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Autore: Riri_Chan    25/06/2013    0 recensioni
Britta Kreuzenberg è una svampita e testarda ragazza di 14 anni. Grazie al sostegno dei suoi genitori, Britta riesce ad andare a vivere finalmente a Berlino, da sempre la città dei suoi sogni, dove comincerà una nuova vita e dove incontrerà nuova gente, tra cui una ragazza, Inger, e quattro ragazzi che diventeranno, presto, i suoi migliori amici. Ma non tutto è così facile come sembra: ci sono immensi ostacoli e difficoltà da superare e ben presto si aggiungeranno anche i cosiddetti "problemi di cuore". Riuscirà Britta ad affrontare le difficoltà e realizzare, così, i suoi sogni in una città grande e caotica come Berlino? Sfoglia il suo diario e lo scoprirai.
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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II pagina di diario

 

5 settembre.
Stanotte ho dormito tranquillamente. Avendo lasciato semiaperta una finestra, sentivo il venticello fresco che mi sfiorava i capelli e il volto senza, però, disturbarmi. Ero in dormiveglia, subito dopo l'alba, e sentivo il cinguettio dei passerotti. Regnavano la calma e la tranquillità, quando all'improvviso mi svegliai di soprassalto. Sentì il campanello suonare tempestivamente.
«C'è qualcuno? Apritemi, cazzo!»
«.........» Ero troppo assonnata e sorpresa per elaborare una risposta.
«Lo so che c'è qualcuno! Aprimi! Sono la nuova coinquilina!»
Pensai tra me e me: "Cosa? La nuova coinquilina? Ma mi avevano detto che sarebbe arrivata intorno alle 19.00 di questa sera, non alle...6.00 del mattino". Nonostante questo, mi alzai dal letto di scatto, con i capelli arruffati, con il pigiama e le pantofole ed andai ad aprire la porta.
«Ce ne hai messo di tempo, ragazzina. Avrei potuto fare la muffa, là fuori».
"R-ragazzina?" pensai. "Ha solo 16 anni e si sente già una donna vissuta?!" La prima impressione che ebbi di lei non fu delle migliori, anzi tutt'altro.
«Ohh spaziosa come casetta per due, lo devo ammettere. Senti un po', dove posso posare questa?» 
Mi porse il suo zaino che io, istintivamente, presi tra le mani. «Molto carino da parte tua posarlo per me». Di certo non volevo aiutarla, ero solo assonnata e non capivo niente, per questo presi il suo zaino e lo conservai dentro l'armadio.
«Senti, io sono molto stanca. Stanotte non ho dormito. Sto andando a dormire, adesso. Scusa per il trambusto, in effetti mi rendo conto che il mio arrivo a quest'ora per te sia stato un po' problematico. Più tardi ti spiego tutto».
«Oh, no, non preoccuparti per me. Vai pure a riposarti». In realtà, avrei voluo sgridarla, ma apprezzai le sue scuse.
Lo ammetto, immaginavo diversa la mia nuova coinquilina o, almeno, speravo che potesse essere una ragazza gentile e disponibile. Lei, invece, sembra arrogante e presuntuosa, ma non la voglio giudicare. Questa è solo la mia prima impressione, non la conosco per niente. Non conosco neanche il suo nome. Adesso sono le 14.37 e lei sta ancora dormendo. Io, invece, sto morendo di sonno: dopo quello che è successo stamattina, non sono più riuscita ad addormentarmi nuovamente.
Sento un rumore provenire dalla sua stanza; forse è lei. Eccola che si avvicina verso la cucina, non conosce ancora bene la casa e non sa dove si trova la dispensa. Forse vuole un bicchiere d'acqua. Forse è meglio se vado ad aiutarla. Forse, così, potremo incominciare a conoscerci. Forse, forse, forse... Basta con i forse. Vado da lei.
***
Non ci crederai, ma cavolo se sono rimasta sopresa da lei! Non è affatto antipatica o arrogante, anzi, sembra davvero una tipa divertente la mia coinquilina! Abbiamo parlato tutto il pomeriggio e lei mi ha raccontato la sua "storia", mi ha raccontato perché adesso si trova qui e qual'è il suo obiettivo. E, indovina un po', frequenteremo la stessa scuola. Fantastico! Purtroppo, però, non saremo nella stessa classe visto che lei è quasi 2 anni più grande di me. La mia coinquilina si chiama Inger Grundschäft, ed è davvero una bella ragazza, lo è molto più di me. I lunghi capelli rossi le coronano il viso e i suoi grandi occhi verdi, contornati da una netta e spessa linea di eyeliner nero, fungono da contrasto con la sua pallida carnagione. Inger, dopo essersi scusata nuovamente con me per il trambusto di stamattina, mi ha raccontato tutto. Lei è scappata di casa. E questo perché da sempre voleva andarsene da Halle, una piccola cittadina, per poter cominciare una nuova vita, ma soprattutto per allontanarsi da suo padre e dalla sua compagna, con i quali non ha un bel rapporto. Anzi, mi ha confessato di odiarli nel vero senso della parola. Sua madre era berlinese, ma è morta quando Inger aveva solamente 7 anni. E' da allora che suo padre decise, prontamente, di rifarsi una nuova vita con una nuova donna, che Inger, appunto, non sopporta. Non tollerando più questa situazione, Inger cercò varie volte di fuggire, invano. Questa, però, sembra la volta buona. E' riuscita a scappare di casa grazie all'aiuto dei parenti di sua madre, i quali vivono ancora a Berlino e le hanno dato un appoggio economico. Credo che vogliano molto bene ad Inger, per questo hanno deciso di aiutarla. Questo non me l'ha detto, ma sicuramente sarà così. E inoltre credo che adesso abiti qui per non dare ulteriore disturbo ai suoi parenti berlinesi o, chissà, magari non vuole essere trovata così facilmente da suo padre, sempre se si degni di cercarla. Ma di questo non posso parlarti, non ne so praticamente niente. 
Nonostante i suoi innumerevoli problemi (di certo ne ha molti più di me), Inger è davvero una ragazza divertente, a dispetto di come avevo pensato. Certo, non nego che me la immaginavo diversamente, ma l'importante è che ci siamo trovate subito bene insieme, già dal primo impatto. Come me, sembra davvero testarda e determinata. Credo che ne vedremo delle belle insieme! Non nascondo, però, che sembra anche abbastanza misteriosa... magari dietro la sua aria da dura nasconde anche un altro lato che, adesso, non conosco visto che non ci conosciamo bene. 
Dopo avermi raccontato un po' di lei, è arrivato il mio turno. Le ho raccontato del perché sono qui. Dopo di che, abbiamo passato l'intero pomeriggio a giocare ai videogiochi, mentre lei mi parlava di musica. Sembrerebbe una vera appassionata di musica: è andata già a 5 concerti, dice di possedere oltre 20 cd musicali, ha molte band preferite. Io, al contrario, non mi interesso di musica, ma di scrittura e di disegno. A quanto ho capito, anche lei ama disegnare, ma al primo posto c'è senza dubbio la musica. Chissà perché ama così tanto la musica, questo non me l'ha detto. O, semplicemente, non c'è un perché. Come per me non c'è un perché sul fatto che mi piace disegnare, è una passione e basta. Dev'essere così anche per lei, credo.
Abbiamo già stabilito i nostri piani per domani: di mattina a casa per riordinare il tutto (c'è un disastro e le valige di Inger sono ancora sparpagliate per casa) e di pomeriggio usciremo con una sua cugina di 17 anni e dei suoi amici. Non vedo l'ora. Sento che il divertimento per me comincerà presto... Oh, lo so, lo so: non sono venuta qua solo per divertirmi, ma per raggiungere i miei scopi. Ma dai, ripeto a me stessa che per adesso devo pensare a divertirmi, visto che la scuola non è ancora iniziata e dato che devo cercare di ambientarmi in tutti i modi possibili! 
«Brìbrì, io vado a letto, buonanotte!»  Ecco che Inger mi chiama. Vado a letto anche io, a domani! Oh... Bribrì, questa poi... Certo che ne ha di fantastia con i nomi, questa Inger!
***
6 settembre
Alla fine, stamattina solo io sono rimasta a mettere in ordine la casa! Ed ero completamente sola, visto che Inger se l'è proprio svignata... E appena è tornata a casa, cioè intorno a mezzoggiorno, ecco che, tutta soddisfatta, mi mostra una cosa sul braccio. 
«Guarda Brìbrì, non è assolutamente fighissimo?»
«Non guardo niente, non mi riguarda» .
«Ma dai, guarda! Non fare l'offesa. Se non sono rimasta con te a riordinare, un motivo valido c'è! Guarda. Guarda. Guarda. Guarda!»
«Oh, e va bene. Va bene. Guardo. Ma poi ti metti a lavoro anche tu, visto che io sono stanchissima! Chissà perché... chissà di chi è la colpa...»
«Su, poche storie. Guarda un po' qua, dai! Ti prometto che per due giorni riordinerò tutto io e tu ti riposerai!»
Inger si è fatta un tattoo. Hai capito bene: un tattoo. Se me lo facessi io e lo venisse a sapere la mamma, mi ucciderebbe. Certo che Inger è davvero una tipa stravagante. Io non lo farei mai un tattoo, o almeno per ora. E ammetto che non "approvo" il suo gesto, anche se il tattoo è molto carino.
«Ma.. ma sei minorenne! Come ti è venuto in mente?»
«Dai, non giudicarmi. Era da tanto che volevo farlo. Aspettavo proprio di arrivare a Berlino per poterlo fare in tranquillità, senza quel vecchio petulante, ma ora ti ci metti tu...»
«Scusa, io non volevo...».
«Non preoccuparti, anzi scusami tu. Tu non sei come lui. Nessuno è come lui. Non preoccuparti, esprimi pure il tuo parere...»
«Certo, lui è tuo padre»
«E' proprio questo il punto, Britta. E' proprio questo...»
Quando parla di suo padre, Inger cambia completamente. Non so se si tratti di rabbia o tristezza, di malinconia o di odio, ma l'espressione del suo volto assume un tono diverso. Il suo sguardo si spegne, non sono come spiegarlo. Mi ricorderò di non parlarle più di suo padre, per il suo bene. Così, ho cercato prontamente di cambiare discorso.
«Comunque, lo trovo molto bello. Certo, io non farei mai un tattoo, ma a te sta bene. Davvero! Tu sei bella, tutto ti starebbe bene!»
«Bella? E' strano che io riceva dei complimenti. Grazie!»
«E' quello che penso. Ma perché hai scelto di tuatuarti una stella con una "G" all'interno?»
«E-ecco, l'idea della stella mi è venuta in mente proprio oggi, mentre la G ha un doppio significato. Innanzitutto, era l'iniziale del nome di mia madre, Gabrielle.»
«Capisco. E l'altro significato qual è?»
«Ah, quello... Beh, quello non ha nessuna importanza! Oh ma guarda quant'è tardi! Mia cugina Eva sarà già pronta e ci starà aspettando. Sbrighiamoci!»
«Sì... hai ragione»
Ecco che ha cambiato nuovamente discorso. Forse non dovrei intromettermi, ma credo che Inger abbia molti segreti. Beh, dopo tutto, chi è che non ne ha? Adesso vado a cambiarmi. Tra poco farò conoscenza con dei veri ragazzi berlinesi. Fantastico! Chissà come sono, questi berlinesi.

5 settembre

Stanotte ho dormito tranquillamente. Avendo lasciato semiaperta una finestra, sentivo il venticello fresco che mi sfiorava i capelli e il volto senza, però, disturbarmi. Ero in dormiveglia, subito dopo l'alba, e sentivo il cinguettio dei passerotti. Regnavano la calma e la tranquillità, quando all'improvviso mi svegliai di soprassalto. Sentì il campanello suonare tempestivamente.

«C'è qualcuno? Apritemi, cazzo!»

«.........» Ero troppo assonnata e sorpresa per elaborare una risposta.

«Lo so che c'è qualcuno! Aprimi! Sono la nuova coinquilina!»

Pensai tra me e me: "Cosa? La nuova coinquilina? Ma mi avevano detto che sarebbe arrivata intorno alle 19.00 di questa sera, non alle...6.00 del mattino". Nonostante questo, mi alzai dal letto di scatto, con i capelli arruffati, con il pigiama e le pantofole ed andai ad aprire la porta.

«Ce ne hai messo di tempo, ragazzina. Avrei potuto fare la muffa, là fuori».

"R-ragazzina?" pensai. "Ha solo 16 anni e si sente già una donna vissuta?!" La prima impressione che ebbi di lei non fu delle migliori, anzi tutt'altro.

«Ohh spaziosa come casetta per due, lo devo ammettere. Senti un po', dove posso posare questa?» Mi porse il suo zaino che io, istintivamente, presi tra le mani.

«Molto carino da parte tua posarlo per me». Di certo non volevo aiutarla, ero solo assonnata e non capivo niente, per questo presi il suo zaino e lo conservai dentro l'armadio.

«Senti, io sono molto stanca. Stanotte non ho dormito. Sto andando a dormire, adesso. Scusa per il trambusto, in effetti mi rendo conto che il mio arrivo a quest'ora per te sia stato un po' problematico. Più tardi ti spiego tutto».

«Oh, no, non preoccuparti per me. Vai pure a riposarti».

In realtà, avrei voluo sgridarla, ma apprezzai le sue scuse. Lo ammetto, immaginavo diversa la mia nuova coinquilina o, almeno, speravo che potesse essere una ragazza gentile e disponibile. Lei, invece, sembra arrogante e presuntuosa, ma non la voglio giudicare. Questa è solo la mia prima impressione, non la conosco per niente. Non conosco neanche il suo nome. Adesso sono le 14.37 e lei sta ancora dormendo. Io, invece, sto morendo di sonno: dopo quello che è successo stamattina, non sono più riuscita ad addormentarmi nuovamente.Sento un rumore provenire dalla sua stanza; forse è lei. Eccola che si avvicina verso la cucina, non conosce ancora bene la casa e non sa dove si trova la dispensa. Forse vuole un bicchiere d'acqua. Forse è meglio se vado ad aiutarla. Forse, così, potremo incominciare a conoscerci. Forse, forse, forse... Basta con i forse. Vado da lei.

***

Non ci crederai, ma cavolo se sono rimasta sopresa da lei! Non è affatto antipatica o arrogante, anzi, sembra davvero una tipa divertente la mia coinquilina! Abbiamo parlato tutto il pomeriggio e lei mi ha raccontato la sua "storia", mi ha raccontato perché adesso si trova qui e qual'è il suo obiettivo. E, indovina un po', frequenteremo la stessa scuola. Fantastico! Purtroppo, però, non saremo nella stessa classe visto che lei è quasi 2 anni più grande di me. La mia coinquilina si chiama Inger Grundschäft, ed è davvero una bella ragazza, lo è molto più di me. I lunghi capelli rossi le coronano il viso e i suoi grandi occhi verdi, contornati da una netta e spessa linea di eyeliner nero, fungono da contrasto con la sua pallida carnagione. Inger, dopo essersi scusata nuovamente con me per il trambusto di stamattina, mi ha raccontato tutto. Lei è scappata di casa. E questo perché da sempre voleva andarsene da Halle, una piccola cittadina, per poter cominciare una nuova vita, ma soprattutto per allontanarsi da suo padre e dalla sua compagna, con i quali non ha un bel rapporto. Anzi, mi ha confessato di odiarli nel vero senso della parola. Sua madre era berlinese, ma è morta quando Inger aveva solamente 7 anni. E' da allora che suo padre decise, prontamente, di rifarsi una nuova vita con una nuova donna, che Inger, appunto, non sopporta. Non tollerando più questa situazione, Inger cercò varie volte di fuggire, invano. Questa, però, sembra la volta buona. E' riuscita a scappare di casa grazie all'aiuto dei parenti di sua madre, i quali vivono ancora a Berlino e le hanno dato un appoggio economico. Credo che vogliano molto bene ad Inger, per questo hanno deciso di aiutarla. Questo non me l'ha detto, ma sicuramente sarà così. E inoltre credo che adesso abiti qui per non dare ulteriore disturbo ai suoi parenti berlinesi o, chissà, magari non vuole essere trovata così facilmente da suo padre, sempre se si degni di cercarla. Ma di questo non posso parlarti, non ne so praticamente niente. 

Nonostante i suoi innumerevoli problemi (di certo ne ha molti più di me), Inger è davvero una ragazza divertente, a dispetto di come avevo pensato. Certo, non nego che me la immaginavo diversamente, ma l'importante è che ci siamo trovate subito bene insieme, già dal primo impatto. Come me, sembra davvero testarda e determinata. Credo che ne vedremo delle belle insieme! Non nascondo, però, che sembra anche abbastanza misteriosa... magari dietro la sua aria da dura nasconde anche un altro lato che, adesso, non conosco visto che non ci conosciamo bene. Dopo avermi raccontato un po' di lei, è arrivato il mio turno. Le ho raccontato del perché sono qui. Dopo di che, abbiamo passato l'intero pomeriggio a giocare ai videogiochi, mentre lei mi parlava di musica. Sembrerebbe una vera appassionata di musica: è andata già a 5 concerti, dice di possedere oltre 20 cd musicali, ha molte band preferite. Io, al contrario, non mi interesso di musica, ma di scrittura e di disegno. A quanto ho capito, anche lei ama disegnare, ma al primo posto c'è senza dubbio la musica. Chissà perché ama così tanto la musica, questo non me l'ha detto. O, semplicemente, non c'è un perché. Come per me non c'è un perché sul fatto che mi piace disegnare, è una passione e basta. Dev'essere così anche per lei, credo.

Abbiamo già stabilito i nostri piani per domani: di mattina a casa per riordinare il tutto (c'è un disastro e le valige di Inger sono ancora sparpagliate per casa) e di pomeriggio usciremo con una sua cugina di 17 anni e dei suoi amici. Non vedo l'ora. Sento che il divertimento per me comincerà presto... Oh, lo so, lo so: non sono venuta qua solo per divertirmi, ma per raggiungere i miei scopi. Ma dai, ripeto a me stessa che per adesso devo pensare a divertirmi, visto che la scuola non è ancora iniziata e dato che devo cercare di ambientarmi in tutti i modi possibili! 

«Brìbrì, io vado a letto, buonanotte!»  Ecco che Inger mi chiama. Vado a letto anche io, a domani! Oh... Bribrì, questa poi... Certo che ne ha di fantastia con i nomi, questa Inger!

***

6 settembre

Alla fine, stamattina solo io sono rimasta a mettere in ordine la casa! Ed ero completamente sola, visto che Inger se l'è proprio svignata... E appena è tornata a casa, cioè intorno a mezzoggiorno, ecco che, tutta soddisfatta, mi mostra una cosa sul braccio.

 

«Guarda Brìbrì, non è assolutamente fighissimo?»

«Non guardo niente, non mi riguarda»

«Ma dai, guarda! Non fare l'offesa. Se non sono rimasta con te a riordinare, un motivo valido c'è! Guarda. Guarda. Guarda. Guarda!»

«Oh, e va bene. Va bene. Guardo. Ma poi ti metti a lavoro anche tu, visto che io sono stanchissima! Chissà perché... chissà di chi è la colpa...»

«Su, poche storie. Guarda un po' qua, dai! Ti prometto che per due giorni riordinerò tutto io e tu ti riposerai!»

Inger si è fatta un tattoo. Hai capito bene: un tattoo. Se me lo facessi io e lo venisse a sapere la mamma, mi ucciderebbe. Certo che Inger è davvero una tipa stravagante. Io non lo farei mai un tattoo, o almeno per ora. E ammetto che non "approvo" il suo gesto, anche se il tattoo è molto carino.

«Ma.. ma sei minorenne! Come ti è venuto in mente?»

«Dai, non giudicarmi. Era da tanto che volevo farlo. Aspettavo proprio di arrivare a Berlino per poterlo fare in tranquillità, senza quel vecchio petulante, ma ora ti ci metti tu...»

«Scusa, io non volevo...»

«Non preoccuparti, anzi scusami tu. Tu non sei come lui. Nessuno è come lui. Non preoccuparti, esprimi pure il tuo parere...»

«Certo, lui è tuo padre»

«E' proprio questo il punto, Britta. E' proprio questo...»

Quando parla di suo padre, Inger cambia completamente. Non so se si tratti di rabbia o tristezza, di malinconia o di odio, ma l'espressione del suo volto assume un tono diverso. Il suo sguardo si spegne, non sono come spiegarlo. Mi ricorderò di non parlarle più di suo padre, per il suo bene. Così, ho cercato prontamente di cambiare discorso.

«Comunque, lo trovo molto bello. Certo, io non farei mai un tattoo, ma a te sta bene. Davvero! Tu sei bella, tutto ti starebbe bene!»

«Bella? E' strano che io riceva dei complimenti. Grazie!»

«E' quello che penso. Ma perché hai scelto di tuatuarti una stella con una "G" all'interno?»

«E-ecco, l'idea della stella mi è venuta in mente proprio oggi, mentre la G ha un doppio significato. Innanzitutto, era l'iniziale del nome di mia madre, Gabrielle.»

«Capisco. E l'altro significato qual è?»

«Ah, quello... Beh, quello non ha nessuna importanza! Oh ma guarda quant'è tardi! Mia cugina Eva sarà già pronta e ci starà aspettando. Sbrighiamoci!»

«Sì... hai ragione»

Ecco che ha cambiato nuovamente discorso. Forse non dovrei intromettermi, ma credo che Inger abbia molti segreti. Beh, dopo tutto, chi è che non ne ha? Adesso vado a cambiarmi. Tra poco farò conoscenza con dei veri ragazzi berlinesi. Fantastico! Chissà come sono, questi berlinesi.

 

...L'angolo dell'autrice "blaterante":

Ciaaao a tutti Aliens! ;w;

Spero che vi sia piaciuto questo capitolo e che non sia stato troppo noioso! Lo so, state ancora aspettando l'arrivo dei fantastici 4 (lol).

A me piace tenere tutti sulle spine u.u Chissà quando arriveranno, mwhahaha u.u

Naaah, non temete: arriveranno presto! Penso proprio che assisterete all'apparizione dei nostri amati crucchetti mooolto presto. Chissà, magari nel prossimo capitolo! Ma ora andiamo a noi.

Chissà perché Inger si è tatuata proprio una G sul braccio? Cosa nasconde la nostra rossa? Lo scopriremo presto, ZAN ZAN ZAN. E Britta? Che dire di lei? Diventerà più matura e meno ingenua grazie alla presenza della sua nuova amica? E questi berlinesi, saranno come Britta li ha sempre immaginati? ZAN ZAN ZAAANSicuramente, avrete già capito che Inger è una ragazza abbastanza diversa dalla nostra protagonista; di sicuro è molto più sveglia ed indipendente... ma questo lo vedremo meglio tra un po'!

Come sempre, se volete darmi suggerimenti o farmi delle critiche, potete benissimo farlo! Io accetto tutti i vostri pareri, e poi le recensioni mi farebbero piacere >w< Ora vi lascio. Stay tuned! Byeee!

  
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