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Autore: Hotsuma92    25/06/2013    4 recensioni
Raccolta di flashfic e one-shot per la challenge 365days pubblicata su livejournal dalla community 365days_fic. 365 pagine di diario, una per ogni giorno dell'anno, di tutti i pg hetaliani
*~*
dal primo capitolo:
Il mio cuore austriaco è diviso e così pieno di rammarico. So perfettamente che la colpa non è di nessuno in particolare, insomma capita di perdere le guerre, non si può pretendere di vincere sempre, eppure mi sento ferito nel profondo, come se Roderich in un certo senso mi avesse lasciato andare.
Genere: Angst, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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365 giorni - fic Hans era stato rilasciato dalla prigione giusto due giorni prima e finalmente era a casa, ormai italiana, e non più austriaca. Era rimasto in prigione per ben cento giorni e, nel frattempo, molte cose del suo territorio erano cambiate.
Ora osservava fuori dalla finestra in camera sua quel territorio che, a causa del Trattato di SaintGermain, non era più austriaco ma, ormai, italiano.
Già... L'Austria, Roderich, i suoi fratelli: quanti bei ricordi che aveva del tempo passato con loro.
Ora sentiva un bisogno impellente di scrivere, di mettere nero su bianco tutto ciò che era successo e che non aveva potuto scrivere in quei precedenti cento giorni. Dalla scrivania prese un foglio e una penna stilografica, iniziando finalmente a scrivere.



Bozen, 01 gennaio 1920



Caro diario,
Finalmente ho il tempo il modo di scrivere: è dal lontano 20 settembre 1919 che vorrei farlo, ma non ne ho mai avuto la possibilità. Quel giorno fu davvero una giornata da dimenticare, in tutti i sensi! Fu il peggior giorno della mia vita e credo rimarrà tale per sempre, surclassando anche il ricordo dei giorni di quando l'abbiamo persa.
Ma cosa decretò esattamente il Trattato di Saint-Germain di così catastrofico per me? Il fatto che ora io, rappresentante dell'Alto Adige e tutto il territorio Alto Atesino, sia stato annesso al Regno d'Italia...
Ammetto che qualcuno ne era pure felice, ma io decisamente no. Stavo benissimo sotto l'Austria e invece ora mi ritrovo a fare parte di un nuovo regno, contro la mia completa volontà. Da quel giorno rimpiansi sempre, e ancora lo faccio, di averla fatta quella guerra, di trovarmi in queste condizioni... Chissà se sarei ancora qui a scriverti, se quel giorno fossi riuscito a buttarmi giù dal treno.
Molto probabilmente sarei morto, oppure me la sarei cavata con qualcosa di rotto e molte contusioni, ma non lo saprò mai dato che non ci riuscii: Feliciano e Romano riuscirono a fermarmi e, una volta arrivati a destinazione, mi arrestarono e mi portarono in prigione. Lì mi tennero appunto cento giorni, poiché non volevo collaborare e alla fine, dato che insistevo nel mio silenzio, mi rilasciarono anche se con misure di precauzione. Ogni giorno dovevo e devo recarmi alla stazione di polizia di Bolzano, anche se non ne capisco il motivo: dopo aver fatto accertare la mia presenza, potrei anche andarmene per quello che ne sanno loro.

Il mio cuore austriaco è diviso e così pieno di rammarico. So perfettamente che la colpa non è di
nessuno in particolare, insomma capita di perdere le guerre, non si può pretendere di vincere sempre, eppure mi sento ferito nel profondo, come se Roderich in un certo senso mi avesse lasciato andare.

È sera ormai e temo una cosa: di avere incubi, di sognare di essere ancora in Austria e al risveglio rendermi conto che non è vero e che la dura realtà è diversa. Nella mia mente si affaccia ancora il ricordo della partenza su quel maledetto treno, che mi ha portato via da quella grande famiglia. Riuscirò mai ad accettare questo mio destino? Questa nuova "famiglia" di cui sento perfettamente di non far parte? Voglio lasciare tutto e tornare dai miei fratelli austriaci che sono mille volte meglio di questi italiani.

Romano non mi vuole, ne sono più che certo e nemmeno io vorrei restare... Fosse per me farei subito le valige e me ne andrei. Quel trattato mi ha rovinato la vita, ma spero che le cose cambieranno.

Il dolore ormai alberga in me e per quanto difficile possa essere, a malincuore, lo supererò senza mai
scordarmi delle mie origini e di chi ero prima. Il mio cuore non sarà mai italiano, bensì sempre austriaco, perché è così che dovrei restare io.

Hans Innerhofer



Mentre scriveva quelle parole, gli occhi gli si inumidirono, fino a che, con le ultime frasi, non iniziò seriamente a piangere. Perché tutto quello era dovuto succedere proprio a lui? Faceva così tremendamente male...
Finito di scrivere, ripose il foglio in un archivio pieno di scartoffie, date che era l’ ultimo posto dove qualcuno andrebbe a cercare le pagine di un diario. Lo mise in una teca, in modo da salvaguardarlo dalla polvere e lo ripose nel posto più buio dell'archivio, che sembrava quasi tetro.
Tornato alla porta, si guardò indietro per un attimo e sorrise, varcandola per tornare in camera. Ora si sentiva meglio, ma lo preoccupava la notte che si stava inesorabilmente avvicinando.

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N.d.a.: esperimento un po' pazzo, ma che ho deciso di provare a fare :)
questo primo diario è del mio Oc, Hans Innerhofer...
Spero che leggerete in molti e recensirete :)
  
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