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Autore: SickOfLoveSong    26/06/2013    3 recensioni
“Rose fai attenzione! I cantati sono tutti uguali, prima ti usano e poi ti gettano come se fossi un oggetto!” disse alzando di un tono la voce, “Non è vero loro sono diversi!!” replicai iniziando a lottare contro quel senso di impotenza che iniziava a pervadermi ogni volta che dovevo affrontare una situazione difficile da superare, “Sono tutti uguali!”, “Perché mi dici questo?? I The Wanted non sono così!!!”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jay’s POV
-Jay eccoti ti qui!- sentii gridare mio padre e mi girai per salutarlo,
-Ciao Papà!!!- dissi abbracciandolo e mi diede una forte pacca sulla spalla,
-Dai andiamo che ti stanno aspettando tutti a casa- continuò prendendo il mio bagaglio che nel frattempo avevo appoggiato a terra,
-Aspetta devo salutare…- e mi girai per salutare la ragazza ma non c’era più nessuno e guardai mio padre con aria interrogativa,
-Chi cercavi?- chiese quest’ultimo
-C’era una ragazza- dissi indicando con le mani il posto dove precedentemente avevo lasciato quella tipa,
-Jay non c’era nessuno! Tutti questi viaggi ti fanno male, vieni andiamo a casa- continuò mio padre e iniziò a dirigersi verso l’uscita dell’aeroporto.
Seguii mio padre con un aria spaesata, io ero sicuro di aver parlato con quella ragazza, stava per dirmi il suo nome e poi è scomparsa; dovevo trovarla, dovevo dimostrare che non stavo impazzendo, però dove potevo trovarla? Di lei sapevo solo che partecipava al programma Erasmus e di università che aderivano al quel programma ce n’erano tante in quella città.

Sofia’s POV
Ero ferma all’ingresso della metropolitana e aspettavo il mio coinquilino, avevo saputo fin dall’inizio che avrei condiviso l’appartamento con un ragazzo, fin da quando avevo fatto richiesta di un appartamento solo che i miei genitori non lo sapevano; se lo avessero saputo mi avrebbero riempito di raccomandazioni come se non lo avessero già fatto.
-Sei tu Sofia?- chiese un ragazzo allampanato con dei grandi occhi azzurri  e un berretto in testa che gli schiacciava i ricci neri sulla fronte,
-Si- risposi sorridendo e gli porsi la mano per salutarlo,
-Piacere di conoscerti, io sono John- rispose il ragazzo ricambiando la stretta di mano,
-Dai vieni andiamo che qui fa freddo- continuò sorridendo – aspetta che ti aiuto con la valigia- e prese la valigia più grande.
Di primo impatto sembrava un ragazzo abbastanza tranquillo e ciò mi rassicurava, in un certo senso potevo fidarmi; seguii John attraverso una lunga strada illuminata ancora dai vari decori natalizi così come i vari negozi che invadevano la strada, era un buon quarto d’ora che camminavamo e tra di noi si era instaurato il silenzio come era normale che fosse visto che ero troppo impegnata ad osservare le cose che mi circondavano ed ero chiusa nei miei pensieri cercando di rivivere l’episodio della mattina.
-Eccoci arrivati- disse John interrompendo non solo il flusso dei miei pensieri ma anche quel silenzio imbarazzante e prendendo le chiavi dalla tasca dei jeans, non mi ero resa conto che avevamo abbandonato la strada pedonale per girare in una strada piena di casa; era un edificio di 4 piani e prendemmo l’ascensore che ci condusse al terzo piano,
-Scusa se ti ho fatto camminare così tanto ma se prendevamo la metropolitana avremmo avuto più problemi- continuò John prima di premere il pulsante con un enorme 3 inciso sopra,
-Meglio, così ho dato un’occhiata in giro- risposi sorridendo,
-Allora che te ne pare?- chiese John aprendo la porta dell’appartamento e lasciandomi entrare.
Mi ritrovai in un enorme corridoio che si divideva in più punti, accanto alla porta c’era un enorme specchio con dei ganci su cui erano appoggiate delle giacche,
-Wow- fu l’unico suono che riuscii a emettere e il ragazzo scoppiò a ridere; mi accompagnò in quella che sarebbe stata la mia stanza per i prossimi 6 mesi, sulla parete di fronte la porta c’era un enorme finestra che si apriva dando su un balcone altrettanto grande, sulla destra c’era un letto a due piazze e sulla sinistra c’era una porta aperta che faceva intravedere una vasca e un lavabo, affianco al bagno c’era un armadio lillà a 5 ante.
-Davvero questa è la mia stanza?- chiesi incredula e John accennò un si con la testa, le pareti erano bianche con le immagini di alcune città come Sidney, Parigi e Tokyo;
-Dai che ti faccio vedere il resto della casa- e mi condusse attraverso delle scale che conducevano al secondo piano dove c’era un salotto con dei divani posizionati a semi cerchio e vari puffi colorati attorno al televisore, mentre osservavo il tutto John aprì una finestra che dava su un terrazzo coperto, al centro del terrazzo c’era un tavolino con sopra vari libri, mi saltò agli occhi una copertina bianca e azzurra,
-Leggi Zafon??- chiesi correndo a prendere il libro,
-E’ uno dei miei autori preferiti- rispose sfilandomi "L’ombra Del Vento" dalle mani e iniziò ad accarezzare la copertina come se stesse assaporando il libro.
Mi spuntò un sorriso vedendo quella scena, sapevo cosa si provava quando si leggeva, era una sensazione che ti strappava dalla realtà e ti portava in un mondo che ti costruivi ogni volta che iniziavi un nuovo libro, e ogni volta che un libro finiva terminava con esso una parte di te bloccata per sempre in quel libro.
Passammo la serata a parlare dell’università e del corso che avrei frequentato, John mi avrebbe dato una mano visto che aveva scelto il mio stesso indirizzo solo che era un anno più grande di me e raccontammo le nostre rispettive vite per rompere il ghiaccio.

Jay’s POV
-James che ti prende??- chiese mia madre distraendomi, mi ero bloccato osservando fuori dalla finestra,
-Niente mamma- risposi sorridendo, non volevo che si preoccupasse,
-Jay comincia a dare i numeri, quando sono andato a prenderlo ha detto di aver parlato con una ragazza che nessuno ha visto- si intromise papà,
-Fratellone ti sei innamorato??- chiese Eleanor ridendo,
-Ow il nostro Carlos è cresciuto- disse Sean avvicinandosi e scompigliandomi i capelli, nonostante avesse quasi 19 anni era quasi più alto di me e sorrisi ripensando a quando eravamo piccoli e giocavamo a calcio nel giardino di casa.
-Cosa sta succedendo??- chiese Tom che era sceso sentendo il rumore che facevano in cucina,
-Tuo fratello si è preso una bella cotta- rispose nostra madre,
-Ma non mi sono innamorato! Io sono sicuro di aver visto quella ragazza!! E poi non ho tempo per l’amore- risposi sorridendo e andandomi a sedere in salotto.



SickOfLoveSong
Eccomi qui :) presente all'appello:) allora comincio nel ringraziare chi ha recensito il capitolo precedente:) grazie mille^^
poi passiamo alle presentazioni XD vi lascio un immagine di come mi sono immaginata John :)

http://25.media.tumblr.com/6ca3f182c400e61308a0c500a0cf5241/tumblr_mj3o4aWvpA1s2h7a7o1_500.jpg

domani parto per le vacanze e sebbene abbia con me il pc non so quando troverò una connessione internet e quando potrò aggiornare...
detto questo ringrazio chi legge, chi recensisce e chi apre il link per vedere di cosa si tratta:) 
Bisous :*

  
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