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Autore: SickOfLoveSong    22/06/2013    2 recensioni
“Rose fai attenzione! I cantati sono tutti uguali, prima ti usano e poi ti gettano come se fossi un oggetto!” disse alzando di un tono la voce, “Non è vero loro sono diversi!!” replicai iniziando a lottare contro quel senso di impotenza che iniziava a pervadermi ogni volta che dovevo affrontare una situazione difficile da superare, “Sono tutti uguali!”, “Perché mi dici questo?? I The Wanted non sono così!!!”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-LE PORTE DEL CHECK-IN PER NOTTINGHAM STANNO PER CHIUDERE, INVITIAMO I GENTILI VIAGGIATORI A DIRIGERSI VERSO LA PORTA NUMERO 7 PER CHI NON LO AVESSE FATTO-
-Corri Rose! E’ il tuo volo!- disse Manon accelerando il passo, la ragazza mi precedette e iniziò a correre, si girò per assicurarsi che  la seguissi e dopo avermi vista ritorno alla sua corsa; dopo aver visto la mia amica aumentare il passo la imitai automaticamente maledicendomi per non aver chiuso occhio quella notte.
La sera precedente mi trovavo a casa dei miei amici per festeggiare il nuovo anno e non dormii per niente un po’ a causa dell’agitazione e un po’ per la musica che aveva riempito la casa per tutta la notte, ero riuscita ad appisolarmi sul divano verso le sei di mattina e adesso ero in aeroporto che correvo per non perdere il volo verso la città che mi avrebbe ospitato per i sei mesi successivi, solo perché ci eravamo dimenticati di impostare la sveglia per l’ora stabilita.
-Dai Rose!!- mi rimproverò Esteban che trasportava il mio bagaglio a mano e che nel frattempo mi aveva raggiunto mentre io cercavo di togliermi la sciarpa per il troppo caldo; avevo già fatto il check-in online dovevo solo passare sotto i metal detector e imbarcarmi, non c’era nessuno a fare la fila sebbene quel giorno il traffico era tremendo.
-Finalmente- sospirai arrivando a destinazione,
-Ci sentiamo quando atterro- dissi poi guardando i miei due amici che si erano svegliati in tempo per accompagnarmi,
-Mi raccomando divertiti e non studiare troppo!- rispose Esteban facendoci ridere,
-Sei sempre il solito!! Fai buon viaggio- continuò Manon abbracciandomi.
Feci la fila aspettando che il mio bagaglio passasse sotto i raggi x e dopo averlo prelevato seguii il lungo corridoio fino a quando non aprii la porta e ritrovai il muso dell’aereo davanti a me, sebbene fosse il primo gennaio c’era il sole così indossai gli occhiali e salii le scale fino ad entrare nel aereo, diedi la mia carta d’identità e il mio biglietto a una hostess che gentilmente mi indicò il posto su cui sedermi e mi aiutò a mettere il bagaglio al suo posto e si dileguò lasciandomi sola.
Avevo sempre adorato prendere l’aereo, osservare le nuvole e le città sopra cui passavamo mi rendeva felice ma quel giorno avevo una strana sensazione, non ero tranquilla come al solito e diedi la colpa della mia agitazione al fatto che sarei stata per sei mesi in una città straniera grazie al programma Erasmus; mi osservai intorno e notai che affianco a me c’erano 2 sedili liberi e l’altra fila era altrettanto vuota ad eccetto di un ragazzo che indossava un berretto e osservava fuori dal finestrino i vari addetti che finivano di imbarcare le valigie da stiva.
Aspettai che l’aereo decollasse e indossai le cuffie facendo partire la musica, facendomi cullare dalle note cercai di rilassarmi ma continuavo ad essere agitata così decisi di abbassare il tavolino che era attaccato al sedile davanti il mio e ci appoggiai la testa iniziando a muovere frettolosamente la gamba, e pian pianino scivolai in un dormi veglia sebbene fossi cosciente di tutto quello che mi circondava, riuscivo perfino a sentire le hostess che passavano attraverso il corridoio per offrire cibo e bevande ai viaggiatori, sentii qualcuno scuotermi e scocciata alzai la testa, -Sicuramente mi diranno che non posso dormire così- pensai visto che avevamo iniziato a scendere di quota, Nottingham si stava avvicinando.
-Scusami ho visto che continuavi a muovere la gamba e ho pensato che avessi paura- disse il ragazzo che all’inizio del viaggio osservava fuori dal finestrino e rimasi paralizzata, quando entrai nell’aereo non avevo osservato con abbastanza attenzione quel ragazzo,
-Tutto bene?- chiese quest’ultimo notando che avevo perso il dono della parola e mi obbligai a pensare a qualcosa di senso compiuto da poter dire,
-Si tutto bene solo un po’ agitata- risposi accennando a un sorriso.
-Allora non ti dispiace se mi accomodo qui- continuò e si posizionò accanto a me e mise la cintura; per la durata dell’atterraggio continuammo a parlare del più e del meno fino a quando non mi ritrovai a cercare il mio bagaglio da stiva,
-Comunque il mio nome è Jay- disse il ricciolino porgendomi la mano, -Io mi chiamo….-
-Jay eccoti ti qui!- esclamò un signore non appena notò il ragazzo, il tempo che il ragazzo si girò per salutare quello che presumevo essere il padre la mia valigia arrivò e mi dileguai in mezzo al traffico di quella città e mi diressi verso la metropolitana, avevo un appartamento da visitare prima di girare per le strade di Nottingham.



SickOfLoveSong
Mornin peeps :) avevo pubblicato precedentemente questa storia ma l'avevo cancellata per mancanza di idee :') spero che la leggerete e spero di sapere cosa ne pensate :)
Vi lascio tranquille a leggere :)
Bisous à tous :)
 
  
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