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Autore: TurboLisbeth    24/06/2013    2 recensioni
Un pericoloso quanto scaltro assassino, una delirante e malvagia Setta di Confratelli, un’ audace giovane donna, un uomo tanto ingenuo quanto onesto che si ritrovano invischiati in un’appassionante storia dall’intreccio mozzafiato.
Il ritmo della storia è serrato, nuovo, frutto della mente (perversa se volete) di due giovani autrici.
Cosa vi riserverà la storia? Aprite la pagina … il racconto vi attende!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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15.Trasferta:andata e ritorno

Ipnosi

Ipnosi


[Anna Rita]

Sono inquieta. Molto.

- Maman, non ti preoccupare. È solo una seduta d’ipnosi, sai che sono scettico in proposito, molto scettico – mi dice con un sorrisetto arrogante.

Già, lui e la sua fede incrollabile per la scienza.

Speravo rifiutasse questa seduta, ma Micol è stata molto dolce quando glielo ha chiesto e lui non ha saputo dirle di no, è talmente preso, talmente innamorato di lei che non saprebbe rifiutarle niente.

È tale e quale a suo padre … Cristiano.

Già, Cristiano.

Ho dei sensi di colpa piuttosto consistenti nei suoi confronti. Infatti, pur di liberarmi dalla sua affettuosa e costante presenza, gli ho scaricato addosso la verità così e quella verità pesa assai più di un macigno.

Se le cose fossero andate come dovevano andare, mi sarei portata questo segreto nella tomba e né Ricky né Cristiano avrebbero mai saputo la verità.

Sono stata così sciocca, avrei dovuto scegliere Cristiano, ma Claudio mi aveva abbagliata con la sua folgorante presenza ed io ero così giovane.

- Signora, starò molto attento con suo figlio, cercherò di essere il più delicato possibile – mi dice l’uomo che Micol ha portato con sé, strappandomi ai miei pensieri.

Quest’uomo, Firas credo si chiami, mi dà l’impressione di essere pericoloso, ancorché si mostri benevolo nei confronti di Micol, che di certo in questa sua indagine dev’essere stata molto, ma molto poco ortodossa.

 

[Micol]

Anna Rita è molto inquieta e pensierosa, ma io non riesco a capire perché, come lei non riesce a capire perché sia necessario sottoporre Ric ad ipnosi.

Crede che la connessione tra il feroce mal di testa di Ric e la telefonata di Claudio sia troppo fragile, troppo inconsistente, anzi crede che il mio sia solo odio per colui che ha trattato il mio Ric peggio di una bestia.

Come farle capire che il mio istinto non ha mai sbagliato in certe occasioni?

 

[Firas]

Sono qui, nella casa protetta, e mi sento addosso gli occhi di Anna Rita, che mi scrutano e mi giudicano. Mi sento quasi a disagio, perché, per quanto io possa essere delicato, la mente di Riccardo subirà uno stress la cui entità dipenderà da quanto profondamente è stato nascosto ciò che sa, perché lui sa.

Da ciò che mi ha raccontato Micol, Riccardo Seri ha mostrato i sintomi di chi è stato manipolato per anni, probabilmente da Claudio, che non è affatto uno sprovveduto né una devota anima pia, anzi, tutt’altro.

 Sì, ho indagato su di lui, su insistenza di Micol, e aveva ragione a diffidare di lui, al solito l’istinto della mia piccola shapirit s’è rivelato essere nel giusto, ma ora bando alle ciance, non c’è tempo da perdere.

- Signor Seri, anzi Riccardo … - accidenti, chiamarlo per nome non mi è affatto semplice – accomodati sul divano, è ora di iniziare.-

Annuiscono.

Tutti e due, Micol e Riccardo.

La loro empatia m’infastidisce, ma ora non devo pensarci.

Percepisco che l’aria s’è fatta tesa e penso che Anna Rita potrebbe staccarmi la testa a morsi se faccio male a suo figlio. Questa donna mi piace sempre di più.

 

[Micol]

- Firas, non indugiare oltre –

Lo esorto, lo sprono, ma mi prende alla sprovvista vedere il mio mentore a disagio, disagio probabilmente dovuto ad Anna Rita. Dovrebbero darle un premio solo per il pressing.

 

[Riccardo]

A Micol sfugge un risolino dovuto chissà a quali pensieri, spero solo siano pensieri non troppo sconci.

Mi rilasso sul divano, come da istruzioni di Firas, ormai talmente concentrato su di me da dimenticarsi del resto del mondo. Sono molto scettico a proposito di questa seduta di ipnosi, ma Micol mi ha quasi supplicato in ginocchio ed io ho ceduto.

- Riccardo, chiudi gli occhi, fa respiri lenti e profondi. Lenti e profondi. Segui solo la mia, solo la mia voce – mi dice Firas e mentre la sua voce profonda mi culla mi lascio andare, alla ricerca del mio centro di tranquillità interiore.

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Vi consigliamo l'ascolto: Bolero

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Risuonano le note del Bolero, di Ravel, e non so più distinguere se l’hanno messa davvero o se è un mio ricordo (il cervello fa strani scherzi, a volte). Vuoi vedere che questa boiata dell’ipnosi funziona davvero?

- Bene, Riccardo sei un cameraman, sei andato alla festa di compleanno del piccolo Ricky, che compie 6 anni. Stai inquadrando la casa, le scale, la porta ed ora sei nel grande appartamento. Cosa vedi, signor cameraman?

- Ci sono parecchi bambini, io sono contento, allegro. Sto giocando con un uomo, un uomo potente e gentile, Cristiano, un gigante buono. Claudio è in disparte, parla sommesso con la mia tata e lei ride e fa la sciocca.

 

[Anna Rita]

Firas ci ha spiegato che avrebbe iniziato da un ricordo felice e quale ricordo più felice di una festa di compleanno per un bambino di sei anni?

Ma quello che è emerso già non mi piace, da come Riccardo parla, capisco che Claudio s’è scopato anche la tata. Spero solo che non si sia fatto vedere dal mio bambino.

La seduta prosegue tranquillamente, evidentemente il subconscio di mio figlio non ha registrato il collegamento che ho fatto io ed è un bene.

 

[Micol]

La seduta prosegue e ci spostiamo di palo in frasca fino al primo giorno in cui Claudio le ha date di santa ragione a Ric … e assolutamente senza motivo.

- Stavo facendo un disegno, disegnavo le tre rune che andavano a formare lo yawe, il simbolo di chi è disposto a dare tutto se stesso per la Causa – dice Riccardo, mentre disegna il tatuaggio di Sofia, di François e di tutti quei maledetti. Sento un formicolio alla base della schiena.

- Quale Causa?

- La Sola ed Unica, la Causa che accomuna ogni singolo Confratello.

Io e Firas ci guardiamo, incapaci di reagire. Siamo completamente basiti. Avevamo le risposte davanti a noi per tutto questo tempo e non ce ne siamo mai accorti, ma poi Firas si riprende e continua: - E perché Claudio ti ha picchiato? Era solo un disegno –

Dio, quanto invidio il suo autocontrollo.

 

[Firas]

Sono esterrefatto, ma devo lasciare le mie perplessità ad un momento più opportuno. Sento Riccardo rispondere:- Nessuno deve sapere, specie la mamma, altrimenti lei rovinerà tutto.

- Tutto cosa?

- Scoprirà che Claudio ha partecipato alla fondazione della Confraternita e i suoi viaggi in giro per Roma, a Oslo, Chicago, Ginevra e Parigi non sono missioni dell’esercito, ma viaggi per l’Idea, all’inizio solo per dislocare le varie basi operative e successivamente per controllare il corretto andamento delle cose. Sapendo, denuncerà tutto alle autorità competenti e se lo farà verrà uccisa.

Capisco perché Claudio ha dovuto manipolarlo. Se Anna Rita avesse saputo di questa cosa, l’avrebbe fatto secco, prima che potessero ucciderla.

 

[Anna Rita]

IO LO AMMAZZEREI. FORTUNATAMENTE HA AVUTO LA DECENZA DI AMMAZZARSI DA SOLO.

 

[Firas]

Anna Rita sembra fuori di sé, per ciò che Claudio ha fatto al figlio.

Intanto, Riccardo continua a parlare della Confraternita, spiattellandoci tutto. Evidentemente Claudio se lo portava appresso quando questi pazzi hanno messo in piedi la baracca.

Purtroppo non sa chi è il Principe, evidentemente costui è stato abbastanza furbo da non farsi mai vedere in faccia durante i comizi, per mantenere al sicuro la propria identità e per raggiungere tale obiettivo, cosa c’è di meglio dell’anonimato?

Lentamente faccio tornare in sé Riccardo, che serberà il ricordo di tutto il colloquio.

Faccio cenno a Micol di andare a prendergli da bere, dato che avrà la gola secca.

Lei capisce e dopo pochi minuti dalla cucina si sente il rumore di un bicchiere che cade a terra e si rompe. La raggiungo, mentre Riccardo rimane esausto sul divano.

- Micol, non lasciarlo mai solo. Non so come possa reagire al fatto di aver sempre saputo e di non aver fatto niente, anche se non poteva fare niente. Chiaro? – le dico dopo averla raggiunta in cucina.

 

[Riccardo]

Appena il mio agente del Mossad preferito torna mi fiondo sull’acqua che mi offre, ho veramente tanta sete, ho parlato per molto tempo. L’orologio mi annuncia che sono passate due ore abbondanti da quando abbiamo iniziato la seduta.

So già che Micol mi starà appiccicata come un francobollo ad una lettere affrancata, ma devo trovare un modo per rimanere solo stasera.

Devo fare una visita.

A Cristiano.

Il principe.

Mio padre, il mio vero padre, è il capo di una setta.

Perfetto.

Micol, Firas, la mamma credono che io non sappia chi è il capo della Confraternita, quello che ha dato l’ordine di uccidermi ed è meglio così.

Stanotte il paparino avrà visite: ho appena trovato il modo per liberarmi di Micol, anche se non mi piace affatto usare il sesso per sfiancarla a tal punto da farla crollare di sonno, ma devo farlo.

Lo diceva anche Machiavelli: nelle azioni di tutti li uomini, e massime de' principi, dove non è iudizio da reclamare, si guarda al fine.*

  

[Cristiano]

La natura de' populi è varia; ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione.*

 

La Confraternita si sta sgretolando tra le mie mani, ho perso di vista i miei motivi per andare troppo dietro alle manie di grandezza di Claudio, e di quella pazza di Sofia.

Troppi omicidi, troppi estremismi, troppa violenza, le cose non erano certo nate in questo modo, almeno non per me, volevo il potere e il rispetto di tutti, avevo perso la donna della mia vita, e volevo solo la mia rivincita, sulla vita e sul mondo, dire che le cose mi sono sfuggite di mano sarebbe troppo comodo, e troppo vigliacco, decisamente non da me. Solo una volta in vita mia sono stato un codardo, e ne ho pagato il prezzo ogni giorno.

La mia creatura, la Confraternita, è nata dal mio desiderio di potere e onnipotenza, molto presto ho scoperto che soldi e potere, si ottengono molto più velocemente e facilmente in barba alla legge e al rispetto per l’identità altrui.

Ho capito che la stima guadagnata sul campo costava più del rispetto ottenuto attraverso la paura.

Ho scoperto che la gente è ignorante e arrabbiata, mette in vendita la sua anima per pochi spiccioli pur di sentirsi parte di qualcosa.

Ho compreso che i soldi, per molti, valgono più di una legge.

Mi sono accorto di come la gente segue la strada del più forte, mai quella del più saggio.

Sono stato forte, e poco saggio, con Claudio abbiamo cavalcato quest’onda, inizialmente infrangere i limiti mi dava fastidio, poi ad un certo punto ho smesso di riconoscere il confine tra bene e male, era la mia vita, la mia famiglia, la mia creatura.

Uccidere per difenderla sembrò così giusto… questo pensiero di Claudio era cosa semplicemente vero, che mi avvidi di ordinargli di uccidere chiunque per noi fosse un pericolo, diretto o indiretto.

Ho ucciso mio figlio per questo motivo.

Non voglio esemirmi da quelle che sono le mie responsabilità, ma ora, senza Claudio mi sembra tutto così troppo…

Ginevra è persa, i giovani adepti dopo la morte di Michel hanno cominciato ad allontanarsi e vista la mancata nuova assegnazione sono ormai fuori controllo, da Oslo, Chicago e Parigi sto ricevendo segnali sconfortanti, c’è agitazione nell’aria, alcuni suicidi sospetti; ammortizzare le perdite avute in Algeria è stato molto oneroso, i mercenari costano e coprire la morte di quelle persone per evitare che potessero essere ricollegate a noi è stato dispendioso, oltre a dover radere al suolo la nostra prigione perché ormai compromessa.

Mi sento stanco, dopo tanto tempo sento il peso della mia età, delle mie scelte, delle mie azioni.

Può la morte di un figlio portare a un tale grado di coscienza?

Può Riccardo avermi ridato la coscienza che avevo messo a tacere?

Scuoto la testa e mi scolo il whisky, ormai caldo, che tengo in mano da un po’.

 

 

 

 

 

 

  


 



 

 


* Citazioni da Il Principe di Machiavelli

Siamo tornate, perdonate il ritardo con il quale torniamo da voi, speriamo davvero che questo capitoli ripaghi in qualche modo la lunga attesa alla quale vi abbiamo sottoposto.


Sempre grazie a chi ci legge continuando a seguirci.


Vi ricordo il link al nostro gruppo... per spoiler, foto, e noi due autrici... Otherwise-good's Corner

  
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