Capitolo
50 – La fine
“Ti
devi rilassare, fai un bel respiro profondo” Ale
prese le mani della sorella, stringendogliele forte nelle sue e
guardandola
intensamente negli occhi, aiutandola a respirare correttamente.
Quello
era il grande
momento, tanto atteso e sospirato.. Eppure sofferto giorno
per giorno.
Almeno da una parte.
Ary
dalla sera prima non si dava pace, aveva passato
la notte in bianco e quella mattina era nervosa come poche volte lo era
stata.
Andava avanti e indietro lungo tutto il perimetro della sala, con
addosso il
vestito bianco in pizzo, parlava da sola e rideva.. Rideva
istericamente, per
poi ritrovarsi seduta su una sedia a piangere. Una pazza. Una pazza
isterica.
“La
fai facile tu” Piagnucolò la biondina,
stirandosi gli sbuffi del vestito sulle ginocchia e stropicciandosi gli
occhi
leggermente umidi.
“Non
ti azzardare!” La rimbeccò Serena, puntandola
con il dito. “Il trucco è perfetto!”
Berciò, guardandola di sbieco, per poi
sciogliersi in un sorriso alla vista del suo musetto imbronciato.
“Ary,
ma tu lo vuoi sposare..Vero?” Ale aggrottò la
fronte, sapeva già la risposta, ma sentirselo dire
l’avrebbe tranquillizzata, e
non poco.
“Certo
che voglio!” Sbottò stridula, quasi
indignata. “Però.. Oddio, mi sto per sposare! Ho
venticinque anni e mi sto per
sposare!” Esplose in una risata delle sue, con un accenno
nervoso che non
sfuggiva alle orecchie della sua gemella.
“Eccola
che ricomincia..” Serena alzò gli occhi al
cielo, sbuffando divertita. “Vado a vedere il mio fidanzato
cosa combina!”
Guardò le due sorelle, alzando i pollici in segno
d’incoraggiamento.
“Georg
è già qui?” Chiese Ale curiosa,
inarcando un
sopracciglio.
“Sì,
è arrivato con Gustav e la sua Inge da poco, mi
ha mandato un messaggio”
“Vai
dal tuo bello, dai. Salutaceli!” Ale la salutò,
agitando la mano, per poi riportare la sua concentrazione su Ary,
seduta su una
sedia di fronte a lei, con il viso sostenuto dai palmi delle mani
aperti.
“Chissà
Tom.. Secondo te è in smoking?” Chiese poco
dopo la biondina, una volta che si fu calmata. “Speriamo di
no, potrei
commettere atti inconsulti.” Ridacchiò, portandosi
una mano davanti alla bocca.
“Sempre
la solita.” Sospirò Ale. “A proposito di
Tom.. Gliel’hai detto?”
“Cosa?
Ah.. Quella
cosa” Mormorò, abbassando il capo allo
sguardo indagatore di sua sorella.
“Pensavo di dirglielo oggi, dopo il matrimonio.”
Alzò le spalle, come se fosse
la cosa più naturale del mondo.
“E’
una cosa importante.” Annuì Ale “E lui
vedrai,
ne sarà felice..” Sorrise incoraggiante,
prendendole una mano e accarezzandone
il dorso.
“Allora
la mia bellezza è pronta?” Ale riconobbe la
voce del suo compagno, fuori dalla stanza, e i suoi passi che si
avvicinavano
lungo il corridoio. Guardò terrorizzata la porta,
fiondandocisi addosso quando
la vide aprirsi appena, richiudendola con un botto, rischiando di
colpire il
naso del povero Bill.
“Aiah!
Ma sei pazza?!” Esclamò l’altro,
rimanendo
con tanto d’occhi.
“No!
TU
sei pazzo! Nessuno te l’ha detto che lo sposo non
può vedere la sposa prima del
matrimonio?”
“Oh
beh, non ti facevo così superstiziosa”
“Bill,
è la tradizione!” Ridacchiò.
“Mamma,
mamma!” Il suo sorriso si sciolse, divenendo
un concentrato di dolcezza e amore smisurato. La sua bambina la stava
chiamando, e lei ancora non ci aveva fatto l’abitudine,
nemmeno dopo tre anni.
“Amore,
sono qui.” Sorrise, guardando la porta e
immaginandosi sua figlia nel suo vestitino azzurro, con il mazzolino di
fiori
tra le braccia, mentre con una mano stringeva quella grande e forte del
suo
papà. “Vieni dentro. E tu Bill non azzardarti a
sbirciare!” Aprì una piccola
fessura della porta, quel tanto che bastava per permettere alla
bimbetta di
intrufolarsi nella stanza, lasciando fuori il padre. “Ci
vediamo all’altare,
amore.” Mormorò. “Ciao
papà!” Margherita agitò una mano verso
il corridoio, che
si intravedeva ancora dalla porta semichiusa. Ale sospirò
felice, prima di
richiuderla.
“Piccola
della zia!” Ary gridò, aprendo le braccia
verso Margherita, che subito si fiondò addosso a lei come
una scheggia.
Era
una bambina stupenda. I capelli biondo cenere
erano legati in due treccine arruffate, che le ricadevano morbide sulle
spalle,
incorniciandole il viso candido con le gote rosse, in cui erano
incastonati due
occhioni identici a quelli del papà e della mamma. Ale,
però, aveva sempre
pensato che fossero più uguali a quelli di Bill,
perché erano di un castano
speciale, più caldo e intenso.
“Ragazze,
siete pronte? E’ l’ora.” La mamma
entrò
nella stanza, guardando le sue figlie, portandosi le mani al petto e
guardando
il cielo, mentre i suoi occhi luccicavano e, lentamente, si
inumidivano. “Le
fedi le ha Andreas, Margherita è pronta?” Ale e
Ary annuirono. Sarebbe stata
Margherita a portare le fedi all’altare, ai suoi zii e ai
suoi genitori. Era
stata subito entusiasta, benché non avesse idea di cosa
volesse dire. Era
solamente felice di poter far qualcosa di bello per la sua mamma, il
suo papà,
la zia Ary che la viziava sempre e lo zio Tom, che in un modo o
nell’altro
riusciva sempre a farla ridere e ad aiutarla a farla franca, qualsiasi
malanno combinasse.
Era innamorato di sua nipote.
“Arriviamo.”
Annuì Ary, emozionata, prendendo la nipotina
per mano, tenendo i fiori in quella libera. Fece un respiro profondo,
cercando
lo sguardo rassicurante di sua sorella, e poi uscirono.
***
“Sì,
lo voglio.” Sussurrarono insieme
le due gemelle, guardando i volti sorridenti
dei rispettivi fidanzati, anzi, ormai mariti, non potendo evitare di
sentire le
gambe cedere come fossero di gelatina.
“E
allora io vi dichiaro mariti e mogli” Sorrise il
parroco, chiudendo il libricino che reggeva tra le mani e portandoselo
al petto
“Sposi, potete baciare le spose.”
Ridacchiò, lasciando spazio all’organo che
riprese a suonare.
Nell’istante
in cui Ale incrociò lo sguardo di Bill,
credette di sognare, perché non era possibile.. Non era
possibile che lei,
proprio lei, avesse sposato un uomo così meraviglioso.. Lo
stesso uomo con cui
aveva avuto il gioiello più prezioso della sua vita: la loro
bambina, la loro
Margherita.
Si avvicinò timidamente, premendo le labbra contro le sue,
consapevole che
quello era, in fondo, tutto ciò che aveva sempre desiderato.
“Ti
amo.” Sussurrò lui, non staccando la bocca dalla
sua.
“Ti
amo” Sorrise di rimando Ale, avvolgendogli il
collo con le braccia, sentendosi però tirare il vestito.
“Mamma,
papà.. Sono stata brava?” Chiese la piccola
Margherita, con il suo broncetto infantile che faceva impazzire i suoi
genitori, tanto che non riuscivano mai a dirle di no.
“Sei
stata perfetta.” Bill la prese in braccio,
stringendola su un fianco e baciandole la fronte, per poi cominciare a
percorrere la navata, in mezzo alla tempesta di riso e coriandoli
bianchi.
Ary,
dopo aver sentito le parole del prete, si girò
verso il suo nuovo marito con occhi giocosi e intrisi di un allegria
tale che,
se glielo avessero raccontato appena qualche anno prima, non ci avrebbe
mai
creduto.
Abbracciò
Tom, baciandolo impetuosamente,
fregandosene degli sguardi sorpresi di tutti i parenti e gli altri
invitati. Lo
amava, lo amava ed ora era sicura di aver fatto una delle scelte
più giuste in
tutta la sua vita.
“Ti
amo, lo sai?” Ridacchiò, sbirciando oltre la sua
spalla, occhieggiando la sorella che sorrideva a Bill.
“Lo
so, lo so. E tu sai che ti amo anche io?”
“Ovviamente.”
Poi, presa da un momento di follia
mista a felicità, gli prese la mano, poggiandosela sul
ventre, in crescita da
ormai qualche settimana. “E questo non te lo potevi nemmeno
immaginare, di’ la
verità.” Gli sorrise furba, notando Ale e Bill
camminare verso l’uscita con la
sua piccola nipotina al seguito.
“Colpo
basso” Boccheggiò lui. Tutto si sarebbe
aspettato tranne l’arrivo di un bambino.. E non un bambino a
caso, il suo bambino.
“Colpo
più basso del tuo, che mi hai chiesto di
sposarti?” Arricciò il naso, sentendo
però la mano di Tom accarezzarle la
pancia ancora piatta, delicato come fosse di cristallo.
“Beh..
parimerito?” Sorrise angelico, stringendole
un braccio intorno alla vita, pronto per seguire il fratello e
l’ormai cognata
fuori dalla chiesa.
“Sese,
parimerito.” Sbuffò divertita, seguendolo.
Strano
come a volte la vita possa dimostrarsi così
buffa e assurdamente perfetta. Tutto nato da un gioco, uno stupido
gioco tanto
per divertirsi.. Per provare una nuova esperienza, provare a mettersi
l’una nei
panni dell’altra, nel vero senso della parola. Ary e Ale
erano sempre state due
gemelle un po’ sopra le righe, ma non si erano mai spinte a
tanto. Eppure, per
quel loro piccolo scherzo di gioventù avevano trovato
l’amore della loro vita.
Ale era diventata mamma e Ary lo sarebbe diventata presto. Non potevano
chiedere di meglio, se non che tutto rimanesse così per
l’eternità.
“So
che è
successo già,
che altri già si amarono non è una
novità.
Ma questo nostro amore è come musica
Che non potrà finire mai,
che non potrà finire mai..”
***
Sorrisi
mentre prendevo i vestiti dalla valigia e li
sistemavo nell’armadio della camera da letto mia e di Bill.
Viaggio di nozze a
quattro ai Caraibi, mica male eh?
Certo,
mi mancava la mia bambina, ma un viaggio così
lungo per lei non sarebbe stato il massimo, così mamma e
papà avevano accettato
più che volentieri di tenerla con loro una settimana, mentre
quella successiva
sarebbe stata da nonna Simone e nonno Gordon.
Due
settimane senza Margherita.. Non so se avrei
resistito. Bill era già entrato in panico una volta saliti
in aereo. “Ma se poi le manchiamo
troppo?” “Se si
rifiuta di mangiare?” “Se si sente male?”.
Era così tenero quando faceva
così, che mi si stringeva il cuore.
Mi
sentii abbracciare da dietro. Voltai solamente il
capo e mi lasciai baciare, accarezzandogli con il dorso della mano una
guancia.
“Ha
finito qui, signora Kaulitz?” Mi chiese,
indicando i vestiti piegati e ordinati sugli scaffali.
“Sì,
tutto a posto.” Annuii ridacchiando,
rigirandomi fra le sue braccia e legandogli le braccia intorno al
collo. “Non
sai quanto sono felice di essere qui” Bisbigliai, ad un
soffio dalle sue labbra.
“Amore..
è normale che io abbia voglia di sposarti
un’altra volta?” Inarcò un sopracciglio,
in quel suo modo così
inconsapevolmente sensuale che mi venne voglia di baciarlo fino a
togliergli il
respiro.
“Uhm,
forse.” Mi portai un dito sul mento,
sorridendo, per poi sfiorargli le labbra in un bacio di sfuggita.
“Saremo per
sempre io, te e Margherita.. E, chi lo sa.. Magari ci sarà
un nuovo arrivato.
Non si sa mai.” Sorrisi. “Sei contento?
Sarà per sempre.”
“Sempre.”
Sfiatò, prima d baciarmi il collo,
abbracciandomi forte.
“Andiamo
in spiaggia?” Domandai, dopo un po’.
“Sì,
Tom e Ary ci stanno aspettando nella hall” Mi
baciò il naso, sorridendo, per poi intrecciare le nostre
dita e dirigersi verso
il piano inferiore dell’hotel.
“Il
nostro amore immenso,
che non puoi raccontare
e che da fuori sembrerà normale”
“Finalmente!”
Borbottò Tom, alzandosi dalla panca su
cui era seduto, Ary sulle sue ginocchia, che per poco non cadde atterra. “Ops, scusa
amore!” Sorrise imbarazzato,
grattandosi la nuca.
“Spero
che nostro figlio non cresca scemo come il
padre” Alzò gli occhi al cielo questa, venendomi
incontro e avvolgendomi in un
abbraccio stritolatore, baciandomi leggera una guancia.
“Allora,
si va al mare vero?” Bill si sfregò le
mani, camminando verso l’uscita, un asciugamano sotto
braccio. “Non vedo l’ora
di farmi un bagno.”
“A
chi lo dici, qui si muore di caldo!” Lo appoggiò
Tom, abbracciando di lato sua moglie e seguendo me e mio marito. Oddio,
ancora
mi faceva effetto dire mio marito.
“Bill!
Ci lanciamo da quello scoglio?” Sorrisi
raggiante, indicandogli una scogliera non troppo lontana dalla riva,
che si
poteva raggiungere percorrendo un lungo pontile. Non era nemmeno
esageratamente
alta.
“Da
lì? Sei sicura?” Ridacchiò, guardando
nella
direzione che gli avevo detto. “Non hai paura?”
“Paura
io? Non dire fesserie!” Sventolai una mano,
già pronta a zampettare verso il ponte.
“Vengo
anche io!” Strillò Ary, affiancandomi, lo
sguardo improvvisamente acceso ed emozionato.
“Tu
non vai da nessuna parte.” La fermò Tom,
stringendole la vita e riportandosela vicino. “Non ti puoi
tuffare da così in
alto! Sei incinta!”
“Oh
Tom, dai! Il pancione ancora non ce l’ho, fammi
saltare!” Lo pregò lei, facendo il labbro tremulo
e gli occhi dolci, che quella
volta sembrarono non attaccare.
“Spring
nicht!!” Strillò lui, inginocchiandosi
davanti a lei e accennando il motivetto della canzone, in una pessima
imitazione del fratello, che sbuffò divertito di fianco a me.
“Demente”
Bofonchiò Ary, mordendosi un sorriso.
“Dai
amore, non saltare per piacere.” Si rialzò,
guardandola amorevole, con lo sguardo dolce.
“Uff.”
Guardò la scogliera, poi guardò me e Bill,
infine Tom. “Andatevene prima che cambi idea”
Borbottò, facendoci segno di
andare a saltare il più velocemente possibile.
***
“Se
inizio a non poter fare le cose adesso, immagino
quando sembrerà che avrò ingoiato un pallone da
basket!”, sbuffai portandomi le
braccia strette al petto.
“E
dai, piccola! Non fare il broncio, io voglio solo
che nostro figlio sia sano e dotato di tutte le capacità
mentali! Se dovessi
picchiare da qualche parte ti faresti male tu e lui, e io non
voglio.”
“Oh,
come sei carino…”, sospirai abbracciandolo.
“Tanto nostro figlio nascerà con le
capacità mentali dimezzate, visto chi è il
padre.”
Tom
trattenne il respiro, gli occhi sgranati: “Non
sono io il padre?!”, gridò finto scandalizzato,
portandosi le mani sulla bocca.
Gli tirai uno schiaffo sul braccio, scuotendo la testa.
“Quanto
sei stupido”, mormorai e appoggiai il viso
nell’incavo della sua spalla, mentre camminavamo sulla riva,
mano nella mano, a
piedi nudi sulla sabbia dorata, sotto la luce di un bellissimo tramonto
che si
rifletteva nell’acqua cristallina del mare. “Ma ti
amo”, convenni, baciandolo
sulla mandibola.
“È
anche per questo che mi hai sposato”, ridacchiò.
“Solo per
questo.”
Si
fermò e mi prese anche l’altra mano, mi
avvicinò
a sé e sfiorò il mio viso con il proprio,
sorridendo. Come sfondo avevamo il
sole infuocato di rosso che stava per dare il cambio alla luna e alle
stelle,
affogando in quell’azzurro magnifico.
“Mi
sembra una scena troppo sdolcinata”, ridacchiai.
“Sempre
a rovinare tutto stai, eh?”
“Scusami.
Adesso mi concentro e faccio salire
persino i titoli di coda.”
“I
titoli di coda? Nah, la nostra storia è appena
cominciata…”, soffiò prima di baciarmi
sulle labbra, passandomi il suo sorriso.
“Il
tuo
respiro che mi calma
se ci appoggi il cuore,
la nostra storia che non sa finire”
***
Guardai
Bill intensamente negli occhi, ormai eravamo
arrivati alla fine della scogliera, eravamo pronti per saltare, insieme.
“Mi
ami?” Gli chiesi, guardando di sfuggita il mare
sotto di noi, blu e profondo.
“Ti
amo.”
“Dimmelo
ancora”
“Ti
amo, ti amo, ti amo”
“E..
non mi lascerai mai?” Continuai, una nota
ansiosa nella voce. Quel salto, non sapevo il perché, per me
avrebbe segnato il
principio di un nuovo inizio.. Volevo che tutto fosse perfetto.
“Fossi
scemo” Sbuffò dolce, accarezzandomi il dorso
della mano con il pollice. “Non sono così
sprovveduto da farmi del male da
solo.”
Lo
guardai soddisfatta, girandomi verso lo
strapiombo e prendendo un respiro profondo, stringendogli forte la
mano. Le
nostre dita incrociate tra loro in un nodo impossibile da sciogliere.
“Amore
rilassati, non stiamo per morire.” Ridacchiò,
guardando dritto avanti a lui.
“No,
lo so.. Ma è un’emozione forte comunque”
Sorrisi, guardandolo di sfuggita.
Sento
lo scoglio sotto ai miei piedi,
sento quel leggero senso di vertigine.
Sento l’aria, la brezza.
So che sarà un momento importante per noi due,
so che la tua mano non lascerà mai veramente la mia.
Ti
amo.
“…Che
non
potrà finire mai”
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[Ale]
Non ci credo è finita! T.T
NON CI CREEEDOOOOO!!! Aaaaa mamma mia come mi mancherà
questa fanfiction!! Mi
rimarrà nel cuore, ero davvero troppo affezionata. Dopo anni direi che è
comprensibile hahaha :D Tra ritardi e assenze ce
l’abbiamo fatta, caspita… e direi anche con una
buona dose di fluff!
Decisamente *Q*
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno recensito questa storia,
che
l’hanno messa tra le seguite e/o le preferite.. siete state
tutte grandiose!
Schiocco un bacio enorme ad ognuna di voi e,
chissà… magari ci rivedremo J
La
vostra Ale.
Essere
d’accordo con la mia partner di scrittura sarebbe tanto
strano? No, perché mi
spiacerebbe fare la figura della cretina copiando ed incollando ogni
parola
scritta da lei qui sopra.
Questa
fan fiction sarà sempre nei nostri cuori e spero che un
briciolo dell’amore che
noi nutriamo per essa si sia conficcato anche nei vostri! Sarebbe la
soddisfazione più grande, dopotutto *-*
Anche
io voglio ringraziare tutti, ma proprio tutti, per il sostegno e la
pazienza…
la molta pazienza di chi c’è sempre stato xD
Spero
vivamente di scrivere un’altra FF come questa – se
non addirittura più bella –
con te, Ales. Un grazie va anche a te, che credi ;) Senza di te non
sarebbe
uscito nulla di così magnifico! Perciò grazie
mille :’)
Poi
ovviamente ognuna di noi scrive storie separatamente, quindi per chi
volesse
incontrarci più a breve… sa dove trovarci ;)
Questo è sicuramente un
arrivederci!
Con
affetto,
la
vostra Ary.