”

Si concentrò ed evocò i Sai, si diresse verso il maestro e si posizionò di fronte a lui, pronta per iniziare il duello… un cucchiaio, Phil estrasse un cucchiaio dalla borsa che aveva a tracolla, si avvicinò alla ragazza: “Ippolita ha invitato tutti i più spietati signori della guerra in un ricevimento nel suo palazzo, se vuoi renderti utile puoi unirti a loro come spia!” disse dando un colpo con l’utensile all’arma della ragazza.

“Credo di non aver capito bene, maestro!” rispose rialzando l’arma

“Sei piena di ardore Cassandra e la tua abilità sta aumentando, ma per entrare nel mondo di Ippolita devo insegnarti qualcosa che va oltre le tue possibilità…”

“A sì, e cosa sarebbe?”

“Charme!” disse il fauno muovendo con eleganza il cucchiaio.

“Sarebbe a dire?”

“Ahahah… convinci Ippolita che sei un guerriero e una gentildonna di rango e ti lascerà entrare nella sua cerchia!”

“Io… una gentildonna… qui ci vorrà un bel po’ di lavoro!”

Prese un boccata di fumo e la sputò fuori: “Sì…”

 

 

Note:alcuni elementi sono tratti dal film “La maschera di Zorro

 

SALVE A TUTTI!!!! Scusate per il ritardo ma il V superiore crea molti problemi e quindi non so quando arriverà un altro capitolo… non preoccupatevi è già in fase di scrittura e spero che presto sarà completo!!! COMUNQUE AUGURI A TUTTI!!!! SCUSATE ANCORA PER IL RITARDO E… ENJOY THIS CHAPTER!!!!

 

http://img144.imageshack.us/img144/4018/waterbabycf4.gif

Il ritrovamento di Cassandra

 

http://img245.imageshack.us/img245/3033/watercastlekw2.jpg

Cassandra vestita per la festa da Ippolita senza capelli blu

 

 

 

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: DreamsofMartina