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Autore: Rebel_3    25/06/2013    5 recensioni
Metà della ciurma vuole che Nami e Rufy diventino una coppia. L’altra metà vuole che ciò non accada. E l’ultimo è solo seduto in panchina ad osservare i risultati
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Sanji, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Come ho detto anche precedentemente, Nami non è stupida :-P basta questo per introdurre questo capitolo ;-)

***


Arrivati alle porte della base, Nami si accovacciò dietro delle casse e sbirciò oltre il bordo. Nessuno in vista…merda! Probabilmente avevano Rufy e Zoro sotto strettissima sorveglianza. Ed era così; quei due avevano totalizzato quasi 50.000.000 di Berry. In compenso però sarebbe stato più facile entrare.

Intuì che Sanji pensava le stesse cose; lui era dall’altra parte della piccola base. Saltando furtivamente su pile di casse e barili, si diresse verso l’ingresso e provò ad aprire i cancelli, aspettandosi qualunque tipo di resistenza. Ma con sua grande sorpresa, i cancelli si aprirono molto facilmente, a tal punto che quasi perse l’equilibrio.

Sicurezza bassa qui eh, pensò.

Attraversò furtivamente le varie sale, nascondendosi a volte dietro gli angoli ogni volta che la pattuglia passava per il corridoio; si diresse verso l’esterno di una stanza con una finestra. Guardò attraverso il vetro e vide Rufy legato ad una sedia, di spalle a lei, affiancato da due soldati e con un terzo soldato seduto ad una scrivania (presumibilmente uno dei superiori dei rapitori). Non poteva sentire molto attraverso il vetro, ma si rese conto che l’uomo probabilmente stava facendo l’interrogatorio a Rufy. Lui scuoteva la testa, probabilmente indicando che non aveva intenzione di rispondere.

Appena iniziò a pensare a un piano per poterlo salvare, qualcuno dietro di lei parlò: “mi scusi signorina…”

Nami si girò e vide un giovane che alzò la visiera del cappello per vederla meglio; dietro di lui, appoggiati al muro, c’erano una scopa e un secchio. Doveva essere un ragazzo delle pulizie.

“Miss, mi dispiace ma i civili non sono ammessi qui. Devo chiederle di andare via al più presto.”

Lei rispose: “oh mi dispiace signore, volevo solo dare un’occhiata attorno! Non ho mai visto l’interno di una base della marina, sembra così interessante!”

Il ragazzo delle pulizie sembrò sorpreso. “Beh miss, ad essere sinceri, non è tutto così eccitante qua dentro. Ad ogni modo, come ho detto prima, deve andare via:”

“Oh” Nami lo interruppe, “non vedevo l’ora di vedere tutta la base! Potrebbe per caso…” si piegò leggermente in avanti, mettendo più in mostra il seno “…farmi da guida?”

Il ragazzo si tinse di rosso. “ehm, dovrei chiedere ad un superiore se posso…”

“Oh, è lui uno dei tuoi superiori?” disse Nami puntando dietro di lui. Quel ragazzo sfortunato ebbe solo il tempo di girarsi indietro per vedere, che fu colpito alla testa dal Clima Takt di Nami. Lo trascinò via e lo posò in un ripostiglio per le scope. Mentre si dirigeva verso la stanza dove era Rufy, la porta si aprì e lui uscì. Aveva i polsi ammanettati ed era affiancato da due soldati. Lei si nascose e furtivamente li seguì.

***

I soldati portarono Rufy in una cella fatta di Algamatolite. Fu buttato dentro e i soldati (assieme a tanti altri) tornarono alle loro posizioni originarie. Nami fece capolino da dietro l’angolo, contando i soldati, e concludendo che erano troppi per un attacco diretto; se avesse potuto usare le palline metereologiche in qualche modo, poteva liberarlo facilmente.

Ok, pensò, ho le Heat Ball, le Cool Ball e le Thunder Ball…l’aria qui dentro è a temperatura giusta…proviamo a generare una tempesta.

Posizionò il bastoncino del calore sul Clima Takt, sussurrando “Heat Ball!”. Numerose sfere rosse uscirono fuori e si posizionarono sopra le guardie. Si guardarono attorno confusi.

“Sono solo io che lo sento…” disse uno di loro, “oppure inizia a fare parecchio caldo qui dentro?”

“Si, hai ragione!”

Un’altra guardia controllò nella cella. “Non preoccuparti, non ti chiederemo nulla…”

Mentre parlavano, Nami sistemò di nuovo il Clima Takt e sussurrò “Cool Ball!”. In quel momento, delle sfere blu fluttuarono sopra le guardie, unendosi alle Heat Balls. Le guardie si guardarono intorno, ma non videro nulla; nel frattempo si stava formando una nuvola nera.

Ed ecco il tocco finale: “Thunder Ball!” sussurrò. Altre sfere scoppiettanti di colore giallo uscirono dal Clima Takt. Appena si unirono alla nuvola, da dietro l’angolo urlo “Rufy! Allontanati dalle sbarre!”

“Nami!” esclamò. Notò la nuvola e annuì, dirigendosi verso il muro più lontano della cella. Le guardie si voltarono verso la fonte della voce, alzando le loro armi, ma in quel momento un fulmine li colpì, facendoli cadere a terra. Rufy corse alle sbarre e sorrise.

“Ciao Nami!” disse felicemente. “Come sei entrata qui?”

“La sicurezza è davvero scarsa qua, ma non ha importanza.” Prese le chiavi della cella e delle manette dalla tasca di una delle guardie svenute. Aprì la porta e Rufy saltò fuori.

“Puoi liberare anche le mie mani?”. Si girò e lei gli tolse le manette. Si toccò i polsi e disse: “Grazie! Adesso andiamo!”

Nami si mise davanti a lui. “Ti guido io. Sei quasi come Zoro in fatto di orientamento.”

“ok, ok”

Nami e Rufy sfrecciarono tra le stanze, senza avere nessun problema, fino a raggiungere l’ingresso. Una dozzina di guardie li aspettavano con le pistole puntate.

“Fermati, Cappello di Paglia! Abbiamo visto cosa hai combinato a quelle guardie! Ti stavamo aspettando!”

Nami alzò le mani. “Come cavolo avete fatto ad arrivare qui prima di noi!?”

“Noi viviamo in questa base! Conosciamo tutte le scorciatoie meglio di chiunque altro!” disse una guardia puntando la pistola contro Rufy. Gli altri lo seguirono e gli puntarono contro la pistola. “Cappello di Paglia! Metti le mani in alto!”

Rufy rispose: “NO!”

“Non costringerci a sparare, Monkey D. Rufy!”

“NO!”. Rufy si mise davanti Nami. “Spostati, me la vedo io, ok?”

Lei annuì e si spostò.

“Quello era il tuo ultimo avvertimento, Cappello di Paglia!”. Le guardie iniziarono a sparare, ma Rufy catturò tutti i proiettili nel suo corpo e li spinse fuori a tutta forza, contro le guardie. In un’istante, si ritrovarono tutti a terra.

“Andiamo, Nami!”. Rufy la afferrò, se la mise sulla schiena e corse verso la porta, distruggendola. Portò Nami in quel modo fino al porto.

“Rufy…” disse nel suo orecchio, “grazie per avermi salvata.”

“Beh,” rispose “sei stata tu a salvare me! Siamo pari, giusto?”

Lei  scosse la testa. “Penso che ero io ad essere in maggiore pericolo, per cui ti devo un favore ora.”

“Nami, siamo pari!”

“No, non lo siamo…”. Tacque improvvisamente. Rufy si voltò per guardarla e la vide con le guance colorate di rosso.

“Nami?”

Lei lo guardò, evidentemente distratta. “Oh, ehm…Rufy, ti dirò tutto sulla nave…”

Lui la strinse e continuò a correre. Usopp li vide, agitò una mano e gridò. Appena salì sulla nave (assieme a Sanji, che per qualche strano motivo portava Zoro sulle spalle), Nami si accorse di una cosa, ed era molto preoccupata per ciò che aveva appena realizzato.

Aveva capito l’enigma di Robin.

***

Nel prossimo capitolo vedrete cosa è successo a Sanji e Zoro :-D

  
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