Capitolo 7

Her.
“ Buongiorno mondo. Che mal di testa ! Ma quanto ho bevuto ieri ?!? “
dico tra me e me massaggiandomi le tempie con gli occhi ancora chiusi.
“ Mr.Choco, vita mia, abbracciami ! “
dico ancora allungando il braccio per toccare Mr.Choco, ma al tatto mi pare di percepire una piatta e liscia base.
“ Ma cos’è ?!? Di sicuro non è Mr.Choco. “
penso aggrottando le sopracciglia. Apro gli occhi mi giro e rimango scioccata da quello che mi si presenta davanti.
« AAhh ! Jung-Hwan, che ci fai nudo nel mio letto ?!? Maiale, vattene fuori … » urlo isterica facendo svegliare di soprassalto il povero Jung-Hwan.
Mi guarda con occhi sgranati.
« Buongiorno anche a te ! » mi dice sorridendo.
« Ma che cavolo hai da sorridere ti rendi conto che mi hai stuprata, animale ?!? » gli dico velenosa e bruta.
« Guarda che tu mi hai sedotto ieri sera e io oltre a respingerti non potevo fare altro, così ho ceduto. Quindi tu hai stuprato me ! » mi dice passandosi una mano nei folti capelli neri e mettendosi a sedere.
« Ma che cosa dici, bestia ! Vattene fuori ! » gli urlo spingendolo a terra e facendo in modo che strisci fuori dalla stanza prima che lo uccida.
« Non ci posso credere! Sono stata con Jung-Hwan, in quel senso. E, quel che è peggio, è che sono stata io a sedurlo. Non berrò mai più. Lo giuro ! Che pena che mi faccio ! Lui mi ha vista così.» dico guardandomi il corpo magro e dalla carnagione chiara per poi coprirlo con il lenzuolo bianco.
«E anch’io ho visto lui ! » dico improvvisamente per poi lanciare un urlo disperato.

His.
Mi chiudo in bagno e mi vesto velocemente. Sono in ritardo.
Devo andare in azienda e parlare con mio padre a proposito della riunione di ieri.
Corro in cucina. Gem non è ancora uscita dalla sua stanza. Questa situazione diventerà un po’ pesante. Le parlerò stasera.
Apro la porta e vado via.
« Salve, Meii ! » dico appoggiandomi al bancone della reception.
« Salve signorino. Stavo prendendo i documenti da portare nel suo ufficio ! » mi risponde inchinandosi.
« Sì. Ehm, dov’è mio padre ? » gli domando disinvolto.
« Non è ancora arrivato, ma credo che non arriverà. Voci di corridoio dicono che sia andato a Busan per aggiustare la situazione di ieri con i pezzi grossi della Dae-Min Company. » mi spiega avvicinandosi.
Il mio sguardo si incupisce. Papà è andato ad aggiustare la mia situazione a Busan. Non me l’ha detto. E’ sempre stato un tipo orgoglioso. E’ un evidente segno di maturità: papà non ce l’ha con me. Almeno credo !
« D’accordo ! Grazie Meii, ti aspetto in ufficio con i documenti. Portami anche del caffè, non ho fatto colazione. » dico toccandomi lo stomaco.
« Sissignore ! » mi risponde sorridendo.

Her.
Non riesco a seguire la lezione, cosa mi succede ?!?
Mi sento spaesata, diversa.
Ho dei bruti cali di concentrazione che mi impediscono di seguire come si deve.
Mi do dei piccoli colpetti sulla guancia ma è inutile. Proprio non riesco a seguire.
Allo scoccare delle 12 fuggo in caffetteria e mi rintano nel buon odore che emana il caffè.
Me ne faccio servire subito uno. Devo riprendermi.
Guardo il display del cellulare. Vorrei chiamare Jung-Hwan, parlargli ma sarebbe un po’ da codardi non guardarsi negli occhi e poi credo stia lavorando adesso.
Ho paura. Una parte di me non vorrebbe ritornare a casa e l’altra parte vorrebbe dei chiarimenti.
Ma cosa c’è da chiarire ?!? Sono ridicola. Mi sono approfittata di Jung-Hwan in un momento di confusione, però lui stamattina non sembrava turbato quanto me. Forse ha ragione Jung-Hwan: sono troppo pesante ! Rendo complicata ogni situazione. Lui è molto superficiale. In diversi punti fa bene, lo ammiro.
« Che schifo la vita ! » dico più depressa che mai bevendo un sorso di caffè seduta al tavolino.

His.
Profumo di casa.Sono finalmente tornato !
Profumo di kimichi. Gem sta cucinando ?!?
Non ci posso credere.
Entro in cucina e la trovo ai fornelli.
« Sono tornato ! » dico posando la borsa sul tavolo.
« Ma va ?!? » controbatte ancora di spalle.
Ghigno.
« Gem, dobbiamo parlare. » le inizio a dire serio.
« Ti ascolto. » mi dice portando le ciotole in tavola.
« Di quello che è successo ieri … » continuo.
Incrociamo i nostri sguardi.
Le accarezzo la guancia per toglierle della farina appiccicatavi sopra.
« Non hai detto che dovevi parlare ?!? Dimmi. » dice scostandosi e sedendosi.
La imito.
« Ok. Senti, mi dispiace per quello che è successo ieri. Più di questo non ti posso dire anche perché quello che abbiamo fatto non è stato intenzionale. Non lo volevamo, quindi dimentichiamo tutto. Siamo coinquilini e stare lontani non è una cosa saggia. » dico concludendo.
« No ! » dice alzandosi dal tavolo una scontrosa Gem.
« Non posso dimenticare. Sono una donna, l’orgoglio e la femminilità vanno rispettati. E … anche se l’errore l’ho fatto io non importa. Tu potevi fermarmi, potevi impedirmelo e non l’hai fatto. Dato che la mia femminilità è andata, l’orgoglio è l’unica cosa che mi rimane quindi ti chiedo di rispettare la mia decisione. Scusami. » mi dice spiazzandomi e andandosene in camera.
Rimango seduto al tavolo per un po’. Il kimichi va dritto nella spazzatura. Mi si è chiuso lo stomaco.
Comprendo Gem. Le darò tempo per riflette e per perdonarsi. Per ora posso solo aspettare.

Gem ♥


Jung-Hwan ♥

Annyeong haseyo ♥
7° capitolo di Give me love.
Spero vi sia piaciuto.
Komawoyo
foreverwithyou