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Autore: Bianco e nero    25/06/2013    8 recensioni
“Stiamo per atterrare, vi preghiamo di allacciare le vostre cinture di sicurezza”
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stiamo per atterrare, vi preghiamo di allacciare le vostre cinture di sicurezza”

Quel cavolo di annuncio mi aveva appena svegliata. Erano due ore e mezza che stavo su quell’aereo e il sedere era dolorante come la mia schiena. I miei genitori erano vicino a me, ancora che dormivano. Forse era meglio svegliarli.

<< Babbo, mamma, siamo quasi arrivati! >> dissi con un tono molto alto.

Piano piano aprirono i loro occhi e nel frattempo l’aereo era atterrato in maniera brusca. ?come se non mi facesse già male la schiena’ pensai. “siamo appena atterrati qui a Dublino. La temperatura è di 5 gradi.”Perfetto. Era anche freddo, la mia giornata nella nuova città non poteva che iniziare in modo migliore.

<< Amy, la tua valigia. >>

<< Grazie Bà >>.

Dopo dieci minuti di attesa finalmente uscii da lì. Fuori era un freddo bestia. Avevo una giacchetta troppo leggera e sicuramente mi sarei beccata un bel raffreddore. Oltre a quella valigia, ne avevo altre due gigantesche da ritirare. Tutti e tre, con quel mucchio di valigie, andammo verso la fermata del bus. Ne arrivò subito uno il quale capolinea era proprio Mullingar. L’autista nel vederci con tutte quelle valigie, non sembrava molto felice. Nel bus eravamo solo noi tre. Allora Mullingar è una città molto interessante! Non ero per niente contenta di andare a vivere là e mio padre lo sapeva. Però era stato trasferito per lavoro e quindi la mia opinione non contava per niente. Misi le cuffiette sulle orecchie e premetti play sulla mia canzone preferita: Breakout. Mi addormentai ascoltandola. Dopo un’ora e mezza circa di viaggio, mia madre mi svegliò

<< Amy, siamo arrivati.. >>

<< Si, mamma altri 5 minuti… >>

<< No, alzati subito >>.

Mi alzai controvoglia, sembrava che mi tenessi in piedi a fatica. Tirammo fuori il mucchio di valigie e mi venne in mente una cosa

<< Babbo, quanto manca? >>

<< 30 minuti a piedi, quindi fermo il primo taxi >>.

Babbo lo fermò, ma ci disse che avevamo troppi bagagli.

<< Aspettiamo il primo autobus che va per Raithin Road, la nostra casa è in una via adiacente >> disse mio padre.

Il bus cittadino in cinque minuti arrivò e dopo altri 10 di viaggio finalmente eravamo nella nostra via.

<< Santa miseria, era ora! >> esclamai.

<< Forza, seguitemi… eccola! Questa è la nostra casa! >>

Mamma era accanto a me e non riuscii a trattenermi.

<< Porca tro.. >>

<< Amy, zittisciti cavolo! >> ribatté mia madre.

Era una villetta niente male, molto più grande rispetto alla nostra vecchia casa.

<< Entriamo e posiamo queste valige >> suggerì mio padre.

Fino a quel momento, solo la casa mi piaceva e dopo essere entrata me ne innamorai. Mio padre mi indicò la mia stanza. Non potevo chiedere di meglio, era la stanza adatta a me. Bastava solo attaccare qualche poster qua e là e sarebbe stata a posto. Lasciai la valigia a terra e mi gettai sul letto. Fissando il soffitto, pensai al mio primo giorno di scuola. Avevo paura e mi faceva schifo dover iniziare a comunicare in inglese. Mi rialzai dal letto per ordinare i miei vestiti. Svuotai completamente la valigia e mi misi all'opera. Dopo aver passato metà della giornata a piegare vestiti ed aprire cassetti, decisi di esplorare il territorio attorno alla casa. Ormai era sera e mentre uscivo dalla porta mia madre mi raccomandò qualcosa, ma io non la ascoltai per nulla. Camminai per circa due isolati e ad un certo punto saltò l'illuminazione cittadina. 'Già non mi oriento, salta pure l'illuminazione' pensai. Cercai di tirar fuori dalle tasche il mio Sony per far luce, ma avevo la batteria scarica 'quanta fortuna stasera!' Camminavo alla cieca, cercando di ritrovare la via di casa fino a quando mi scontrai con qualcuno.

<< S-Scusami >>

<< No, scusami tu. >>

Mi rialzai in piedi, chiedendomi come sarei tornata. Tutto d'un tratto l'illuminazione tornò a funzionare e mi accorsi che stavo proprio davanti casa. Rientrai, pensando che forse era meglio dormire.

<< Oh, sei tornata, ti va di mangiare? >>

<< No grazie mamma, è tardi, per stasera salto. >>

<< Fai un po'come vuoi. >>

Attaccai il mio telefono alla presa, mi preparai per poi andare sotto le calde coperte.

Salveeee ecco il primo capitolo tanto atteso (?)

I capitoli non riuscirò a pubblicarli sempre, quindi scusatemi, ma ho in corso anche l'altra storia.
Niente, spero vi piaccia.
Ora vi lascio che devo farmi un beeel bagno.
Ciao belle!!! :3
PS: mi ero accorta che non si vedevano i dialoghi, sorry!
  
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