{オレンジ色}
Finivano sempre per fare la strada di ritorno insieme, sempre.
A nessuno dei due importava che le loro case fossero tanto, tanto distanti l'una dall'altra.
A nessuno dei due importava cosa pensava chi li vedesse.
A nessuno dei due importava cosa dicessero i loro “compagni”.
Davvero, che importava?
Domande come «Perchè passate tutto questo tempo insieme?» e «Ma cosa diamine avete in comune?» venivano semplicemente ignorate.
Osservazioni come «Non dovrebbero stare così vicini in pubblico, è assurdo.» e «Non si vergognano nemmeno?» non venivano neanche lontanamente considerate, non erano degne di replica alcuna.
I giorni di pioggia improvvisa erano quelli che amava di più.
Quelli in cui il vociferare si placava, la confusione e la fretta degli altri aumentava a causa del momentaneo “disagio”. Dove, all'uscita di tutti i ragazzi, miriadi di ombrelli di altrettanti svariati colori si aprivano pronti a proteggere dall'acqua, dal vento. O com'era per loro, dagli sguardi.
Erano sicuramente quelli che amava di più.
Dopo essersi trovati, potevano mischiarsi tra la folla e sparire senza che nessuno ci facesse caso, troppo presi dallo stare attenti a non bagnarsi o a non cadere per i numerosi spintoni.
Così, sotto un ombrello si sentivano più sicuri. Perchè visti dall'alto, sono solo punti di colore, uguali a tanti altri. Le persone ignorano cosa si nasconde sotto, dentro, non fanno caso a ciò che non viene mostrato alla luce del sole, non gli importa realmente.
Loro vedono solo il colore della stoffa.