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Autore: lanterna_    24/06/2013    4 recensioni
[dal primo capitolo] Vedete, il problema di essere un Halliwell è proprio questo: tutti si aspettano sempre grandi cose da te – il che può anche essere una passeggiata se ti chiami Wyatt, visto che lui riesce a sterminare quindici Demoni in altrettanti secondi (secondi, capito? Non minuti, ore o anni. Secondi!), ma per me la cosa non è ugualmente semplice. [...]
Sono vivo. E non conosco nessuna Bianca. E Wyatt non è malvagio, è solo il solito fratello impossibile da raggiungere.
Non è malvagio, non è malvagio, non è malvagio...
{Chris/Bianca}
Genere: Azione, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bianca, Chris Halliwell, Un po' tutti, Wyatt Matthew Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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XIII capitolo:
Ovvero
Perché sono altamente fottuto




Non saprei dire con precisione quand’è che ho iniziato a sentirmi così inferiore a Wyatt.

Un giorno eravamo semplici fratelli, giocavamo insieme e ridevamo, e il giorno dopo lui è entrato alla Scuola di Magia, dove non faceva che prendere il massimo dei voti ed era acclamato da tutti. Senza avere più tempo per me.

Forse da quel momento. Forse è da allora che provo a superarlo, a dimostrare che valgo almeno quanto lui – senza mai riuscirci, ovviamente.

E ora... per la prima volta, essere superiore a lui è davvero questione di vita o di morte. Qui non si tratta del mio ego o del mio complesso di inferiorità, stavolta potrei morire.

Dopo una vita di fallimenti, posso davvero sperare che questa sarà la volta buona?

Siamo realisti: sono fottuto.

 


«Va bene, Wyatt, mi unirò a te. Ma lasciala andare.»

Devo fare in modo che abbassi la guardia. È l’unico modo per potermi avvicinare abbastanza a lui da potergli tirare le pozioni senza che intervenga quel suo stupido scudo a difenderlo.

«Cominciamo a ragionare» ghigna, incrociando le braccia al petto.

«Ora liberala» ripeto, osando muovere un passo nella sua direzione.

Ho paura che le gambe mi tradiscano e cedano da un momento all’altro. È un miracolo se non sto tremando come una foglia.

Con la coda dell’occhio vedo Excalibur allontanarsi di qualche centimetro da Bianca e sto già sospirando di sollievo.

«Ma tu sai, Chris, che se dovessi fare un solo passo falso...» Wyatt non conclude la frase, ma non mi è difficile immaginarne il finale.

Sto sudando freddo. Non credo di essermi mai trovato in una situazione tanto pericolosa. Ovviamente, ho già rischiato di rimetterci la pelle altre volte, visto che ho passato praticamente tutta la mia vita a combattere i Demoni, eppure non riesco a ricordare una sola di quelle volte in cui abbia avuto tanta paura come ne ho adesso. Sicuramente non ho mai affrontato Demoni tanto potenti quanto Wyatt e so bene che se solo volesse lui potrebbe uccidermi in meno di un secondo. D’altra parte, io non posso attaccarlo se non con queste misere pozioni: non ho alcuna intenzione di fargli del male né, dopotutto, credo di averne possibilità. E come se tutto questo non bastasse, non sono solo io a rischiare la mia vita: c’è anche Bianca, qui, che dipende da me. Qualsiasi azione sbagliata io compia, moriremo entrambi. Non c’è via di fuga.

Dipende tutto da cosa dirò o farò: il primo, piccolo passo falso e saremo spacciati. Devo stare attento.

Mi avvicino ancora un po’ a Wyatt, e più mi avvicino più Excalibur invece si allontana da Bianca.

Nessuno parla, io quasi non respiro... Non riesco a sentire nessun rumore se non il mio cuore che mi tamburella forte nel petto, annebbiandomi i pensieri, e il suono dei miei passi sulle mattonelle del pavimento.

Sono a ormai una ventina di centimetri da Wyatt quando mi accorgo che c’è qualcosa che non va. Excalibur non si è semplicemente allontanata da Bianca, ma ha praticamente raggiunto mio fratello: gli basterebbe allungare una mano per afferrarla.

Mi fermo improvvisamente. Giro appena il volto in direzione di Bianca e noto che anche lei mi sta osservando attentamente, lo sguardo preoccupato ma senza emettere un verso a causa del bavaglio.

Quando torno a guardare Wyatt, la spada gli si è parata davanti, in posizione di difesa.

«Chris, hai ancora una possibilità. Non sprecarla!»

«Cosa vuoi dire?»

«Non fare lo stupido, fratellino.»

Allunga una mano davanti a sé, come invitandomi a dargli qualcosa, e so che ha capito tutto. Sa che nascondo qualcosa dietro la schiena e della mia penosa messa in scena durata non più di qualche secondo: mi conosce e sa benissimo che non mi unirei mai a lui.

A questo punto non posso avvicinarmi di più. Mi ha scoperto. Devo agire in fretta.

Quasi non penso. Non riesco a comprendere se sia l’esperienza dell’altro Chris a guidare il mio corpo come mi è già capitato milioni di volte o se faccio tutto da solo, ma stendo immediatamente il braccio e tiro una delle tre pozioni, poi orbito senza neanche guardare se va a segno.

Atterro vicino a Bianca e le tolgo immediatamente il bavaglio, mentre con un cenno delle dita ordino alle corde che la legano di sciogliersi, andandosi a posare a terra docilmente.

Non faccio a tempo a dirle nulla: ho solo l’occasione di lanciarle un lungo sguardo che lei ricambia fissandomi dritto negli occhi – in questo momento la sua espressione preoccupata vale più di mille parole e mi sento tremare il cuore nel petto –, prima di sentire la voce di Wyatt urlarmi «TU! Piccolo stupido!» dall’altra parte della stanza, inducendomi subito ad alzare lo sguardo su di lui.

Non ha neanche dovuto alzare lo scudo. La pozione dev’essersi infranta su Excalibur, perché dalla sua lama una traccia di un denso liquido rosso scuro che assomiglia terribilmente a sangue cade lentamente a terra, goccia dopo goccia, come in uno squallido film horror.

Un guizzo furioso attraversa il volto del mio caro fratellone mentre alza la mano a pugno e io mi sento sollevare da terra, per poi essere sbattuto contro un armadio.

Una fitta di dolore mi attraversa tutta la schiena e per un momento sono paralizzato, incapace di muovermi. Sento il sangue fresco sgorgare da una ferita che deve trovarsi dalle parti della spalla destra e un gemito strozzato mi esce involontariamente dalle labbra, senza che riesca a trattenerlo. Forse mi sono lussato la spalla.

Per fortuna però non ho perso le altre due pozioni, ancora saldamente trattenute nella mano sinistra.

Mi alzo a fatica, lentamente, notando come Bianca si sia piazzata di fronte a me, come per proteggermi. Stupida! Non capisce che non ha alcuna possibilità contro di lui? Potrebbe seriamente morire e io... io non posso permetterlo.

Tanto più che, ora che ci penso, perché Bianca non è semplicemente scomparsa, quando Wyatt l’ha legata? Mio fratello deve averle tolto i poteri in qualche modo... Un dubbio mi attraversa la mente e il mio sguardo si posa sulle corde a terra. Come pensavo: le estremità sono pervase da una leggera luce azzurrina, un segno inequivocabile. Sono corde magiche in grado di paralizzare i poteri finché tengono legata la vittima e possono essere rimosse a loro volta solo dalla Magia.

Questo comunque significa che ora Bianca dovrebbe essere tornata in pieno possesso dei suoi poteri.

«Bianca, scappa!» le urlo, correndole incontro e posizionandomi al suo fianco, ma senza mai staccare gli occhi da Wyatt, che di fronte a noi sembra emanare un’aura di puro Male.

«No!» mi risponde lei, testarda, e ora oltre a essere preoccupato e angosciato mi sento anche terribilmente frustrato.

«Bianca, ti prego. Non capisci, è troppo forte!»

Wyatt ride e sembra quasi lusingato dal mio commento, ma non fa assolutamente nulla. Excalibur gli è ancora davanti a difenderlo.

Mi chiedo perché non ci attacchi.

«Proprio perché lo capisco, stupido! Non ce la faresti mai senza il mio aiuto!» si impunta Bianca, e dal suo tono quasi mi aspetto che si volti per farmi la linguaccia.

Sospiro, rassegnato all’idea che non riuscirò mai a convincerla e d’altra parte quasi confortato perché saperla qui al mio fianco, sebbene mi riempia di apprensione, allo stesso tempo è anche capace di infondermi forza e sicurezza.

Mi avvicino a lei e le afferro la mano, cercando di farlo passare come niente più che un gesto romantico agli occhi di Wyatt, mentre in realtà le passo una delle due pozioni che ancora mi rimangono.

«Abbiamo solo questa possibilità. Non dobbiamo fallire» le sussurro, e Wyatt freme perché non riesce più a sentirci.

Bianca non risponde, ma stringe forte la mia mano, trasmettendomi una bellissima sensazione di calore, e poi si allontana leggermente.

«Ora basta, mi avete stufato con queste smancerie! Sei stato un idiota, Chris. Ti avevo offerto la gloria, il potere assoluto, e tu invece hai scelto la morte!» mi urla contro Wyatt, e neanche finisce la frase che già Excalibur corre a una velocità impressionante nella mia direzione, la punta diretta proprio verso il mio cuore.

Se non avessi il potere di orbitare, a quest’ora sarei già morto.

Per fortuna, però, Excalibur non attraversa altro che luci scintillanti, andandosi a conficcare nello stesso armadio sul quale ho sbattuto io poco fa, e quando riappaio sento Wyatt emettere quello che assomiglia spaventosamente a un ringhio.

Non mi preoccupo, comunque.

Ho un piano, e spero solo che anche Bianca l’abbia capito, che in qualche modo le sia arrivato durante quel breve attimo in cui ha ricambiato la mia stretta.

Mi basterà fare da diversivo. Se Wyatt davvero non ha notato che ho passato una pozione a Bianca, crederà che sono l’unico ad averne e quindi a rappresentare una minaccia, perciò punterà dritto su di me. Così, mentre sarà troppo obbligato a cercare di fermarmi, Bianca potrebbe prenderlo da dietro e riuscire a colpirlo con la pozione.

Sembra molto debole come idea, ma al momento è l’unica che ho, l’ultima speranza a cui posso aggrapparmi.

Quindi faccio qualcosa di molto coraggioso e al tempo stesso molto stupido: corro dritto verso Wyatt, lanciandomi su di lui a schiena bassa come un toro.

Wyatt mi guarda come se fossi l’essere più idiota sulla faccia della Terra, qualcosa di molto simile a una gomma da masticare che gli sia rimasta appiccicata alla suola della scarpa, ma non mi importa. Il mio unico obbiettivo al momento è farlo rimanere concentrato su di me, mentre Bianca lo aggira di nascosto.

Poi succede tutto troppo in fretta perché io sul momento possa davvero capirci qualcosa.

Arrivo sufficientemente vicino a lui da fargli credere di volerlo veramente colpire e così tiro la pozione, mirando distrattamente allo stomaco, mentre invece Bianca giunge di soppiatto qualche metro dietro a Wyatt e si prepara per lanciare la pozione a sua volta.

Wyatt ride del mio squallido tentativo e con un cenno di una mano manda la mia pozione a schiantarsi da qualche parte, mentre con l’altra scaglia una sfera d’energia dritta contro di me. Mi scanso subito per schivarla e quella passa sfrigolando a un palmo dal mio viso, ma Wyatt ride come si mi avesse colpito. Per un momento non capisco, ma mi occorre solo alzare lo sguardo per intuire che qualcosa non va: anche Bianca mi guarda e ha un’espressione terrorizzata in volto.

«Cos–?» non faccio a tempo a chiedere.

«Chris, no!» urla lei, attirando anche l’attenzione di Wyatt, che per un secondo si gira verso di lei e si accorge di come gli sia arrivata alle spalle.

Ma Bianca lancia comunque la pozione che ha in mano, e io vorrei gridare per la disperazione, perché Wyatt l’ha vista e ora è impossibile che lo prenda, e quella era la nostra ultima possibilità e ora è tutto finito... ma non ne ho il tempo.

Bianca non ritrae neanche il braccio che ha usato per scagliare la boccetta che già si è smaterializzata. Un secondo dopo, un gemito strozzato dietro di me mi fa capire che è riapparsa alle mie spalle. Mi giro con un presentimento bruttissimo e quando mi volto per un attimo mi rifiuto di accettare quello che vedo.

Bianca è in ginocchio, il sangue che esce copioso dal grosso buco proprio al centro dello stomaco dove Excalibur la trafigge da parte a parte, nel punto in cui avrebbe dovuto centrare me se lei non si fosse messa in mezzo.

Come ho potuto essere così stupido? Mi ero completamente dimenticato della spada dietro di me, rimasta incastrata nell’armadio, e Wyatt ha usato lo stesso gioco del diversivo che ho provato anch’io: da davanti mi ha attaccato con la sfera, mentre l’attacco reale arrivava da dietro, per mezzo della spada. Solo che io ho fallito, mentre lui è riuscito a colpire Bianca.

Per un attimo il mio cervello si azzera. Niente. Non riesco a pensare a niente.

Dimentico tutto. Wyatt dietro di me, le pozioni che sono andate tutte sprecate...

C’è solo Bianca, qui davanti, inginocchiata quasi come se pregasse, i capelli a coprirle il volto piegato, ma riesco comunque a leggerle un’espressione di dolore in viso. Ed Excalibur ancora nel suo corpo, che la taglia come se fosse niente più che un pupazzo.

Cado anch’io in ginocchio di fronte a lei e quasi non mi accorgo delle lacrime che affiorano ai miei occhi. Sono ben consapevole che non potrò curarla fino a quando Excalibur non sarà rimossa dal suo corpo, e l’unico in grado di comandare quella maledetta spada è mio fratello.

Bianca ansima come se non riuscisse a respirare bene e io vado completamente nel panico.

«Oddio... Bianca...» credo di sussurrare, ma non ne sono sicuro.

Sono completamente paralizzato. Ho perso. Fine. La partita si è conclusa e come al solito non sono stato in grado di fare nulla.

Ancora una volta, Wyatt mi è superiore. Non dovrei esserne sorpreso, no? È la storia della mia vita, dopotutto.

E ora non c’è più niente che possa fare. È come con la mamma, la stessa orrenda sensazione di impotenza, è come essere risucchiati da un vortice mentre la presa delle mani di Bianca, che fino a un secondo fa stringevano la lama come a cercare di allontanarla, si fa fievole e poi si arrende del tutto.

«No, Bianca...» continuo forse a balbettare, avvicinandomi a lei e stringendo il suo volto fra le mani come se fosse l’oggetto più prezioso e delicato del mondo. È fredda e sta diventando pallida, ma nei suoi occhi riesco ancora a leggere la scintilla della vita.

Non so che fare, non so che fare...

E quando ormai già mi sono arreso all’impossibilità di fare altro, quando già l’ho data per morta, lentamente la lama di Excalibur si ritrae dal suo corpo fino ad abbandonarlo del tutto per tornare nelle mani del padrone.

Sono talmente sbalordito che non posso fare a meno di girarmi a guardare Wyatt. È stato immobile per tutto il tempo, lo scudo bluastro con cui si era protetto dalla pozione lanciata da Bianca ancora attivo intorno a lui, la spada in mano e uno strano guizzo negli occhi. La luce che apparteneva al mio vecchio fratello, il Bene.

Non so come questo sia possibile, ma non ho il tempo di farmi altre domande. Bianca mi cade letteralmente sulla spalla, svenuta, e una nuova fitta di panico mi attraversa le membra. Non devo neanche pensare per orbitare a casa.

Atterro nel soggiorno e mi affretto a sdraiare Bianca sul divano. Stendo le mani su di lei e cerco di concentrarmi, ma tremano senza controllo e intanto il sangue continua ad uscire, macchiando la fodera scura del mobile.

«Chris, non fare l’idiota, andiamo...»

Non ci riesco, non riesco a concentrarmi. Più la guardo e più mi sembra di perderla.

Sono così idiota, così stupido, così incapace! Non sono nemmeno in grado di salvare la donna che am-

«Papà!» urlo con quanto fiato ho in gola, e lui appare dopo un solo secondo.

Non ha bisogno di chiedere nulla, si limita a guardarsi intorno e mi affianca in fretta, posando le mani sulla ferita di Bianca proprio come ho fatto io un attimo fa. Ma lui non trema. Mantiene una concentrazione ferrea mentre una luce soffusa e dorata comincia a sprigionarsi dalle sua dita e a me non rimane che pregare perché non sia troppo tardi.

Stringo forte una mano di Bianca, forse per fermare il tremito che ancora mi attraversa, e piano il sangue comincia a ritrarsi e la ferita a chiudersi.

È salva.

«Ora dorme, Chris» dice infine mio padre una volta che ha completato il lavoro.

Ma io l’ascolto a stento.

Guardo Bianca e quasi non oso credere, sperare in quello che vedo.

«Oddio, grazie, grazie...» balbetto infine.

Non so più nemmeno se sto piangendo o no, sento solo le dita di papà stringersi forte attorno alla mia spalla – causandomi una fitta di dolore, perché è proprio la spalla ferita. Ma, diamine, al momento non potrebbe importarmene di meno! – mentre mi chino su Bianca e poggio la testa sul suo petto, incredulo quando sento il battito del suo cuore, forte e sano, e avverto che sta riacquisendo calore.

Continuo a balbettare ringraziamenti, rivolti a non so bene chi, e a piangere. Per la felicità di saperla viva? Per la paura che ho affrontato oggi? Per la delusione del piano fallito? Per la speranza che mi è nata dentro quando ho visto quel barlume di Bene negli occhi di Wyatt?

Non lo so. A stento so chi sono e dove mi trovo, in questo momento. Le uniche cose vere, certe nel mondo sono la mano di papà sulla mia spalla e il corpo di Bianca sotto al mio orecchio, il suo respiro sereno e il battito regolare.

Tutto il resto ora non ha importanza.



Note dell’Autrice:


Uhm. Sì. Lo so. Sono in un ritardo più che pazzesco, colossale, incredibile, imperdonabile... ma almeno stavolta ho una buona scusa. Il fatto è che fino alla fine della scuola sono stata super impegnata nella missione ‘evita debito a latino’ – miseramente fallita, fra l’altro, per la gioia di mia madre! – e subito dopo, quando finalmente speravo di riuscire a sfruttare le vacanze per continuare la storia, ho trovato un lavoretto estivo che mi ha tenuta completamente impegnata. Finalmente questo weekend sono riuscita a scrivere il cap e oggi appena uscita da lavoro l’ho subito ricontrollato. E dunque eccovelo, solo per voi! Ahahahah

Allora, parlando del capitolo: solo un piccolo, minuscolo appunto: ovviamente le corde magiche sono una mia invenzione, nella serie non ce n’è il minimo accenno^^

Ed ecco, finalmente torna l’azione, anche se il piano di Chris fallisce miseramente e Bianca quasi ci rimette la pelle. A questo punto, cosa escogiterà il nostro eroe? E perché Wyatt ha deciso di salvare Bianca? Cosa succederà fra i nostri due piccioncini? Tutto questo e altro ancora, nella prossima puntata!

Ora non mi resta che dileguarmi, ma non prima di avervi ringraziato tutti come sempre perché continuate a seguirmi! Siete meravigliosi ♥

Beh, adesso vi saluto davvero. Alla prossima!


Lanterna_
  
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